Mini tour della Puglia: trulli, relax e buona cucina

Il mio relax-tour di cinque giorni per la Puglia (con una tappa in Basilicata) alla scoperta di: Grotte di Castellana, Ostuni, Locorotondo, Alberobello, Altamura, Castel del Monte e Matera
Scritto da: tus-operator
mini tour della puglia: trulli, relax e buona cucina
Partenza il: 21/07/2015
Ritorno il: 25/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Eravamo alla ricerca di una vacanza di 5 giorni che conciliasse relax, buona cucina e qualche bella tappa culturale. Ecco allora che compare l’idea di un mini tour della Puglia. Ma non nel gettonatissimo Salento (avevamo pochi giorni a disposizione e non volevamo una vacanza prettamente da mare).

Prenotato il volo fino a Bari, preparo un itinerario che permette di toccare alcune delle località più famose di queste terre, senza dover trascorrere troppe ore in auto. Di luoghi ce ne sono davvero tantissimi ma, in ordine, la nostra scelta è caduta su: Grotte di Castellana, Ostuni, Locorotondo, Alberobello, Matera, Altamura e Castel del Monte.

Essendo tutte località visitabili in poco tempo (tranne Matera) e dato il caldo delle ore di punta della giornata, abbiamo sempre tenuto qualche ora da dedicare al sano relax presso qualche spiaggia o nelle piscine dei b&b che abbiamo prenotato.

E’ stata davvero una bella vacanza, ben ponderata e rilassante. Ecco di seguito il programma giorno per giorno:

PRIMO GIORNO: martedì 21 luglio

Distese di terra di un marrone intenso e lunghe file di ulivi secolari al di là di muri a secco che paiono lì da secoli. Sì, siamo decisamente arrivati in Puglia! Oltre i finestrini della nostra Smart For Four, presa a noleggio una volta atterrati all’aeroporto di Bari (volo Ryanair da Bergamo), scorre un paesaggio agricolo dove qua e là sbucano i primi trulli. Finalmente siamo in vacanza!

Dopo 45 min di viaggio da Bari, arriviamo alla nostra prima tappa che sono le Grotte di Castellana. Per fortuna non ho ascoltato Giorgio che mi canzonava mentre inserivo in valigia un maglioncino perché sotto terra la temperatura cala drasticamente ed è tornato utile (lui invece non l’aveva!). Di grotte ne ho viste molte negli anni ma queste sono davvero pazzesche. Il primo salone che si incontra è alto 60 metri e presenta uno scenografico foro centrale dal quale entra un lungo raggio di luce. Ma il bello, anche se non si può fotografare, arriva dopo: stalattiti, stalagmiti, colonne e cortine del colore dell’alabastro sono ovunque. L’ultima sala, la più incredibile (visitabile solo con il tour completo), è stata decretata come la grotta più bella del mondo. Non so se lo è davvero ma è comunque uno spettacolo indimenticabile!

Per visitare le grotte sono disponibili due differenti tour: parziale (durata 50 min e costo 10€ – lunghezza percorso 1 km) e completo (durata 2 ore e costo 15€ – lunghezza percorso 3 km). Inutile dire che vi consiglio il secondo!

Per raggiungere il b&b sfioriamo l’abitato di Ostuni (viaggio di circa 50 min), la Città Bianca, arroccata su di un colle e tutta imbiancata a calce. Ma ci torneremo più tardi per uno spuntino e poi anche per cena.

Il b&b Calcebianca è un’oasi di pace e di design (prezzo 130€ a camera). Subito mi immergo nella sua atmosfera tranquilla e nelle acque verdi della sua piscina dove galleggiano delle sfere di acciaio. Inizio a giocarci ma dopo un minuto inizio a fare danno così mi metto tranquillo in un angolino.

La sera non ci limitiamo ad uscire per una cena bensì per due! Prima un aperitivo nella barocca, chic e vitale piazza Libertà di Ostuni. Questo si trasforma però in cena: friselle (da mangiare assolutamente con le mani, come ci suggerisce il cameriere), burratine, ricotte, cacicavalli e via dicendo.

