Micioni e mare

Buongiorno amici di turisti per caso, è la prima volta che racconto un mio viaggio, spero di non essere noiosa. Ho scoperto questo sito qualche mese fa, purtroppo troppo tardi perchè avevo già prenotato in agenzia il viaggio tramite un grosso e costoso tour operator. Se vi avessi scoperto prima probabilmente attraverso i vostri preziosi...
Scritto da: pussa
micioni e mare
Partenza il: 07/08/2007
Ritorno il: 22/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ascolta i podcast
 
Buongiorno amici di turisti per caso, è la prima volta che racconto un mio viaggio, spero di non essere noiosa.

Ho scoperto questo sito qualche mese fa, purtroppo troppo tardi perchè avevo già prenotato in agenzia il viaggio tramite un grosso e costoso tour operator.

Se vi avessi scoperto prima probabilmente attraverso i vostri preziosi consigli avrei deciso di mettere al bando le mie paure e avrei prenotato tutto fai da te. Sicuramente la mia vacanza ne avrebbe tratto beneficio per diversi motivi che poi spiegherò.

Comunque al di là di questo posso dire di tutto cuore che l’ Africa è meravigliosa e che è in assoluto il posto che ha lasciato più il segno dentro di me. Considerate che prima di conoscere mio marito facevo l’ accompagnatrice turistica quindi ho avuto la possibilità di vedere diversi posti.

In Africa non c’ero mai stata ed era il mio grande sogno. Fortunatamente mio marito condivide con me la passione per i viaggi e quindi con lui ho deciso di fare il tanto sognato safari in Tanzania.

Uno dei problemi, almeno per me, di prenotare un viaggio organizzato è che è molto costoso, quindi abbiamo potuto fare solo quattro giorni di safari perchè di più non ce lo potevamo permettere. Il punto è che non sono sufficienti se come me vi innamorerete a tal punto della savana da non veder l’ ora di alzarvi la mattina per respirare quintali di polvere su strade sterrate che sono un toccasana per la cervicale pur di vedere quanti più animali possibile e stare in silenzio ad ammirare la sconfinata distesa della piana del Serengeti o la magia del cratere di Ngorongoro. Quindi non esitate a organizzare da soli il vostro viaggio; abbiamo potuto constatare di persona che la Tanzania è un paese tranquillo e che numerose agenzie potranno organizzarvi al meglio e soprattutto come volete il vostro safari e potrete risparmiare sicuramente un pò di soldini. Con la klm o con la ethiopian airlines potete arrivare ad Arusha e da li poi partire per il safari. L’ unico neo è che i voli di linea dall’ italia non sono diretti quindi dovreste fare per esempio scalo ad Amsterdam. Comunque è tutto relativo perchè con il nostro viaggio organizzato siamo partiti da malpensa, abbiamo fatto scalo a zanzibar (il che è tutto dire visto il pittoresco aeroporto) e da lì abbiamo preso l’ aereo per Arusha, di conseguenza non so se alla fine abbiamo risparmiato tempo, non ci giurerei.

Detto questo godetevi il safari, è una cosa da togliere il fiato, non saprei neanche trovare le parole più adatte per descriverlo. E’ un mondo alle origini dove la natura è incontrastata, dove l’ uomo si sente piccolo e forse anche di troppo. Mi sono chiesta perchè l’ uomo passa la sua vita nell’ intento di sopraffarre e distruggere qualcosa che comunque gli soppravviverà.

Agli appassionati di fotografia come me consiglio di portare un 400 come obiettivo, il 200 non mi bastava per delle immagini più ravvicinate, anche perchè i fuori pista sono tassativamente vietati quindi non sempre gli animali erano vicini. Abbiamo visto l’ accoppiamento dei leoni, i ghepardi che mangiavano una gazzella, mi sarebbe piaciuto avere un obiettivo più potente per riprendere meglio i particolari.

