minorca l’isola piu’ selvaggia delle baleari

Domenica 02 agosto io e il mio fidanzato siamo partiti da Orio al Serio con un volo charter della Flylal alla volta di Maò, la capitale di Minorca. Dopo una mezzoretta di pullman arriviamo all’hotel Lord Nelson, gestito dalla Columbus, sulla splendida spiaggia di Santo Tomas. Purtroppo il tempo non è stato benevolo né domenica pomeriggio, né...
Scritto da: danybarb
minorca l'isola piu' selvaggia delle baleari
Partenza il: 02/08/2009
Ritorno il: 09/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Domenica 02 agosto io e il mio fidanzato siamo partiti da Orio al Serio con un volo charter della Flylal alla volta di Maò, la capitale di Minorca. Dopo una mezzoretta di pullman arriviamo all’hotel Lord Nelson, gestito dalla Columbus, sulla splendida spiaggia di Santo Tomas. Purtroppo il tempo non è stato benevolo né domenica pomeriggio, né lunedì, però ci siamo comunque rilassati sulla magnifica spiaggia di fronte all’hotel tra lunghe passeggiate e rilassanti bagni. Finalmente martedì esce un bellissimo sole e così passiamo ancora la giornata sulla spiaggia ad abbrustolirci al sole. Mercoledì è ora di esplorare la città partecipando all’escursione organizzata dall’hotel “La Vuelta Isla” al costo di € 80,00 con pranzo escluso. Si parte alle 08.30 alla volta di Ciutadella, la ex capitale di Minorca. Il suo centro storico è una piccola città fortificata dove si trova l’unica Cattedrale di tutta l’isola. Questa fu costruita nel XIV secolo su antica moschea araba e fu bruciata durante un assalto dei pirati, così si persero tutti gli oggetti presenti al suo interno ma si salvarono le mura esterne. Gli arredi attuali furono tutti offerti dalle chiese dell’isola di Maiorca e perciò non si trovano dei pezzi di alto pregio e la prima impressione che si ha entrando, è di una cattedrale un po’ spoglia. Lo stile è prevalentemente gotico, con delle vetrate colorate che ricordano un po’ Notre-Dame. La particolarità di questa chiesa però si trova all’esterno, e più precisamente sulle colonne, infatti sono tutte “rovinate” dall’erosione del vento di Tramontana che soffia costante su tutta l’isola. Proprio per colpa di questo vento, su Minorca non si possono impiantare molte coltivazioni in quanto l’aria salmastra “brucia” tutto il raccolto. Comunque dopo la visita alla cattedrale, scendiamo verso la Piazza d’es Born, al cui centro si trova l’obelisco che ricorda l’assalto della flotta turca del 1558 e il sacrificio dei suoi abitanti o morti o fatti schiavi. In questa piazza si trova anche il bellissimo palazzo del Municipio, mentre più sotto si trova il porto di Ciutadella. Da qui si riparte alla volta della Naveta des Tudons (1400-1000 a.C.) il più antico monumento preistorico di tutta l’isola. Sola, in un territorio pieno di bassi cespugli, sembra una barca rovesciata, da qui deriva il nome di Naveta. Lunga 12 metri, ha un’entrata di appena 50 cm e si sviluppa su due piani. Proprio per la difficoltà sia nell’entrata che nella visita all’interno nella Naveta, adesso è vietato l’accesso, ma si trovano delle foto che mostrano il suo interno. Per fortuna non si paga l’ingresso ma in assenza di una guida, si possono comunque trovare tutte le informazioni necessarie sul posto. Una curiosità però che ci è stata raccontata, è la leggenda che si tramanda riguardo alla costruzione della Naveta. Infatti si narra che nell’isola di Minorca, risiedevano dei giganti, il padre e la figlia stavano a Maò, la capitale, mentre due fratelli stavano a Ciutadella. I due fratelli si recarono a Maò per avere in sposa la figlia del gigante