Mite inverno a new york

INTRO Io e Mauro, mio marito, siamo appena tornati da una bellissima vacanza fai da te a New York. A fine settembre abbiamo prenotato, tramite expedia, il volo (con la Iberia, se devo essere sincera non è un gran che...), l'albergo (Holiday Hinn Chelsea, pulito, bagno in camera, prima colazione compresa), il New York City Pass valido per 5...
Scritto da: Baldoc
mite inverno a new york
Partenza il: 23/12/2006
Ritorno il: 31/12/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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INTRO Io e Mauro, mio marito, siamo appena tornati da una bellissima vacanza fai da te a New York.

A fine settembre abbiamo prenotato, tramite expedia, il volo (con la Iberia, se devo essere sincera non è un gran che…), l’albergo (Holiday Hinn Chelsea, pulito, bagno in camera, prima colazione compresa), il New York City Pass valido per 5 “attrazioni”, l’assicurazione…Il tutto per circa 1000 € a testa.

Abbiamo inoltre prenotato traghetto+visita alla statua della libertà+visita al museo dell’immigrazione di Ellis Island tramite il sito internet www.StatueReservations.Com, scegliendo già l’orario del traghetto (ps: attenzione, quando prenotate ricordatevi di stampare la pagina web dove c’è il numero della prenotazione, perché poi non c’è modo di stampare un form o di ri-tornare nella stessa pagina successivamente).

Già qualche settimana prima di prenotare, però, avevamo comprato la fedele compagna Lonely Planet, che credo non abbia bisogno di presentazioni…Grazie a questa guida e a tutti i racconti di viaggio dei turisti per caso che abbiamo spulciato ben bene, nei mesi successivi abbiamo cercato di stilare non tanto un programma giornaliero, quando una lista dei luoghi e delle cose che assolutamente non potevamo perderci.

E finalmente, dopo tanta attesa, è arrivato il 23 dicembre, la data della nostra…

PARTENZA Itinerario del volo: Venezia – Madrid, Madrid-JFK Il volo di andata è andato abbastanza bene, però devo dire che la Iberia ha i sedili molto ravvicinati..Io sono bassa per cui non ho patito molto la cosa, ma mio marito che è alto sì…Abbiamo fatto viaggi intercontinentali molto più comodi con Alitalia e sicuramente con la British…Cmq l’importante è arrivare! ARRIVO A NY Siamo atterrati a NY alle 7.30 pm, e dopo svariati controlli siamo usciti che erano le 8 passate…Per cui abbiamo deciso di prendere un taxi fino a Chelsea, nel cuore di Manhattan..La cosa però ci è costata 50 $..Vabbè.

Ci siamo sistemati in camera, e siamo crollati dalla stanchezza.

PRIMO GIORNO Finalmente giorno!! Come prima tappa, ci siamo recati alla prima stazione della metropolitana e abbiamo acquistato da una macchinetta l’utilissima Metro Card: costa $ 24, dura 7 giorni, puoi fare un numero illimitato di viaggi. Ci è stata davvero utile, considerando che come minimo prendevamo la metro quattro volte al giorno! Ci siamo diretti verso l’American Museum of Natural History, ma siccome apre alle 10 ed erano appena le 8.30 del mattino…Abbiamo pensato bene di farci una passeggiata a Central Park, che si trova proprio dall’altra parte della strada. Siamo passati allo Strawberry Fields, una zona del parco dedicata a John Lennon; nel punto dove è stato ucciso, ora c’è un malinconico mosaico con scritto semplicemente “Imagine”, e qualche fiore…Dall’altra parte della strada c’è il Dakota, palazzo dove viveva l’ex Beatle. Però, niente male…! Dopo una breve passeggiata, siamo tornati al Museo di storia naturale e abbiamo cambiato i voucher cartacei Expedia con il carnet di biglietti City Pass e siamo entrati.

Il museo è enorme, inutile che stia a raccontarvelo tutto: la cosa più bella è sicuramente la parte in cui vengono descritte le varie popolazioni mondiali, a noi è piaciuta soprattutto la parte dei paesi asiatici.

