Movida Barceloneta
Con un taxi, ce ne sono in grande quantità di fronte all’uscita della stazione, siamo giunti al nostro albergo (Hotel Paseo de Gracia) in Passeig de Gracia, una delle vie più esclusive di Barcellona che noi naturalmente ci siamo guardati dal frequentare (visti i prezzi delle sue boutique!).
L’albergo è ottimo. Spartano ma pulito e con una posizione veramente privilegiata accanto a uno dei simboli della Barcellona modernista: la Pedrera.
1° GIORNO Sveglia alle 8.15 per iniziare la scoperta della città: ci dirigiamo a piedi verso Piazza della Cataluyna e le Rambla iniziando così a gustarne lo spirito cordiale e vivace. La gente cammina tranquilla per il largo marciapiede vestita con colori sgargianti ed è sempre pronta a aiutarti quando, da buon turista, ti perdi nei meandri delle cartine.
Ci avventuriamo fra i vicoli del Barrio Gotico dove le strade sono strette le une alle altre e si respira un’aria di altri tempi: molto belle e scenografiche le chiese di Santa Maria del Pi e Santa Maria del Mar (nel quartiere della Ribera) per non parlare dello splendido duomo gotico che purtroppo ha la facciata coperta per restauro.
Dopo un rapido spuntino ci ritroviamo sulle Rambla incredibile serpente verde brulicante di persone: i turisti che osservano ogni angolo, i barcellonesi che li schivano in fretta diretti alle loro faccende e i mimi sempre presenti ad ogni ora del giorno. Visto che finalmente il sole comincia a spuntare decidiamo di dirigerci verso il porto: questa è una delle parti più giovani e vitali ma, a mio avviso, anche tranquilla e rilassata dove è possibile sedersi su una panchina contemplando il mare distanti dal caos del traffico cittadino (infatti questa è una zona pedonale).
Per cena scegliamo un bar abbastanza vicino all’albergo dove mangiamo tapas a un buon prezzo (segnalato sulla guida Lonely Planet) e prima di riposare le stanche membra facciamo l’esperienza di un locale cubano veramente spettacolare dove sembra di essere rimasti nel 1920. 2° GIORNO Partiamo alla scoperta del meraviglioso Parc Guell (gratuito) che purtroppo è affollato in questa stagione ma con calma si possono comunque trovare angoli di pace. Dopo le foto di rito alla panchina e allo stupefacente colonnato opere di Gaudì, ci avventuriamo di nuovo giù per la collina direzione Sagrada Famiglia.
Giunti di fronte all’imponente edificio che non si riesce ad abbracciare tutto in un solo sguardo, decidiamo di entrare al suo interno. Lo consiglio vivamente anche se il biglietto è un po’ caro (10 euro): lo spettacolo è mozzafiato! Dopo esserci riposati per un po’ decidiamo di concludere la giornata con la visita di casa Batlò situata nella stessa via del nostro albergo; la fila non è molto lunga e dopo pochi minuti entriamo. Il prezzo è un po’ eccessivo (16,50 euro) anche se è compresa l’audio guida in italiano. La visita è comunque interessante in quanto tutta la casa è aperta al pubblico a differenza della Pedrera.
Per cena ci facciamo consigliare un locale dove possiamo mangiare paella a prezzi contenuti: il suggerimento si rivela ottimo. Con 18 euro riusciamo a mangiare (anzi a non finire vista l’enorme quantità) paella della casa sia mista che solo pesce in un ristorante con posizione centrale (vicino al grande magazzino El Corte Ingles).
3° GIORNO Decidiamo di dirigerci verso il Montjuc utilizzando la teleferica (più di 5 euro) per salire al castello e ritornare alla base della collina a piedi attraverso il parco. Secondo me la zona non merita troppo anche perché le bellissime fontane, famose in tutto il mondo, sono miseramente prive d’acqua e purtroppo non possiamo godere dei pochi spettacoli serali perché dobbiamo ripartire. Con il tempo rimasto a nostra disposizione decidiamo di ritornare verso il cuore pulsante della città e dare un’ultima occhiata alle Rambla prima del tramonto.
Con la voglia di ritornare un’altra volta in questa stupefacente, magica, viva città ci dirigiamo verso l’albergo a recuperare i nostri bagagli e poi via verso la stazione e il bus che ci riporterà all’aereoporto.
Consiglio a chi non ha mai visto questa città di assaporarla nelle sue contraddizioni di antico e moderno e nella sua autenticità magari rinunciando alla metropolitana per perdersi a piedi anche nei quartieri e nelle zone meno turistiche perché forse è li che si respira il vero spirito della capitale della Catalogna.