Minorca, un tuffo dove l’acqua è più blu

Vacanza alle Baleari, immersi nel verde della natura e nel turchese del mare
Scritto da: Elyy73
minorca, un tuffo dove l'acqua è più blu
Partenza il: 18/08/2012
Ritorno il: 01/09/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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Quest’anno alla ricerca di un mare cristallino io, mio marito e i miei bambini di 8 e 5 anni siamo volati a Minorca; né è valsa proprio la pena! Mare splendido, natura incontaminata, tranquillità e tanta cortesia nella gente del posto.

Sabato 18 agosto voliamo da Fiumicino a Mahon con un volo diretto Vueling e dopo appena 1 ora e 10 di volo atterriamo.

Appena arrivati ritiriamo l’auto a noleggio, che ci sarà indispensabile per ammirare le bellezze di questa isola. L’auto consiglio di prenotarla molto tempo prima via internet per trovare disponibilità e prezzi convenienti. Armati di Tom Tom ci dirigiamo verso l’hotel (il Tom Tom ci è stato molto utile anche perché di sera le strade sono buie e non si legge bene la segnaletica).

L’albergo è in realtà un villaggio internazionale per famiglie, il Royal Son Bou Family Club, che ho trovato tramite alcuni giudizi su internet: si tratta di un complesso di villette a schiera nelle quali sono inseriti dei mini appartamenti dotati di ogni comfort: c’è anche un mini cucinino.

La struttura è ben organizzata: 2 ristoranti, 2 piscine, grande area giochi per bambini con varie attività organizzate per loro, campo per tennis e calcetto. Ma soprattutto il villaggio è direttamente collegato alla splendida spiaggia di Son Bou: 2,5 km di sabbia bianca e acqua turchese.

Pur avendo questa bella struttura noi abbiamo scelto la formula mezza pensione, così abbiamo potuto sfruttare la giornata senza vincoli di orario, e alternare pigre giornate in villaggio a veri tour de force per visitare calette e paesini.

Nelle nostre due settimane abbiamo visitato diverse spiagge, tutte poste a sud dell’isola (quindi caratterizzate da sabbia bianca, mentre quelle a nord hanno sabbia rossa):

Cala Turqueta: il parcheggio che permette di accedervi chiude prestissimo perché si riempie subito, molti vanno a Minorca da anni e non sono mai riusciti a vederla, noi alle 8.30, dopo aver percorso quasi 1 ora d’auto, eravamo in spiaggia (che fra l’altro era già semi-piena). E’ una bella caletta selvaggia dall’acqua turchese, purtroppo però le numerose barche attraccate avevano lasciato qualche rifiuto in acqua…

Cala Macarella: caletta un po’ più ampia della precedente e più facilmente raggiungibile, molto selvaggia, ma con almeno un chioschetto sotto gli alberi dove prendere un caffè e mangiare qualcosa.

Son Saura: questa spiaggia è più lunga delle precedenti, e appena arrivati non ci ha fatto una buona impressione perché abbiamo trovato parecchie alghe a riva, ma poi proseguendo fino all’estremità abbiamo trovato una spiaggia caraibica, con un bagnasciuga molto ampio e bassissimo, sabbia bianchissima e acqua turchese. Binibeca: è una spiaggia piccola e affollata ma splendida comunque, mista alla sabbia bianca abbiamo trovato sabbia rosa…

Cala Galdana: questa spiaggia è “urbanizzata”, quindi ci sono stabilimenti, pedalò e molta affluenza, ciò nonostante è molto bella, perché è incastonata fra due alte scogliere, e la sua acqua è tendente al verde.

Per quanto riguarda le città si possono visitare Ciutadella e Mahon: sono poste una a Ovest e una a Est dell’isola, sono entrambe molto carine, il centro è isola pedonale, pieno di negozietti e ristorantini. Mahon è poi il secondo porto al mondo per grandezza, il primo del Mediterraneo.

Ci sono poi i paesini di pescatori, noi siamo rimasti incantati da Binibeca Vell, paesino “artificiale” color panna e cioccolato, ma soprattutto da Fornells, posto all’estremo Nord, che con le sue stradine ci ha trasmesso tranquillità e pace.

A Fornells è poi d’obbligo mangiare l’aragosta, piatto tipico dell’isola, che viene preparato in una zuppa, la Caldereta de Langosta. Per il ristorante vi consiglio di allontanarvi un po’ dal porto, dove ci sono i locali più famosi ma anche più turistici. Noi abbiamo mangiato molto bene e senza spendere un patrimonio a qualche minuto dal porto di Fornells, in un ristorante chiamato Café del Nord, che ricordiamo anche per l’ottimo “queso helado”, o formaggio gelato.

Mentre a Ciutadella abbiamo mangiato sempre a base di pesce in un ristorantino molto pulito e carino, Ca’n Lluis, vicino al mercato, anche qui con prezzi accettabili (ci sono anche menù a prezzo fisso).

Tra paesini caratteristici e spiagge splendide le nostre due settimane a Minorca sono veramente volate. E’ il momento di tornare a Roma. L’aereo ci attende. Ma Minorca ci ha davvero sorpreso per la sua bellezza e affascinato per il suo essere selvaggia e “fuori dal tempo”… Torneremo sicuramente a visitarla!



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