Montenegro in moto Agosto 2011

Una settimana in Montenegro in giro con la moto
Scritto da: StefanoTS
montenegro in moto agosto 2011
Partenza il: 08/08/2011
Ritorno il: 13/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Avendo una settimana libera, io e mio figlio di 14 anni abbiamo pensato di fare un giro in moto e essendomi capitate sottomano alcune recensioni sul Montenegro abbiamo deciso di visitarlo dal 8 al 13 Agosto ben sapendo del grosso traffico a cui saremmo andati incontro,però partendo da Trieste è meno difficoltoso.

Trieste-Primosten 410 km Pur avendo solo 6 giorni di vacanza decidiamo di seguire la strada costiera della Croazia per godere della costa croata,non ci sono particolari code e le uniche trovate le superiamo grazie alla moto,dopo un veloce pranzo nei pressi di Karlobag ripartiamo verso sud.Fino a Zara la costa è molto bella poi fino a Sebenico si trasforma in costa piatta e senza particolari attrattive,nel tardo pomeriggio decidiamo di fermarci a Primosten,dopo 3 tentativi in agenzie turistiche troviamo una stanza veramente minuscola a 30 euro a testa e vista l’ora e la stanchezza la prendiamo.Fortunatamente dormiamo proprio in centro al pittoresco paese così la sera possiamo girare il paesetto muovendoci a piedi tra una folla incredibile di turisti,al 90% dell’Est,ceniamo in un bel locale spendendo 28 euro in due per un’ottima cena di carne.

Primosten-Kotor 356 km La costa è tutta molto bella sopratutto dalla riviera di Makarska in poi, il problema è il traffico totalmente bloccato con km di code,per fortuna con la moto si riesce a passare anche se il caldo infernale, complici le automibili arroventate,ti distrugge fisicamente. La frontiera Bosniaca è una formalità e anche qui la moto ci fa superare alcuni km di coda,mentre i paesi che si incontrano sono moderni e con tutti i servizi,compreso centro commerciale,marina e spiagge supermoderni. L’arrivo a Dubrovnik è spettacolare con la vista delle isole di fronte,come pure la strada panoramica sopra la città.Finalmente il confine Montenegrino dove ci timbrano il passaporto, se non è timbrato non puoi uscire e rischi per l’ingresso clandestino,e controllano la carta verde dell’assicurazione dopo di che ripartiamo alla volta di Kotor (Cattaro) dove arriviamo in circa un’ora di traffico abbastanza pesante.La ricerca della camera è difficoltosa in quanto siamo in Agosto ed è tutto pieno ma all’utile Infopoint nella piazza fuori delle mura troviamo una camera doppia in casa di una coppia che affitta la camera del figlio che è a lavorare all’estero. Paghiamo 20 euro a testa e siamo in pieno centro,con la padrona di casa molto disponibile ad spiegarci un pó di cose sul come muoverci. Cena in centro a Kotor da Kantun ottima anche se i piatti di carne erano troppo grandi e bisogna lasciare in tavola tanta roba spendendo 30 euro.

Kotor-Podgorica-Ulcinj-Kotor 276km Finalmente oggi cominciamo il tour in Montenegro,da Kotor in direzione Tivat,subito dopo il cimitero prendiamo la strada panoramica che dopo 25 tornanti ci porta in cima dove ci fermiamo a guardare lo spettacolare colpo d’occhio della baia di Cattaro in tutto il suo splendore, dicono sia una delle strade più belle del mondo e farla in moto te la fa gustare dal primo all’ultimo tornante. Scolliniamo e dopo un’ora di guida su strade impegnative arriviamo a Cetinje dove passeggiamo e prendiamo un caffè nel bel centro e ripartiamo, perché sta arrivando un temporale,verso Podgorica che si rivela un posto poco interessante e senza alcuna caratteristica propria. Prendiamo la direzione di Petrovac a naso in quanto la segnaletica lascia a desiderare e a Virpazar giriamo a sinistra e costeggiamo il lago Skadar lungo la costa meridionale seguendo la strada dove anche con la moto dobbiamo accostare più volte quando incrociamo altre autovetture ma con una vista spettacolare che mozza il fiato,come si mozza a quegli automobilisti che devono fare retromarcia e accostarsi senza nemmeno l’ombra di un guardrail e a picco sulle rocce.Conviene fare il giro in questo senso, in quanto si viaggia sempre sul lato interno della montagna lasciando a chi si incrocia l’ansia di viaggiare sul bordo esterno della strada.Ci dirigiamo a Ulcinj dove facciamo il giro delle mura della rocca che ricorda molto Dubrovnik da dove ammiriamo da un lato lAdriatico e dall’altro la spiaggia letteralmente invasa da turisti dell’Est europa.Per rientrare a Kotor seguiamo la costa e passiamo da Bar fino a Budva con una colonna quasi continua di automobili,fermandoci ad ammirare la bellissima Sveti Stefan e la stupenda costa fatta di promontori che si gettano in mare.

