Montenegro Magnifico

Il Montenegro, una nazione da scoprire tra natura e tradizioni
Scritto da: MarinaK
montenegro magnifico

Premetto che da sempre ho desiderato visitare questo piccolo, sempreverde, fiero paese dei Balcani, ma non è mai capitata l’occasione. Quest’anno ad agosto siamo stati invitati a suonare a Tivat (Teodo) come musicisti per un concerto di tango. L’organizzazione ci ha pagato i biglietti aerei. A quel punto, io ed il mio compagno abbiamo deciso di trattenerci qui per un’altra settimana.

Ci sono dei voli diretti per Podgorica da Roma a prezzo veramente basso, circa 54 euro andata e ritorno senza bagagli.

Giorno 1. Bocche di Kotor

Siamo arrivati all’aeroporto di Podgorica di notte fonda, dovevamo guidare fino a Bjela, la cittadina che si trova sulla riva della bocca di Kotor, un’insenatura naturale del mar Mediterraneo. Abbiamo affittato la macchina (un pulmino 9 posti), essendo noi 6 persone del gruppo. Il noleggio in Montenegro costa molto poco, abbiamo pagato 300 euro per 3 giorni il minivan con la compagna locale Apex Car, aperta 24 ore. Ti portano la macchina direttamente all’aeroporto, molto comodo. La caparra è di 200 euro in contanti.

Le 3 ore fino a Bjela sono state bellissime, abbiamo fatto tutta la costa dei fiordi con la luce della luna piena. Sono stata subito colpita dalla bellezza del paesaggio, dalle montagne “nere” e maestose dietro, dagli edifici in stile “veneziano”, piccoli supermercati dallo stile “sovietico”, le barche di lusso sul mare, le barchette dai pescatori. Potrei dire che il Montenegro è un paese dai mille contrasti.

Per arrivare a Bjela la strada più corta è quella di prendere il traghetto da Teodo (Tivat) che costa 5 euro e vi porta dal lato opposto del fiordo. Volendo, si può anche fare la strada sulla costa, più panoramica, la quale, però, allunga il vostro viaggi di 40 minuti.

Finalmente, alle 3 di notte siamo arrivati al nostro appartamento a Bjela.

NB: in Montenegro gli affitti costano veramente poco. Su booking si trovano le stanze nelle case private a partire da 20 euro a notte per 2 persone, a 35 euro si ha una soluzione del nostro livello di 3 stelle, a 50 – 80 euro – camera di lusso. Solo Budva e Santo Stefano sono più cari con i prezzi “europei”, rovinati dal turismo di massa dei russi degli ultimi anni. Consiglio sempre di guardare su booking le offerte del giorno. I proprietari non chiedono neanche la carta per prenotare le case, il pagamento quasi sempre in cash, ad eccezione di alberghi grossi.

Giorno 2. Tivat

Giornata splendida, facciamo il pranzo a Bjela, in un ristorante sul lungomare e dopo fatto il bagnetto sulla spiaggia. Bjela non è niente di speciale, mare abbastanza pulito, ma con le piattaforme in cemento per poter fare il bagno. Le costruzioni sono semplici, con spesso dei palazzoni orribili cominciati e mai finiti, che sorgono come dei funghi nel mezzo alle casette basse e negozi.

Prendiamo il traghetto per Tivat, facciamo le prove e la sera suoniamo al concerto in una casa di cultura a Tivat, grande successo con il pubblico. Anche Tivat è una cittadina portuale, da vedere c’è ben poco.

Qualche osservazione sulla cucina montenegrina. Come in tutti i Balcani, loro mangiano principalmente carne, con l’insalata Shopska (una specie di insalata greca), tanto aglio, tanta cipolla. Quindi, se sei vegetariano, come me, hai un po’ di difficoltà. Ma, riuscivo, comunque a trovare dei piatti per me, buonissimi i peperoni ripieni di riso e formaggio. I formaggi sono principalmente freschi e salati, stile feta, non mi hanno impressionato. Per gli amanti della carne, la cuociono sempre alla griglia con i contorni. Famosi sono i Cevapcici – carne tritata con le spezie, fatta a polpetta gigante, sullo spiedo. Nelle località di mare si mangia tanto pesce, molto buono.  I vini montenegrini sono ottimi, soprattutto quelli bianchi, particolarmente buoni Malvazia e Grushevica.

