Morrocoy e roques che spettacolo

Ciao a tutti ! siamo i soliti 6 “turisti non turisti “ ovvero “turisti fai da te” che dopo aver pubblicato i ns. Racconti su Cuba e Capo Verde siamo pronti a raccontare la ns. Ultima avventura. Pronti…… Quest’anno la ns. Voglia di conoscere posti nuovi ci ha portato in Venezuela. Perché il Venezuela? Per due semplici ma validi...
Scritto da: Sabrina Lecca
morrocoy e roques che spettacolo
Partenza il: 08/08/2005
Ritorno il: 24/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti ! siamo i soliti 6 “turisti non turisti “ ovvero “turisti fai da te” che dopo aver pubblicato i ns. Racconti su Cuba e Capo Verde siamo pronti a raccontare la ns. Ultima avventura. Pronti… Quest’anno la ns. Voglia di conoscere posti nuovi ci ha portato in Venezuela. Perché il Venezuela? Per due semplici ma validi motivi. Il primo perché eravamo curiosi di vedere dal vivo se la bellezza delle Los Roques, che solitamente fanno vedere in televisione, corrispondeva alla realtà (stra confermo!!!) Il secondo perché un mio carissimo amico era fidanzato con una ragazza venezuelana e quindi chi meglio di loro ci avrebbe potuto mostrare le meraviglie di questi posti. …Avete ragione alla fine ci siamo arrangiati da soli ..In effetti erano affaccendati in altre faccende!!! I posti che vi descriverò: sono il Parco Naturale del Morrocoy, dove abbiamo trascorso 10 giorni e l’arcipelago delle Los Roques dove di giorni purtroppo ne abbiamo trascorsi solo 5.

Il ns. Viaggio incomincia l’ 8 agosto. Ci siamo recati prestissimo all’aeroporto di Milano-Linate . Alle 06.55 abbiamo preso un aereo Alitalia per Parigi CDG dove siamo arrivati dopo 1 ora e 40 min. Ca. Di volo. Arrivati a Parigi ci siamo sottoposti ad un sacco di controlli sia dei passaporti (spulciati dal primo all’ultimo foglio) sia di noi stessi (con metal detector o addirittura perquisizione a “tastate”). Finalmente alle 14.10 eccoci seduti su un 747 destinazione Caracas. (8 ore di volo trascorse tranquillamente). Premetto che noi tutto il pacchetto Linate-Parigi-Caracas e viceversa l’abbiamo acquistato nel mese di febbraio direttamente c/o la compagnia aerea AirFrance, che in quel periodo era la più economica. Loro ci hanno bloccato il volo scelto per 2 gg. Entro i quali bisognava pagare l’intero costo del biglietto pari a euro 1.045 per persona. L’unico modo per procedere al pagamento è tramite carta di credito. Non si possono assolutamente fare né bonifici né assegni e fate particolarmente attenzione ad avere una carta di credito che non sia la VISA ELECTRON perché quella tipo di carta di credito non è predisposta per tali operazioni. Come faccio a saperlo indovinate…Abbiamo fatto un cinema…

Alle ore 14.00 (ora locale ci sono 6 ore di fuso orario) siamo arrivati a Caracas dove ci attendevano due ragazzi, Eddy e Nenè che il mio amico ci aveva mandato per prelevarci e portarci a Chichirivice il paese che ci avrebbe ospitati per i primi 10 gg.. Il costo del trasferimento a testa ci è costato ben 50 USD quindi i due amici si sono divisi la bella cifra di 300 USD (naturalmente sono dovuti venire con 2 macchine). E’ vero che da Chichiriviche a Caracas ci sono 4 ore di macchina ad andare e 4 a tornare ma se considerate che il costo di un pieno di benzina (70 litri ca.) costa 2,50 USD…Si si avete capito bene non il litro ma il pieno!!!… Comunque se non avete nessuno che vi possa venire a prendere non vi preoccupate uscite chiedete ad un taxista di portavi a Chicchi. E vi chiederà la stessa cifra almeno così ci hanno detto. Vi avevo anticipato che il trasferimento sarebbe durato 4 ore ca di auto…Non è stato così ce ne abbiamo impiegate 8 già perché la settimana prima per colpa della troppa acqua caduta un tratto di autostrada è letteralmente crollato. Il problema è che nel “BUCO” ci sono finite una macchina ed un pullman, 30 morti. Facendo questo tratto abbiamo avuto la possibilità di vedere le famose favelas. Non è possibile descrivere questo groviglio di catapecchie attaccate, per grazie ricevuta, alle montagne. Dopo aver visto ciò sono riuscita a capire perché ogni volta che c’è qualche tempesta tropicale o alluvione i morti sono sempre a migliaia. L’acqua viene trattenuta dal terreno e quando questo non ne può più cede portandosi via decine e decine di case e con esse chi ci abitava. Va bè…Finalmente alle 24.00 arriviamo devastati a Chichiriviche e via subito a letto. La mattina dopo ci si alza alle 7 del mattino sia per il fuso orario che per il caldo terribile umidità 100%…Aiuto. La casina dove trascorreremo il ns. Soggiorno è davvero bella. Si trova in una via secondaria del paese quindi poco trafficata, è recintata, di modo che nessuno possa guardare all’interno, ha una piscinetta, un piccolo giardino con tavoli e sedie in pietra e un barbecue. I colori della palazzina sono troppo caraibici e la proprietaria di casa Kathy è di una persona squisitissima e vi farà sentire a casa Vs. Se la volete vedere…Www.Posadatortuga.Com e se volete chiedere notizie prezzi etc. Reservaciones@posadatortuga.Com noi abbiamo preso la casa da 8 posti in questo modo tutti avevano la loro stanza. Il costo è stato di 540 euro (x 10 gg.) da dividere in 6. Vi verrà richiesto il pagamento anticipato dell’intera somma e una volta ricevuti i soldi vi invieranno via mail il “RECIBO DE PAGO” come ricevuta dell’avvenuto pagamento. Sappiate che sono comprese le lenzuola ma non gli asciugamani. Noi le colazioni le abbiamo fatte sempre a casa. Abbiamo comprato tutto il necessario in un supermercato sulla strada principale e così abbiamo fatto anche per l’acqua, gli snack e ogni altra cosa che desideravamo. Il costo della vita li è come quando da noi c’era la lira. Bisogna tenere in considerazione che questo paese per i venezuelani è VIP. E’ un posto dove tutte le persone dell’entroterra un po’ “granose” vanno a trascorrere le vacanze, quindi i prezzi saranno un po’ più alti che in altre parti del Venezuela. Vista così sembrerebbe un posto tipo Forte dei Marmi in realtà è un paese tipo i ns. Del meridione anni 50, mezzo sgangherato, con fogne mal funzionanti e un po’ sporchino. Tale stato di cose viene sicuramente dimenticato grazie a venezuelani che sono persone davvero socevoli. Qui la vita si svolge per strada, tutti conoscono tutti. I turisti europei sono davvero pochi e quei pochi si riconoscono lontano un miglio…Scuate mi sono un po’ persa torno a bomba. Una volta fatta colazione Kathy ci ha presentato Victor che è diventato poi il nostro “CAPITANO” per le gite di ogni mattina ai cayos.Ci aspettava per le 9 del mattino al molo, dove aveva una lancia, e li si decideva quale cayo andare a visitare. Prima di partire, al barattino del mol,o si noleggiava un frigorifero bello grande (cava in gergo del posto) ed il ghiaccio il tutto alla modica cifra di 8 euro ca. E li dentro mettevamo tutte le bevande comprate al supermercato. Cosa molto importante sui cayo non si vendono alcolici quindi birra, vino rum etc portateveli “da casa”. In alcuni cayo addirittura non c’e’ neanche un barettino dove comprare acqua. Mi raccomando quando preparate la cava siate generosi con i “liquidi” altrimenti non arrivate vivi a sera. Per il mangiare invece ci sono dei cayo con i famosi barettini dove potete mangiare dei piatti caldi ovvero pescado alla griglia o fritto, pollo alla griglia o fritto, calamari e gamberetti alla griglia o fritti alla modica cifra di 8/9 euro. Ogni pietanza viene servita con un contorno di patatine fritte, banana fritta con formaggio di pecora e insalatina condita con una salsina gustosa. I primi giorni sarete molto contenti di mangiare queste bontà ma verso il terzo giorno non ne potrete più di sentire sempre gli stessi sapori anche perché quello che vi ho sopra indicato è esattamente quello che troverete nei ristoranti dove andrete a cena la sera magari con qualche altro piatto tipo la carne di maiale o vitello/manzo ma nulla più. La cifra che si spende al ristorante compreso il bere (birre o caca) è di 10/12 euro ca.. Il costo della lancia cambia in base alla distanza del cayo che si vuole visitare. Si andava dai12 euro ca. Del più ai 20 euro del più lontano (sempre da dividere per 6). I cayo qui sono troppo belli, e uno diverso dall’altro. Sabbia bianca, bel mare e soprattutto palme verdissime che ti riparano dal sole cuocente delle ore più calde, in più su quasi tutti i cayos c’è la possibilità di affittare l’ombrellone con 4 sedie a 13 euro tutto il giorno. Qui il sole è davvero terribile!!! Io sono di carnagione olivastra ed ero partita con una buona base di abbronzatura…Bè per i primi 3 gg. Sulle parti più delicate (faccia, collo, orecchi, naso etc) abbiamo messo la protezione 100, e sul resto del corpo la 15. Qui è davvero piacevole stare immersi in acqua ma così c’è un’altissima probabilità di scottarsi. Stessa cosa sulla spiaggia… La sabbia è talmente bianca che fa da specchio (occhio agli occhi)…Quindi evitate di esporvi ai raggi solari dalle 13 alle 15. Portatevi anche una cappello per la testa serve a non “SVARIONARE”. Ora però vi descrivo i vari cayos: CAYO SAL: il più vicino e per tanto il più affollato. Qui c’è il bar di Miguel un ns. Amico venezuelano troppo simpatico. Il barattino è carino, si mangiano degli ottimi piatti, ma la chicca di questo posto è la “COCADA”. Un frullato fatto di cocco fresco, acqua di cocco, latte condensato e cannella che nelle ore più calde va giù che è un piacere. Il mare è bello ma non eccezionale. Essendo il cayo più frequentato la sera è anche uno di quelli più sporco. I venezuelani per abitudine buttano per terra o sulla sabbia non c’è nessuna differenza i tappi e le bottiglie di quello che hanno consumato durante il giorno. La cosa ridicola è che questi cayos facendo parte del Parco Nazionale del Morrocoy dovrebbero essere incontaminati e invece… CAYO MUERTO: questo cayo rispecchia più o meno quello che ho sopra descritto per Cayo Sal qui però non c’e’ la cocada.