I game drive più belli sono sicuramente al mattino presto e al tramonto, perchè ci sono più possibilità di assistere a scene di caccia e perchè la luce per le fotografie è la migliore, nelle ore più calde è molto forte. Noi non siamo potuti uscire all’ alba perchè il “tutto organizzato non lo comprendeva”. Mi era venuta l’ idea di dare un compenso all’ autista per farcelo fare e forse lui sarebbe stato anche d’ accordo, ma le persone che c’ erano con noi in jeep mi hanno risposto che erano in vacanza e che non si volevano alzare così presto…La maggioranza vince, peccato.

A proposito, portatevi un pile o un maglione più pesante, la mattina l’ aria è fresca davvero, soprattutto a Ngorongoro.

Purtroppo non abbiamo visto il rinoceronte e il leopardo, ma credo che si siano volutamente nascosti perchè così ho un motivo in più per tornare in Africa…

L’ ultimo giorno di safari ho capito che ero già stata inesorabilmente colpita da mal d’ Africa, la sera in hotel sdraiata accanto al mio paziente maritino piangevo calde lacrime pregandolo di riportarmi lì il prima possibile…Mai prima di allora avevo preso in considerazione l’ idea di ritornare nello stesso posto, avevo sempre visto il viaggio come un opportunità unica e irripetibile di vedere cose sempre nuove.

Volente o nolente la mattina dopo siamo partiti per Zanzibar.

Ormai l’ aeroporto lo conoscevamo quindi con pazienza e un pò di filosofia l’ abbiamo superato e devo dire la verità è quasi divertente e non così traumatico come viene descritto, o meglio, in effetti lo è, ma se ti predisponi mentalmente diventa folclore.

Per me è stato più traumatico l’ arrivo in villaggio dove mi sono ritrovata in una struttura enorme circondata da italiani a volte anche isterici, poi vi racconto. E qui ho veramente capito che questi posti non fanno più per me.

Purtroppo l’ abbiamo scelta principalmente perchè c’ è un diving center che in altri posti non trovavamo e mio marito è un irriducibile subacqueo (per darvi un idea, la mattina potevano tranquillamente pensare che io fossi in vacanza da sola).

Apro una parentesi per i subacquei. Mio marito ha fatto delle fotografie molto belle durante le immersioni all’ isola di Mnemba, quindi vi assicuro che ne vale la pena. Però prima di partire informatevi così non farete il nostro errore, perchè sulla spiaggia di Nwungwi, per intenderci dove c’ è il famoso hotel la Gemma dell’ est, ci sono più di un diving center che noi abbiamo scoperto solamente andandoci un pomeriggio, che oltrettutto possono anche aiutarvi a prenotare un bungalow.

Oltretutto il mare in quella spiaggia è molto bello per chi ama farsi delle belle nuotate perchè non risente del fenomeno delle maree, mentre dove eravamo noi, sull’ immenso spiaggione di kiwenga il mare spariva per buona parte della giornata. A me personalmente piaceva moltissimo, perchè al mattino, quando mio marito “mi lasciava” per immergersi, andavo con altri turisti a scorrazzare sulla barriera corallina, che con la marea in alcuni punti andava in secca, così potevamo osservare i piccoli abitanti del mare.

Che pace!!!! Non abbiamo fatto molte escursioni, siamo andati a Stone Town e, proprio come dicevo prima, a vedere il tramonto alla spiaggia di Nwngwi.

Stone Town non mi è piaciuta, mi aspettavo una città decadente, ma questa è già decaduta da un pezzo. Resta comunque un mio personale parere, altri l’ hanno trovata affascinante e sono rimasti soddisfatti della visita, per cui consiglio in ogni caso di vederla, perchè è pur sempre la capitale dell’ isola, poi ognuno tirerà le somme per proprio conto. Se non altro per vedere il meraviglioso tramonto dalla terrazza dell’ African House. Per fotografarlo consiglio di portarvi un cavalletto, otterrete delle foto bellissime.