Due passi in salita fin verso la Cattedrale (più bella fuori che dentro – ingresso ad 1€), attraversando viuzze bianche, pittoresche e piene di botteghe e ripieghiamo verso il ristorante in cui avevamo già prenotato. E chi ha fame? Il tempo di sederci al tavolino e un bimbo viene al nostro tavolo. Ma è il figlio di una coppia di amici di Bergamo! Com’è piccolo il mondo! Da bravi italiani, uniamo i tavoli e, tra un “non ci posso credere!” e l’altro, la serata trascorre piacevolmente tra chiacchiere e risate.

SECONDO GIORNO: mercoledì 22 luglio

Questa mattina la colazione è già pronta sul tavolino fuori dalla nostra camera del b&b. Ci alziamo con molta calma e spalmiamo di marmellata il pane fresco con estrema lentezza. Dopotutto, che fretta c’è?

In pochi minuti di auto raggiungiamo il Pilone, una spiaggia nei dintorni di Ostuni (Bandiera Blu), e ci sistemiamo presso lo stabilimento balneare Viar Beach Club. Il prezzo è un po’ elevato (40 euro per due persone) ma il servizio è completo di lettini e ombrellone in spiaggia ed ingresso alla bella piscina. C’è anche un buon ristorante all’interno della struttura. Il mare è mosso ma il venticello ci permette di abbrustolire al sole senza troppa fatica. L’acqua è tiepida e trasparente… che pace!

Bene, dopo essere cotti a puntino per tutta la giornata, rientriamo al nostro b&b Calcebianca per spalmare un po’ di crema doposole sulla pelle arrossata. La sera si avvicina ed è giunto il momento di migrare verso Ostuni per la cena.

Giusto per stimolare l’appetito e per ri-inzuppare la t-shirt di sudore dopo aver appena fatto la doccia (con relativa brontolata di Giorgio), facciamo una passeggiata lungo le mura intonacate, risaliamo le scalette che conducono sulla sommità del colle e ci immergiamo nel caos della viuzza che scende dalla Cattedrale. Il centro storico è davvero bello ed è un piacere perdersi per le sue stradine. Se il fascino immacolato di questa cittadina arriva subito dritto al cuore, la bontà delle mozzarelle e delle burratine di Mozzarella&Co (piazza Libertà) arriva dritta al nostro stomaco affamato!

TERZO GIORNO: giovedì 23 luglio

La colazione è pronta sul solito tavolino nel cortiletto. Ok, possiamo recuperare le forze necessarie per alzarci ed iniziare la giornata! Prima di partire per il nostro tour culturale, leggo qualche pagina di un libro e mi concedo un ultimo tuffo nella piscina del b&b.

Arriviamo a Locorotondo (viaggio 40 min), un paesello iscritto nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia, verso le 11 ed il caldo è davvero insopportabile. Nonostante le case si affaccino su stretti vicoli e tutte siano imbiancate a calce, la calura è elevata tanto che non vi è in giro anima viva. Ad ogni modo il paese è bellissimo. Prendiamo la cartina all’Ufficio del Turismo (nel farlo mi cade a terra del materiale e mi becco un’occhiataccia dal personale) e iniziamo a gironzolare per le stradine del borgo, posto su una piccola altura. Ovunque ci sono scorci pittoreschi e i fiori sui balconi sembrano voler incorniciare tante fotografie da cartolina. La guida indicava come punti d’interesse la Villa Comunale, Porta Napoli, la Chiesa Matrice, Santa Maria della Greca, il Municipio e Palazzo Morelli ma, per a verità, non è che siano così imperdibili. Il bello sta nel complesso architettonico del paese e nella sua atmosfera.

Pranziamo in un piccolo vicolo bianco dove ci vengono serviti latticini a profusione, pasta fresca con pomodorini e un fantastico “sporcamuso” alla crema pasticcera (una sfoglia ripiena di crema calda che, contro ogni previsione, non ci rovesciamo addosso). E’ proprio vero che in Puglia si mangia divinamente!

Il b&b Fiano Marchione (Castellana Grotte) nel quale trascorreremo la notte è una piccola meraviglia. Si trova lungo un viale di ulivi secolari e muretti a secco. È una piccola masseria ristrutturata con tanto di trullo. Ed è proprio in esso che dormiremo questa notte! Fantastico, ho sempre sognato di dormire in un trullo! La struttura è davvero bella e la piscina spettacolare. Il rapporto qualità/prezzo è incredibile: 70€ a camera per notte.

