Mongolia: 42 giorni da solo

Viaggio autogestito con zaino in spalla
Scritto da: Lauro
mongolia: 42 giorni da solo
Partenza il: 03/06/2010
Ritorno il: 15/07/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 3000 €
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IL VIAGGIO

In effetti il viaggio che ho fatto da solo è durato circa 2 mesi, dal 12/5/2010 al 15/7/2010, viaggiando 20 giorni in Cina e 42 giorni in Mongolia. Per semplificare la ricerca di informazioni utili da parte di chi si appresta a fare un viaggio simile, ho deciso di dividere il ”diario” in due parti: Cina e Mongolia. Chi desidera vedere com’è iniziato il viaggio in Cina può andare a cercalo sotto ”Cina”.

La Mongolia non è adatta al viaggiatore ”singolo” perchè non ha praticamente strade e mezzi pubblici. A volte bisogna unirsi ad un gruppo per dividere le spese della jeep. Durante il viaggio ho dovuto cambiare completamente l’itinerario che volevo fare (nella parte a ovest della Mongolia) per totale mancanza di jeep/minibus privati che andassero dove volevo io. Per 2 volte ho utilizzato le jeep/minibus privati da una cittadina all’altra: da Khovd a Olgii in 13 su una jeep da 5 posti e 8 ore di viaggio, eppoi tra Erdenet e Moron, sempre con minibus strapieni e 13 ore di viaggio. A causa di questi problemi di spostamento ho dovuto prendere 3 voli interni. Dalla Cina avevo prenotato le prime 3 notti a Ulaanbaatar in una Guest House scelta perchè parevano bravi, secondo quanto avevo letto in Internet, a formare dei gruppi per visitare il deserto del Gobi in jeep. Come bagaglio ho usato il solito zaino da 40 litri più una borsa per un peso complessivo di circa 12 kg: distribuendo bene i pesi entrambi rientrano nelle misure per il bagaglio a mano (evitando così possibili smarrimenti e furti). Comunque viene sempre pesato solo lo zaino. Per i voli interni in Mongolia ho dovuto invece spedire lo zaino.

SVOLGIMENTO DEL VIAGGIO

In sintesi il viaggio si è svolto così: – il 3/6 sono arrivato in treno ad Ulaanbaatar (UB) da Pechino – dopo 2 giorni sono partito per un tour di 10 giorni nel deserto del Gobi – sono tornato ad UB il 14/6 e il 17/6 sono andato in aereo a Khovd – dopo 2 giorni sono andato in jeep da Khovd a Olgii – ad Olgii ho organizzato, tramite un’agenzia, una permanenza di 4 giorni presso una famiglia di kazaki nel parco Altai Tavan Bogd (7 ore di jeep da Olgii) – sono ritornato ad Olgii sono ripartito in aereo per UB prendendo poi subito il treno notturno per Erdenet – in treno ho conosciuto un gruppo di occidentali che lavorano in Mongolia e che avevano organizzato, via Internet, un week-end in un camp tra Erdenet e Bulgan, e mi sono unito a loro – al camp ho conosciuto un autista e sua moglie (con 3 bambini) che mi hanno ospitato a casa loro a Erdenet per 2 giorni. Durante uno dei 2 giorni sono andato in taxi al tempio di Amarbayasgalat Khiid – sono poi andato in minibus da Erdenet a Moron (13 ore di viaggio con arrivo a Moron alle 5 del mattino). – il mattino dopo a Moron ho visto un bus con dei turisti sud coreani attorno e ho chiesto se stessero andando verso nord dove volevo andare io. Poichè stavano andandoci abbiamo concordato il prezzo del passaggio e mi sono unito a loro. – sono così arrivato al lago Khovsgol Nuur, dove, tra le altre cose, ho fatto un giro a cavallo di 3 giorni dormendo in tenda – con un taxi sono ripartito dal lago per Khatgal e da qui in minibus per Moron.. – poi da Moron a UB in aereo e appena sono arrivato all’aeroporto di UB ho preso un taxi per andare al parco di Terelj, dove sono rimasto 2 giorni – da Terelj sono tornato a UB con un bus di linea – ultimi giorni a UB per vedere il Naadam Festival e infine rientro in Italia

ITINERARIO

3/6: Ulaanbaatar, Giro città – ricerca di agenzie turistiche, Idre’s G. H. USD 24 4: Ulaanbaatar, Giro città – ricerca di agenzie turistiche, Idre’s Guest House 5: Tour – Gobi, Gruppo di 4 persone, costo USD 450, Family ger

