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La Croazia, una nazione che si è presa un pezzetto del mio cuore. Dopo aver avuto l'incredibile fortuna di fare amicizia con una mia coetanea croata, durante un viaggio in Svezia, ho approfittato per ben due anni, questo e quello passato, della sua compagnia per visitare la costa dalmata. In breve: in tutti e due i casi mega gruppo di soggetti...
Scritto da: Monica Persiani 1
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Partenza il: 10/07/2003
Ritorno il: 24/07/2003
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
La Croazia, una nazione che si è presa un pezzetto del mio cuore. Dopo aver avuto l’incredibile fortuna di fare amicizia con una mia coetanea croata, durante un viaggio in Svezia, ho approfittato per ben due anni, questo e quello passato, della sua compagnia per visitare la costa dalmata.

In breve: in tutti e due i casi mega gruppo di soggetti di prvenienza mista (dalla Svezia al Sudafrica) visite della costa e quindi super crociera in barcone a motore.

2003: Partenza da Roma in macchina, siamo 4 l’impagabile Enzo (sempre quello della Provenza), mio cugino, ovvero il bell’addormentato dove capita, e Nicoletta, un vero canzoniere ambulante… Le sa tutte!!!! Imbarco ad Ancona con la SNAV, agevole, arrivo in 5 ore a Split dove avevamo prenotato delle Sobe (camere), scoperta: l’agenzia turistica è chiusa la domenica… Carichi come muli ci avviamo a cercarci un albergo, Toni e Nicoletta (gli snob) si innamorano di un Hotel sul lungomare, delizioso, l’Adriano, subito a ridosso del palazzo di Diocleziano, camera doppia con prima colazione, inarrivabile anche per me, che mangio come otto turisti tedeschi, 100 euro. Ci fermiamo per 4 giorni.

Dopo aver goduto dello splendore di Split antica, e ne vale la pena, ci avviamo a fare il bagno alla spiaggia di Marjan. Posto bello, acqua sporca.

Per mangiare la sera ci affezioniamo al ristorante Sarajevo, buoni piatti, abbondanti, spesa modica, locale suggestivo anche se al chiuso.

Secondo giorno dedicato alla visita dell’isola di Brac, spiaggia di Zlatni Rat. Bellissima… Ghiaia bianca polinesiana, ombrelloni a prezzi decenti, un self service nascosto tra i pini. Solo Enzo resiste alla tentazione di bagnarsi (avrà fatto un voto?) Andata e ritorno con aliscafo prenotazione agevole e tutte le informazioni in agenzia turistica.

Terzo giorno Trogir, imperdibile, bella, suggestiva, difficoltà immensa a trattenere Nico dall’entrare in tutti i negozietti di filigrana.

Pomeriggio al mare. Al ritorno visita a Solin, l’antica Salona. Di valore solo storico.

Quarto giorno si parte per Zara, sosta a Sibenik per vedere la cattedrale e via fino a Zara che ci aspettano.

Arriviamo in serata e veniamo alloggiati all’Hotel Kolovare, triste struttura 5 stelle in cemento autarchico, i nostri amici croati ci hanno procurato un prezzo vantaggioso di 40 euro a notte con prima colazione, non consigliabile altrimenti, il costo normale è più del doppio.

la mattina dopo, mentre alcuni di noi si fiondano all’ università di Zara per un convegno di onomastica, noi fannulloni andiamo a visitare l’isola di Pag. “La luna”, splendida, bianca, brulla, un paesino fantastico e un mare incantevole. Vendita di formaggio pecorino e di merletti, e qui si vede la classe!!! Nico e Toni riescono a contrattare per 1 ora in lingua a me ignota, con un’adorabile vecchina, per acquistare n° 3 micromerletti. Mortale.

Serata a cena la ristorante Fosa, pesce ottimo, zanzare a gogo.

Il giorno dopo visita di Zara centro, occhio a come siete vestiti, nelle chiese troverete suore CATTIVISSIME che vi cacciano guardandovi come profanatori sacrileghi se non siete più che vestiti.

Ore 12 ci si imbarca… Arriviamo speranzosi e carichi al molo… Siamo in 13… E vediamo…Un coso che galleggia.

parte il toto scommesse. Lingua franca l’inglese seguito a ruota dall’italiano “non è la barca nostra”… “e poi le cabine dove sono”…” ma no che si sono sbagliati”.