Il pomeriggio l’abbiamo passato a fare un po’ di shopping, siamo passati da Macy’s dove bisogna andare al Visitor Center, mostrare un passaporto, e loro ti fanno la card per lo sconto dell’11%. Siamo passati anche da Century 21, proprio davanti a Ground Zero, dove ci siamo un po’ soffermati a contemplare quel buco enorme…Ma non avevamo la videocamera con noi, per cui abbiamo deciso di ripassare con calma uno dei prossimi giorni.

Per la cena, quella sera abbiamo scelto un locale di Chelsea (ma ce ne sono altri della stessa catena per tutta NY) che si chiama Dallas BBQ: cena di hamburger, il primo di una lunga serie…Li avremmo odiati dopo 9 giorni…Ma quelli di questo locale sono molto buoni, e le porzioni molto abbondanti.

SECONDO GIORNO E’ Natale!! Ci siamo alzati presto anche oggi, e abbiamo raggiunto la Cattedrale di S. Patrizio, che si trova nella zona del Rockfeller Center. E’ bellissima sia all’interno che all’esterno, più che altro mi ha impressionato l’enorme organo. Abbiamo partecipato alla messa delle ore 10.15, presieduta dal Cardinale Egan; è stata una bella messa, solenne, tra l’altro abbiamo potuto seguire bene perché c’erano dei libretti con tutta la messa scritta e pure con i canti. Il coro era fantastico.

Per il pranzo ci siamo fermati da Sbarro, fast food di cibo italiano…Gestito però da pakistani…Bah. Comunque sia il pasticcio di carne che la pasta non erano male, a parte il fatto che a me hanno chiesto se sulla pasta al ragù volevo qualche salsina (??????) e che il pane che ci hanno portato era…Fritto! Siamo dunque passati a Time Square, per salutare virtualmente i nostri parenti e amici; infatti sulla 46th strada, all’angolo con la Broadway, si trova una web cam (www.Earthcam.Usa/newyork/timessquare) dentro un negozio di elettronica e gadgets. Noi abbiamo mandato un sms a tutti gli amici e ai nostri genitori che alle 8.00 pm (ora italiana) si collegassero a questo sito, perché li avremmo salutati…È stato troppo divertente!! Noi sembravamo due cretini che salutavano uno schermo LCD, ma era troppo figo pensare che dall’altra parte dell’oceano, nello stesso istante, ci stavano vedendo! Poi abbiamo passato la giornata in giro a cazzeggiare, la cena l’abbiamo saltata perché Sbarro era stato un po’ pesante per i nostri stomachini… TERZO GIORNO La mattina di S. Stefano dovevamo andare alla Statua della Libertà, ma appena svegli ci siamo accorti che fuori c’era un tempo schifosissimo: nebbia e freddo, di alcuni palazzi non si vedeva neanche la fine. Però avevamo prenotato, per cui ci siamo diretti a Battery Park, dove ci sono le partenze della Circle Line: la nebbia era ancora più fitta. Dal molo non si vedeva nulla..Infatti alla biglietteria ci hanno comunicato, com’era prevedibile, che le partenze dei ferries erano sospese finchè il tempo non fosse migliorato. Allora abbiamo ugualmente cambiato la prenotazione cartacea con i biglietti, e ci siamo assicurati che potevamo tornare quando volevamo durante la settimana.

Ci siamo soffermati su Sphere, l’opera d’arte di Fritz Koenig che nel ’71 era stata posta nella piazzetta del WTC e che simboleggia la pace nei commerci mondiali…È stata parzialmente distrutta nell’attentato alle torri, per ora si trova qui a Battery Park ma penso verrà riportata al nuovo WTC una volta ricostruito. A noi piace pensare che non sia stata completamente distrutta proprio per ricordare a chi ha in mano i commerci mondiali che la pace, i valori e i diritti umani DEVONO essere rispettati in ogni transazione economica, soprattutto con i paesi più svantaggiati, cosa che spesso ancora oggi non accade.

