Mongolfiere e camini delle fate: in questo “viaggio delle 3 nazioni” c’è spazio per veri angoli di meraviglia

Da ovest a est fino alle porte del medio oriente
Scritto da: giusep11
mongolfiere e camini delle fate: in questo viaggio delle 3 nazioni c'è spazio per veri angoli di meraviglia

Questo è un viaggio multi-destinazione, ovvero prevede 3 nazioni saltando dall’una all’altra: Portogallo, Polonia e la Turchia della Cappadocia. Mi concentrerò sul nuovo in quanto alcuni passaggi sono già descritti in altri viaggi simili.

Diario di viaggio

Giorno 1, arrivo a Poznan. 13 maggio

Volo Lisbon-Poznan mi porta in Polonia per visitare Torun. Sono molto curioso  di visitare questa città perché ho sentito più volte essere carina. Arrivo a Poznan, prendo il bus-159 fino alla stazione e col treno fino a Torun.

Dalla stazione a piedi fino all’ostello dove ho preso la stanza. Subito fuori per cominciare il giro visitando le chiese sempre presenti in gran numero. Le chiese per la maggiore come anche vari palazzi sono caratterizzati dai mattoncini rossi. Torun è la città di Copernico ed è irrinunciabile una visita alla sua casa-museo, che però lunedì è chiusa, per cui rimando al giorno dopo. Intanto do uno sguardo alla facciata del palazzo con mattoni rossi oggetto di grande interesse per le guide con i loro gruppi turistici.

Il giro va avanti visitando e fotografando vari punti fino a ritrovarmi sul lungo fiume Vistola per distendermi sui pezzi di erba e rilassarmi un po’.

Giorno 2, Torun. 14 maggio

Alle 10 in punto sono fuori il museo Copernico per esplorarlo con tanta curiosità. Ci sono vari elementi da scoprire che vanno dalle sale, ai dipinti, ai filmati, agli oggetti tipici dell’astronomo che fanno diventare il tutto abbastanza interessante. Purtroppo non mi posso soffermare a lungo sui vari elementi in quanto devo andare in stazione Glowny per prendere il treno.

Lascio Torun con il ricordo di aver visitato una città carina che mi ha trasmesso una tranquillità insolita.

Giorno 3, arrivo in Cappadocia. 16 maggio

Dall’aeroporto Chopin prendo il volo Varsavia-Ankara con il vettore Pegasus. Poi trasferimento con bus Havas al costo di 100TRY e arrivo al terminal bus Asti. Alle 3.30 con Flixbus/KamilKoc giungo a Goreme alle 7.30

Eccoci, sono in Cappadocia dove ho in programma di vivere dei giorni intensi in mezzo alla natura. Arrivo all’ostello ben presto e aspetto che apra la reception consumando un’omelette al tavolo. Appena apre, pago, lascio lo zaino, mi cambio e sono subito in strada per cercare il punto di inizio del sentiero da percorrere.

Dopo aver chiesto mi incammino e prima di iniziare la Red/Rose valley vado in senso opposto, ma dopo aver camminato un po’ torno sui miei passi e vado lungo il sentiero iniziale. Non ci sono indicazioni e i sentieri sono numerosi come anche le varianti che si diramano dal principale, ma la cosa importante è mantenere la direzione. Percorro tutta la Rose valley arrivando a Cavusin, un piccolo villaggio completamente turistico. Salgo in alto a visitare la chiesa rupestre. Comincia a fare caldo e decido di tornare indietro percorrendo la direzione opposta cercando di variare il percorso per vedere cose diverse.

Nel tardo pomeriggio arrivo a Goreme e decido di tornare all’ostello per prendere il letto nel dormitorio. All’arrivo la brutta sorpresa dell’ over booking; mi viene offerto un letto di riserva nella camera del receptionist insieme ad un’altra turista. Alla mia riluttanza mi viene proposto la restituzione dei soldi o il cambio di ostello pagando io la differenza.

Per evitare stress e perdite di tempo accetto il letto nella stanza del proprietario  e dopo la doccia vado fuori per cena.

Nel mio programma c’è il giro in mongolfiera, il cosiddetto Balloon Flight tipico della zona per cui entro in un’agenzia per prenotare. I prezzi variano da un giorno all’altro e anche all’interno dello stesso giorno. Infatti, al mattino il prezzo era 160euro mentre al pomeriggio era sceso a 130euro. Tali prezzi vengono visualizzati sullo smartphone dell’agente. Pago e tutto soddisfatto torno in ostello.

Giorno 4, Camino delle Fate e Goreme. 17 maggio

Alle 4.30 scendo per aspettare il bus raccatta turisti nei vari ostelli e ci dirigiamo verso il campo volo.

Al nostro arrivo molte mongolfiere sono già in volo e tardiamo a partire mettendoci in coda. Finalmente si parte, il cesto con noi dentro comincia a sollevarsi ed è uno spettacolo unico vedere tutte le mongolfiere volare colorando il cielo. Sorvoliamo varie zone del Camino delle Fate osservando dall’alto tutte le valli. Per me è stato molto utile anche per vedere da sopra come erano strutturati i vari sentieri e ho scoperto come era possibile percorrere la Red Valley ricongiungendosi alla Rose v.

Dall’alto visualizzo la strada da fare per arrivare alla Love Valley che dovrò percorrere proprio quel giorno. Intanto il giro va verso la conclusione e atterriamo su un’aera opposta a quella di partenza. Ovviamente a bordo l’atmosfera è festante e tutte le occasioni sono per fare foto e video. L’atterraggio è perfetto e il pilota riesce a sistemare il cesto sopra il rimorchio di un tir con precisione quasi millimetrica. Dopo essere scesi facciamo un brindisi e astutamente il team mette sopra il tavolo un contenitore su cui appoggia una banconota da 200TRY invitando a fare anche noi lo stesso.

Ritornato in ostello mi metto subito in marcia per arrivare all’inizio della Love Valley. camminando dapprima sul marciapiede asfaltato e dopo qualche km si entra a sinistra e lì inizia il percorso.

Il sentiero anche qui non è unico ma presenta delle varianti, ma alla fine conta mantenere la direzione. Lungo il percorso incontro altri gruppi generalmente molto festosi per i commenti che fanno nell’osservare quelle formazioni falloidi. La valle è molto bella, anzi è la più bella. Alla fine del sentiero si arriva a Uchisar fino al castello.

Faccio un giro per le vie della cittadina e mi incammino verso Goreme a piedi seguendo la Pigeon valley, anche questa molto bella. Ormai la giornata volge al termine e dopo aver fatto una piccola cena, torno in ostello per riprendere lo zaino e partire alle 20.00 con Flixbus/kamilkoc destinazione Istanbul, viaggio che dura 12 ore. A bordo ti danno un piccolo rinfresco, ma ho trovato scarso confort.

I sentieri delle varie valli sono tutti belli, si possono ammirare queste strutture in roccia che formano, a volte, delle forme tutte particolari. I percorsi non sono segnalati e la Red Valley è la più difficile da ritrovare, infatti, alcuni si fanno anche accompagnare da guide.

Nella mia esperienza posso dire che strategicamente si può iniziare con la Red v. fino a Cavusin e tornare a Goreme lungo la Rose v.

Mentre il secondo giorno si può percorrere la Love v. fino a Uchisar e tornare lungo la Pigeon v., il tutto sempre a piedi senza mai usare auto o altro.

È possibile affittare cavalli, moto e bici. Infine, da tener in considerazione il meteo che in maggio non è stato molto caldo ma nei mesi successivi si può prevedere un caldo eccessivo. Goreme è una trappola per turisti, se si escludono i trekking non rimane nulla, solo strutture turistiche.

Giorni 5-6, Istanbul. 18-19 maggio

Arrivo alle 8.00 alla stazione Enseler di Istanbul e dopo aver acquistato la Istanbulkart (70TRY) e ricaricata alle macchinette della stazione Otogari, prendo la metro M1 fino a Yenicapy e da lì a piedi fino all’ostello. È presto, trovo la porta chiusa, ma un signore si affaccia da un negozio di alimentari proprio di fronte e mi dice di andare lì. Lascio la borsa e dopo avermi dato una bottiglietta di acqua mi metto in cammino per iniziare le visite.

