Miami – Bahamas – Hazzard
La mattina del 14 giugno scorso partimmo da Bologna alla volta di Miami. La mia seconda meta dell’est americano dopo New York nel 2004. Arrivammo in Florida con un caldo umido terribile e un cielo non propriamente promettente. Nuvoloso ma ancora non pioveva. Sbrigammo le pratiche di ingresso poi, una volta fuori ci dirigemmo all’agenzia di autonoleggio, Thrifty… Ve la consiglio, ha dei buoni prezzi e soprattutto ha delle bellissime macchine: www.Thrifty.Com Noleggiammo una Jeep Laredo, fenomenale: comoda, spaziosa e lo ribadisco, a buon prezzo. Con il navigatore dall’aeroporto arrivamo a Collins Avenue, a South Beach Miami dove ci attendeva il nostro Aqua Hotel; un albergo senza infamia e senza lode, ma pulito economico e carino e soprattutto molto vicino al centro nevralgico di South Beach che è poi il punto focale della vita notturna di Miami. Questa infatti è una zona ricca di hotel, Walgreens, CVS Pharmacy, ristoranti, pub. La vicina Ocean Drive è meta di chi non vuole rinunciare all’happy hour anche quando va all’estero. Si trova dirimpetto all’oceano e anche qui vi si possono trovare molti pub e bar che fanno happy hour. E’ una strada molto cinematografica: fu ripresa in una sequenza d’azione del film SCARFACE con Al Pacino, e in tempi più recenti nel telefilm DEXTER. Il giorno successivo, 15 giugno, visitammo la città… I suoi quartieri: LITTLE HAVANA è carino ma non c’è niente per cui valga la pena fermarsi… È sufficiente passarvi in auto giusto per farsi un’idea ma non ci sono monumenti o icone meritevoli di fotografie. Il downtown di Miami invece è mozzafiato: lo vedemmo stagliarsi in lontananza mentre percorrevamo le freeway in direzione di Biscayne Boulevard, altro quartiere ricco di locali anche perchè è nella zona del porto di Miami di conseguenza vi si possono ammirare yacht extralusso e barche molto più discrete. Qui si trova anche l’Hard Rock Cafè… E un simpatico ristorante che si chiama Bubba’s Gump… Vi ricordate lo splendido film con Tom Hanks? Bene il ristorante prende il nome proprio da lì e dentro si possono ammirare abiti e cimeli utilizzati nel film. Inoltre si possono incontrare anche fabbricanti di sigari (vista la vicinanza con Cuba) con la loro bottega ambulante che arrotolano sigari davanti a voi e, anche se nè io nè la mia ragazza siamo fumatori, l’arte di confezionare il sigaro ci ha talmente affascinati che ne abbiamo comprati 2. Non vi dico il saporaccio che hanno!!!! Il 16 giugno, partimmo alla volta delle Everglades sotto un cielo plumbeo che non tardò a scaricare la sua pioggia. Sì perchè in Florida, in giugno, piove quasi tutti i pomeriggi. Pioggia torrenziale per circa un’ora (che non migliora affatto il clima caldo e umido ma, se possibile, lo peggiora) e poi nuovamente il sole, ma la vacanza si gode ugualmente. Arrivammo a Gator Park dopo circa un’ora e mezza di macchina, acquistammo il biglietto (circa 20 dollari a testa) e anche un bel cappello di paglia da cowboy… Fortunatamente quando facemmo il giro guidato sull’air-boat quella specie di barca con il ventolone posteriore (che fa un rumore assordante e incredibile) che si vede spesso anche in CSI Miami, non pioveva così potemmo goderci il giro sulle acque delle paludi, straordinariamente basse, vedemmo alligatori a destra e sinistra, tartarughe appollaiate dolcemente sulle foglie di ninfea e la nostra guida ci fece vedere anche dove gli alligatori deponevano le uova! Veramente affascinante. Finito il giro, della durata di circa 30-40 minuti, scendemmo dalla barca e (nel prezzo del biglietto era compreso) andammo ad assistere allo “spettacolo” di uno dei ‘ranger’ di Gator Park con i suoi alligatori e coccodrilli. Ci spiegò, in modo simpatico e divertente, come nascono i coccodrilli, la differenza tra loro e gli alligatori, quanto vivono in media (tantissimo! non ricordo la cifra esatta, ma ricordo che mi impressionò) e quanto siano pericolosi! Il tutto con veri alligatori di varie età… Piccini, di qualche mese e di parecchi anni. Incontrai anche una guida la cui gamba destra era più piccola dell’altra perchè un alligatore lo aveva addentato. Ormai era cicatrizzato ma fu impressionante ugualmente! Oltretutto quel tipo sembrava un personaggio di CROCODILE DUNDEE! Il 17 giugno, facemmo un’altra visita generale e rilassata (shopping ai negozi di scarpe SKECHERS che raccomando tantissimo se siete amanti delle scarpe belle, COMODE e a buon prezzo) alla città, downtown ecc poi il 18 giugno partimmo alla volta di Key West.
