Miami, keys, bahamas
Il volo con i bimbi è stato un pò movimentato, soprattutto con il piccolo che ha dormito solo 50 minuti! All’aeroporto internazionale di Miami, abbiamo ritirato la macchina, noleggiata telefonicamente con l’Avis, una Sonata 3500 di cilindrata, cambio automatico per 45 dollari al giorno.
Pasquale, cartina alla mano, si è subito ambientato nelle immense autostrade a 5 corsie che da Miami portano a Pompano Beach, località sul mare, dove verremo ospitati per tre giorni dal nostro amico Claudio, un commercialista italiano, 35 enne, che da 10 anni è cittadino del mondo e vive fra la Costa Azzurra e la Florida.
Rimaniamo colpiti dal residence in cui vive , tipologia diffusisima nella zona, e indicativo del modus vivendi di molti abitanti della Florida.
Situato a pochi metri dal mare, puoi possedere anche un mini appartamento, in quanto tutto il resto te lo offre il residence, al prezzo di 300 dollari al mese di condominio.
In ogni piano del palazzo vi è una lavanderia fornita di lavatrice e lavasciuga,dovi inserire solo 75 centesimi ed hai il bucato pronto da stirare.
Nel condominio, gratuitamente si possono utilizzare le zone fitness, palestra, sauna, sala biliardo, biblioteca, sala giochi, sala tv, 2 piscine, per non parlare della spiaggia attrezzata di tutto punto con sdraio, ombrelloni, tavolini, sedie e barbecue per le mangiate all’aperto.
Mi aspettavo dei residenti anziani, ma un buon 50 per cento sono single e famiglie in prevalenza provenienti dal Canada e dal nord degli Stati uniti.
La mattina successiva, dopo aver prenotato in una agenzia viaggi un last minute per una crociera alle Bahamas, con la Carnival, cabina standard per 3 notti, tutti e quattro 1000 $, all inclusive, tranne gli alcoolici, partiamo in direzione Palm Beach, preferiamo percorrere la strada litoranea per ammirare i suggestivi paesini sul mare con residence, ville favolose e campi da golf.
Si respira l’aria della vacanza, alle dieci del mattino sono tutti in giro in tenuta da tennis o da golf, o pronti per andare in spiaggia con il surf.
Posteggiamo la macchina vicino la Worth avenue, strada elegantissima di Palm Beach costellata di negozi con griffe internazionali e soprattutto di gioiellerie che esibiscono carature degne della Corona Inglese, decine di brillanti da 15 carati l’uno, esposti in vetrina.
Pranziamo all’aperto in un locale che si chiama Fiji, in uno dei tanti giardini interni della Worth Avenue, dove i bimbi possono scorrazzare in libertà, senza arrecare danni! Prendiamo 4 panini, io e mio marito con aragosta e tonno, le immancabili patatine e una bottiglietta di acqua proveniente dalle Fiji, (da qui il nome del locale) per un costo di 50 dollari.
La sera va decisamente meglio al ristorante “Kameleon Bistrò”, gestito dal nostro amico Claudio, a Boca Raton, a metà strada fra Palm Beach e Fort Lauderdale, su una baia rocciosa dell’Atlantico.
Cucina internazionale con attenzione ai piatti polacchi e italiani, mangiamo del tonno e del salmone, freschissimi, cucinati da Cordon Bleu.
Il mattino seguente sveglia presto per andare a Sanibel Island, (circa 150 miglia), isola collegata da un ponte al versante ovest della Florida che dà sul Golfo del Messico.
Spettacolare la strada (n.75) che percorre il centro del Parco Nazionale di Everglades, con i miei figli giochiamo all’avvistamento dei coccodrilli, (oltre 100!), che non entravano in autostrada solo grazie alle recinzioni! A Sanibel troviamo spiaggie dove invece della sabbia vi sono milioni di conchiglie, per la felicità dei bimbi che ne hanno trovate di colori e forme molto particolari.