CAYO PELON: è un piccolissimo atollo, a pelo d’acqua, più o meno una ventina di metri di lunghezza, al di sopra del quale non c’e’ nulla. L’acqua è uno spettacolo!!! Qui ci potete stare solo poche ore e vi consiglio di andarci la mattina perché si possono ammirare i colori del mare in tutto il loro splendore. Noi ci siamo stati di sera e i colori erano meno accesi.

CAYO PELASA: Questo è quello che, a me personalmente, è piaciuto di più. Avete presente le vignette della settimana enigmistica dove per rappresentare l’isola deserta c’è la montagnetta di sabbia con le palme al centro…Ecco è così sabbia bianchissima, acqua cristallina e al centro un sacco palme e di piante verdi sotto le quali ci si può tranquillamente riparare dal sole . Qui non c’è nulla neanche il bar c’è solo la possibilità remota di prendere in affitto uno dei 5 ombrelloni ma bisognerebbe arrivare alle 6 di mattina. CAYO SOMBRERO: Io lo descriverei come il cayo più VIP. C’è di tutto di più (bar, ombrelloni, tipi che fanno i massaggi, che vendono aragoste che ti cucinano sulla spiaggia etc) è sicuramente il cayo dove si sta meglio a livello di confort per trascorrere l’intera giornata. Mare e sabbia stupendi.

PENISOLA DI VARADERO: Questa è una spiaggia lunghissima che, per chi è stato a cuba potrà capire, assomiglia all’omonima spiaggia. Questa è la più venezuelana. Qui i venditori sono a decine è sbatacchiano i loro campanelli vanno su e giù per la spiaggia. Qui i venditori non ti vogliono rifilare braccialetti e collanine ma ti vogliono vendere ogni ben di dio dall’aragosta, ai gamberetti al polipo, ai gelati e ad un sacco di dolcetti stra dolci tutti a base di cocco… E i venezuelani mangiano mangiano e bevono e come se bevono e poi ingrassanoooo. Devo dire che ai maschietti qui è davvero caduto il mito della “VENEZUELANA FIGA” perché il 90% delle donne e degli uomini è obeso. Le ragazzine fino ai 15 anni sono carine, magre e ben tenute ma dalla maggiore età in poi un vero disastro. Le calorie dovute al cibo ma soprattutto alla birra che bevono sono infinite. Partono la mattina come si svegliano e via fino a sera…Anche durante le normali attività giornaliere(andare a fare la spesa, andare in banca, nuotare) questi hanno sempre in mano un bicchiere termico o una bottiglietta di birra ma fresca mi raccomando…Dimenticavo anche qui non ci sono bar ma si possono affittare gli ombrelloni.

CAYO MAYORCHINA: Quando siamo andati su questo cayo eravamo in 10 in tutto è molto selvaggio tipo “ISOLA DEI FAMOSI” ma con un’acqua eccezionale. Anche qui non c’è assolutamente nulla, quindi partite ben forniti di ogni ben di di cosa. Dal sole vi proteggerete sotto le palme.

Chicchi. La sera per i turisti non offre molto. Un paio di discoteche e un pub perché la “movida” è per strada. Lungo il malecon troverete un sacco di macchine parcheggiate con il portabagagli aperto. Questo conterrà o una mega “cava” piena di roba da bere oppure le casse dello stereo, come quelle che avevamo in casa noi negli anni 70,…Radio “a palla” e si balla per strada.

Così tra mare, sole e relax sono volati i nostri giorni a Chichiriviche. Volevo chiarire un paio di cose. La moneta che circola in Venezuela è il bolivar io però vi ho esposto tutti i costi in euro perché facendo sempre il cambio mentale, gli euro mi sono rimasti più impressi. Potete partire da casa sia con gli euro che con i dollari poi il cambio valuta la farete . Se decidete passare dei giorni qui mi raccomando portatevi qualcosa contro le punture di zanzare perché qui sono piccole e cattive. Gli zampironi, insetticida etc li potete tranquillamente acquistare nei supermercati e qualcosa contro le scottature. Nel kit dei medicinali non deve assolutamente mancare qualcosa per fermare la dissenteria e dei fermenti lattici perché è quasi certo che sarete colpiti. Non è richiesta vaccinazione.

Il giorno 18 agosto abbiamo lasciato la nostra casetta a Chicchi. Per spostarci alle Roques. Anche per questo soggiorno abbiamo dovuto bonificare tutto anticipatamente. Per il nostro soggiorno a Gran Roques abbiamo scelto la posada Cayo Luna (trovata via internet www.Posadacayoluna.Com.) Una posada semplice con persone cordiali, con un cuoco davvero eccezionale ed un “barcaiolo” molto in gamba. Il costo è di 120 dollari a testa tutto compreso (colazione-pranzo al sacco-cena-ombrelloni-e gite in barca ai cayos più vicini). Il volo aereo ce lo ha prenotato direttamente Thatiana (proprietaria della posada) e lo abbiamo pagato 180 dollari (a testa). Una volta arrivati in aeroporto ci siamo diretti al desk della Transaven (compagnia aerea che ci avrebbe portato da Caracas a Gran Roque) e gli abbiamo fatto vedere il “recibo de pago” che Thatiana mi aveva inviato via mail, così loro ci hanno staccato i biglietti e ci siamo imbarcati . Una cosa molto importate il bagaglio che potete caricare su questi piccoli aerei (20 posti) è di Kg. 10 a testa e sono molto fiscali. Noi avevamo più di 10 Kg. A testa quindi la compagnia aerea ci ha tenuto in deposito, naturalmente a pagamento, la valigia con i vestiti che non ci sarebbero serviti. Dopo 35 minuti di volo si atterra a Gran Roques dove un incaricato della posada ci è venuto ad accogliere. Da quel momento in poi le nostre giornate sono trascorse all’insegna del mare e del sole, come peraltro abbiamo fatto anche a Chicchi… Ogni mattina ci si trovava sulla spiaggia dove Israel ci aspettava con tutto il necessario per trascorrere la giornata e ci si dirigeva verso l’isolotto stabilito la sera prima assieme a tutti gli abitanti della posada. La sera alle 17.00 ci venivano a riprendere e una volta arrivati a Gran Roque andavamo ad uno dei due “barettini” dai quali si può ammirare un tramonto incantevole, poi tutti i posada perché alle 19.00 si cena e l’orario è tassativo. Dopo cena giretto per il paese, cocktail sulla spiaggia e a nanna. Questo posto è un paradiso terrestre tutto quello che avevo sentito dire o letto sulle Roques corrisponde a verità, anzi è meglio di quanto io mi potessi immaginare. Il mare, la sabbia, il sole, i colori … sarà davvero difficile dimenticali. …Questo è un posto in cui abbiamo già deciso di tornare perché dobbiamo riprenderci il pezzetto di cuore che ci abbiamo lasciato.

Sabry, Betty, Mary, Ricky, Massy, Luca.



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