6: Tour – Gobi, Tsagaan Suvraga (rocce colorate), Family ger 7: Tour – Gobi, Gurvan Saikhan (ghiaccio), Family ger 8: Tour – Gobi, Khongoryn Els (dune), Family ger 9: Tour – Gobi, Bayanzag (fossili dinosauri), Camp 10: Tour – Gobi, Tempio Ongym, Family ger 11: Tour-Mong centrale, Ulaan Tsutgalan (cascata), Family ger 12: Tour-Mong centrale, Ulaan Tsutgalan (un giorno a cavallo), Family ger 13: Tour-Mong centrale, Kharkhorin, Little Gob, Family ger 14: Ulaanbaatar, Fine tour – giro città, Idre’s G. H. USD 24 15: Ulaanbaatar, Giro città, Idre’s Guest House 16: Ulaanbaatar, Giro città, Idre’s Guest House 17: Khovd, Volo Aero Mongolia – Giro città, Grand Hotel 20000 T 18: Khovd, Tentativo fallito di partire, Grand Hotel 19: Olgii, 8 ore di jeep, Tavan Bogd H. 30000T 20: Olgii, Giro città – ricerca agenzie turistiche, Tavan Bogd Hotel 21: Tour – Kazaki, 7 ore di jeep – spesa totale USD 260, Ger dei kazaki 22: Tour – Kazaki, Giornata a cavallo, Ger dei kazaki 23: Tour – Kazaki, Varie attività, Ger dei kazaki 24: Kazaki – Olgii, Fine tour, Tavan Bogd H. 45000T 25: Ulaanbaatar, Volo Olgii/UB e immediato treno, treno per Erdenet 26: Camp, Week-end con gruppo del treno, Camp 55000 T 27: Erdenet, Ospite famiglia mongola, Ospite a casa 28: Erdenet, Ospite – taxi a Amarbayasgalat Khiid, Ospite a casa 29: Verso Moron, 13 ore di minibus, in viaggio 30: Moron, Giro città, Dul Hotel 35000 T

1/7: Khovsgol Nuur, Passeggiata, Blue Pearl USD 20 2: Khovsgol Nuur, Festival renne, Blue Pearl 3: Khovsgol Nuur, Festival renne, Guest House 5000 T 4: Khovsgol Nuur, Tour a cavallo, Tenda 5: Khovsgol Nuur, Tour a cavallo, Tenda 6: Khatgal, Fine tour, poi taxi per Khatgal, MS Guest H. 7000 T 7: Moron, Giro città, Dul Hotel 35000 T 8: Parco Terelj, Volo su UB, poi taxi, Batkhaan camp 20000T 9: Parco Terelj, Passeggiate, Batkhaan camp 10: Ulaanbaatar, Giro città, Voyage Hotel USD 33 11: Ulaanbaatar, Naadam, Voyage Hotel 12: Ulaanbaatar, Naadam, Voyage Hotel 13: Ulaanbaatar, Festa in costume, Voyage Hotel 14: Ulaanbaatar, Giro città, Voyage Hotel 15: Malpensa, Partenza al mattino e ritorno in Italia

DOCUMENTAZIONE

Oltre ai soliti diari di viaggio trovati in rete, ho utilizzato: – Lonely Planet, Mongolia, edizione ottobre 2008 – Gizi Map, Mongolia, scala 1:2.000.000 (comperata in Italia e molto ammirata in Mongolia) – Frasario Italiano – Mongolo comperato a Ulaanbaatar – Dizionario inglese – mongolo comperato a Ulaanbaatar Molti libri e dizionari si possono comperare all’ultimo piano dei Grandi Magazzini di Stato sulla strada principale (Peace Avenue)

COSTI

Il volo Aeroflot Milano-Pechino e poi Ulaanbaatar-Milano è costato 877 euro. Visto mongolo 55 euro (per il visto è bastato il solo biglietto aereo, senza prenotazione alberghiera). Il cambio a Ulaanbaatar è stato: 1 USD = 1382 T, 1 EUR = 1723 T. Tutti accettano il pagamento in dollari (alberghi, taxi, ristoranti….) In Mongolia ho speso circa 2.500 euro (compresi i tre voli interni).

ALBERGHI

A parte ad Ulaanbaatar e al Dul Hotel di Moron, gli alberghi in giro per la Mongolia sono molto scadenti. Nel giro del Gobi ho dormito nelle ”family ger”, cioè delle ger (tende rotonde tipiche della Mongolia) di famiglie che ne hanno qualcuna in più da affittare ai turisti. Di solito non c’è corrente elettrica e il bagno è il solito buco nel terreno in mezzo al nulla. Si dorme su letti abbastanza comodi (con il proprio sacco a pelo) e se fa freddo viene accesa la stufa alimentata da sterco secco (che non puzza). In ogni ger ci sono fiammiferi e una candela, ma conviene portarsi dietro un po’ di candele e propri fiammiferi. Il soggiorno nelle ger è stato piacevole e le ho preferite alle camere d’albergo delle cittadine. Le rare volte che c’è un po’ di corrente elettrica è quando la ger ha un pannello solare che carica una batteria da automobile: è quindi impossibile caricare le batterie delle macchine fotografiche o alimentare PC portatili. Nessun albergatore mi ha chiesto i documenti. Alcune volte ho affittato camere con numerosi letti (da 4 a 6) che abitualmente vengono affittati singolarmente

SPOSTAMENTI

I trasporti sono uno dei grandi problemi della Mongolia. Le strade indicate nelle mappe in realtà non esistono: a parte pochi chilometri attorno a Ulaanbaatar sono tutte piste, spesso molto brutte, con guadi, rocce, tratti sabbiosi, buche…. Riporto il racconto di un ragazzo francese che ho conosciuto a Khovd e che era appena arrivato da Ulaanbaatar dopo 3 giorni/2 notti di viaggio: – voleva prendere un bus di linea (sono bus da una ventina di posti) che partono alcune volte alla settimana ma a UB gli hanno detto che i biglietti sarebbero stati messi in vendita alcuni giorni dopo – è andato alla biglietteria la mattina presto del giorno previsto trovando già una lunga coda e alla fine non è riuscito a comperare il biglietto – allora è stato costretto a prendere un minibus privato, più scomodo e affollato – durante il tragitto sono rimasti bloccati in mezzo ad un guado e hanno trascorso la notte all’aperto sulla riva del fiume in attesa di un trattore che tirasse fuori il minibus – durante la notte seguente l’autista ha fermato il minibus e ha cominciato a frugare nello zaino del francese, il quale dormiva con un occhio solo e lo ha subito bloccato. La spiegazione dell’autista è stata che cercava dell’acqua. In Mongolia ci sono 2 compagnie aeree che fanno voli interni: la EZ Nis e la Aero Mongolia (la MIAT non fa più voli interni). Io ho usato la Aero Mongolia perchè è la meno cara, trovandomi bene. Usano aerei a elica Fokker 50. Ci sono tariffe differenziate per residenti e non-residenti in Mongolia e quindi per i turisti i voli sono piuttosto cari (voli UB-Khovd 388.000 T, Olgii-UB 424.200 T, Moron-UB 243.100 T). Da Ulaanbaatar partono dei piccoli bus di linea per le principali città mongole, ma tra una cittadina e l’altra bisogna usare delle jeep o minibus privati che caricano i mezzi all’inverosimile. Sono molto diffusi i minibus russi UAZ 4×4. Per andare invece in qualsiasi altro posto bisogna prendere il taxi. Quindi, come dicevo all’inizio, la Mongolia non è fatta per gli spostamenti del turista singolo, ma è molto meglio partire dall’Italia almeno in 4 per affittare una jeep con autista. Non è pensabile guidare da soli perchè le piste non hanno indicazioni stradali e si diramano e riuniscono continuamente.

CITTA’ E PERSONE MONGOLE

Le città mongole sono mal ridotte e in fase di ulteriore decadenza, in quanto non si vedono tracce di manutenzione. Sono state tutte costruite dai russi negli anni ’40 e poi lasciate al loro destino, specialmente dal 1990 quando i russi hanno abbandonato la Mongolia. Quindi le strade si allagano quando piove perchè non ci sono scarichi per l’acqua, pochi lampioni funzionano, moltissimi tombini sono senza coperchio (la maggior parte sui marciapiedi ma anche nelle strade), molte strade e marciapiedi non sono asfaltati, le case sono esternamente malconce, la corrente elettrica va e viene, si vede molta gente andare a prendere l’acqua ai pozzi comunali con le taniche. Fino alle 10 del mattino le città sono deserte ed è tutto chiuso, compresi bar, negozi e uffici: passare dalle città cinesi, dove tutto è in movimento a tutte le ore, alle città mongole molto sonnacchiose è traumatico. Nelle cittadine non ho avuto problemi mentre a Ulaanbaatar hanno cercato 2 volte di rubarmi la borsa. Mi sono trovato benissimo con i mongoli che abitano nelle ger in mezzo al nulla, in particolare modo con i kazaki. Il gioco degli scacchi e della dama è molto diffuso: a UB ho comperato una piccola scacchiera e ho giocato spesso con i mongoli che seguono le regole internazionali con gli scacchi e regole ”loro” con la dama.   INTERNET

Tutte le Guest House hanno Internet a disposizione degli ospiti, mentre gli alberghi no. Ad Ulaanbaatar si trovano innumerevoli Internet cafè, ma nelle cittadine spesso ce n’è solo uno, che magari ha anche problemi di collegamento o di corrente elettrica. Non è quindi detto che si riesca a trovare frequentemente Internet durante un viaggio in Mongolia: per esempio nella Mongolia settentrionale, a nord di Moron, non ho trovato nessun collegamento Internet.   CLIMA E ABBIGLIAMENTO

Il clima varia continuamente durante la stessa giornata, come se si fosse in alta montagna: bisogna sempre avere dietro un ombrellino, un maglione e una giacca a vento leggera. Durante il viaggio ho indossato alcune volte il cappello/guanti invernali di pile e la giacca a vento di piumino. In particolare: – nel deserto del Gobi ha fatto molto più spesso freddo che caldo. Nei rari giorni di sole la temperatura era sui 30° ma ben sopportabile, mentre frequentemente c’è stato vento e pioggia, con temperature anche di 5°. Di notte ci facevamo dare delle coperte da mettere sopra i nostri sacchi a pelo. – ad Ulaanbaatar si passa continuamente dal caldo insopportabile al freddino con pioggia – nella zona ad ovest (verso Olgii) c’è lo stesso clima delle nostre montagne intorno ai 1500/2500 metri – nella zona settentrionale (sopra Khatgal) c’è un piacevole clima collinare, fresco al mattino e alla sera ma piacevole di giorno. E’ essenziale avere buone scarpe da trekking, perchè capita spesso di camminare: – su terra battuta anche in città – su qualsiasi terreno, anche impegnativo, nel giro del Gobi o nelle varie montagne – in mezzo a pozzanghere anche profonde, sia in città che in giro – sotto una pioggia battente con vento I calzoncini corti non li ho mai usati. In definitiva l’abbigliamento giusto è quello ”a cipolla” da montagna, con buone scarpe impermeabili.

CIBO, INSETTI, MEDICINA

Non so bene cosa ho mangiato in Mongolia, ma il cibo non è mai stato un problema, nè nelle ger nè nelle cittadine (dove si trovano sempre ristoranti ben forniti). Ovviamente si mangia molta carne, a volte un po’ dura per i nostri gusti. Raramente ci sono menù in inglese (fuori UB) e quindi si usa il solito metodo di spiare quello che mangiano gli altri e indicarlo al cameriere. Non ho avuto problemi con gli insetti e/o animaletti vari, anche negli alberghi più malridotti. Poche zanzare e poche mosche: raramente ho usato lo spray antizanzare che mi ero portato dall’Italia. Non ho avuto neppure problemi con la mia allergia ai pollini. Ogni cittadina ha almeno una farmacia dove le medicine vengono vendute a ”confezioni”, non a scatole intere. Se una scatola da 30 pastiglie confezionate in 3 ”strisciate” da 10 pastiglie l’una, vendono la ”strisciata” da 10 pastiglie (a meno che non si insista per comperare tutta la scatola). Io ho avuto bruciori di stomaco durante il giro del Gobi (pare a causa dell’acqua) e sono andato in farmacia, con la guida, a comperare una medicina in pastiglie che hanno funzionato.