Giorno 3. Visita a Kotor

Abbiamo dedicato questa giornata, oltre al solito bagno a Bjela, anche alla visita di una delle città – simbolo di Montenegro – Kotor (Cattaro in italiano), che si trova sul fiordo – Boka, vicino a Tivat. Città bellissima, completamente ricostruita dai veneziani dal 1420 al 1797, dominata in alto dalla cittadella. Vi consiglio di fare la salita panoramica, che porta in cima, dura circa un’ora fra andata e ritorno, costo biglietto –  12 euro. Abbiamo passeggiato fra le viuzze strette, piazze popolari, negozi, lungomare, chiesette della cittadina, ed anche sui muri che la circondano. Kotor è piena di turisti, soprattutto qui si fermano le navi da crociera. Non vi consiglio di dormire qui, ne di mangiare, tutto molto caro.

La sera abbiamo fatto l’asado argentino a casa degli organizzatori del concerto, ottima serata piena di chiacchiere ed amicizia in una tipica villetta montenegrina nella parte alta di Bjela (un po’ faticoso salirci, però).

Giorno 4. Podgorica e Lago di Skadar

Tempo di viaggio da Podgorica: 40 minuti

La mattina abbiamo accompagnato i nostri colleghi all’aeroporto di Podgorica, abbiamo fatto il cambio macchina (minivan con una macchina 4 posti, spesa per 7 giorni: 300 euro con 100 euro di caparra in contanti) e ci siamo fermati in una bella casetta “Skadar Lake House” in un ecovillaggio sul lago di Skadar (Scutari) – il lago più grande di Montenegro, un terzo del quale appartiene all’Albania e segna effettivamente il confine fra i 2 paesi.

Bellissimo fare il pranzo sul lago. Vi consiglio Grill House Rostiljijada e Restoran Obala, proprio in riva al lago. Questi ristoranti offrono il pesce del lago, e tanti altri piatti tipici. Si può noleggiare un  kayak o un pedalò e fare il giro sul lago.

La sera siamo andati a Podgorica, che è una delle capitali più brutte mai viste, tutta piena di edifici moderni, che non hanno un minimo di armonia fra di loro. A parte la Torre dell’Orologio, unico monumento “storico”, non c’è nient’altro da vedere. Il centro storico, dove poter passeggiare, non esiste. Vale la pena venire a Podgorica solo per mangiare in una trattoria tipica, antica, si chiama Pod Volat, vicino alla torre dell’orologio: bellissimo dentro, economico, con i camerieri molto simpatici e veloci.

Giorno 5 e 6. Ulcinje

Dopo circa 2 ore di viaggio da Podgorica, siamo arrivati nella parte più sud del paese, quasi al confine con l’Albania. Ulcinje è la città con la più alta percentuale delle popolazione albanese, quindi musulmana. Abbiamo prenotato su booking una stanzetta a 20 euro in una casa privata. Consiglio: spendete qualcosa in più, ma trovate una sistemazione più decente. A 20 euro si trovano davvero delle bettole.

Nel pomeriggio siamo andati alla spiaggia Mala plaja – la spiaggia piccola, abbiamo fatto la passeggiate nella pineta, fino ad arrivare sugli scogli vicino al bar Ribarska Konoba, dove ci sono piattaforme per fare il bagno, una baia con l’acqua cristallina e pochissima gente. Sulla spiaggia principale c’è una marea infinita di gente. Questa zona del Montenegro è bellissima, piena di promontori con le pinete, acqua pulitissima. Anche se i montenegrini non vengono mai qui, perchè la zona è piena di albanesi, e loro si odiano.

La sera siamo andati a fare una passeggiata in centro: molto vivace, pieno di giostre, casinò, negozi e ristorantini. La città sembra un po’ la citta orientale, chiassosa e caotica, che si sviluppa in discesa con la via principale, piena di negozi, ma forse è anche il suo bello. Abbiamo mangiato in un ristorante italiano sul lungomare, che non mi ricordo il nome, carissimo e con il cibo scarso. Consiglio di non fermarsi in uno dei locali sul lungomare e cercare qualcosa nell’interno.

Il giorno dopo siamo andati in macchina a visitare Velika Plaja (la spiaggia grande), è una distesa di spiaggia lunga 15 km con tanti stabilimenti balneari. La cosa positiva è che la spiaggia è pulitissima, 2 sdrai ed 1 ombrellone costano solo 10 euro, a differenza dell’Italia, si mangia in tanti baretti dei bagni, spendendo poco, si può fare delle lunghe passeggiate. C’è tanta animazione per i bambini, i venditori ambulanti che vendono di tutto e di più a poco, un chioschetto con i gelati. Per gli amanti, si può noleggiare a buon prezzo un gommone, o moto d’acqua, fare kyte, perchè c’è davvero tanto vento.