Impiegammo 3 ore di macchina e arrivammo che, guardacaso, pioveva. Subito non mi disse granchè come città, me la immaginavo diversa, ma ebbi modo di ricredermi subito dopo. Non avevamo prenotato nessun albergo perciò girammo un po’ in auto e ci addentrammo nel centro città, il vero e suggestivo centro di Key West: la splendida Duval Street. Una volta imboccata quella strada sembra di tornare indietro nel tempo. Le case e i negozi sono principalmente costruiti in legno. Legno colorato e intagliato in stile antico, sembra quasi di essere immersi in una cittadina della Louisiana, tipo New Orleans. Splendido! Dopo aver girovagato un po’ e aver scoperto che quasi tutti gli alberghi sono piuttosto cari, abbiamo trovato una sistemazione da sogno in una guesthouse.
Angelina Guesthouse, in Angela Street una laterale di Duval Street. Ve la consiglio caldamente perchè è splendida: intermante in legno e a conduzione famigliare, con stanze arredate in stile; pulite, spaziose, comode, servizio internet wi fi gratuito, dotate di frigobar e forno a microonde ma… Totalmente prive di telefono e tv, per garantire un completo relax. Vi assicuro che la mancanza di tv e telefono non la sentirete mai! Il giardino della guesthouse è stupendo, immerso nel verde e con una bella piscina grande! Fate un giro su questo sito per farvi un’idea: www.Angelinaguesthouse.Com, vi accoglierà Alvin, un grosso gatto di circa 10 kg, non sto scherzando! probabilmente il vero padrone di casa! Le spiaggie di Key West non sono bellissime, le ho trovate poco curate e piene di alghe, ma c’è un punto della città dove si può assistere tutte le sere ad un tramonto da favola, non a caso infatti si chiama Sunset Point (lo trovate anche sulle mappe di Key West) Vi consiglio caldamente di provare la Key lime pie… Una torta al limone tipica di Key West, fatta con il succo di lime: ESTASIANTE! ha un sapore buonissimo e non è nemmeno molto pesante.
Passammo a Key West due giorni, il 18 e 19 giugno, assaporando appieno lo stile di vita calmo e tranquillo dei suoi abitanti (fortunatamente non piovve per due giorni) lontano miglia e miglia dal caos e dal frenesismo di Miami, gustandoci lunghi bagni in piscina e facendo shopping! Il 20 giugno ripartimmo alla volta di Miami, dove prenotai un albergo per una sola notte vicino all’aeroporto: il giorno dopo saremmo partiti per Nassau.
21 giugno 2008 Nassau: atterrati, prendemmo subito un taxi per farci portare alla nostra vera destinazione, Paradise Island. Nassau infatti è solo la capitale delle Bahamas ma non c’è niente che valga la pena visitare: guidano al contrario di noi perchè è una colonia inglese, i locali, i pub e i negozi chiudono alle 8 di sera e per le strade non c’è veramente niente e nessuno! Solo i taxi Paradise Island invece tiene fede al suo nome: è un autentico paradiso. Spiagge immense di sabbia bianca e fine, lunghe chilometri e mai prese d’assalto perchè i turisti hanno tutto lo spazio che vogliono per sparpagliarsi e prendere il sole. Alloggiammo in un hotel che non è un hotel ma una specie di villaggio. Si chiama Best Western Bayview ed è semplicemente un gioiellino: la nostra agenzia di viaggi lo ha scovato su internet ed ha pure un prezzo ottimo! Per una settimana 400 euro a testa. La stanza non è una semplice camera d’albergo, ma un vero e proprio mini appartamento con salotto, cucina, bagno camera matrimoniale e giardino! Passammo lì una settimana di completo relax: sole, mare, mare, sole tutti i giorni. Chiaramente la sera si andava a far visita allo splendido ATLANTIS hotel che è immenso e lussuoso e cinematografico (vi furono fatte le riprese del film AFTER THE SUNSET con Pierce Brosnan e Woody Harrelson) inoltre per chi lo desidera, durante il giorno si può pranzare in uno dei ristoranti fast food dell’hotel (anche se non si è clienti dello stesso) THE CAVE è una sorta di piccolo McDonald affacciato sulla spiaggia, incassato all’interno di una grotta vera, con cunicoli e passaggi che portano nei vari settori dell’albergo. E’ dotato di un bellisismo acquario popolato da veri pesci tropicali, squaletti, mante gigantesche e altri pesci a me sconosciuti. Ci capitò un giorno di assistere anche al ‘pranzo’ di questi pesci preparatogli dallo staff dell’albergo che, con mute da sub, si calarono nella piscina e sfamarono i loro ospiti. Bellissimo! Un’esperienza