che, ovviamente, poteva sposare solo uno dei due. Allora uno decise di costruire una casa, la Naveta appunto, mentre l’altro decise di scavare un pozzo per cercare l’acqua. Quello che terminava per primo l’opera, poteva sposare la figlia. Così iniziarono i lavori e quando mancava l’ultima pietra per terminare la Naveta, l’altro fratello trovò l’acqua, l’altro infuriato gli scagliò la pietra addosso ammazzandolo. Però poi non riuscì più a vivere per il senso di colpa e così si suicidò gettandosi nel mare, mentre gli altri due giganti morirono di vecchiaia. Così la Naveta rimase incompiuta, e il pozzo con i resti dell’ultimo gigante di Minorca non fu mai scoperto. Dopo tanta cultura, è ora di gustare le prelibatezze della zona, andando a fare una degustazione di queso, ovvero formaggio, e di vino dell’agriturismo Hort de Sant Patrici. E poi si riparte alla volta di Cala Galdana, una delle spiagge più belle ma anche più turistiche e affollata di tutta l’isola. Così dopo un bagno e un po’ di sole, andiamo a pranzo in un ristorantino sulla spiaggia a base di calamari fritti e alla griglia per una modica cifra di € 40,00 in due. Alle 15,00 è ora di ripartire verso l’unica montagna di tutta l’isola, il Monte Toro di solo 358 mt. Sulla sua cima si trova il Santuario De Nostra Senyora del Toro. Secondo un’antica leggenda popolare, proprio in questo luogo un toro inferocito sarebbe diventato di colpo mansueto a seguito dell’intervento della Vergine Maria. Da qui si può godere di una splendida vista su tutta l’isola in quanto il monte si trova più o meno al centro; così abbiamo potuto vedere la nostra ultima tappa, il paesino di pescatori di Fornells. Questo paese è diventato famoso in quanto il re di Spagna è solito raggiungerlo con la sua barca per venire a degustare il piatto tipico dell’isola, la “caldereta de langosta” ovvero una zuppa di aragosta e di pesce di mare. Purtroppo il costo non è del tutto accessibile perché parte dalle € 60,00 a testa in su… Noi non l’abbiamo assaggiato però ci siamo accontentati delle altre prelibatezze che Minorca ci ha offerto. Ora è tempo di tornare in hotel per un tuffo rinfrescante in piscina e per passare una piacevole serata. È già giovedì mattina e per l’ultima volta, tentiamo di noleggiare una macchina, perché finora è stato impossibile, e così siamo stati proprio fortunati, troviamo una macchina che era stata prenotata ma non ritirata e così si parte! Siamo stati tentati dalle spiagge particolari della costa dell’isola, ovvero da Cala Tirant. Queste sono diverse dalle altre in quanto la sabbia è di coloro rosso, e con il riflesso del sole sull’acqua si vedono delle sfumature dorate. Inoltre in queste spiagge, più a Cala Pregonda, si possono trovare delle pozze di argilla rossa, dove le persone si fanno dei veri e propri bagni di bellezza. Dopo un bagno e un po’ di sole, ci dirigiamo verso Cap de Cavalleria, la punta più a nord dell’isola. Qui si trova il faro più antico dell’isola, datato 1857 e si può godere di una vista mozzafiato sul mare blu cobalto. È ora di pranzo e allora si torna in hotel, ripartiamo poi al pomeriggio per due delle spiagge più conosciute di tutta l’isola: Son Saura e Cala Macarella. La prima si raggiunge facilmente, dopo varie stradine sterrate e strette da percorrere in auto, con un sentiero all’ombra di pini marittimi di una decina di minuti. Qui la spiaggia è bianca e lunga e attorno si trovano degli scogli neri molto particolari. Purtroppo c’erano molte alghe che ci hanno rovinato il bagno. Allora passiamo a Cala Macarrella, molto più difficile da raggiungere con una passeggiata di una ventina di minuti