Montenegro – Podgorica
Avevo letto ovunque che a Podgorica non c’era nulla da vedere ma non ci volevo credere. Invece devo ammettere che è vero, c’è veramente poco da vedere. Sarà che la città è stata rasa al suolo molte volte a causa di terremoti o guerre, ma praticamente l’unico resto che abbia almeno qualche centinaio d’anni è la Torre dell’orologio, venerata come fosse una delle sette meraviglie del mondo: piccolina, alta 16 metri, della seconda metà del 1600. E questo è tutto. Poi si potrà fare un giro al Centro d’Arte Contemporanea all’interno del Parco Petrovica, guardare con sospetto la statua di Tito (non un residuo del passato, questa l’hanno inaugurata da poco), cercare un po’ di street art (purtroppo non di alto livello) tra i palazzi popolari, fare un giro al Blok 5, che è una delle zone più degradate anche se quando è nato questo quartiere era un’urbanizzazione modello. Si può passare anche dalla maestosa Cattedrale della Resurrezione, anche se è moderna, o vedere la Chiesa di San Giorgio che è la più antica della città, e fare un giro nel Gorica Park proprio dietro di lei, un’oasi di pace e silenzio, passando anche dal monumento al partigiano. Molto carina la zona alla dove si incontrano i due fiumi Moraca e Ribnica. Tutto questo si fa in un giorno. Si può cenare da Mayka, un ristorante molto carino frequentato dai locali con buon cibo casareccio e porzioni abbondanti e poi andare a bere qualcosa nella zona attorno al Teatro Nazionale, dove ci sono tanti locali, magari al Culture Club Tarantino. Di notte la città è poco illuminata ma non hai la percezione che sia un posto pericoloso, ci sono tante donne in giro da sole ed è abbastanza viva, almeno d’estate.
Appena fuori dalla città ci sono due posti interessanti. Andando verso le Cascate del Niagara (nome ambizioso), abbiamo visto tantissime macchine parcheggiate in un grande spiazzo lungo la M18. Era domenica, ci siamo fermati e abbiamo seguito il flusso di gente. Si trattava di un enorme mercato di un po’ di tutto: cibo, riuso, antiquariato, cose nuove. Assolutamente da vedere! Dà un’idea del paese. Ma temo ci sia solo la domenica. Le Cascate, a pochissima distanza dall’aeroporto, sono carine. In agosto non c’era molta acqua ma è molto particolare il canyon che si è formato in quel punto.
Visto che a Podgorica c’era poco da fare, abbiamo visto il resto del paese. Innanzitutto la vecchia capitale, Cettigne. Piccolina, forse l’unica cosa rilevante è il Monastero di san Pietro, diciamo che in una mattinata si vede tutto. Poi si può continuare fino al mare ma passando prima dal Mausoleo di Pietro II che si trova in mezzo al Parco Nazionale Lovcen. A oltre 1600 metri di altezza, hanno scavato la montagna per costruire un’interminabile scalinata (461 gradini) che arriva al Mausoleo. Il Mausoleo è molto frequentato dal turismo locale e la vista dall’alto è bellissima, meteo permettendo.
Poi si può continuare verso il mare. Si può scegliere se andare verso Kotor e poi continuare il lungomare verso nord, quindi girando attorno alle bocche di Cattaro, oppure scendere verso sud e arrivare a Sveti Stefan (Santo Stefano, la Mont Saint Michel del Montenegro) e Budva. Visto che la giornata era già avanzata ci siamo diretti verso Sveti Stefan. L’isola è carina ma non ci si può andare perché interamente occupata da un resort di lusso. Ombrellone e due lettini costano 100 euro, 120 nella spiaggia accanto. Purtroppo il turismo russo ha fatto lievitare i prezzi e la costa è molto più cara rispetto all’interno. Abbiamo fatto una bella passeggiata lungo il mare e poi ci siamo spostati a Budva che ha un bel centro storico.
Il giorno dopo invece abbiamo deciso di fare la strada a serpentina che scende a Kotor, che ha diversi punti panoramici ma è infinita, soprattutto se hai un pullman davanti che si ferma ogni volta che incrocia una macchina che sale: la strada è stretta e si passa a malapena. Per scendere ci vuole una vita. Arrivati a Kotor ci si può sgranchire le gambe salendo al Castello di San Giovanni. Il castello è poco più di un rudere ma la salita è panoramica e molto bella, anche se faticosa, soprattutto d’estate. La città vecchia è carina, ma d’estate è troppo frequentata.
Continuando lungo il lungo mare, che sembra più un lungo lago a causa della strana conformazione delle Bocche di Cattaro, si arriva a Perasto, e si può fare una bella passeggiata lungo il mare. Vale la pena farsi portare con una barchetta all’isola di fronte. Sarebbe stato bello continuare il giro fino alla fine delle Bocche di Cattaro per arrivare al mare aperto ma il tramonto era vicino e si rischiava di non arrivare in tempo.
Qualche nota sul paese: i montenegrini sono alti e ben piantati, sembrano quasi un popolo nordico! Sarà che il passatempo degli uomini il sabato mattina è spaccare la legna? Non solo in campagna, eh? No, in città, si mettono sul marciapiede davanti casa o in cortile e spaccano cataste di legna, con l’accetta, alla vecchia maniera.
La cucina è semplice ma a me è piaciuta, e le porzioni generose. I prezzi bassi per noi italiani, evitando la costa dove il turismo russo li ha fatti lievitare oltre misura.
Il modello d’auto più diffuso è la Golf fine anni ’80. In Italia non ce ne sono più perché sono tutte qui! La strada che collega Podgorica al mare è ottima. Una superstrada in perfette condizioni anche se piena di curve, non c’è un pezzo pianeggiante in Montenegro (il nome non è stato scelto a caso). Le strade secondarie sono un altro discorso.
Abbiamo noleggiato una macchina in aeroporto con la Surprice. Esperienza terrificante, compagnia da evitare. Ci abbiamo messo una vita perché tutti quelli che erano prima di noi avevano qualche problema con loro, abbiamo dovuto pagare il parcheggio per uscire dall’aeroporto, cosa assurda che non mi era mai successa, e ci hanno praticamente obbligato a comprare un’assicurazione aggiuntiva (anche se l’avevamo già fatta) dicendo che con la nostra assicurazione anche per un graffietto avremmo dovuto fare denuncia alla polizia (e la nostra macchina era ricoperta da graffiti!). Alla domanda “scusi ma questo dove è scritto nel contratto?”, il ragazzo tira fuori un timbro e dice “Qui!” mentre lo stampa sul foglio. Momento esilarante che ci ha in parte ripagato della scena. Poi fortunatamente Booking.com con cui avevamo prenotato ci ha restituito la somma pagata per l’assicurazione che avevamo fatto al momento della prenotazione. Quanto meno l’attesa è stata allietata da una proposta di matrimonio vista in diretta: lui esce dall’aeroporto, lei è lì che lo aspetta, si baciano, poi lui si inginocchia e tira fuori un anello. Mi piace immaginare che lei abbia detto sì. Insomma, alla fine anche dal Montenegro siamo riusciti a tirar fuori qualcosa di carino da vedere. Per il Monastero di Ostrog, nella zona interna verso nord, bisognerà tornare.