Minifuga a Londra

Un tour veloce alla scoperta della capitale
Scritto da: Lyanne
minifuga a londra
Partenza il: 26/09/2011
Ritorno il: 30/09/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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Ne approfitto del mio lavoro part-time che mi tiene occupata il venerdì/sabato e domenica per prendermi gli altri giorni per un breve viaggetto a Londra. Era da tempo che volevo organizzarlo, in quanto una mia cara amica vive lì e mi aveva promesso ospitalità. Quindi, a luglio cerco dei voli convenienti e lo trovo con Ryanair con partenza il 26 settembre verso le 11 da Torino (molto comodo) e ritorno il 30 di settembre con partenza da Stansted alle 6 del mattino (molto scomodo). Spesa totale, tasse aeroportuali incluse: 48 euro!

26 settembre – partenza da Torino

Metto tutto in un mini trolley per evitare di dover pagare il bagaglio da imbarcare, cosa che ha influito un po’ sul mio guardaroba viaggiareccio in quanto ho una reflex che, con gli obiettivi, da sola pesa sui 6 chili e occupa un sacco di spazio. Con il check in online risparmio un sacco di tempo in aeroporto e ho tempo di comprare dei gianduiotti da portare alla mia amica. Il volo procede bene anche se trovare posto per la valigia è praticamente impossibile e finisco per tenerla sotto i piedi.

Sul volo della Ryanair è possibile comprare i biglietti andata e ritorno per lo Stansted express, il trenino che collega l’aeroporto a Liverpool St a Londra. Se lo si compra sull’aereo si risparmia qualche sterlina, che fa sempre comodo.

Arrivata all’aeroporto trovo molto facilmente la fermata del trenino che in 45 minuti mi fa arrivare in città. Conservate assolutamente il biglietto per uscire dalla stazione!

Riesco ad incontrarmi con la mia amica nonostante qualche imprevisto organizzativo, facciamo un salto in un supermercatino della stazione per prenderci qualche tramezzino da smangiucchiare in metro, prezzo intorno alle 3 sterline.

Per usufruire della metro, si può fare l’Oyster. E’ una carta magnetica che si può caricare dell’importo che ti serve oppure di biglietti settimanali o mensili e la si passa prima di entrare in metro e per uscire. Costa 5 sterline che vengono restituite al momento della restituzione della carta. Io ho preso un biglietto settimanale nonostante mi fermassi solo qualche giorno, in quanto facendomi due conti in tasca, conveniva. Considerate che il giornaliero costa 8 sterline, mentre il settimanale 27.

Mi dirigo a posare la valigia a casa della mia amica, che vive vicino alla fermata di Elephant and Castle. Con la metro a Londra si può raggiungere praticamente qualsiasi posto. Si riparte da casa sua che è ormai pomeriggio inoltrato e facciamo un giretto nei pressi di Piccadilly e Chinatown, spiluccando un po’ di sushi in un ristorantino. Birretta veloce e poi a casa. A Londra i pub chiudono molto presto per i nostri standard, quindi non aspettatevi di stare a chiacchierare fino a tarda notte, a mezzanotte e mezza chiude tutto.

27 settembre – tra musei e mercatini

Ci svegliamo con calma e tra chiacchiere e colazione, si esce verso le 10 e mezza e ci si dirige verso Camden. Decido di seguire il consiglio della guidapercaso Londra4ever, che ringrazio per i consigli che mi ha dato e scendo a Baker St., facendo prima una breve visita al museo di Sherlock Holmes, 7 sterline che meritano essere spese solo se siete fan di conan Doyle.

Dopo, abbiamo attraversato in diagonale tutto Regent’s Park e ne vale davvero la pena. Il tempo era meraviglioso, soleggiato e sembrava di essere in una piccola oasi nel cuore della città.

Siamo uscite a Camden, dove i negozi strani e i mercatini e i loro odori ci hanno invaso e messo anche un certo appetito. Fortuna che da quelle parti c’è Haché, un ristorantino specializzato in hamburger, consigliato anche dall’ormai famoso Gordon Ramsay, dove si vocifera facciano l’hamburger più buono di Londra. Abbiamo preso cibo fino a scoppiare e abbiamo speso sulle 15 sterline. Per chi è stato a New York, lo paragono al famoso Corner Bistrot.