ULAANBAATAR

Città molto pericolosa a causa dei continui furti e borseggi. Tutte le Guest House avvertono, sia a voce che con visibili cartelli, di stare molto attenti alle proprie cose quando si gira in città, ed anche manifesti incollati sulle strade danno la stessa raccomandazione. Mentre ero nella strada principale per 2 volte ho dovuto difendermi dai ladri: – la prima volta mentre passeggiavo con la borsa a tracolla ma un po’ dietro alla schiena: mi hanno aperto la cerniera per mettere la mano dentro. Me ne sono accorto subito e non hanno rubato nulla. Il ladro era un ragazzo ben vestito che stava assieme ad un gruppo di amici. – la seconda volta avevo appoggiato la borsa a terra e guardavo la piantina della città. Si è avvicinato un ragazzino robusto sui 12/13 anni e in inglese mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto. Subito dopo si è avvicinato anche un ragazzino della stessa età ma molto più minuto e agile. Quando ho visto che erano due ho subito chiuso la borsa tra le gambe. Loro se ne sono accorti e senza dire nulla se ne sono andati. Di sera non è raccomandabile girare perchè: – interi quartieri sono senza illuminazione pubblica e le strade sono illuminate dai fari delle auto e da poche insegne luminose – i marciapiedi sono pieni di tombini senza coperchio, e se ha piovuto durante il giorno ci sono anche frequenti poco visibili grandi pozzanghere – non si vedono mai taxi in giro, nè di giorno nè di sera – si potrebbero usare le torce elettriche, manifestando però così il proprio status di turista, perchè i locali non le usano La criminalità è così diffusa a UB perchè la città ha aumentato enormemente la propria popolazione a causa dell’arrivo di disperati che non riescono più a vivere di sola pastorizia nelle ger dopo una serie di inverni particolarmente rigidi (con conseguente moria di bestiame). In giugno non c’erano spettacoli per turisti, ma in luglio ce n’erano più di uno ogni sera e ne ho visti parecchi in vari teatri. Più o meno gli spettacoli seguono tutti lo stesso schema: canti e balli tradizionali, contorsionismo, pezzi musicali con strumenti mongoli, eccetera. Spettacoli al: – monastero/museo Choijin Lama, spettacolo ore 17, il più economico ma scadente. – Discovery Mongolia Information Center, spettacolo ore 18, difficile da individuare perchè al piano terra c’è una banca e la saletta del teatro è al primo piano, senza alcuna indicazione. Spettacolo carino. – Teatro D’Arte Drammatica dell’Accademia Nazionale, spettacolo di solito ore 18 ma anche più tardi, sicuramente il posto migliore dove andare. Tanto per dire, ci sono stati balli con almeno 35 ballerini e alcuni pezzi musicali con un’orchestra di circa 60 elementi (tutti con costumi e strumenti tradizionali). In questo teatro la prima fila non viene venduta e quindi è sempre libera e ci si può andare liberamente perchè nessuno lo sa. La prima fila è anche comoda per fare foto.

NAADAM FESTIVAL

Lo stadio dove si svolge il Naadam Festival dell’11 e 12 luglio (con alcune gare anche il 10 e il 13) è abbastanza vicino al centro cittadino e ci si può andare a piedi. La cerimonia di inaugurazione è molto affollata anche dai turisti e sicuramente sono venduti molti più biglietti dei posti a sedere (ed anche dei posti in piedi), malgrado fossi nella zona più cara dello stadio (25 USD). Ho assistito a numerosi diverbi tra turisti che non trovavano neppure posto in piedi e non riuscivano a passare perchè le scalinate erano strapiene. Io sono arrivato un’ora prima dell’inizio ma ho trovato solo brutti posti a sedere: ritengo quindi che sia necessario arrivare circa 2 ore prima dell’inizio della cerimonia per avere i migliori posti a sedere (un po’ in alto e ben sotto la tettoia). I settori migliori dello stadio hanno i numeri 1, 2, 17, 18. Durante le gare di lotta libera c’è un tifo da stadio, con urla e applausi. Nel periodo del Naadam è difficilissimo trovare alloggio e ho visto numerosi turisti in difficoltà. Io ho cercato alloggio per il Naadam appena arrivato a UB all’inizio di giugno e solo dopo alcuni tentativi ho trovato posto in un albergo un po’ fuori mano che faceva una maggiorazione di prezzo del 10% per quel periodo. Nell’ambito del Naadam il 13/7 hanno organizzato una bella manifestazione nella piazza principale con centinaia di mongoli con i loro costumi tradizionali, distribuendo vari premi ai gruppi migliori.  