in discesa (sì ma poi il ritorno è tutto in salita!). Anche qui troviamo un sacco di alghe all’interno di una caletta all’ombra di pini marittimi piena di gente. Altra delusione per noi… Va bè, la serata ci aspetta con una bellissima serata spagnola organizzata dall’hotel con cena tipica a base di paella e pesce, spettacolo di flamenco, e conclusione in discoteca con musica e sangria. È già venerdì e così al mattino decidiamo di restare in spiaggia a Santo Tomas a riposarci, mentre il pomeriggio si parte alla scoperta della capitale, Maò. Qui ci addentriamo nei suoi vicoli alla scoperta dei tipici negozi di souvenir dove io acquisto le calzature più famose di tutta Minorca, le abarcas dette anche “minorchine”. Sono delle ciabatte basse molto carine e soprattutto comode realizzate a mano con pellame e cuoio, si trovano in una moltitudine di colore e i pressi vanno dalle € 17,00 in su, dipende dal materiale e dalla lavorazione scelta. Acquistatele perché non ve ne pentirete! Comunque dopo lo shopping, visitiamo l’Eglesia de Santa Maria al cui interno si trova un organo di 3200 canne. Accanto si trova il palazzo S’Ayuntament, ovvero il Municipio e poco più in là si trova anche la sede del Museo de Menorca. Poco più in là si scende con delle lunghe scalinate verso il porto. Questo è il porto naturale più grande di tutta Europa, il secondo più grande al mondo. Qui al porto si trova anche la distilleria del Gin Xoriguer, tipico dell’isola. Da qui riprendiamo la macchina e andiamo verso Es Castell a vedere il Fort Malborough, eretto dagli inglesi a difesa dell’isola. Di fronte si trova la Fortalesa de la Mola, altra fortezza eretta a difesa del porto. Nell’anno 1848, il Governo Spagnolo decise la costruzione de la Fortalesa de Isabell II ne la Mola de Maò. Il biglietto d’ingresso costa € 7,00 a persona e si può anche prendere l’audioguida anche in italiano. Il percorso dura 2 h se si vuole arrivare fino a vedere il cannone, altrimenti il percorso più breve dura 45 minuti ed è facilmente percorribile seguendo i numeri e le informazioni riportate nei punti più interessanti da vedere. È già tardi e ci tocca tornare in hotel perché la notte è lunga, infatti si va a ballare alla discoteca “La Cova d’En Xoroi”. Questo locale di trova a Cala En Porter e si può visitare di giorno al costo di € 7,00 la sera fino alle 23.00 al costo di € 18,00 mentre di notte al costo di € 24,00 con consumazione inclusa. Questo locale è assolutamente da vedere in quanto è ambientato all’interno delle grotte a picco sul mare con una scenografica scalinata che collega le grotte alle terrazze panoramiche esterne. Così ci divertiamo a vivere la movida spagnola per una notte. È arrivato il nostro ultimo giorno, sabato, e al mattino stiamo ancora in spiaggia a rilassarci e a prendere l’ultimo sole, mentre il pomeriggio riprendiamo la macchina per girare ancora un po’. Cos’ andiamo verso sud-est alla scoperta di Benibeca Vell, un antico paesino di pescatori dalle abitazioni bianche e dalle forma strane. Qui vicino abbiamo trovato una splendida caletta dove fare il bagno. E così finisce anche questa giornata e anche il nostro viaggio in questa splendida isola, incontaminata, selvaggia e naturale. Ci rimarrà sempre nel cuore e negli occhi e sicuramente ci torneremo presto! COSTO DEL VIAGGIO VILLAGGIO CON SERVIZIO DI ALL-INCLUSIVE CON BEVANDE INCLUSE € 1000,00/cad.

NOLEGGIO AUTO PER 3 GIORNI € 270,00 BENZINA € 40,00 ESCURSIONE € 80,00/cad.

EXTRA (pranzo, shopping, visite, ecc.) € 150,00 /cad.

TOTALE € 2.770,00 in due (€ 1.385,00 a testa)



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