Giretto per i mercatini e per i vialetti sotto il ponte. Camden lascia il segno e nel mio caso, anche nel portafoglio, siccome mi metto a fare shopping di vestitini e 15 sterline di qui e 15 di là, se ne vanno un centinaio di sterline.

Finiamo il nostro giro che sono ormai le cinque, e io insisto per salire fino a King’s Cross per vedere il binario 9 e 3/4, del noto maghetto. Lì, la prima delusione del viaggio. King’s Cross è in ristrutturazione e il binario 9 e 3/4 è stato spostato per strada in una ricostruzione che non gli rende per niente valore. Foto di rito e poi a casa prima di una cenetta veloce e un salto a BricksLane.

BricksLane si dice essere una zona molto movimentata di notte, piena di locali particolari e alla mano, ma, sarà che era martedì sera, sarà che faceva un po’ freddino, l’abbiamo trovata praticamente deserta.

28 settembre – il classico tour

La giornata di oggi la dedichiamo un po’ alla “London Classic”. Scendiamo con la metro a London Bridge e ce la facciamo a piedi costeggiando il Tamigi fino al Tower Bridge e proseguiamo oltre, dove troviamo Brown’s, un ristorante in riva al fiume e ci fermiamo a mangiare un classico fish and chips, forse non proprio economico ma molto buono e con una vista panoramica niente male. Con 20 sterline, ci facciamo stare anche un bicchiere di vino e un dolcetto.

Ora siamo pronte per attraversare il Tower Bridge, dove decido di scivolare e fratturarmi l’osso sacro (cosa che avrei scoperto solo un mese più tardi). Dolorante, il mio entusiasmo è un po’ scemato e decidiamo di prendere la metro per arrivare a Westminster, lasciando perdere il giro sulla ruota che costa 20 sterline e dura un’ora. Foto al Big Ben, e ci si avvia verso Buckingham Palace. Ogni passo mi costa uno sforzo non indifferente per non piangere.

La bellezza del Green Park che attraversiamo per raggiungere il palazzo Reale, riesce però a distrarmi, sarà per la quantità spropositata di scoiattolini che corrono e ti mangiano dalle mani, sarà per il tempo che ancora ci regala un sole da agosto.

A Buckingham incontriamo altri amici con i quali decidiamo di andare a mangiare in un ristorante messicano, in zona Piccadilly, dove ci ‘spennano’. Trenta sterline a testa per uscire e avere ancora un po’ fame.

29 settembre – e ora… shopping!

È il mio ultimo giorno completo e decido di dedicarlo a “London shopping”. Iniziamo da Covent Garden e dai suoi negozietti. Perdiamo un po’ di tempo da PaperChase che è meraviglioso se siete appassionate di découpage o cose simili. Proseguiamo, poi, con la visita di Regent’s Street e del suo famoso Hamley’s, uno dei negozi di giocattoli più grandi del mondo. Il mio spirito da bambina mi fa passare almeno un paio d’ore a girovagare per i vari piani del negozio. Capatina a Carnaby Street e, poi, dritte a Portobello Road che ci facciamo tutta dall’inizio alla fine e il mio sedere ringrazia. Erano ormai le sei e mezza, eravamo stanchissime e dall’altra parte della città. Ma come potevamo far mancare Harrod’s a questo “London shopping”? E allora metro e un altro paio d’ore a girovagare nel reparto natalizio e tra oggetti che non potrò mai permettermi.

Verso le otto riusciamo a rientrare a casa, ordiniamo un po’ di cibo cinese che ci consegnano a casa con una celerità impressionante. Chiacchiere e ancora chiacchiere e, poi, verso mezzanotte, a Liverpool St. dove mi parte lo Stansted express che di notte si trasforma in bus.

Verso l’una arrivo con un’enormità di anticipo in un aeroporto deserto, dove le poche persone dormono a terra, accampate come in campeggio. Trovo anche io il mio angolino e cerco di dormire un po’, considerato che una volta arrivata a Torino dovrò correre al lavoro.

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