TOUR DEL DESERTO DEL GOBI

La Idre’s Guest House, dove ho alloggiato, organizza molti tours in tutta la Mongolia e il costo a testa e al giorno è sempre lo stesso (per jeep, autista, guida, cibo, pernottamento, gasolio….): 3 persone USD 62, 4 persone USD 45, 5 persone USD 42. Per il giro del Gobi la Idre’s ha raggruppato 4 persone, compreso me, per 10 giorni di viaggio, con un costo procapite di USD 45×10 = 450. La ragazza che fungeva da guida e cuoca parlava un buon inglese. Il mezzo meccanico era un UAZ 4×4 russo, molto malconcio e con 2 scomodi divanetti messi l’uno davanti all’altro. L’autista tutti i giorni lavorava sul motore, che però ha sempre funzionato. Quasi tutti i giorni abbiamo viaggiato per 6/7 ore su brutte piste, ovviamente con continui sbattimenti e bassa velocità media.. A pranzo mangiavamo tipo picnic mentre alla sera e al mattino c’erano vere cene e colazioni. Cibo abbastanza buono, vario e abbondante (parecchie pastasciutte, ormai diffuse in tutto il mondo). Da bere acqua minerale in bottiglia. L’alloggio era nelle ”family ger” su buoni letti anche se un po’ corti (uno del gruppo era alto 185 cm e ci stava per un pelo). Ci siamo trovati così bene nelle ger che anche noi, come ci hanno detto aver fatto altri gruppi, abbiamo preferito trascorrere l’ultima notte in ger piuttosto che in una guest house come era previsto dal programma. Il deserto del Gobi è principalmente roccioso. Tendenzialmente ha fatto molto più freddo che caldo, con frequenti piogge e molto vento.. Ogni giorno ci hanno portato in posti interessanti e il giro è stato molto bello e sicuramente consigliabile, anche perchè è abbastanza facile formare un gruppo per non dover pagare da soli l’affitto di una jeep con autista. Nel prezzo erano compresi un giro in cammello sulle dune e una giornata intera a cavallo verso la fine del tour, quando si visita la maggiore cascata della Mongolia (piuttosto modesta, ma in un bel paesaggio alpino).   KHOVD

Avevo deciso di andare in questa cittadina nella zona ovest della Mongolia perchè volevo visitare un parco nelle sue vicinanze, ma dopo averla vista dall’aereo ho cambiato idea perchè era completamente brulla. Inoltre, anche volendolo, non avrei potuto fare nessuna gita attorno a Khovd perchè non ho trovato agenzie turistiche. L’unica cosa positiva della cittadina è stato un bel spettacolo che ho visto una sera nel teatro della piazza principale. Khovd non ha comunque nulla da offrire ai turisti e va decisamente saltata. Con una scassatissima jeep sono andato da Khovd a Olgii: la jeep era da 5 posti ed eravamo in 13 (5 davanti e 8 dietro, gli uni sulle ginocchia degli altri). Ci siamo fermati continuamente per problemi al motore e siamo rimasti per un po’ in mezzo ad un guado per il troppo peso. Dopo 8 ore di pista siamo arrivati a mezzanotte a Olgii.

OLGII E I KAZAKI

Come cittadina Olgii non dice niente esattamente come Khovd, ma almeno ha un’agenzia turistica che affitta anche ger: la Blue Wolf Travel Co ltd, il boss si chiama Kanat. Con Mr Kanat ho concordato una permanenza di 4 giorni presso una famiglia kazaka che in quel periodo si trovava vicino al lago Dayan Nuur, nel parco nazionale del Tavan Bogd. Il costo è stato di USD 260, comprensivo di jeep, autista (che sarebbe rimasto con me per tutto il tempo), gasolio, permessi per entrare in quella zona del parco (perchè vicina al confine con la Cina), pensione completa, giri a cavallo. La famiglia di kazaki viveva a circa 7 ore di jeep da Olgii e abbiamo attraversato bei paesaggi alpini con alte montagne innevate. Il nucleo famigliare che mi ha ospitato viveva in 2 ger vicine: 4 adulti e numerosi figli. Poichè tutti i letti erano occupati io e l’autista abbiamo dormito per terra su un tappeto. Nessuno parlava inglese, nemmeno l’autista, e ci siamo capiti un po’ con il frasario italiano/mongolo e molto a gesti. Sono andato a cavallo, ho partecipato ad una loro festa e alle loro abituali attività giornaliere, ho tenuto sul braccio la loro aquila, ho dato una mano a radunare (a cavallo) una loro mandria di yak, gli ho fatto decine di foto (come da loro richiesta) che ho stampato in Italia e spedito all’agenzia Blue Wolf per fargliele avere. Il periodo passato con loro è stato il più bello trascorso in Mongolia.

