Mille e una notte
Viaggiammo con emitrates, probabilmante la migliore compagnia aerea al mondo , dove un’economy e’ lussuosa quanto la business delle altre compagnie: schermo singolo per ogni passeggero con possibilita’ di vedere ognuno il film prescelto, videogiochi, poltrona supercomoda con poggiapiedi, menu a scelta e le hostess che ti coccolano con salviettine al vapore per lavarti le mani.
Arrivo a destinazione dopo circa 6 ore ci immergiamo subito nell’atmosfera caldo-umida del posto…Meno male che la cadillac che ci aspettava x accompagnarci in hotel aveva l’aria condizionata a mille! Non so cosa ci aspettassimo, sta di fatto che la macchina sfrecciava su strade enormi, piene di grattacieli luminosi mentre eravamo impazienti vista l’ora di arrivare in hotel.La cadillac finalmente imboccava un lungo viale alberato che conduceva allo spettacolare ingresso dell’ “arabian court” , uno degli hotel del complesso royal mirage. Varcata la soglia, il suono di un gong saliva lungo le arcate arabe , dando inizio alla nostra vacanza da sogno.
Il giorno seguente, come sempre nei miei viaggi, sentivo salire la fretta, l’ansia di vivere e scoprire il piu’ possibile la magia di quel luogo. Frementi intraprendemmo un primo giro espolrativo nel cuore di dubai citta’: la bellissima moschea di jumeira con i suoi minareti bianchi mantenne intatto il suo mistero, perche’ i turisti e comunque le donne, non possono accedervi; il museo di dubai city con la ricostruzione del primo nucleo abitativo e le torri del vento ci ha magicamente riportato indietro nel tempo; il breve tratto in dhow, la tradizionale barca di legno, ci ha traghettato nel tempo dalla luccicante e metallica skyline all’antico souk, affollato di gente.Incredibile, ma vero: affascinati da tutto non avevamo ancora scoperto il mare: cristallino, caldo sempre calmo abbracciato da spiagge di cipria e protetto da migliaia di palme, ondeggiate dal vento.Ma il vero unico e assoluto protagonista di questo memorabile viaggio e’ stato lui, il deserto. Prima violentemente aggredito dalle jeep che ne hanno cavalcato le dune e poi silenziosamente ammirato al tramonto nella sua immensa e surreale potenza emozionale.Mi sentivo gli occhi ed il cuore pieni di emozione, come se per quel momento non ci fosse stato spazio per altro.
Quello e’ stato il viaggio dei contrasti: al nulla del deserto si contrapponevano dopo pochi km migliaia di gru intente a costruire grattacieli, la poverta’ immensa di tante persone si specchiava nel luccichio della meraviglia del burj al arab, hotel piu’ lussuoso al mondo, dove tutto cio’ che luccica e’ oro vero ( e, parola mia, e’ ovunque, anche sui pasticcini del te del pomeriggio!)Ma e’ stato anche il viaggio dei sensi: le calde giornate finivano con le lamentevoli preghiere che giungevano da lontano e lasciavano il passo alla musica , che accompagnava le nostre infinite notti, al sapore di succo di jallab e odorose di tabacco aromatico. Ho visto donne che,nonostante un caldo inimmaginabile, erano comunque vestite di nero da capo a piedi ed ho capito quanto possa essere potente la magia di uno sguardo e quanto, a volte siano superflue le parole… Sara’ per quello strano effetto di dilatazione del tempo ,tipico del viaggiare, ma quando stavo per ripartire, mi e’ sempbrato di essere stata li’ da sempre, almeno da mille e una notte…