Anche il tramonto sulla spiaggia di Nwngwi sarebbe stato sicuramente bellissimo se non fossimo stati investiti da un temporale stratosferico! In ogni caso la spiaggia merita di essere vista anche per il bel mare. Sembra mano affollata di beach boys e zanzibarini come Kiwenga, ecco perchè alla fine penso di preferire lo spiaggione tipo rimini dove eravamo, altrimenti non avrei avuto la possibilità di conoscere tutta quella gente meravigliosa.

E questo è il capitolo più importante.

Sono successe cose raccapriccianti al villaggio, scene di italico isterismo dove non puoi fare altro che provare pena per queste persone alle quali la vita deve aver fatto dei grossissimi torti per renderle così infelici, altrimenti uno non si spiega il perchè di certe cose.

Per portare alcuni esempi (peccato che non conosco nomi e cognomi) posso raccontarvi di una signora che è arrivata con il marito nel pomeriggio dopo il suo costoso safari e la sera alla reception si è messa a sbraitare che lei aveva speso un sacco di soldi e non poteva continuamente essere disturbata dalla gente che c’ era in spiaggia, che i masai messi a guardia del villaggio passavano il tempo a mangiare la pizza e a bere la coca che gli ospiti gli portavano e che se i suoi dipendenti si comportassero così li licenzierebbe tutti. Ammutolita da tanta tracotanza, ascoltavo la povera assistente del tour operator che tentava di spiegare all’ acida signora che la spiaggia è demanio pubblico e non potevano impedire a queste persone di camminarci sopra (oltre il fatto che nonostante i nostri euro rimane sempre casa loro). Esprimo tutta la mia solidarietà a quella ragazza in quanto ex collega.

Oppure vi racconto di un altro benestante signore (fra l’ altro anche giovane) che siccome aveva speso un bel pò di soldi per il viaggio non poteva assolutamente tollerare che dal tetto in makuti del ristorante cadessero delle cose che si depositavano sul suo tavolo che i camerieri non correvano prontamente a pulire per permettergli di mangiare come in un paese civile (ci saranno stati duecento tavoli). E così urlando ormai in preda ad una crisi di nervi, perchè non voglio assolutamente pensare che fosse nel pieno delle sue facoltà mentali, dava dei negri di m… A tutto il personale che gli capitava sotto tiro.

Consiglio numero uno: se dovete andare in un villaggio turistico andate dove gli ospiti non parlano la vostra lingua, così vi risparmiate di capire quello che dicono.

Consiglio numero due: se fate parte di coloro che spendono i loro preziosi euro per andare su un’ isola da sogno pretendendo di espropriare i leggittimi abitanti dalla loro terra, state a casa vostra, farete un favore a tutti e non per ultimo potrete risparmiare.

Scusate lo sfogo ma mi sono vergognata di essere italiana. E’ giusto che se una persona paga per un servizio, questo servizio lo debba avere, nel turismo come in qualsiasi campo, ma ci vuole sempre del buon senso.

Ora vi dico cosa penso delle persone che ho conosciuto.

Sono state tutte meravigliose, dai beach boys, ai bambini in spiaggia, ai masai, ai camerieri e alle donne delle pulizie del villaggio. C’ era sempre un sorriso per me e per mio marito, quattro chiacchiere da fare, delle opinioni da scambiare. Se non ci fossero stati tutti loro, Zanzibar sarebbe rimasta un’ isola tropicale come ne ho viste tante altre, mentre grazie a loro la Tanzania la porto sul lato sinistro del mio corpo, vicino al cuore.

Grazie a tutte quelli che ci hanno fatto vivere questa bellissima vacanza e soprattutto grazie a mio marito, che con immenso amore e profonda amicizia condivide con me questi momenti bellissimi che abbiamo avuto la fortuna di vivere.

Simona



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche