MGU memories, parte 2a
La prima volta che si và in Russia, è inevitabile fare cose come visitare la Piazza Rossa, e io l’ ho fatto . La piazza è gratis, per entrare al Cremlino, si paga (si paga anche per visitare Stonehenge, incredibile ma vero) . Su quello che c’ è fra quelle mura, si può fare un libro, e qualcuno l’ ha fatto . Quattro cattedrali, il campanile di Ivan il Terribile (fino a poco fà, per legge, l’ edificio più alto di Mosca) e l’ armeria, solo fra le cose visitabili (nel senso che ve le lasciano visitare) . Una delle cattedrali ha un portico, che ha il suo perchè . Fu costruito per dar modo a Ivan il terribile, di seguire la messa stando fuori dalla chiesa, senza beccarsi neve pioggia e vento più di tanto (se per qualche motivo ti risposi più di due volte, o fuori dai casi ammessi, puoi anche chiamarti Ivan il Terribile e essere Zar di tutte le Russie, per l’ ortodossia sei fuori) . All’ Armeria, a parte carrozze coi pattini anzichè con le ruote (anche questo, qui, ha il suo perchè), troni a due posti con finestre per il suggeritore, regali di Stato da tutto il mondo e cose del genere, ci sono armi (lo dice la parola stessa), di ogni tempo e Paese, fino al 700 incluso (le più recenti furono prese agli Svedesi, che nel 700 ebbero la bizzarra idea di invadere la Russia di Pietro il Grande…) .
Sono andato in giro da solo, ma mi è capitato di stare dietro a un signore inglese e a una signora russa (guida, amica, chissà), così ho saputo perchè, di solito, nelle cattedrali sul muro dov’ è l’ ingresso (e l’ uscita) della chiesa di solito c’ è il Giudizio Universale . Quel muro, logicamente, è l’ ultima cosa della chiesa che i fedeli vedevano uscendo, e gli artisti ci davano dentro a dare l’ idea di un day after di tutti i day after (dannati nell’ inferno fino qua, pece bollente, fiamme e chi offre di più, ecc.) . Messaggio subliminale: uscite, ma stateve accuorte…
Comunque, se volete una guida, le incontrate anche vicino alla biglietteria . Lo fanno per vivere, e non è detto che parlino italiano (inglese, semmai), ma ci sono .
Nel 95, se vedevano che avevate incertezze col russo, almeno le giovani generazioni passavano all’ inglese, con buoni risultati, e anche con un certo entusiasmo (orgoglio delle proprie capacità e desiderio di sentirsi un pò “occidentali”) . Adesso, la conoscenza delle lingue probabilmente non è peggiorata, ma il feeling è un pò cambiato (specialmente dal 99: Jugoslavia) . Parlare inglese, non è vietato . Fare troppo gli americani, sì (i recenti guai del dollaro nei confronti dell’ Euro, in Russia, sono stati seguiti con una certa soddisfazione . Perchè era l’ America che le buscava) .
Consiglio: se potete, fate conoscenza con qualche ragazza all’ università e chiedete a lei di farvi da guida, magari nei week end (pagando o no, fate voi) . A parte possibili altri sviluppi, in molti musei (Museo Storico, sulla Piazza Rossa) molte didascalie sono solo in russo, e se conoscete qualcuno che legga il corsivo potete, ad esempio, godervi il testo dell’ Inno dell’ Archeologo (composizione eroicomica, sull’ aria dell’ “Internazionale”, dedicata ai piaceri selvaggi dello scavare tombe e affini, conservata al museo di cui sopra) . Probabilmente la ragazza penserà che vi interessano di più i possibili altri sviluppi (italiani siamo…), ma se vede che avete “anche” interessi culturali, potrebbe piacerle . Quanto al resto, “the sky is the limit”…Solo, non andate troppo di corsa (e non pensate che siano tutte “di quelle” . Non lo sono, assolutamente non tutte, e se sbagliate, affari vostri) .
Tornando all’ Università, dettagli burocratici: quando vi presentate all’ ufficio la prima volta, devono registrarvi come residente presso di loro, per cui, vi chiederanno il passaporto (non girate mai senza: serve a cambiare i soldi e a chiarire chi siete se la polizia vuol saperlo, on the road) e se lo tengono per un giorno o due . Vi rilasceranno qualche pezza sostitutiva, ma in quei giorni meno uscite meglio è (vedi sopra: negli ultimi due-tre anni, la polizia è comprensibilmente un pò diffidente verso gli estranei) . Se alloggiate nel corpus centrale dell’ università (Glavnoe Sdanie, edificio principale) potete trovare tutto senza uscire dal campus . Altrimenti, un pò di pazienza: guardate meglio negli armadi della Vostra stanza (sul serio: io ci ho trovato un minitelevisore lasciato da un ex ospite), leggete, fate i compiti, fate un diario, scrivete a casa . As time goes by…La mensa è giù a pian terreno, di fame non si muore .
Sempre a proposito di burocrazia, ricordatevi: compilate la dichiarazione doganale, quanti soldi avete (non barate) all’ entrata e all’ uscita Non è necessario dichiarare le carte di credito, ma certe medicine (psicofarmaci e affini) sì, e portatevi la ricetta, o i ragazzi penseranno che volete darvi al commercio . Diffidare è il loro mestiere . I moduli li trovate all’ aeroporto in Russia, dopo il ritiro bagagli . Adesso le regole sono cambiate (lo fanno ogni anno o quasi), difficile sapere se e oltre quale cifra è obbligatoria, ma fatela: al massimo ve la ridanno senza timbro, non serve, tenetela come promemoria se volete . Ma se serve, siete a posto . Se viaggiate per conto Vostro, da quest’ anno c’ è una dichiarazione di immigrazione: dati personali, numero del passaporto, date di arrivo e partenza, motivo del viaggio, indirizzo di chi vi ha invitato, persona fisica o società . Ma questa è un’ altra cosa, se fate un viaggio di studio se ne occupa l’ istituto, o se serve ve la manda a casa (se ve la danno sull’ aereo, tranquilli, ora sapete cos’ è . Compilate e non barate, non ne vale la pena . Tanto non vi chiedono quanti soldi avete) . A proposito di controlli: possono farvi aprire la valigia e possono non farlo . In entrambi i casi tranquilli, niente di personale, chi deve aspettare aspetterà (di solito l’ università manda qualcuno a prenderVi: i trasporti pubblici sono in fase di miglioramento e i tassisti, abusivi e non, lasciateli stare: potrebbero litigare su chi deve portarVi, e quelli abusivi NON costano meno) . A me quest’ anno mi hanno controllato il bagaglio a mano all’ arrivo e alla partenza . In Italia . Altra storia .
Dato che è più probabile che cerchiate di portar fuori dalla Russia qualcosa di valore piuttosto che vogliate portarcela, non stupiteVi se saranno più fiscali al ritorno che all’ andata . Gli oggetti d’arte vanno dichiarati (una scatoletta di Palek o una serie di matrioske sono buon artigianato; un’ icona vera e propria E’ arte) . Se poi comprate qualcosa e avete il dubbio che sia arte, basta chiedere la dichiarazione doganale . Se dicono che non ci vuole, non ci vuole: non hanno interesse che parliate male di loro alla dogana (ma non comprate “arte” per la strada…) . Altra cosa da non comprare per strada: le sigarette . Non perchè sia illegale (contrabbando, di solito, ma fosse tutto lì…), ma perchè sono taroccate . Da fuori, sono Marlboro e quant’ altro (Cosmos, Belomorkanal, Piotr Velìki -le nazionali di lì-…Provatele, se volete, ma solo dai negozi “seri”), ma solo i pacchetti possono dare quell’ idea, finchè non li vedete meglio (e la merce non si cambia, ovvio) . Quanto al tabacco, ammazza meglio di quello normale, ma con meno gusto (qualità scarsa, lavorazione lasciamo stare…) . E l’ ha detto la TV (certe inchieste che qui ce le sognamo, altro che il Gabibbo . E anche il canale “Cultura” è come RAI3 potrebbe essere, e com’ era…) .
Tra parentesi, la TV ha detto anche che quelle stesse “Marlboro” suddette, le esportano (sottobanco, ovvio) . Ergo, anche qui, meglio il tabaccaio, meglio…
FINE SECONDA PARTE