Così la mattinata uggiosa l’abbiamo passata al Moma, Museum of Modern Art, veramente molto bello. E’ enorme, non siamo riusciti a girarlo tutto perché la stanchezza da museo ha preso piede, per cui dopo due ore ci siamo diretti nelle sale dove c’erano i quadri che ci interessavano di più (ad es. Dalì). Vale la pena di visitarlo, anche se devo dire che le opere sono esposte senza nessun ordine (o se ce l’hanno, lo deve conoscere solo l’architetto giapponese che l’ha progettato…) e dopo un po’ questo può farti venire mal di testa…! Pranzo da Europa Cafè, nulla di particolare.

Intanto il tempo era migliorato parecchio, però non ce la sentivamo di prendere il traghetto per la Statua…Avevamo appena mangiato, e soffriamo un po’ di mal di mare…Per cui abbiamo optato per l’Empire State Building!!! E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta. Siamo arrivati sotto quel bestione alle 3.00 pm circa: la colonna di gente faceva il giro di metà palazzo…Il fatto di avere il ciry pass non cambia quasi nulla tranne che al 2° piano, dove ci sono le biglietterie, si fa meno colonna. Ma…Arrivarci alle biglietterie… Comunque, quando ormai fuori stava facendo buio, è venuto il nostro turno e abbiamo preso uno di quei famosi ascensori che in 2 minuti esatti ci ha portato all’ 80° piano, dove abbiamo preso l’audioguida (noi l’avevamo compresa nel city pass, credo che senza costi circa 6$…È un modo simpatico per capire un po’ di cose in più, ma si può fare anche senza sinceramente).

E poi, altri 6 piani e finalmente la terrazza panoramica…Bhè la vista è meravigliosa. Si rimane senza respiro all’inizio, è…Spettacolare! Ma credo che le parole non servano per descrivere, neanche le foto e le immagini con la videocamera, secondo me, possono servire a descrivere quello che si prova ad essere così in alto e vedere tutta questa meravigliosa città.

A proposito: c’è naturalmente un’aria pazzesca lassù, se ci andate d’inverno come noi copritevi bene… Ok, dopo non so quanto tempo in alta quota, siamo scesi sulla terra e ci siamo fatti un bel giretto nella zona del Rockfeller Center. L’albero di natale più famoso del mondo è enorme, però non è nulla di speciale. E’ bello pensare però viene fatto da quando gli operai che lavoravano a questo complesso facevano un piccolo albero per festeggiare il Natale…La gente si ammazza per pattinare sotto il Prometeo, sinceramente noi non avevamo voglia di fare ore di colonna per poi pattinare, cadere, e far figure del piffero di fronte a migliaia di persone. ;-P!! Quello che ci è piaciuto è il breve spettacolino che avviene di lato: un palazzo, decorato con dei fiocchi di neve di lucine, giganti naturalmente, si accendono a ritmo di una bellissima musichina natalizia, tra l’altro l’effetto dolby è notevole.

Per la cena, già stanchi dei soliti hamburger, siamo andati da Better Burgher (178 Eight Ave angolo 19th St.); le porzioni sono poco abbondanti, però è tutta roba sana…Persino le patatine, che vengono presentate a bastoncini come quelle fritte, sono in realtà cotte al forno…Davvero molto buono.

QUARTO GIORNO Appena svegli ci accorgiamo che il tempo era decisamente migliorato, per cui…Statua della Libertà ed Ellis Island! La fermata della metro più comoda per Battery Park è Bowling Green. Avendo già i biglietti abbiamo saltato tutta la colonna e ci siamo imbarcati subito. Lo skyline che si vede da Liberty Island è favoloso; e la Statua è davvero imponente. Fa pensare molto, perché questa statua era la prima cosa che vedevano tutti gli immigrati che arrivavano qui carichi di speranze…Non certo in vacanza come noi, sereni e tranquilli, ma dopo aver fatto una lunghissima navigazione, di sicuro non avevano la cuccetta col bagno in camera, molti arrivavano e non sapevano una parola d’inglese…Alcuni magari nemmeno sapevano scrivere nella loro lingua…Però erano ricchi di speranza, di voglia di ricominciare, e vedere d’improvviso questa statua doveva significare molto per loro…In effetti è imponente, ma sembra quasi dare sicurezza…Se poi gli Stati Uniti siano davvero il paese della libertà…Bhè questo è un altro discorso.