Dopo la grande spiaggia, mossi dalla curiosità, siamo andati a vedere il villaggio e la spiaggia dei nudisti ad Ada Bojana. Perfetto per gli amanti del genere: si entra in un villaggio con la propria spiaggia. Volendo, si può anche prendere il bungalow in questo villaggio. Il posto è sull’omonimo fiume. In genere, in Montenegro ci sono tante spiagge naturalistiche molto belle, nascoste dagli occhi indiscreti.

Giorno 7 e 8. Santo Stefano e Budva

In un’ora di macchina siamo arrivati a Svet Stefan (Santo Stefano) – un’isoletta artificiale più esclusiva del paese, con un resort di lusso, dove andare in spiaggia costa 100 euro. Ovviamente, abbiamo evitato di andare proprio lì. Prima di arrivare, ci siamo fermati a vedere la cittadina di Petrovac, un paesino dei pescatori, molto grazioso. Da lì parte un percorso trekking molto facile lungo il mare, passando dalla pineta e dalle vecchie gallerie ferroviarie – Rezevici Hiking Trail. In 30 minuti si arriva alla spiaggia di scogli, con, però, un albergone degli anni 80, mai finito, che rovina tutta la bellezza del paesaggio.

Abbiamo preso la stanza per 2 notti in un residence con la piscina Guest house Durasevic. Con 45 euro a notte abbiamo preso una stanza confortevole, con il balconcino. Dopo le giornate al mare, era bellissimo godersi il tramonto in terrazza con la piscina, con un bicchiere di vino, e fare anche il bagno di notte, tornati da Budva.

La sera abbiamo fatto un giretto a Budva – la capitale del divertimento montenegrino. Lì trovate tante belle trattorie, discoteche, locali con la musica dal vivo. La città è costruita in uno stile veneziano, è davvero piena di vita. é bellissimo perdersi lì per le vie del centro, notevole è la cittadella ed il porto turistico.

La mattina dopo siamo andati sulla spiaggia Crvena glavica, una delle più belle spiagge che io abbia visto in Montenegro. L’unico peccato che è privata, e si paga 40 euro per le 2 sdraio ed 1 ombrellone, ma merita davvero.

Nel pomeriggio abbiamo fatto il giro di 2 monasteri sopra Santo Stefano (da dove si gode di un ottimo panorama sull’isola di Santo Stefano), a 20 minuti di auto. Il monastero Rustovo non è niente di speciale, ma Praskvica è un’oasi di pace, con le monache che ti fanno le visite gratuite, ti fanno assaggiare il loro miele, acqua santa della sorgente, e ti portano a tavola i fichi raccolti dal proprio giardino. Il monastero è dedicato alla famiglia Romanov ed è ortodosso, come la maggior parte della popolazione. Si sente che è un posto sacro, benedetto. Vi è un negozietto dei prodotti tipici che fa il monastero, consiglio la visita. Alla fina abbiamo anche riempito le nostre bottiglie con l’acqua della sorgente, fresca e con un gusto buonissimo. Dicono che un altro monastero da vedere è Pashtrovici, ma non abbiamo avuto tempo di farci visita.

La sera come sempre – un giro a Budva, compresa la bevuta notturna in uno dei locali posti direttamente sulla spiaggia vicino alla Cittadella.

Giorno 9. Cettigne, Mausoleo Njegos

La mattina seguente abbiamo fatto il check out al nostro hotel e ci siamo diretti verso la parte più sconosciuta del paese, e poco popolata – Bigova. Si arriva lì con una strada tutta curva nel mezzo alla campagna, fra pecore e capre, con pochissime case. Abbiamo fatto il bagno con poca gente, mangiato in un unico ristorante del paese, apprezzato il silenzio e la bellezza del posto. Il paese si affaccia sul mare adriatico aperto. A differenza della parte adriatica italiana, Montenegro ha una costa bellissima, mare color turchese, con la natura e i paesaggi simil greci, ma con meno gente ed i prezzi più accessibili.

Verso le 18 siamo arrivati a Cettigne. Ero molto curiosa di vedere la storica capitale di Montenegro, ma, purtroppo, come Podgorica, di storico lì è rimasto ben poco. La parte più entusiasmante della visita è stata la cena al ristorante “Taverna”, davvero meritevole.

Prima di arrivare a Cettigne abbiamo visitato il mausoleo del poeta e governante più ammirato montenegrino Njegos. Per me è una delle cose più impressionanti che abbia visto in vita mia. Per arrivare a mausoleo da Kator  vi è una strada panoramica che sale tutta sulla montagna principale – monte Lovcen e fa parte del parco nazionale Lovcen. Se soffrite di vertigini, non andateci.