L’ostello non è molto lontano dai punti da visitare per cui arrivo in fretta nella zona strategica dove vi è la Moschea Blu, Aya Sofia, l’Ippodromo, Gran Bazar e altre moschee minori anch’esse belle.

Posso fare alcune considerazioni su quello che ho visto:

  • Moschea Blu: è gratuita ed è molto caratteristica per le sue piastrelle di ceramica blu che danno un tono particolare. Ricordo che il colore blu simboleggia la libertà!
  • Agia Sofia: costa 25 euro ed è visitabile solo dalla parte alta, in quanto la parte basamento è riservato a quelli che vanno a pregare. Io sono entrato a ridosso della chiusura e dopo alcuni minuti ci hanno invitato ad uscire, cosa assurda in quanto normalmente la struttura dovrebbe essere aperta almeno un’ora dopo la chiusura della biglietteria. Irritato per questo mi sono infiltrato nella fila di quelli che vanno a pregare e sono riuscito a stare nella parte piano terra per tutto il tempo che ho voluto, potendo fare tutte le foto che volevo. Questa entrata è controllata tutto il giorno, ma dopo le 19.30 rimane solo uno ed è facile passare e scavalcare il ticket. Ovviamente questa moschea è molto particolare e rappresenta un mix tra religione cattolica e musulmana con affreschi ancora visibili.
  • Moschea del Solimano: è gratuita ed è anche questa valida
  • Acquedotto Valente Romano: ancora visibile in zona non molto distante alla moschea Solimano, dove appare ancora imponente.
  • Gran Bazar: lo trovo un posto orribile simile ad un labirinto da cui è difficile trovare la via di uscita. Tuttavia, se siete interessati a comprare oro, tappeti e abbigliamento falso quello è il posto per voi!

Nella parte del Bosforo potrete fare delle camminate guardando i pescatori, attraversare il ponte Galata fino ad arrivare alla torre fatta dai Genovesi tuttora chiusa e passeggiare lungo il corso principale di questa zona sentendovi praticamente come in una città italiana tipo Milano, nulla di che. Rilevo la presenza di una bella chiesa cristiana visitabile nelle ore non religiose.

Per finire si può fare un tour del Bosforo con battello che dura circa 2 ore al prezzo di 150 TRY e se siete fortunati come me anche a 65 TRY.

Ormai è sera. Rientro per ritirare lo zaino al negozio di alimentari di fronte l’ostello, il titolare mi saluta cordialmente e dopo aver cambiato le Lire rimanti in euro a un tasso quasi al pari e aver mangiato, mi reco alla stazione Yenicapy per prendere la metro.

  • Yenicapy – AyrilikCesmesi dir.Gebze. Metro B1, linea Marmaray
  • Ayrilik-Sabiha Gokcen. Metro_M4 

Particolare attenzione bisogna prestare vicino le macchinette perché ci sono delle persone che ti vogliono aiutare e ti invitano a fare la ricarica con il cash per poi prenderti il resto. Io ho insistito a pagare col contact ed è andato tutto bene, ma il tipo ha insistito nell’usare i soldi. Meno bene alla seconda stazione in cui per ricaricare mi si è avvicinato un tipo che ha insistito che gli dessi la mia tessera ricaricabile facendomi passare con la sua perché tanto a me non sarebbe più stato utile visto che andavo via. Al mio rifiuto mi ha preso la tessera e ho lasciato perdere passando il tornello con la sua. Si capisce che il tipo voleva la tessera per rivenderla avendo un valore di 70TRY più eventuale residuo di credito. 

In  questo viaggio ho visitato 3 nazioni con 6 voli e un numero elevato di spostamenti fatti con treno, bus, tram e altro, il tutto in 8 giorni con spostamenti notturni per sfruttare al max il tempo. Sia la Polonia che la Turchia sono economiche soprattutto quest’ultima quando si esce dalle zone turistiche i prezzi si abbassano molto. Non ho rilevato senso di pericolo alcuno.

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