Micronesia: Arcipelago di Koror

MICRONESIA – Arcipelago di Koror Come ogni anno la mia ragazza ed io ci siamo regalati un viaggio in qualche posto esotico e, preferibilmente, poco “turistico”. Questa volta è toccato alla Micronesia, arcipelago di Koror. Trovare notizie utili per chi, come noi, ama organizzarsi il viaggio da soli non è stato facile, ecco perché ho...
Scritto da: Marco Cutino
Partenza il: 04/03/2005
Ritorno il: 28/03/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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MICRONESIA – Arcipelago di Koror Come ogni anno la mia ragazza ed io ci siamo regalati un viaggio in qualche posto esotico e, preferibilmente, poco “turistico”. Questa volta è toccato alla Micronesia, arcipelago di Koror.

Trovare notizie utili per chi, come noi, ama organizzarsi il viaggio da soli non è stato facile, ecco perché ho pensato di scrivere questo “resoconto” che vuole avere lo scopo di aiutare a scegliere il tipo di viaggio adatto a chi è attratto da una meta così esotica come la MICRONESIA. Le sensazioni, la descrizione della bellezza e del fascino del posto le lascio alla libera sensibilità che tutti noi abbiamo in diversa misura. Qui invece voglio solo dare dei consigli utili.

Innanzitutto, non consiglio questa meta a tutti. Il posto è MERAVIGLIOSAMENTE BELLO, adatto a chi ama il mare tropicale ma attenzione non ci sono spiagge accessibili senza barca. L’ambiente è molto informale ed amichevole ma sicuramente non ci sono i confort che si possono trovare alle Maldive. Il viaggio è economico considerando la distanza e può essere organizzato benissimo senza nessun intermediario. Anzi, quello che abbiamo speso in 21 giorni bastava, con viaggio organizzato, per 10 scarsi. La gente è simpatica e si assapora l’atmosfera ancora “fuori dal mondo” degli arcipelaghi del Pacifico. Koror è favolosa per i sub, ma soltanto per quelli esperti. Le immersioni sono tutte in corrente, spesso anche molto forte, e sono veramente tra le più belle del mondo. Ma andiamo alle “dritte”.

PERIODO Innanzitutto, alla luce dell’esperienza fatta consiglio come periodo più adatto febbraio, in questo mese per noi italiani è bassa stagione, non troverete molta affluenza di turisti, il clima è caldo/secco e, per chi come noi fosse interessato alle immersioni, l’acqua ha la temperatura giusta per vedere i bestioni. VOLI Dopo tante ricerche effettuate, nel nostro caso la compagnia aerea più conveniente era la China Airlines (circa 865 euro), partenza da Roma con uno scalo di qualche ora a Bangkok ed arrivo a Taipei. Altre compagnie fanno scalo su Manila ma sono più care (Emirates ed altre). Pernottamento a Taipei e, la mattina dopo, partenza per Koror (KOR). TAIPEI In questa città consiglio di spendere almeno un giorno per l’acquisto di scarpe sportive a prezzi irrisori, elettronica e, per chi fosse più acculturato, visitare il museo nazionale che possiede la più ricca collezione di oggetti cinesi del mondo (in questo caso ci vorrà più di un giorno). A Taipei, comunque si deve pernottare necessariamente. All’aeroporto c’è un efficientissimo ufficio informazioni in lingua inglese. L’albergo, trovato obbligatoriamente su internet, è il Golden China, facilmente raggiungibile dall’aeroporto con l’autolinea verde; pulito, si mangia bene (cucina internazionale e cinese), ben posizionato in città e non costosissimo (circa 100 $ per una doppia). La sera avventuratevi nel mercato vicino l’albergo senza paura, Taipei è tranquillissima, si mangia bene (cucina cinese) e si spende poco. La città non è bellissima ma vale la pena. La gente è gentilissima, non tutti parlano inglese ma sono sempre disposti ad aiutarvi. Consiglio di farvi scrivere gli indirizzi in cinese in modo da non avere problemi con i taxi che, per altro, sono molto economici. Sconsiglio la metropolitana invece, vecchia, poco ramificata e mal frequentata.