Dopo il relax pomeridiano in ammollo nelle acque azzurre della piscina, ci attende Alberobello (viaggio circa 25 min), il paese per eccellenza dei trulli. Da un lato si trova il rione Monti, quello più turistico con le viette completamente fiancheggiate da fiori e trulli trasformati in negozi di souvenir. È il quartiere più bello e frequentato dai turisti. Se si sale invece dall’altro lato, al rione Aia Piccola, oltre alla misera terrazza del Belvedere (dalla quale però la vista sui trulli del rione Monti è davvero fenomenale), c’è di più. Qui si trova il Museo del Territorio (che noi troviamo chiuso dato l’orario) e, svoltando a destra, scoprirete un bell’agglomerato di trulli. Questi sono molto meno turistici tanto che non c’è nemmeno un negozio. Incontriamo solo qualche anziano seduto fuori dalla porta di casa in attesa di un po’ di frescura. E’ qui che si assapora il lato più autentico di Alberobello!

QUARTO GIORNO: venerdì 24 luglio

Quando riapro gli occhi questa mattina mi ricordo di essere in un trullo. I sassi appoggiati gli uni sopra gli altri formano una cupola perfetta. L’unica cosa che mi fa scendere dal letto è la colazione! Giusto per “facilitare” la digestione, riposiamo un’oretta nella bella piscina del b&b. Come si sta bene in campagna a leggere un libro con i piedi in ammollo in acqua, circondati dagli ulivi e dal canto delle cicale!

E’ giunto il momento di partire per Matera (viaggio in auto di circa 1 ora), la città famosa per i Sassi, che ha “soffiato” il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 alla mia Bergamo. Ma basta arrivare al Belvedere e vedere Giorgio squagliarsi per quei due passi sotto il sole per capire che la giuria aveva i suoi buoni motivi. Che spettacolo! Sembra di essere in un altro mondo con tutto quell’ammasso di case fatiscenti scolpite e scavate nella roccia!

Con la solita fortuna di Gio troviamo un parcheggio libero anche dove i posteggi quasi non esistono. Scesa una scala dissestata, ci immergiamo nel clima affascinante e degradante di Matera. L’hotel Antico Convicino è ricavato nelle grotte e la nostra camera è bellissima: rude come la pietra ma tremendamente chic con quell’arredo minimalista (prezzo 130€ a notte per la camera superior). Usciamo “giusto per uno spuntino” e ci troviamo a trangugiare le migliori bruschette mai assaggiate, peperoni cruschi (essiccati e poi fritti), salumi e formaggi locali, dolcetti con mandorle e amarene. Come dice la proprietaria del ristorante Pancotto: “se i nostri clienti sporcano il tavolo significa che hanno gradito”. Quindi, noi che abbiamo pure rovesciato i pomodorini sui pantaloni, abbiamo dimostrato di aver mangiato proprio bene!

E la spa dell’hotel che ci attende per il primo pomeriggio? Una favola anche se lunga solo 45 minuti. Ricavata nella roccia e bella quasi fosse una cattedrale gotica, è un piccolo spazio con sauna, candele e jacuzzi. Un tempio del benessere. Ora che siamo rilassati, la nostra guida Eleonora Bianco (www.visitamatera.it) viene a prenderci in albergo per portarci alla scoperta della città. Ma Matera è coperta dalle nubi e piove a dirotto. Ahimè la visita è rimandata a domattina.

Dietro suo consiglio però prendiamo in prestito un ombrello dall’hotel e, camminando tra i ruscelletti che inondano stradine e scalinate (le scarpette di tela di Gio si inzuppano nel giro di due minuti), andiamo alla ricerca di Casa Noha. È un’abitazione nei sassi recuperata dal FAI (ingresso 4€) con una spiegazione interattiva sulla storia della città. Ne è valsa la pena di bagnarsi anche perché ora il cielo è più clemente e ci permette di fermarci a prendere un aperitivo sorseggiando un vino bianco locale.

Usciamo poi per cena. Per la verità non andiamo molto lontano dall’hotel ma prima facciamo due passi tra questa incredibile città, fin verso il dirupo che scende rapido verso il fiume. A me fa letteralmente impazzire (con le luci della sera pare un presepe) mentre Giorgio rimane un po’ scettico. Vedremo se domani la guida riuscirà a convincerlo. Nel frattempo ci mangiamo sopra (ristorante Da Francesca). Tanto e molto bene, come sempre da queste parti!

QUINTO GIORNO: sabato 25 luglio

Alzarsi e fare colazione all’interno di una grotta materana già mette un certo entusiasmo, figuratevi poi quando ci avviciniamo al piccolo ma delizioso buffet fatto di dolci locali! E chi mi schioda più da qui?

Dopo la pioggia di ieri sera che ha fatto rimandare il tour, stamattina la nostra guida Eleonora ci accompagnerà alla scoperta di Matera. Perché la scelta di affidarsi ad un tour guidato piuttosto del solito fai-da-te? Beh, la città ha una storia e una conformazione tanto particolari che altrimenti non verrebbero capite e apprezzate come dovrebbero.

Matera è famosa per i “sassi“, le abitazioni scavate nella roccia e abitate già migliaia di anni fa fino agli anni ’50 del secolo scorso (quando il popolo fu trasferito nei moderni palazzoni in periferia). Tra lo stato di degrado e confusione che ci circonda, sbucano splendidi esempi di abitazioni, chiese e scalinate ristrutturate e rese maledettamente chic. È qui che sono state girate alcune scene di The Passion di Mel Gibson e di molti altri film.

Oltre ad accompagnarci su e giù per il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, i due quartieri in cui sono concentrati i sassi, la guida ci porta per mano lungo la storia di Matera: attraverso lo smarrimento della gente dopo aver abbandonato le proprie case (definite “vergogna nazionale”) ed attraverso la voglia di riscattarsi e di ritornare con orgoglio a rimpossessarsi di un luogo quasi volutamente dimenticato nel corso dei decenni.

Per assecondare le nostre curiosità, Eleonora ci accompagna alla Casa Cava (un auditorium ricavato in una cava interna e nascosta – costo 3€) e nella spettacolare cisterna Palombaro Lungo sotto piazza Vittorio Veneto (costo 4€). Già così è riuscita a conquistare Giorgio e a fargli cambiare idea sulla città (gli luccicano gli occhi uscendo dalla cisterna). Per soddisfare invece il sottoscritto, patito di luoghi religiosi ad affini, ci accompagna alla Chiesa di Santa Lucia alle Malve (ingresso 4€), una chiesa rupestre con affreschi bellissimi risalenti anche al XIII secolo. Una curiosità che mi è molto piaciuta: essendo stata successivamente adibita ad abitazione, le colonne affrescate vennero “riciclate” per erigere le pareti della cucina, non curandosi di rimettere i blocchi nella composizione originale (si vede una testa qua, una mano là e via dicendo)!

Salutata Matera e la nostra Eleonora, puntiamo verso Altamura (viaggio 25 min), la città famosa per il suo pane. Peccato che ci sia tutto chiuso, ristoranti e panifici compresi! Dopo aver visitato la bella Cattedrale, passiamo così oltre con l’acquolina in bocca per un pane che non siamo riusciti ad assaggiare (sgrunt!).

Anche se Giorgio è quasi sciolto per il caldo (passeggia radente ai muri per trovare un po’ di ombra), abbiamo ancora parecchio tempo prima del volo di ritorno così, sfogliando la guida, ci viene voglia di visitare Castel del Monte (viaggio 50 min circa). Saliamo a bordo della nostra auto e via attraverso la Murgia! Questo inusuale castello ottagonale fatto edificare da Federico II di Svevia nel XIII secolo è semplicemente perfetto nella sua estrema linearità. Anche se l’interno non è nulla di che (dai saccheggi degli ultimi secoli rimangono solo stanze spoglie – costo 5€) e nonostante l’audioguida fosse una pippa incredibile, siamo davvero contenti per la deviazione fatta.

Arrivati in aeroporto, sgranocchiando i taralli da una confezione che non siamo riusciti a mantenere integra, ripensiamo alle bellezze di queste terre. Il chiletto che abbiamo accumulato non ce le farò dimenticare facilmente! Tusoperator.it



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche