MGU memories, parte 3a
Le contraffazioni (poddelky) di prodotti alimentari e non dovrebbero essere abbastanza frequenti . Personalmente ho mangiato buonissimi panini nei chioschi vicino alla casa dello studente in Prospekt Vernatskovo (MacDonald, chi era costui ?), e birre discrete anche se con nomi alquanto fantasiosi (birra 60 anniversario della Vittoria, o cose del genere), e sono ancora vivo e pronto a muovere . La quarta di copertina di “Dammi” (romanzo di una giovanissima russa, pubblicato da Einaudi) dice che la birra russa è “acida” . Mica vero, o forse dipende quale . Ho letto aneddoti scoraggianti sulla Kievskoye, ma in genere le birre russe (quelle che si trovano nei normali magazzini, compresa una che ha il nome di una catena di supermarket -la vendono lì-, e che forse è la migliore) sono corpose e senza effetti collaterali, anche se forse un filino più amare e meno piene nelle nostre, se devo fare una critica (l’ effetto collaterale che disturba di più la popolazione è l’ overdose di spot di birra alla TV: sarà un bel modo per dissuadere dall’ esagerare con la vodka, ma il troppo stroppia) .
Non si può parlare di Mosca senza parlare del metrò, e anche qui ci sarebbe da scrivere un libro . E’ una delle tre cose più belle della città (le altre sono gli alberi d’ autunno e le ragazze -non in quest’ ordine-, e visto che la quarta vien da sè, la Galleria Tretyakov . Obbligatoria, anche solo come ambiente, luce, ecc.) . Si racconta che un giovane africano, venuto a Mosca per studio, trovasse così accogliente il metrò, e così terrificante il freddo e il gelo esterno, che passò un numero irragionevole di giorno ad andare avanti e indietro su tutte le linee, salvo negli orari di chiusura . Non seguite il suo esempio (gli estremi non sono mai buoni), ma da vedere ce n’ è eccome . Vicino all’ MGU, riaperta da poco, c’ è la stazione “Vorobye Gori” (Colline dei passeri, ex Colline Lenin): l’ unica al mondo, forse, esattamente su un ponte (la Bastille a Parigi non è la stessa cosa, specie come panorama) . Erastata creata per le Olimpiadi, 1980, poi restò chiusa per lustri interi . Una stazione davvero fresca di giornata invece è “Park Pobedy” (Parco della Vittoria) . Erano almeno dieci anni che la dovevano aprire, l’ anno fatto nel Maggio di qest’ anno . Come stazione è un pò freddina (marmi, metallo, e la più lunga scala mobile del mondo, 250 m, uno più uno meno, 3 minuti almeno a farla tutta), ma lì vicino c’ è, appunto, Park Pobedy, ovvero la risposta russa ad Arlington, Virginia (il posto dove c’ è il monumento ai Marines che piantano la bandiera -Ivojima-, il “muro” per i caduti in Vietnam e cose del genere) . La cosa strana è che in questo posto per “veri uomini” (se vi interessano i mezzi militari, c’ è una bella esposizione a cielo aperto, carri, aerei, e anche qualcosa della marina), le persone che vedrete più spesso non sono militari, ma coppie di sposi freschi di “zaks” (l’ ufficio dei matrimoni: un’ istituzione), ancora con abito bianco e tutto . C’ è anche una chiesetta dedicata a S. Giorgio (santo guerriero, ovvio), e per il resto aiuole, fontane, un obelisco…Insomma, come alla Galleria Tretyakov, se volete vederlo (merita) andateci presto e viaggiate leggeri, perchè c’ è un sacco da vedere (e scarpinare) .
Forse avrete letto che prima le coppie di sposi andavano alla Piazza Rossa (monumento al Milite Ignoto: una cosa semplice, specialmente se la paragonate all’ Altare della Patria) . Forse continuano, non posso garantire . Comunque, lì, su queste cose, non si scherza . E’ cambiato il Paese, è cambiato il sistema, è cambiato il regime, ma la festa più grande dell’ anno è sempre il 9 Maggio (Festa della Vittoria, appunto: “45) . Prendete il 4 luglio americano, il 14 Luglio francese, il nostro 25 Aprile più 1° Maggio (per via del concerto Rock: anche lì lo fanno), mettete insieme e agitate . Più festa di così, c’ è solo la Pasqua Russa (quasi mai coincidente con la nostra, in genere 2 settimane dopo) .
Tutti gli anni la TV manda in onda la parata sulla Piazza Rossa, il minuto di silenzio e più o meno gli stessi film di guerra, e ogni anno i giornali raccontano che i veterani se la passano male (gli anni passano, la pensione è quella che è, e c’ è chi dubita di avere combattuto per lo stesso Paese che c’ è adesso) . Ma ogni anno, si vedono vecchi signori coi nastrini sulla giacca (non solo il 9 Maggio, ma soprattuto allora) . Perchè se avessero perso, sarebbe stato peggio . E non solo per loro .
Dimenticavo: le stazioni del metrò si possono fotografare liberamente . Il problema è azzeccare la pellicola giusta e il flash, altrimenti, delusione sicura . Se siete fortunati troverete una collezione di fotografie (perfette) di tutte le stazioni, in qualche chiosco per la strada, o altrove . Merita, non fate i taccagni o ve ne pentirete quando vedrete le Vostre fotografie .
Dove non si può fotografare senza autorizzazione (e non autorizzano il primo che passa) è nelle chiese, ed è un peccato (che non si possa) . Specialmente il giorno di Pentecoste (50 giorni dopo la Pasqua -russa-, ergo, festa mobile . Quest’ anno era il 15 Giugno) . Quel giorno, nelle chiese, si mettono alberi di betulla (stanno alle betulle vere come un albero di Natale stà a un abete, ma sapete quant’ è alta una betulla ?) . L’ effetto, specialmente se uno non lo sà, è quello di finire dritti in un film di Tarkovsky (Nostalghia, avete presente ? Uguale) .