KOROR La città è piccolina ma c’è tutto quello che serve. Mi ha ricordato le cittadine della Jamaica con le case circondate dalla vegetazione ma senza quelle orribili sbarre alle finestre che in Micronesia sono assolutamente inutili. Gli alberghi sono confortevoli e per tutte le tasche. Noi siamo andati al TreD Motel, economico, pulito e silenzioso (esiste un sito internet). Abbiamo fatto la colazione ogni mattina in dei market lungo la strada dove si vendono biscotti fatti in casa e tazze di caffè, ahimè, all’americana. Ci sono tantissimi ristoranti di tutti i tipi e costi. Dai 35 $ a persona, il più costoso, ai 4 $. Noi ne abbiamo girati parecchi, segnalo quelli dove ci siamo trovati meglio, di alcuni non ricordo il nome ma indico come raggiungerli: Dragon tei (cucina giapponese eccezionale 35 $ a persona), Dragon Teppan (cucina varia ma sempre asiatica 35 $), ristorante thai (vicino il campo sportivo, 15 $), ristorante indiano (vicino l’ufficio turistico, 20 $), ristorante cinese (di fronte il museo Etipson, cucina cinese e locale, 8 $ e porzioni abbondanti), Barracuda (presso il diving Fish’n Finns, 15 $), Captain Finn (presso uno dei tanti Hotel Plaza). Comunque non abbiate paura di mangiare per strada, il cibo è ottimo e la cucina è pulita anche se magari l’aspetto non è rassicurante. Esiste anche un ristorante italiano ma non ci siamo mai andati perché secondo un’opinione assolutamente personale si parte per conoscere qualcosa di diverso e non per scoprire brutte copie di ciò che già conosci, quindi non posso dare informazioni in merito alla qualità ed al prezzo. I taxi sono economici ma per chi è interessato a visitare l’isola maggiore (ne vale la pena) consiglio di noleggiare una piccola jeep quattro ruote motrici, vi saranno utili! La strada principale dell’isola è asfaltata ma quelle secondarie sono sterrate e in alcuni casi non sono tenute benissimo. Per la visita dell’isola maggiore bastano un paio di giorni e una cartina, il periplo è di circa 300 km. Consiglio di vedere almeno i quattro bai rimasti, la canoa da guerra, le cascate, i siti archeologici. Una buona guida vi darà notizie più dettagliate su questo aspetto. MARE Come già detto le spiagge non sono accessibili via terra, esiste un solo resort con spiaggia privata ma è molto costoso. L’accesso alla spiaggia per chi non è ospite del resort è di 25 $. Invece, cercheranno in alternativa di “vendervi” l’hotel Caroline dicendovi che è sul mare con accesso gratuito alla spiaggia privata, ma non è proprio così. Il Caroline è in collina un po’ lontanuccio dalla spiaggia, in effetti gratuita, ed è decisamente lontano dalla città. E’ sicuramente bello ma per spostarvi occorrerà necessariamente un’auto. Consiglio il TreD Motel (economico e pulito) o i West Plaza, economicamente accessibili ma un po’ più cari del precedente (c’è ne sono 4 diversamente posizionati in città). Comunque potete prenotare per i primi giorni senza problemi e dopo esservi fatta un’idea del posto scegliere come meglio credete. Esistono anche guest house molto economiche (8 $ al giorno) ma senza bagno in camera e molto, molto spartane. A parer mio il prezzo degli hotel è accessibilissimo, ma ribadisco non vi sono resort o alberghi sul mare ad eccezione di uno.