appagante e rilassante quella delle Bahamas, dove vi restammo fino al 27 giugno, quando dall’aeroporto di Nassau, partimmo alla volta di Atlanta, Georgia. Per concludere al meglio la vacanza infatti, decisi che sarebbe stato veramente indimenticabile partecipare al DUKESFEST, ovvero il raduno annuale di THE DUKES OF HAZZARD. Chi di voi non si ricorda dei miti cugini Bo e Luke Duke e della loro altrettanto mitica auto Generale Lee??? Ebbene, cominciai ad organizzare questi 3 giorni di full immersion in Hazzard già nel gennaio 2008, proprio un anno fa. Mi iscrissi al forum americano per imparare un po’ come funzionava… E man mano che passava il tempo, aumentava la mia fibrillazione: tra l’altro sono un fan sfegatato della serie, quindi potete immaginare voi! Alla mia ragazza ho fatto una sorpresa e ho cercato di tenerglielo nascosto fino all’ultimo, poi poco prima della partenza le ho spiegato tutto. Era carica anche lei! Arrivammo all’aeroporto di Atlanta il 27 giugno, noleggiammo l’auto poi via verso McDonough, a un’ora di macchina dalla capitale, dove avevamo il nostro albergo. Appena sistemati, avvistammo subito un Generale Lee, una macchina di Rosco P Coltrane e una dello sceriffo Little. Sì perchè a questo raduno partecipava un sacco di gente da tutte le parti d’America e ognuno di loro aveva il proprio Generale Lee o la propria auto di Rosco o quella di Boss ecc. FAVOLOSO!!! Erano riproduzioni perfette in ogni particolare. Alla sera partecipammo ad una cena con un sacco di gente e 4 degli attori del telefilm: Catherine Bach (Daisy) John Schneider (Bo) Ben Jones (Cooter) Rick Hurst (Cletus) in un locale in perfetto stile country di un paesino chiamato Duluth.
Il giorno dopo però, il 28 giugno, ci recammo al raduno vero e proprio all’ATLANTA MOTOR SPEEDWAY di Hampton (altra cittadina rurale stile contea di Hazzard) Oltretutto si festeggiava il 30° anniversario della serie e l’autodromo era stracolmo di General Lee, Rosco cars, le Cadillac bianche di Boss Hogg, il furgone di Zio Jesse, le Jeep Dixie di Daisy.
Fu un tripudio di auto, appassionati, fan sfegatati che si facevano autografare qualsiasi cosa. Vedemmo gente smontare portiere o cofani dei loro Generali per farli autografare agli attori!! John Schneider (organizzatore del raduno e il più giovane tra gli attori) fece un tour de force sotto i capannoni dell’autodromo dalle 9 di mattina alle 5 del pomeriggio a fare foto e firmare autografi. Sempre e costantemente con il sorriso sulle labbra e una cortesia squisita! E’ veramente una gran persona il nostro Bo Duke! La coda di persone in fila per gli autografi era impressionante ed estenuante: impiegavi anche più di un’ora prima che venisse il tuo turno per la foto e inoltre c’era da pagare circa 5 dollari che sarebbero andati in beneficienza! Sulla pista, sfrecciavano bolidi arancioni guidati dai rispettivi proprietari, e in mezzo al quel tripudio di testosterone americano, io e la mia ragazza eravamo gli unici italiani! Si meravigliò anche un tizio dello staff che ci disse: ‘Veramente siete venuti dall’italia per il Dukesfest? Siete pazzi!’ e si mise a ridere.
Ci sembrò di essere tornati agli anni 80… E la consapevolezza di essere ad un raduno dei tuoi eroi preferiti da ragazzino, era veramente un sogno che diventava realtà! Facemmo foto con Cooter, Sonny Shroyer (Enos), Byron Cherry (Coy Duke), e riuscimmo a scattare una foto anche allo stramitico James Best (Rosco P. Coltrane) Tom Wopat (Luke) avrebbe partecipato al Dukesfest solo il giorno dopo, il 29 giugno, il giorno della nostra amara partenza verso l’Italia, ma dato che il nostro volo era previsto per il pomeriggio, riuscimmo ad entrare anche il secondo giorno (a sbafo visto che avevamo pagato i biglietti solo per un giorno… Eheheheh) e facemmo qualche foto anche a lui! Direi che questa vacanza ci rimarrà nel cuore per una serie di piacevoli eventi.. E anche con la consapevolezza di aver partecipato all’ultimo Dukesfest della storia. Il primo si tenne nel 2001… Per quest’anno purtroppo non sembra previsto nessun raduno in america, visto anche l’avanzata età di certi attori e i vari impegni di altri.
Pazienza, il sogno l’abbiamo realizzato ugualmente! Spero di avervi entusiasmato come ci siamo entusiasmati noi nell’intraprendere questo viaggio, solo 6 mesi fa… E scusate se mi sono dilungato troppo! Alla prossima!