Caratteristiche le case con arredi mediterranei, ma soprattutto le cassette della posta, situate alla fine del giardino sulla strada (per non fare scendere il postino dall’auto), con le forme e i colori più strani, a forma di delfino, di cane di balena, con le conchiglie appiccicate, in vetro, in legno, ecc..
Pranziamo al ristorante dell’hotel Middle Gulf Drive posizionato sul Golfo,( pranzo a buffet,ottima la crema di funghi, per 4 persone 50 dollari.) che ci consente l’uso della piscina, della spiaggia privata, dove un animatore ha intrattenuto tutti i bimbi.
Il bello arriva dopo, con il giro in bici che abbiamo fatto nel pomeriggio:in hotel, oltre alla mia, noleggiamo per tot. 21 dollari, una bici che guida Pasquale, dotata di un carrellino coperto dove si sono seduti i bimbi con casco e cintura di sicurezza, tale il confort che il piccolo si è subito addormentato.
Noi imbocchiamo le piste ciclabili e ci addentriamo nel parco di mangrovie, con acquitrini pieni di uccelli di ogni specie, la primavera inoltrata e il sole splendente in quel contesto di sola natura era favoloso.
La mattina seguente salutiamo Claudio e andiamo a Miami per visitare miami beach ed il pittoresco quartiere Decò, i bimbi giocano in una giostrina sulla spiaggia e facciamo una colazione rinforzata in uno dei tanti localini sulla Ocean Drive, french toast con miele i bimbi, un piatto di yoghurt, cereali e frutti di bosco per me, uova, pancetta e toast per mio marito tot. Dollari 35.
Quindi ci imbarchiamo al porto di Miami, per la crociera di tre giorni con la Carnival Fascination in direzione Nassau-Bahamas.
Rigorosi come sempre all’ufficio immigrazione, con documenti e carte da compilare,sulla nave foto di controllo per tutti, anche il piccolo,e consegna degli estremi della carta di credito.
Neanche il tempo di immergerci nella piscina riscaldata con idromassaggio che si trova sul ponte superiore della nave, ci viene intimato di andare in cabina a prendere i giubbotti di salvataggio per le simulazioni di emergenza (l’avevano detto con l’altoparlante, ma il nostro inglese si ferma alle comunicazioni dal vivo), chiaramente, prima di prepararci tutti e 4, siamo arrivati a simulazione conclusa! Fregandocene delle mille attività programmate, del mangiare 24 ore al giorno ci riposiamo in cabina fino alle ore 18, quindi prendiamo contezza dei punti strategici della nave, pasti, zone bimbi, piscine, zone benessere.
A bordo fra i 3000 passeggeri e 1000 persone dell’equipaggio,(solo 30 italiani) anche due sposini con relativi invitati, oltre 100, abito lungo, smoking e thight per il banchetto nuziale.
Partecipiamo alla discoteca dei bambini, dove anche i genitori possono ballare, mio marito e mia figlia vincono il primo premio consistente nel trofeo dorato che rappresenta la nave Fascination in miniatura.
Cena nel ristorante Imagination, scegliamo l’orario delle 20.30, dove si ordina a la carte, sconsigliati i menù per i bimbi con troppa frittura, discreti i secondi, scadenti i primi.
Cordiali i camerieri che nell’attesa di portare le vivande, offrono dei colori ed album da disegno ai bimbi.
Dopo cena spettacolo musicale nel teatro della nave, al quale assiste solo mio marito perchè i bimbi sono crollati per la stanchezza, e non ci siamo sentiti di lasciarli alle varie baby sitter della nave.
Il mattino seguente arriviamo a Nassau e alle 9 siamo già nel centro storico della città a fare shopping, quindi andiamo in una spiaggia di un hotel consigliatoci da una coppia , lui italiano, lei americana, che lavorano sulla Carnival, l’accesso è libero paghiamo solo il taxi all’andata, 15 dollari, e al ritorno usufruiamo del bus cittadino per 4 dollari.