Arriva Vlado, il nostro Caronte croato che con fare mogio ci dice che “ebbene sì è lei, ci hanno sostituito la barca all’ultimo momento” Segue tentativo di ammutinamento.

Infine, guardando in faccia i nostri amici croati, e vedendo palese il loro dispiacere, decidiamo di restare.

La sottoscritta chiede solo di poter avere la cabina sul ponte, soffro di claustrofobia.

Le cabine si rivelano come armadi con due scaffali, ma almeno la mia ha una finestra.

Quelle sotto sono un pò più ampie ma hanno un oblò grande a malapena come un mio pugno. Due bagni in 13 divisi dalle cabine sul ponte da un divisorio di compensato (dopo 2 giorni saprò tutto di tutti).

Si parte. Per la serata , grande sorpresa, il cuoco.

Ci troviamo con un cuoco da crociera Costa. Felicità assoluta davanti ad un branzino più grande di me.

Iniziamo il nostro tour che ci porterà a toccare le isole della costa zaratina. Silba, l’incantevole, coperta di boschi, con una pasticceria nascosta nel verde che fa ottimi dolcini e gelati superlativi. Dalla costa non si direbbe, ma lasciato un porto silenziosissimo ci si trova in un paese di mini case nascoste nel verde, artisti che vendono le loro cose lungo le stradine, senza macchine nè scooter. Le isole vicine, Premuda tra le altre, brulle, con i loro paesini semi disabitati, gente sorridente, alberi di frutta. (Il gruppo si getta sulle prugne, non chiedetemi perchè).

Tutto il giorno in navigazione e a pranzo sosta in rada per mega bagno. Viviamo in costume, perennemente bagnati, il nostro amico norvegese Kobe bivacca sul tetto come il violinista, dopo due giorni è perfettamente rosolato. Ci avviciniamo a passo di lumaca per non perdere nulla all’arcipelago delle Kornati. Sali, Dugi Otok, Veli Rat, Bozava tutti nomi che ora si collegano nel ricordo alla meraviglia di un mondo primigenio. Notti piene di stelle passate a cantare sul ponte con la nostra chitarra, scordata. E li scopriamo il piacere di passarci le canzoni… , Nicoletta canta tutto e sa tutto, riesce persino a far cantare Toni che si è sempre considerato stonato, invece è solo timido, Enzo, Vlado che non si è mai perso un’edizione di Sanremo. Lo scopriremo fan di Rita Pavone. Kobe che con voce di basso ci canta tristissime canzoni norvegesi e russe, Mats scopre la sua capacità e come membro di una delle corali più famose della Svezia ci intona di tutto e alla fine io e Jelka dopo esserci confessate come cantanti liriche ci troviamo a cantare di tutto dalla musica sacra (contralto lei e soprano io) a Joan Baez con foga e gusto, la sera ovazioni dalle barche vicine. Arriviamo finalmente a Lavsa, casa di Vlado, un isolotto tutto roccia, casa sul mare, attracco personale, prosciutto dalmata e buon vino, ci amiamo tutti di più un pò brilli.

sole, mare, chiacchiere infinite. Su tutti vigila, dolcissima, bellissima, ed incredibile come sempre la mia amica Dunja, artefice di questo miracolo, una settimana passata deliziosamente tra amici vecchi e nuovi, su un barcone che alla fine sembra una boat people, con i panni stesi. Seri professionisti che girano felici in mutande. Voglia di sentirci e riincontrarci.

Ultima serata ad Uglijan, nostalgia mozzafiato davanti ad una birra gelata e la voce di Jelka, morbida e scura come l’acqua che canta…More more oh more… Come sei bello mare grande e affascinante, ci incateni con la voce delle tue sirene. Non dirò Croazia tornerò ancora… Sono tornata anche quest’anno, altra barca, altro giro, isole del nord Cres, Lussino, Susak… E ancora in quest’occasione il mare ci ha unito, aggiungendo nuovi amici, spagnoli come Gonzalo e Marga e sudafricani come Adrian grande interprete di canti Zulu e di sonore russate, Ojek silenzioso lettone e la grande Alda da Torino con furore. In ultimo la mascotte Adriano il gatto di mare che ora ha trovato una casa a Zara. No, Croazia non tornerò, torno di sicuro perchè ti sei presa un pezzetto del mio cuore.



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