Moderno e tradizionale allo stesso tempo, quest’angolo di Sud-est asiatico sarà il tuo prossimo viaggio preferito
Il nostro viaggio inizia giovedì 6 Aprile con il volo Cagliari-Fiumicino delle 06:30, prosegue con il Fiumicino-Istanbul e, a seguire, Istanbul-Singapore. Biglietti fatti a Gennaio con la compagnia Turkish Airlines, della quale siamo rimasti molto contenti. Servizio a bardo impeccabile, operazioni di imbarco molto ordinate, omaggi, grande organizzazione e aerei nuovissimi.
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Per voli più lunghi di 10 ore, per me, è importante fare uno scalo; il nostro è all’aeroporto di Istanbul (di nuova costruzione è molto bello e moderno) dove abbiamo due ore di tempo per vedere i negozi, riposarci nelle comode chaise longe e ricaricare telefoni e iPad. Per essere il più comodi possibile abbiamo deciso di non imbarcare bagaglio in stiva per cui ognuno viaggia con trolley e zaino.
L’arrivo all’aeroporto Changi di Singapore è previsto per le 07:30 (ora locale) del giorno 7 Aprile. L’aeroporto Changi è considerato tra i più belli al mondo e il viaggio inizia proprio dalla visita al suo interno, Canopy park, Canopy bridge e la scenografica cascata. I biglietti si possono fare all’ingresso delle attrazioni. Tutto è molto ordinato e pulito. Dall’aeroporto prendiamo la Metro per raggiungere l’Hotel.
I biglietti per metro e bus si fanno in automatico pagando la corsa con la carta, bisogna solo ricordarsi di “timbrare” all’entrata e all’uscita per non farsi addebitare una tratta più lunga di quella effettivamente fatta. Inoltre ognuno deve avere la sua carta di credito.
Singapore
Il nostro Hotel era Hotel Boss, prenotato tramite Booking a Marzo.
Abbastanza centrale con la fermata della metro molto vicina (Lavender), piscina, palestra e servizio lavanderia. Comodo e pulito, la nostra camera era al 19° piano con vista città, gli ascensori molto veloci e frequentissimi.
Singapore è una città grande e molto caratteristica, ha una parte modernissima e quartieri che conservano la loro impronta storica e culturale, il clima è caldo-umido e spesso il pomeriggio piove per una mezz’oretta per cui è bene prevedere di avere a portata di mano un piccolo ombrello (che può servire anche per ripararsi dal sole).
Come prima tappa abbiamo deciso di visitare i Botanic Gardens, raggiungibili con la metro o con una passeggiata attraverso Orchard Road.
I Giardini sono bellissimi, si sviluppano in circa 60 ettari in cui si alternano la foresta pluviale, giardini curatissimi, laghetti, prati, statue, punti di ristoro e in cui si muovono indisturbate piccole scimmiette e grossi lucertoloni. In aggiunta c’è l’esposizione di orchidee per la quale bisogna pagare un ticket di 15 $, il Giardino delle orchidee ospita la più completa collezione di orchidee del mondo e vale veramente la pena vederla.
I quartieri storici, caratteristici che si devono assolutamente visitare, sono quello indiano, arabo e cinese, con i loro negozi e gli edifici di culto.
Singapore è una città in cui convivono molte etnie, ognuna ha i suoi centri religiosi. I Templi e le Moschee possono essere visitati dai turisti ma bisogna rispettare le tradizioni e prima di entrare bisogna indossare gonne o pantaloni che sono a disposizioni in grandi ceste all’ingresso e togliersi le scarpe che si lasciano in scaffali dedicati.
Il mio consiglio è di visitare tutto perché è l’unico modo per entrare davvero in contatto coi popoli che ci ospitano, senza pregiudizi o paure per aprirci la mente e imparare ad essere ospitali.
Infatti è bellissimo vedere come tante persone diverse per cultura, religione, status sociale, abitudini convivano a stretto contatto rispettandosi gli uni con gli altri.
La visita a Marina Bay è d’obbligo, qui troviamo grattacieli modernissimi, palazzi risalenti al periodo coloniale e il famoso Marina Bay Sands Resort, alto 57 piani dal cui roof top c’è un panoarama bellissimo sulla baia e sulla città.
Al 56° piano c’è l’infinity pool dell’hotel il cui accesso è permesso solo a chi pernotta nel resort; ma è possibile arrivare al 57° piano per l’aperitivo e per vedere il tramonto sulla città.
Il biglietto per raggiungere il roof top costa 30$ spendibili presso il bar; la scelta dei cocktail è molto varia e il consiglio è di assaggiare il Singapore Sling, ci si può sedere al tavolino aspettare il tramonto e godere della splendida vista.
Ogni sera dopo il tramonto sono in programma all’interno della baia due spettacoli musicali d’acqua e luci colorate.
Sempre nella stessa zona ci sono i Gardens by de Bay, un’enorme spazio con tantissime varietà di piante, laghetto e gli enormi Super Tree Grove che sono alti tra i 25 e i 50 metri e che ospitano una vegetazione variegata su cui predominano le orchidee. Alcuni sono in comunicazione tramite l’OCBC Sky way, una passerella sospesa di 128 metri che permette di vedere i giardini da un’altra prospettiva. .
Anche qui la sera è previsto uno spettacolo musicale di luci colorate molto suggestivo chiamato Garden Rhapsody.
Il simbolo della città è il Merlion, la statua fontana alta quasi 10 mt, metà pesce e metà leone che attira tantissimi turisti.
Per cena, sempre nella baia, sono rappresentate tutte le cucine. Non c’e che l’imbarazzo della scelta.
Tra gli hotel di Singapore il più iconico è sicuramente il Raffles Hotel che ha una storia coloniale ed è diventato Monumento nazionale nel 1987. Alcune parti possono essere visitate tra cui un giardino con la famosa fontana celeste che è stata costruita in Scozia e donata all’albergo nel 1990.
Fin dalla sua apertura ha avuto ospiti illustri tra cui reali, sceicchi, attori, scrittori che tutt’oggi lo scelgono per la sua raffinatezza.
Il Long bar, tipicamente coloniale, con i ventilatori a forma di ventagli in vimini e bambù, e i tavoli in stile coloniale è diventato famoso perchè qui è stato inventato da Ngiam Tong Boon nel 1915 il Singapore Sling, cocktail a base di ananas e gin che è diventato il cocktail nazionale.
Al largo di Singapore, nello stretto di Johor, abbiamo visitato l’isola di Palau Ubin che ospita un piccolo villaggio malese in cui il tempo sembra essersi fermato agli anni ’60.
Abbiamo affittato le biciclette nel molo principale, dove attracca la barca e visitato l’isola che è costituita da foreste che arrivano alle spiagge, paludi di mangrovie e coltivazioni di frutta; seguendo i percorsi segnalati ( tra cui il Chek Java) non ci sono pericoli e si riesce a vedere tutti i punti di interesse tra cui le passerelle in legno attraverso le mangrovie che portano al mare, un tempio buddista e una parte di foresta popolata da scimmie alle quali bisogna stare molto attenti perché sono ormai antropizzate e non avendo paura dell’uomo lo attaccano per prendere zaini e borse dove sperano di trovare cibo.
Malesia
Il giorno 11 Aprile per lasciare Singapore abbiamo preso un bus turistico, prenotato il giorno prima, direzione Malacca, Malesia. Per organizzare lo spostamento è bene tenere presente che bisogna attraversare in uscita la frontiera di Singapore e, in entrata, quella per la Malesia; i vari controlli richiedono tempo e pazienza. Da evitare il weekend per via delle moltissime persone che si spostano da uno Stato all’altro. La distanza è di circa 200 Km.
Malacca è una piccola cittadina sulla costa occidentale, separata dall’isola di Sumatra solo dallo Stretto di Malacca, è un sito UNESCO e presenta un’architettura coloniale mista derivante dai vari popoli che l’hanno colonizzata (olandesi, portoghesi, inglesi) Il bus si ferma alla Sentral Station; nelle vicinanze c’è un centro commerciale dove si possono prelevare soldi e scaricare l’app GRAB (equivalente asiatico di UBER) che permette di contattare tassisti privati a prezzi molto bassi. Con uno di questi taxi siamo arrivati all’Hotel Treasure che consiglio vivamente perché molto caratteristico, pulitissimo e rilassante, abbastanza centrale con personale gentilissimo, colazione ottima e abbondante, stanze spaziose e piscina.
Malacca si visita in un giorno e mezzo e oltre ai luoghi caratteristici riportati in tutte le guide (Stadthuys e i suoi Musei, Famosa con la Porta di Santiago e la Chiesa di San Paolo sull’omonima collina, il Cimitero olandese, le moschee e i Templi) consiglio di visitare il Palazzo del Sultano (ricostruzione) con i suoi giardini e di fare il tour serale sul fiume Malacca che ci ha permesso di vedere anche la parte più moderna della città e gli edifici Kampung, tipici malesi.
Kuala Lumpur
Da Malacca siamo partiti verso Kuala Lumpur prenotando un bus in partenza dalla Central Station. La stazione di arrivo a Kuala Lumpur è molto grande e fuori mano rispetto al centro città. Con la solita APP (Grab) abbiamo prenotato un taxì che ci ha portato all’Hotel. L’Hotel Ceilon Suites è molto bello, con piscina a sfioro e vista sulle Petronas Towers, ristorante roof top e bar a bordo piscina (asciugamani sono forniti dall’Hotel), colazione inclusa.
La città, multietnica, ha un bellissimo quartiere coloniale, centri commerciali, templi, giardini botanici tra cui il Parco naturale degli uccelli, che merita una visita di alcune ore.
Consiglio di visitare la Torre Menara KL A (alta 421 metri) dalla cui piattaforma situata a 280 metri, si ha una bellissima vista sulla città, e Petaling street con le sue bancarelle nel centro del quartiere cinese.
Da Kuala Lumpur, con un taxi GRAB, si puo arrivare alle grotte di Batu Caves, che ospitano Templi indù e a cui si accede tramite una scalinata coloratissima di 272 gradini. Le grotte sono veramente spettacolari e l’ambiente, tipico malese, è il regno delle scimmiette che girano indisturbate chiedendo cibo.
Per tornare a Singapore, da cui dovevamo ripartire, abbiamo deciso di prendere un volo Kuala Lumpur-Singapore, Il costo del biglietto è veramente basso. L’aeroporto è molto distante dalla città, non facile da raggiungere coi mezzi pubblici per cui abbiamo utilizzato GRAB, prezzo l’equivalente di circa 15 Euro.
Ho prenotato gli hotel tramite Booking e mi sono trovata molto bene, pianificare il viaggio non è stato facilissimo perchè non essendo mai stata in Asia non sapevo cosa aspettarmi. Siamo rimasti contenti di tutto, una bellissima esperienza che consiglio a chi vuole uscire dagli schemi e conoscere nuove realtà.