ERDENET

Erdenet è la cittadina più carina tra tutte quelle che ho visto. Il treno notturno da UB a Erdenet parte alle 20,20 e non alle 19 come scrive la Lonely Planet, mentre l’arrivo è stato intorno alle 9,30. Buona economica cena nel vagone ristorante del treno. I cartelloni della stazione ferroviaria di UB sono scritti solo in mongolo ed è quindi molto utile farsi aiutare da qualcuno che parla inglese per comperare il biglietto giusto. Per 2 giorni mi sono unito ad un gruppo di occidentali conosciuto in treno e abbiamo alloggiato al Davaat Mountain Lodge, 22 km a sud ovest di Erdenet (www.davaatmountainlodge.com) di proprietà di un americano settantenne che ha trovato una seconda vita, oltre che seconda moglie, in Mongolia. Questo americano, di nome Mark, è un personaggio molto interessante: ex insegnante negli USA, è presidente di una sezione del Rotary Club di UB ed è continuamente in giro per il mondo partecipando a congressi sull’educazione e sugli ausili ai non-udenti. Conosce bene l’Italia e c’era venuto anche in viaggio di nozze del primo matrimonio. Potrebbe essere utile contattarlo tramite il suo sito per chiedergli consigli e informazioni sulla Mongolia. Ad Erdenet sono stato ospitato da una famiglia di mongoli conosciuti nel lodge. Vivendo con loro ho scoperto che le case fanno pena sia esternamente che nelle parti comuni, ma all’interno gli appartamenti sono confortevoli. I due coniugi sulla trentina vivono con i loro tre figli in un bilocale ben arredato e moderno, con televisore, PC collegato a Internet, cucina moderna con i soliti elettrodomestici, soggiorno confortevole, eccetera. I coniugi hanno appena fondato una propria agenzia turistica con il seguente sito Internet: ed anche in questo caso suggerisco di contattarli nel caso che si voglia fare un viaggio in Mongolia organizzato dall’Italia. Anche se hanno la base a Erdenet il tour comincerebbe e finirebbe a Ulaanbaatar. Sono molto bravi e gentili ed entrambi parlano inglese. Dispongono di un minibus giapponese moderno con aria condizionata. Da Erdenet ho preso un taxi per andare a visitare il grande tempio Amarbayasgalat Khiid (costo 80.000 T). La spesa è stata elevatissima ma non c’era nessun altro modo per arrivare al tempio e mi riallaccio a quanto detto in precedenza: in Mongolia girare da soli è difficile e costoso. Da Erdenet ho poi preso uno dei soliti minibus privati strapieni per andare a Moron. Memore del viaggio precedente tra Khovd e Olgii, con l’aiuto dei coniugi ho ottenuto l’uso esclusivo del sedile anteriore pagando il 50% in più della solita tariffa (30.000 T anziché 20.000 T). Il viaggio è durato 13 ore, compreso il tempo per cambiare una gomma alle 2,30 di notte. Sono arrivato a Moron alle 5 del mattino. Sul minibus c’erano anche parecchi bambini che sono stati sempre bravissimi.

MORON

Moron è semplicemente la porta d’ingresso della zona settentrionale della Mongolia, dove si trova il lago Khovsgol Nuur, definito ”La perla della Mongolia” in quanto è opinione comune che sia il più bel posto della nazione. Moron è l’ultimo posto a settentrione ad avere un collegamento Internet (presso le poste centrali) e ha un aeroporto con voli da/per Ulaanbaatar. Da Moron dovevo poi prendere un minibus per Khatgal ma mi sono invece unito ad una comitiva di sud coreani con il loro bus privato, arrivando direttamente sulle sponde del lago Khovsgol.  

KHOVSGOL NUUR

Bel lago in mezzo ad un piacevole paesaggio alpino. Zona molto turistica per i mongoli e innumerevoli camp di ger lungo la sponda occidentale. Con la solita fortuna che aiuta i viaggiatori sono incappato nella ”Reindereerer festival”, un festival ”turistico” con la partecipazione della tribù degli Tsaatan con le loro renne, più canti e balli e torneo di lotta libera. Una curiosità: nel camp dove alloggiavo il noleggio di una mountain-bike costava 5 USD l’ora, mentre l’affitto di un cavallo 3,50 USD l’ora!!! Sul lago ho cercato di organizzare una gita a cavallo di 3 giorni con pernottamento in tenda, ed al Toilog camp mi hanno chiesto 345 USD. Troppo. A furia di chiedere in giro ho trovato una Guest House dove dormire in ger costava 5.000 T e il giro di 3 giorni a cavallo 24.000 T al giorno (io, la guida, 3 cavalli, una tenda, cibo a parte). Ho scoperto che andare così tanto a cavallo è faticosissimo (non ero mai andato a cavallo prima di questo viaggio) e ogni tanto scendevo proseguendo velocemente a piedi. Abbiamo piantato la tenda nei boschi e acceso il fuoco per scaldare l’acqua (presa dal lago e purificata con lo steridrolo). La Guest House dove ho alloggiato per 5000 T e organizzato il giro a cavallo con il ”gestore” non ha nome, ma è indicata con un cartello che dice ”Guest House” circa 1 km prima, del camp Blue Pearl (venendo da Khatgal). Sul cartello Guest House c’è scritto il seguente numero telefonico: 98382022. Per andare dal lago a Khatgal, da dove partono i minibus per Moron, bisogna prendere per forza un taxi oppure chiedendo un passaggio alle numerose jeep in transito. E’ possibile far arrivare un taxi facendo telefonare a Khatgal.

