Morena e Michele a Valencia
Dopo una fila interminabile acquistiamo l’ingresso per l’Oceanografico per lo stesso giorno e quello per il Museo delle scienze e l’Emisferico per il giorno seguente, al costo complessivo di 63.20 euro. L’Oceanografico è bellissimo, composto da tanti edifici uniti esternamente da ponticelli e laghetti e ognuno di essi è dedicato ad un diverso ambiente marino. Imperdibili quello dedicato all’Artico che ospita due simpaticissimi beluga, e il tunnel sottomarino che con i suoi 70 metri è il più lungo d’Europa. Molto carina anche la voliera a forma di enorme sfera dove si possono osservare alcune varietà di uccelli tipici delle zone umide del mondo. Pranziamo nel self service dell’Oceanografico, assistiamo allo spettacolo dei delfini e ce ne torniamo in hotel. A cena ci rechiamo a Plaza Mercado, ricca di localini tipici, e scegliamo la Boatella dove per 20 euro in due mangiamo tapas e beviamo un buon bicchiere di tinto valenciano. La mattina seguente decidiamo di fare colazione con la tipica horchata e ci rechiamo nella antica Horchateria di Santa Catalina a Plaza de la Reina, la troviamo buona e dissetante e la accompagniamo con due dolci valenciani chiamati cana de chocolate. Nel pomeriggio torniamo nella città delle Arti e delle scienze e visitiamo il Museo delle scienze dedicato al Principe Felipe con le sue innumerevoli esposizioni dedicate al cosmo, alla biosfera e al DNA umano. Alle 20.00 ci rechiamo presso l’Emisferico dove assistiamo alla proiezione del film in 3 D dedicato all’Egitto e alle sue mummie, in verità un po’ noioso ma nello stesso tempo originale perché proiettato sul soffitto mentre noi siamo comodamente distesi sulle nostre poltrone. La sera ceniamo da Sanno, catena spagnola di self service, dove con 11.90 euro a testa mangiamo tutto quello che vogliamo. Il giorno seguente facciamo colazione da Starbucks, su calle san Vicente Martin e dopo ce ne andiamo al Mercado Central, per osservare le grandi varietà di pesci e carni e i salumi tipici spagnoli, poi facciamo delle foto alla Cattedrale e al Miguelete, la sua torre campanaria, e alla Lonja de la Seda, l’antico mercato della seta.
Valencia è una città pulita e civile, le strade sono linde, non c’è traffico, non ci sono auto parcheggiate in doppia fila, gli abitanti sono estremamente gentili e se un turista si è perso si fanno in quattro per aiutarlo. Pranziamo da Fresco, altra catena spagnola di ristoranti low cost e paghiamo solo 9.95 euro a testa. Nel pomeriggio torniamo per la terza volta nei pressi della Città delle Arti, stavolta per fare un pò di shopping al centro commerciale El Saler. Poi ci dirigiamo al vicino e bellissimo Parco del Turia, il polmone verde della città, affittiamo un risciò per mezz’ora per la assurda cifra di 12 euro e giriamo per i giardini dove le famigliole valenciane fanno pic nic e si rilassano. Tornati in centro ceniamo alla famosa hosteria El Kiosko spendendo la modica cifra di 21 euro in totale.La mattina seguente prendiamo la metro e andiamo a rilassarci un paio di ore sulla spiaggia più famosa di Valencia, la Playa de la Malvarrosa, ben attrezzata e pulita. Mangiamo due panini da Pans e Company, vicino la spiaggia e nel primo pomeriggio ce ne torniamo in hotel. Usciamo per l’ora di cena e scegliamo un posticino carino che si chiama Sants Joan’s dove il piatto forte della serata è la tipica paella valenciana, fatta con carne di coniglio e pollo, fagioli e peperoni, la troviamo buona anche se preferiamo la classica paella a base di pesce. L’ultimo giorno lo trascorriamo facendo un pò di shopping.
Ce ne andiamo a plaza Redonda, una piccolissima piazza circolare molto caratteristica dove si può acquistare dell’artigianato tipico e acquistiamo un piatto dipinto a mano e delle magliette per i nostri nipoti, poi compriamo dell’horchata concentrata in bustine in un negozio di prodotti bio vicino l’hotel.
Pranziamo da Fresco e nel pomeriggio andiamo in aeroporto…la vacanza è finita…. A presto Valencia!