Pranziamo in nave e nel pomeriggio con il taxi, altri 15 dollari, visitiamo la vera attrazione dell’isola, Atlantis Bay centro turistico alberghiero, composto da due torri unite da un ponte, con ristorante circondato da un acquario di migliaia di metri quadrati con pesci tropicali di ogni genere, razze, il pesce pagliaccio “Nemo”, per la felicità dei miei figli e migliaia di altri pesci.
Quindi visitiamo il porticciolo turistico sotto l’albergo, dove sono ormeggiati yachts da mille e una notte, e tutto intorno vi sono negozi e ristoranti di vario genere, allietati da ballerine che con il costume locale ballano e cantano per le strade.
Mentre rientriamo in nave scoppia un acquazzone tropicale che dura circa un ora. Da quel momento resteremo in nave per le successive 36 ore, in quanto la Carnival ha attrezzato, in occasione del Superball di football (una specie di finali dei mondiali di calcio come importanza), il teatro della nave con mega schermo, distribuzione gratuita di cibi e di tante bevande a pagamento! Io mi rilasso nella Jacuzzi della SPA, mia figlia gioca nel mini club, (dopo le iniziali incomprensioni per la lingua non voleva più andarsene), mio figlio che non ha ancora due anni non è stato preso al mini club, così vede anche lui il superball.
Arrivati a Miami, noleggiamo per la prima volta nella nostra vita, un camper, con la società CruiseAmerica, il costo è altissimo, 550 $ per 3 giorni più 90 $ al giorno l’ingresso nei campeggi, ci costerà quanto la crociera alle Bahamas!, ma è stata un’esperienza carina.
Ci fermiamo a Big Pine Keys, al campeggio Sunshine, “molto elegante”, piscine, campi da tennis, da golf, spiaggia, niente tende, solo camper extra lusso, provenienti da New York, New Jersey, Canada, tutti con salottino fuori dal camper, fioriere, piante ornamentali, tappeti.
Conosciamo 2 nonni del New Jersey con nipotine a carico, e un gruppo di New york che faceva un wine party sulla spiaggia.
Dopo aver fatto la spesa nel locale ipermercato, ceniamo a base di linguine nostrane con gamberetti freschi e pomodorini, cucinati “in camper”.
La mattina seguente entriamo nello State Park Bahia Honda, dove la sera prima non siamo riusciti a fermarci con il camper perché, in questi campeggi statali alle 17, si chiudono le prenotazioni; tentiamo di seguire un itinerario naturalistico con la guida, ma i bimbi fuggono verso la spiaggia dove rimaniamo a pranzare usufruendo di tavoli e sedie del parco situate a 2 metri dal mare, e come panorama uno dei 40 bellissimi ponti delle Keys.
Quindi ci dirigiamo verso Key West, dove vediamo il “sunset” in Mallory Square, il tramonto cui assistono migliaia di persone in una piazza piena di giocolieri, clown e quant’altro.
Sosta al Boyd’s Camping di Key West, 85 $ per un posto camper con vista mare, qui sostano anche con le tende.
La mattina seguente gita in catamarano, (tot 80 $) per fare snorkeling sulla barriera corallina, io ed i bimbi ci asteniamo causa forte vento.
Quindi ci avviciniamo a Miami, arriviamo al camping Long Key State Park, dove non c’è posto e gentilmente ci prenotano 50 miglia più a nord allo State Park Jhonn Pennecamp Coral Reef, per 35 $.
Il posto più bello della Florida!, vegetazione lussureggiante con cicogne, aironi e altre decine di specie a noi non note, bambinopoli in legno immersa nel verde.
La mattina seguente dal porticciolo del Pennecamp, facciamo il tour di 2 ore con una imbarcazione con il fondo trasparente e andiamo sulla barriera corallina: un sogno! I bambini entusiasti, migliaia di pesci e di piante variopinte nel loro habitat, si trovano a pochi centimetri da noi.
Quindi dopo aver lasciato il camper rivediamo il nostro amico Claudio e pranziamo con lui al ristorante cubano dell’aeroporto di Miami.
Dopo 8 ore il 10.02.06 alle 7 del mattino arriviamo a Malpensa e quindi prendiamo il volo per Catania.