Conviene invece contattare un diving che vi fornirà via e-mail diversi preventivi sulla sistemazione alberghiera e sul passaggio barca che occorre per andare su una delle spiagge del parco naturale dello Rock Islands (assolutamente uno spettacolo della natura, un MIRACOLO!!!). Nel parco soltanto alcune spiagge sono accessibili, le altre sono proibite in quanto sede di cova delle tartarughe. Provvederanno a lasciarvi la mattina su una di queste spiagge con acqua, the e cibo oppure potranno organizzarvi giri in kayak sempre all’interno delle Rock Island. DA NON PERDERE: Milk Way, una piccola baia protetta la cui sabbia bianchissima di origine vulcanica, oltre a farvi una piacevolissima pulizia della pelle, vi farà divertire tantissimo; Jelly fish lake, un laghetto interno popolato da meduse che hanno perduto i tentacoli urticanti (è come fare il bagno nella gelatina). DIVING come ho detto Koror è un vero miracolo della natura, dalla prima immersione all’ultima rimarrete assolutamente estasiati dalla ricchezza di questi fondali. Ma iniziamo dal principio. Noi ci siamo affidati al diving center Fish’n Finns, il primo diving aperto a Koror, molto professionale, organizzato, ottimamente attrezzato ed abituato alle esigenze di noi sub occidentali. Dico questo perché abbiamo avuto una esperienza di un giorno con un diving giapponese assolutamente spaventosa, che sconsiglio assolutamente se volete scendere in tutta sicurezza. Il Fish’n Finns è gestito da una coppia di simpaticissimi israeliani trasferiti in Micronesia parecchi anni fa, Tova, la moglie, si vanta di fare un ottimo cappuccino all’italiana ma non credeteci, sono vanterie da stranieri. Per il resto la gestione è disponibilissima e molto attenta.

Vi vengono a prendere ogni mattina in albergo e dopo aver preparato l’attrezzatura, con piacevolissimi tragitti tra le Rock Island di circa 40 minuti in barca molto, ma molto veloce (uno dei piloti è Poker, simpaticissimo) pilota si arriva sui siti d’immersione. Ripeto che Koror è per SUB ESPERTI, occorre un buon controllo dell’assetto perché spesso la corrente spinge verso il reef. Consiglio inoltre l’acquisto del “reef hook” (8 $ circa), un uncino che servirà ad ancorarvi alle rocce e godervi lo spettacolo che vi girerà intorno. All’inizio pensavo fosse il solito gadget per turisti, ma in seguito mi sono accorto che in effetti, visto la tipologia delle immersioni, è assolutamente indispensabile. Ma veniamo ai siti. C’è l’imbarazzo della scelta, Koror ha qualcosa come una trentina di siti diversi che vanno dalla grotta, ai drop off, dai relitti ai tunnel. Vi potrete sbizzarrire come più vi aggrada. Noi abbiamo fatto 35 immersioni e credetemi le uniche deludenti sono state quelle fatte con il diving giapponese ma non a causa del sito ma degli accompagnatori. Da fare assolutamente è il famosissimo Blue Corner, un promontorio sull’abisso dove vi aggancerete al reef e vi vedrete passare accanto di tutto! Noi lo abbiamo fatto otto volte e credetemi ogni volta è stato diverso. Per fare un esempio soltanto qui ho avuto la possibilità di vedermi accanto (fermi in corrente!) tre tonni pinna gialla enormi. Inoltre, voglio menzionare: la Chandler Cave, bellissima grotta con tre camere comunicanti; German Channel, stazione di pulizia; Mandarin Lake, una piccola rada con circa tre metri di profondità dove potrete vedere i coloratissimi pesci mandarino; Shark City, una parete ricchissima di enormi gorgonie, specialmente sui 40 metri. Gli altri siti sono tutti veramente belli anche se non paragonabili al Blu Corner (posto unico al mondo). Comunque, la descrizione delle altre immersioni la potrete trovare facilmente sul web. WEB per l’organizzazione del viaggio la Micronesia ha un ottimo sito (www.Visit-palau.Com) dove potrete informarvi su tutto.

BUON VIAGGIO!!! Cris&Marco



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