A parte questa divagazione, stavo quasi dimenticando che prima di salire nel traghetto ci sono dei controlli di sicurezza tipo in aeroporto (anzi: mi sa che sono più ferrei che in aeroporto…!!), che poi bisogna ripetere per entrare nel museo che si trova nel piedistallo della statua. Non si può salire dentro la struttura: so che una volta si poteva andare fino alla coroncina se non sbaglio, però adesso…Nisba.

Il museo di Ellis Island è molto interessante. Ci si commuove a vedere quelle valige vecchissime, quei cesti di vimini che dovevano contenere tutto il necessario per iniziare una nuova vita…Ancor più è commovente appurare che molti venivano respinti, purtroppo. Tornati a Battery Park, ci siamo diretti verso il Financial District, l’abbiamo girato in lungo e in largo: è veramente buio e tetro come viene descritto, però ci è piaciuto perché è elegante, e non c’è tutto quel casino che ci aspettavamo. A proposito, noi le palle del toro non le abbiamo toccate…Scusate, ma ci facevano un po’ impressione…

Cammina cammina, siamo quindi tornati a Ground Zero, dove abbiamo fatto con calma parecchie riprese. Noi le Torri gemelle non le abbiamo mai viste, però vi assicuro che si nota subito dov’erano, perché è un buco enorme: tutt’attorno è pieno di palazzi, poi improvvisamente…Nulla, un enorme cantiere aperto. Ci sono delle foto di fotografi famosi, e nella stazione della metro ci sono i disegni dei figli dei dipendenti del Port Authority che hanno perso la vita. Sono molto commoventi.

Abbiamo poi preso la Metro, e via verso Soho: dovevamo andare all’Apple Store, non per comprare un I-pod, ma per controllarci la posta elettronica nelle tante postazioni internet che si possono utilizzare gratuitamente. Comunque il negozio in sé non è granchè, pensavo molto meglio. Ci siamo poi persi per le viuzze…Trovandoci in quartierini carinissimi…Finchè ci siamo accorti di essere arrivati a Little Italy! L’abbiamo capito dalle insegne…Da lì siam passati nel Greenwich Village, alla ricerca del Blue Note, famoso locale Jazz. Ora, a noi personalmente il genere di musica non piace molto, però mio fratello mi aveva chiesto una maglietta di questo locale…Non avvisandomi prima che per entrare ci vogliono dai 40$ in su, dipende dall’artista che suona…Pazzesco! Allora ho preso solo dei volantini con le pubblicità dei musicisti che suonavano durante la settimana…E ho fatto qualche foto.

QUINTO GIORNO E’ stata una giornata di lunghissime camminate: abbiamo iniziato dal quartiere di Brooklyn, seguendo un itinerario della LP. Bellissima la zona di Brooklyn Heights…Se avessimo tanti soldini, ci compreremmo una casetta proprio qui !! poi abbiamo preso il famoso ponte e l’abbiamo percorso a piedi, sulla passerella di legno sopraelevata rispetto a dove passano le auto. Io ho un po’ di paura dei ponti, mi fanno impressione, però non potevo non percorrere proprio questo… Arrivati a Manhattan, siamo partiti dalla stazione della metro di Chambers St e a piedi ci siamo diretti verso Chinatown e Little Italy. Che casino!! Troppo bello!! A parte gli odori naturalmente…Indescrivibili. Che puzza. Comunque le strade sono più strette, la gente è tutta ammassata dei marciapiedi, boh, non so come descriverlo ma entrambi i quartieri sono allegramente incasinati…Naturalmente little italy non ha nulla di italiano, tranne le insegne…E tra l’altro chinatown sta “inglobando” anche buona parte di little italy.