KHATGAL

Fuori da uno dei pochi negozi c’è una grande insegna ”Internet” ma il collegamento non c’era, e forse non c’è mai stato. I minibus per Moron partono al mattino verso le 10 per ritornare da Moron in serata. Il viaggio dura circa 3 ore e i minibus si fermano tutti al mercato di Moron, piuttosto lontano dal centro (raggiungibile in taxi con modica spesa). Attorno a Khatgal ci sono delle colline e un fiume, ma la zona del lago è molto più bella.

PARCO TERELJ

Ci sono andato in taxi direttamente dall’aeroporto di UB: la spesa è stata di 60.000 T. Abbiamo girato parecchi camp prima di trovarne uno che avesse posto. Fortunatamente la strada che attraversa il parco, prima della ”roccia tartaruga”, è piena di camp. La Lonely Planet scrive che c’è un solo bus al giorno alla sera da Terelj a UB, ma in effetti ce ne sono 2: uno che passa all’altezza della roccia tartaruga verso le 8,30 (che ho preso io) e un altro alla sera verso le 19,30. Tutta la zona è collinare, molto verde e alberata, con piacevoli passeggiate.

CONCLUSIONI

La Mongolia è in buona parte ferma ai tempi di Gengis Khan, che viene venerato e ricordato dovunque, nei palazzi pubblici come nelle ger sperdute nel nulla. L’11 luglio, festa nazionale, ho visto il presidente con i suoi ministri salire la scalinata che dietro al parlamento porta alla statua di Gengis Khan, inchinarsi davanti alla statua per rendergli omaggio e entrare nel parlamento….. E dopo di loro innumerevoli funzionari e alti militari hanno fatto la stessa cosa. Nelle ger il tempo si è fermato a mille anni fa (a parte qualche pannello solare collegato con batteria di auto/antenna satellitare/piccolo apparecchio TV in bianco e nero). Gli attrezzi che usano nelle ger sono gli stessi che ho visto in un museo di Ulaanbaatar. Fare un viaggio in Mongolia vuol quindi dire fare un viaggio nel tempo oltre che nello spazio, e le grandi difficoltà negli spostamenti se da una parte danneggia il turista (oltre agli abitanti) d’altro canto contribuisce a mantenere ”genuina” la Mongolia….. E quindi a mantenerne intatto il fascino. La prima impressione positiva sulla Mongolia me la diede il ragazzo olandese che occupava una delle cuccette del mio scompartimento del treno tra Pechino e Ulaanbaatar: io gli dissi più o meno ”hai visto fuori?? Non c’è nulla” e lui guardando fuori disse tutto contento ”great!!”. La gioia che da l’immenso spazio vuoto della Mongolia è indescrivibile. Ero affascinato dal panorama che si vedeva dall’interno delle ger attraverso la porta spalancata: nulla. Non c’era nulla. Lo sguardo si perdeva verso l’infinito senza ostacoli. E le notti stellate, e l’aria pura e limpida, ed il rumore del vento, e i mongoli che gentili e silenziosi si muovevano impegnati nelle loro attività, e il piacere con il quale offrivano il loro strano tè (con latte e sale) e i loro preziosi dolcetti (di solito durissimi). Tutti cibi preziosi perchè anche solo procurarsi l’acqua per il tè era un’impresa. Mi sono piaciute molto le ger e i loro abitanti, non mi sono piaciute le città e ho trovato insopportabile Ulaanbaatar. Tra le cose fatte e i posti visti ho apprezzato particolarmente il giro del Gobi e l’escursione dai kazaki da Olgii. Se non si va dai kazaki è inutile andare ad ovest perchè tutto è brullo e scomodo. La parte settentrionale del lago Khovsgol Nuur è sicuramente piacevole ma si tratta di un lago alpino come ce ne sono innumerevoli in Italia, ed inoltre è una zona ”per turisti” (anche se solo mongoli). Il parco di Terelj è carino e andarci è un buon modo per sfuggire un po’ da Ulaanbaatar. Se si vuole fare un giro della Mongolia di una ventina di giorni bisogna per forza appoggiarsi ad una agenzia di viaggi. Pochissime persone adulte parlano inglese e quindi il frasario italiano/mongolo è fondamentale. Più facile è trovare bambini che parlano un po’ d’inglese perchè la Mongolia sta facendo un grande sforzo per farlo imparare, sia a scuola che alla televisione.



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