Sulla strada ci sono molto rifugi, percorsi per fare il trekking in montagna, impianti da sci per l’inverno, ristoranti tipici stile baita, e anche il parco di avventure dove vi lanciano sopra l’abisso su una corda di metallo. Non ho avuto il coraggio di entrarci. Ci sono diversi piazzali panoramici sopra i fiordi, e meritano davvero la visita. Quando siamo andati noi su, la giornata era nuvolosa, stava per piovere, ma per questo le sensazioni erano più intense, c’era più suspense. Mi sembrava di far parte di un thriller futuristico. Quanta adrenalina!

Ed eccoci qui, arriviamo ai piedi di mausoleo, a 1000 metri s.l.m. circa, paghiamo i 5 euro di biglietto (prezzo onestissimo), prendiamo la scalinata con 492 gradini che porta su (ci vuole un certo fisico per farla), visitiamo la cappella con gli affreschi barocchi, i soffitti in oro puro, la tomba del poeta nella cripta. Tutto fatto con grande stile, gusto e sontuosità. Ma questo non è tutto. Ad un certo punto, usciti fuori, c’è una camminata su un sentiero lastricato che porta ad un terrazzo panoramico a 360 gradi sopra la montagna più alta del Montenegro sui fiordi, sui paesini montenegrini e sul mare.

Per arrivare a questo piazzale, non c’è nessuna protezione ai lati, le tue gambe si piegano a tradimento, il corpo trema, e le mani si aggrappano alla prima persona che passa, gli occhi non vogliono vedere l’abisso che c’è, a picco sia a sinistra, che a destra. Ma ce l’ho fatta. Ed arrivata a quel punto, con il fiato sospeso, capisci che tu vivi su questa terra per provare queste emozioni, per vedere quanta bellezza la natura ci ha donato. Un paesaggio indescrivibile con le parole. Persino il mio fidanzato, scettico della mia fissazione di salire su per vedere quel mausoleo, che non ama cimiteri e tombe con le “presenze strane”, mi ha dato ragione, che ne valeva davvero la pena di salire fino lassù e di pagare il prezzo del biglietto (cosa che non ama fare).

Come dovevano amare montenegrini il loro rappresentante, che, fra l’altro, era l’unico poeta che si esprimeva nel dialetto montenegrino puro, per dedicargli il monumento più grandioso di tutto il paese.

Giorno 10. Perast, Spiaggia Ploce

In tutto questo viaggio, mi ero dimenticata di menzionare la cittadina di Perast posta lungo le bocche di Kotor, in perfetto stile veneziano, piccolina e graziosa, che abbiamo visitato. Da lì parte il giro in barca lungo il fiordo per arrivare al mare aperto. Giro, che non abbiamo fatto. Inoltre, Perast è famosa per l’isola di San Giorgio con l’omonimo monastero, posta di fronte.

La mattina del 28 agosto siamo andati a visitare la mia vecchia amica, che non vedevo da parecchi anni che ora vive a Parigi. Per puro caso ha visto le mie storie su Instagram con le foto del mausoleo, e si trovava con il marito a Budva, erano appena arrivati.

Non vi sto a dire, quanto è stato emozionante l’incontro, siamo andati in una spiaggia attrezzata, Ploce, vicino a Budva, perfetta per i single, coppie e famiglia, con un ristorante, bar, piscina con l’acqua del mare, giochi per i bambini, sdraio e piattaforme comode per fare il bagno. Siamo stati tutto il giorno lì.

La sera siamo tornati a Podgorica, abbiamo prenotato l’appartamento Stijepovic, proprio ad 1 km dall’aeroporto, bellissimo e funzionale, a soli 30 euro a notte. Lo consiglio vivamente!

La mattina – il volo diretto per Roma.

Consigli e considerazioni

In conclusione, cosa mi ha lasciato questo viaggio?

Stupore per tanta bellezza, tanto verde, la fierezza e l’orgoglio dei propri abitanti. Soddisfazione di aver finalmente visitato questo paese che non ha niente da invidiare alla Grecia e l’Italia del Sud.

Contentezza di essere tornata nell’affascinante mondo balcanico ed aver saputo più cose sulla sua storia e passato, ma anche la sensazione di alcune contraddizioni: contrasti architettonici, odio verso certi popoli, alcune discriminazioni in base alle razze e colore della pelle.

Il rammarico di non essere riuscita a visitare la parte nord del paese, al confine con la Serbia, parte più selvaggia e naturalistica. Infatti, il mio consiglio è quello di fare due viaggi: uno per la parte sud-ovest, ed il secondo – la parte nord-est…Oppure un viaggio lungo 2 settimane.

Ecco qui il mio breve racconto, sono aperta alle domande e consigli.

Marina

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