Mini week end a Barcellona
Sabato 10 febbraio – Di buon ora siamo all’aeroporto di Bergamo in attesa del volo Ryanair (€ 80 a testa). Fortunatamente abitando vicino non abbiamo problemi di parcheggio, grazie al web check-in evitiamo pure la coda, quindi in un attimo siamo pronti per imbarcarci. Poco più di un’oretta di volo ed eccoci a Girona; subito prendiamo l’autobus che sempre in un’oretta ci porterà a Barcellona. Giunti alla Estaciò del Nord, e fatti due rapidi conti, decidiamo di acquistare un biglietto TDia (€ 5,50) che permette di viaggiare illimitatamente su tutti i mezzi pubblici per l’intera giornata. Raggiungiamo quindi l’hotel Vincci Maritimo (€ 95 prenotato in internet), non proprio centrale ma nella bellissima (per noi) e nuova zona moderna di Barcellona, Selva de Mar, limitrofa la Vila Olimpic. Visionata la stanza e lasciati gli zaini, siamo pronti per goderci la città illuminata da uno splendido sole. Prima tappa è il Parc Guell, poi la Sagrada Famiglia. Ci spostiamo verso il bellissimo Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, che sebbene venga raramente menzionato negli itinerari turistici è una creazione straordinaria. E’ poi la volta del Passeig de Gracia con La Pedrera e Casa Battlò e poi sempre a piedi fino a Placa Catalunya. Da qui riprendiamo il metrò e poi la funicolare per salire sul Montjuic. Visitiamo prima il Parc Baribal, con le sue scalinate, pergolati e fontane e poi ci dedichiamo alla visita della Fundaciò Joan Mirò. Quando usciamo è ormai quasi buio, riprendiamo la funicolare ed il metrò e sbuchiamo nella confusione della Rambla di un sabato sera alle 19. Ci incamminiamo verso la Rambla de Mar, fino al Maremagnum e al Port Vell. La stanchezza di questa intensa giornata comincia a farsi sentire: rientriamo verso la città vecchia, giungiamo nella bella Placa Reial dove, prima di gustarci un aperitivo, visioniamo un ristorante indicatoci da un nostro conoscente. In attesa ci sono già 5 o 6 persone, il locale apre alle 20,30 e sono solo le 19,45. Tranquillamente ci prendiamo il nostro aperitivo con gustose tapas, torniamo verso il ristorante, Les 15 Nits e, incredibile ma vero, troviamo una coda di almeno 30 metri all’ingresso… e sono solo le 20,15. Decidiamo comunque di metterci in fila, incrociando le dita e sperando che ci sia ancora posto quando sarà il nostro turno per entrare. Fortunatamente tutto fila liscio, la cena è buona, il locale carino, il conto equo, e anche se superaffollato i tavoli godono di abbastanza privacy. Usciti dal ristorante (…Fuori c’è ancora coda!) facciamo due passi sulla Rambla: per Barcellona sono solo le 23 ma noi siamo svegli dalle 6; riprendiamo il metrò e facciamo ritorno al nostro hotel.
Domenica 11 febbraio – Anche oggi a Barcellona splende il sole, ma l’aria è piuttosto frizzante. Inoltre oggi è anche la festa di S.Eulalia, patrona della città, nonché ultimo giorno di carnevale, perciò in ogni piazza e/o chiesa sono organizzati concerti e spettacoli, molti musei sono ad ingresso libero.Dopo aver dedicato la giornata di ieri alla Barcellona “modernista” optiamo questa mattina per la Barcellona “moderna” Lasciamo l’hotel, approfittiamo di un piccolo supermercato vicino all’hotel per acquistare a pochissimo prezzo degli enormi e buonissimi dolci. Ci dirigiamo quindi verso il mare, a soli due isolati dall’hotel. C’è molta gente che fa footing, qualcuno surf: arriviamo fino al Port Olimpic. Ci accoglie il famoso “Peix di Frank Gehry”, la gente comincia ad affollare la passeggiata, i camerieri stanno gia preparando i locali per il mezzogiorno dopo una nottata finita da poco. Abbiamo perfino la fortuna di incrociare gli atleti che corrono la mezza maratona. Consumata la nostra colazione in riva al mare, riprendiamo il metrò (acquistiamo nuovamente un Tdia) per dirigerci al Nou Camp, che Sergio da “quasi ex calciatore” non vuole proprio perdere. Un rapido tour dello stadio ed è già ora di tornare verso il centro della città. E’ quasi ora di pranzo e ci dirigiamo verso un altro locale che ci era stato indicato, il Taller de Tapas in Placa Josep Oriol. Molto bella la piazza, peccato la chiesa in fase di restauro. Stuzzichiamo qualche “tapas” e ci dirigiamo verso il Barri Gotic per spendere le poche ore che ci rimangono prima della partenza. Ci perdiamo in lungo ed in largo nelle strade di questo stupendo quartiere, spingendoci fino al Museu Picasso nella medioevale Carter de Moncada dove, grazie a S.Eulalia (!!), entriamo gratis. Ormai è proprio ora di lasciare Barcellona; a malincuore torniamo verso la Rambla, un’ultima occhiata al mare, torniamo all’hotel per prendere lo zaino, un panino veloce nel “nostro” supermercato, ed infine l’autobus che ci porterà fino a Girona. Stanchi, ma puntuali, arriviamo alle 23,30 a Bergamo.