Siamo arrivati a sera distrutti, perché abbiamo camminato veramente tantissimo…Però ce l’abbiamo fatta a tornare a Time Square e a fare un altro giro di shopping…

SESTO GIORNO Mattina, prendiamo la metro, destinazione: Harlem. Che dire? È stato il quartiere che ci è piaciuto di più. Noi siamo stati in Jamaica qualche mese fa, e vi assicuro che c’era un non so che di Kingston in questo quartiere…La cosa più divertente è stata che ad un certo punto, mentre cercavamo un posto dove pranzare, ci siamo guardati e abbiamo sentito la stessa cosa: profumo di jerk, che è un piatto tipico jamaicano (pollo, maiale o pesce marinato per una notte in una salsa piccantissima e poi cotto alla brace)…Bhè, c’era infatti una specie di fast food che faceva proprio quel piatto…Ci siamo precipitati dentro, chiaro. Ve lo consigliamo: si trova sulla W 125 St, si chiama Golden’ Krust. Certo, non è come mangiarlo dopo che è stato cotto in un bidone diventato barbecue lungo una strada della Jamaica però…C’eravamo quasi. Porzioni abbondantissime, attenti che è piccante da morire. Ci sono altri locali di questa catena sparsi per Manhattan, però noi ci ricordiamo di questo.

Nel pomeriggio abbiamo deciso di usufruire della crociera sulla baia, parte del city pass, quindi ci siamo imbarcati su questo ferry vecchissimo e siam partiti. Avviso per chi soffre di mal di mare: quando si “circumnaviga” la punta di Manhattan il mare è molto mosso, perché si trova tra due fiumi e l’entrata dell’oceano…Noi abbiamo sofferto parecchio, ma se si sta all’aria aperta si sente meno. Però ci si gela.

Comunque abbiamo fatto riprese mozzafiato, siamo partiti col ferry alle 4 pm per cui ci siam visti lo skyline di giorno e di notte.

SETTIMO GIORNO Ultimo giorno pieno…Abbiamo deciso di camminare per Central Park. Ci siamo fatti un bel pezzo della parte sud. E’ veramente enorme, e molto molto bello. Però in primavera dev’essere ancor più bello… Dopo quasi 3 km di percorso non ce la facevamo più, e quindi siamo andati a mangiare, questa volta da Burgher King, dove ci siamo controllati pure la posta elettronica (20 cent al minuto).

E il pomeriggio, l’abbiamo passato a fare gli ultimi acquisti, per noi e per amici e parenti…Alla fine eravamo stremati! Maledetto shopping! Per la sera, abbiamo scelto di ri-cenare da Dallas BBQ, e abbiamo fatto bene: la carne è proprio buona!! OTTAVO GIORNO E’ arrivato il momento di partire: abbiamo sistemato a fatica le valige (come al solito al ritorno non si chiudono)…E ci siamo diretti con calma verso l’aeroporto, questa volta per i fatti nostri, prendendo la metro E fino alla fermata Sutphin Blvd nel Queens, da qui poi abbiamo preso l’Air Train (5$) che ci ha portati direttamente nel ns terminal al JFK. Peccato che, volando con l’Iberia, ed essendoci stato il giorno prima l’attentato dell’ETA all’aeroporto di Madrid…I tempi di ritardo delle partenze erano stimati in circa 5 ore…Nooooo, pazzesco…Facciamo lo stesso il check-in, e il tipo ci rende felicissimi dicendoci che ci ha trovato due posti su un volo Alitalia che parte tra poco e che arriva a Malpensa…E poi da lì ne abbiamo subito un altro che va a Venezia…Scusate la volgarità, ma non mi viene nient’altro da dire che…Che culo!!!! Felicissimi prendiamo il nostro boeing 777, finalmente sentiamo parlare in italiano, e partiamo e arriviamo in Italia, a casa dei miei genitori, giusto per l’ora di pranzo: lasagne al forno, cotechino, agnello arrosto..!! Finalmente!! CONSIDERAZIONI VARIE CIBO – i newyorkesi mangiano sempre, a qualsiasi ora e qualsiasi cosa. Alla fine anche a noi veniva fame a merà mattinata e ci mangiavamo un bagel con formaggio greco… Comunque ciò che mangiano normalmente ha ben poco di salutare. Tutto ha lo stesso odore e lo stesso sapore…Tranne, di sicuro, in alcuni ristoranti dove paghi molto e giustamente hai un cibo di qualità superiore. Ma credo che la maggior parte di loro si nutra solo con cibi pre-confezionati e dalla dubbia provenienza.