Kotor-fiume Tara 255km Partiamo con l’aria resa frizzante dal vento durante la notte dirigendoci a Lipci dove prendiamo la strada per Niksic-Zabljak finita di recente che ci permette di tenere una buona media,strada che si mantiene ottima fino a Niksic,poi verso nord si incontrano vari paesi con un atmosfera che ci riporta indietro nel tempo con mucche che pascolano nei campi e persino un maiale che attraversa la strada con la padrona. La strada comincia a inerpicarsi sempre di più costringendoci a mettere le maglie e poi anche i pantaloni antipioggia a causa del freddo sempre più intenso,siamo a 8 gradi che rispetto ai 35 dei giorni precedenti ci fanno battere i denti.Finalmente arriviamo a Zabljak,un posto veramente insignificante,in pieno stile paese dell’est degli anni 70,dove ci fermiamo a bere qualcosa di caldo e a mangiare in un fastfood serbo,dove al posto dell’hamburgher mettono cevapcici nei panini,si continua a sentire molto freddo nonostante la splendida giornata di sole,scopriamo poi di essere a quasi 1500 metri di altezza.Dopo 30-40 minuti arriviamo al ponte sul Tara,simbolo nazionale,dove facciamo le solite foto in un contesto veramente unico,chiediamo per il rafting e ci dicono che partono tra 10 mimuti e che dobbiamo metterci in pantaloni corti,maglietta e infradito.Ci spogliamo nel retro del Tara Express Tour che ci tiene la borsa serbatoio chiusa in armadio fino al nostro rientro,e al costo di 45 euro a testa partiamo per le rapide.Il rafting sul fiume Tara è un’esperienza che non puó mancare quando si arriva nel Montenegro del nord, si attraversa una ventina di km di fiume bellissimo con solo un paio di passaggi dove si salta un pó,ma lo scenario è stupendo,compreso il passare sotto il ponte Tara,alto 150 metri e fermarsi a fare il bagno nell’acqua gelida un pó più a valle.Ci aspetta una Jeep su cui dobbiamo caricare il gommone a braccia e ci viene dato un rinfresco sotto una tettoia lungo il fiume.Rientrati all’agenzia ci informiamo per dormire e ci offrono una stanza a 10 euro a testa,pulita ma con il bagno in comune,fortunatamente ha anche una stufa,viste le temperature notturne. A cena andiamo nella konoba gestita dai ragazzi dell’agenzia dove con 15 euro mangiamo due porzioni di Civa e patatine 2 birre da mezzo e una coca.

Tara-podgorica-Niksic-Dubrovnik 315 km Partiamo con uno splendido e caldo sole,in direzione Kolasin ma dopo un paio di km la temperatura sprofonda a 10 gradi,le continue fermate per guardare il paesaggi e fare foto ci permettono di scaldarci oltre che di godere della bellissima natura e della strada fatta per andarci in moto e con pochissimo traffico. Da Kolasin a Podgorica si costeggia il fiume Moraca,fermata obbligatoria al monastero omonimo,con alcuni tratti di strada che la rendono indimenticabile, con il fiume sotto e le pareti che salgono per centinaia di metri in mezzo a boschi immensi,subito dopo ci sono dei canyon scavati dal fiume con dei colori unici.Arrivati a Podgorica veniamo fermati dalla Polizia sulla tangenziale a 4 corsie,con il limite a 50, perchè secondo l’agente andavamo a 74 km all’ora,effettivamente andavamo a 90,dopo averci chiesto i documenti ci chiedeva dove eravamo stati e dove andavamo,appena saputo del nostro giro e che eravamo italiani, ci ha restituito i documenti senza guardarli e ci ha salutato in italiano.Prendiamo per Niksic ma prima della città svoltiamo per la basilica di Ostrog,ci vogliono almeno 45 minuti per arrivarci su una strada pazzesca a picco e senza guardrail a una corsia e mezza dopo passano anche autobus granturismo con manovre incredibili,la moto ci fa passare più facilmente ma è veramente impressionante con le centinaia di autovetture che si incrociano.Il monastero nella roccia peró merita essere visitato.Arrivati a Niksic prendiamo per Trebinje per evitare il traffico della baia di Kotor e entriamo in Bosnia Hercegovina,è una strada incredibile,su cui non abbiamo trovato niente nelle guide turistiche,che ti obbliga a fermarti almeno un paio di volte per gli scenari stupendi,fatti di pinnacoli,laghi e fiumi.Arriviamo a Dubrovnik e sulla statale troviamo subito una camera libera,ci docciamo e cambiamo e andiamo nella Old Town,che non ha bisogno di commenti tanto è bella e si fa pagare in quanto i prezzi dei locali sono decisamente alti.

Dubrovnik-Trieste 675 km Il tratto sicuramente più noioso e stancante,100 km di costiera verso Spalato,poi in autostrada per 500 km e infine la tratta Rijeka-Trieste,siamo partiti alle 8 e con 5 fermate per sgranchirci,sopratutto mio figlio passeggero,siamo arrivati a Trieste alle 17.00.

Girare il Montenegro in moto è veramente emozionante, vista la larghezza delle strade secondarie è il mezzo ideale per muoversi e vedere angoli nascosti e la gente è veramente disponibile,sempre pronta a chiederti se hai bisogno di qualcosa e ad aiutarti.Noi per questioni di ferie l’abbiamo girato in fretta in Agosto ma con una decina di giorni e magari in Giugno avremmo sicuramente vissuto meglio il paese e visto anche le località di mare che erano inavvicinabili visto il traffico. Non ci sono problemi per trovare distributori, solamente a nord da Zabljak a Kolasin non si trovano distributori lungo per 60 km, per il resto del paese ne trovi sempre uno nel raggio di una ventina di km. Per il mangiare ci siamo sempre trovati bene,i locali sono tutti di buona qualità e i prezzi sono relativamente bassi anche se come ti allontani dei centri turistici di grido i prezzi calano quasi della metà. Un viaggio in Montenegro è sicuramente da consigliare e da affrontare senza paura,forse la guida dei Montenegrini e dei turisti è l’unico motivo di insicurezza. Buon viaggio Stefano e Lorenzo



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