CAFFE’ – è noto, il caffè americano fa schifo: però l’abbiamo amato tanto quando, nelle mattinate di freddo, in giro per la città, ci riscaldava… Se volete bere un buon espresso (sempre nei bicchieroni..Ma lo sanno cosa sono le tazzine di ceramica???ma quanta immondizia producono???) andate da Starbucks. Se di solito lo bevete macchiato, fatevi fare un normale espresso e poi ci mettete voi il latte, altrimenti loro vi fanno un cappuccino.

METROCARD – è utilissima, noi credevano di non usarla molto, invece l’abbiamo usata veramente tantissimo.

ABBIGLIAMENTO – se andate d’inverno, vestitevi a strati. Nei luoghi chiusi fa un caldo impressionante, vi assicuro che io mi sono dovuta andare a comprare un paio di mogliettine di cotone perché altrimenti con i maglioni che mi ero portata da casa crepavo… SHOPPING – ce n’è per tutti i gusti, cmq il miglior centro commerciale per noi è Century 21. Mauro ancora non ci crede di aver comprato camicie di Ralph Lauren a 34$…Anche i Levi’s costano poco, tipo dai 30$ in su…Le scarpe pure, anche quelle da skate, o le snikers…Poi dipende da cosa vi piace, se volete spendere tanto ci sono negozi appositi, noi invece siamo proprio andati alla ricerca dell’occasione e, guardando in giro, abbiamo trovato molte cose carine che qui in Italia costano un po’ troppo per i nostri gusti. Ah, per i Levi’s, andate nei negozietti piccolini che fanno da rivenditori, troverete sconti maggiori e occasioni tipo 2×1 o quasi.

SICUREZZA – non abbiamo trovato nessun problema a girare la città, è molto sicura sia di giorno che di sera, anche in metropolitana; meglio però avere gli occhi sempre aperti, quello è sicuro.

NEWYORKESI E NY– personalmente li avevo criticati parecchio nella mia ignoranza, definendoli snob e antipatici: abbiamo trovato invece persone normalissime, molto gentili. A volte non serviva chiedere aiuto a qualcuno, loro stessi si fermavano e ci chiedevano se avevamo bisogno di una mano…Inoltre abbiamo notato che sono tutti molto educati: si vede dalle piccole cose, tipo se qualcuno è di corsa e ti taglia la strada lo fa con un “excuse me”, se stai entrando in un negozio nel momento in cui un tizio sta uscendo, questo ti tiene la porta aperta finchè non entri…E non è galanteria maschile, anche le donne lo fanno…E poi molta gente sorride, e questo a volte qui da noi a Padova è una cosa che manca…Anzi spesso siamo molto incazzati…Sicuramente tra 8 milioni di abitanti ci saranno anche maleducati, antipatici e snob, però nel complesso ci siamo resi conto di come anche nella vita frenetica possano trovar spazio le buone maniere! Quello che ci ha colpito in negativo è la solitudine: abbiamo visto tantissima gente sola ad esempio a pranzo o a cena…Magari anche tristi… E poi tanti senzatetto…Una volta in metro abbiamo visto un uomo e una donna dormire per terra, non erano vecchi, anzi…E dormivano insieme abbracciati, erano così teneri, ma allo stesso tempo ci hanno messo tanta tristezza. Non dev’essere facile vivere in questa città, entrare in questo sistema. Per noi turisti logicamente è tutto stupendo, ma per chi deve trovare un lavoro e un posto dove vivere…Bhè, credo che si trovi davanti tanti ostacoli. Un giorno abbiamo letto un articolo su Usa Today che raccontava di una ragazza madre che, pur lavorando e avendo un reddito annuo di 23.000 $, è una homeless: non riesce a trovare una casa in affitto, perché dei buchi con due stanze, in periferia, costano cifre astronomiche, spese che non riesce a sostenere! Ma abbiamo visto anche il lato positivo della metropoli: è molto più vivibile di tante altre nostre piccole città. Non so come spiegarvi, ma è tutto a portata di mano, quasi tutto è immediato e facile da comprendere.

Quindi…In generale è stato proprio un bel viaggio. Vi consigliamo di andarci una volta nella vita in questa città, ne vale la pena, non si può restarne indifferenti, ti colpisce proprio dentro. A noi, tornare a casa, è dispiaciuto molto…!



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