MEXICO – YUCATAN un trionfo di flora e fauna

Riviera Maya - escursioni tra natura e cultura!
Scritto da: suzi
mexico - yucatan un trionfo di flora e fauna
Partenza il: 24/08/2010
Ritorno il: 07/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Partenza 24 agosto 2010 –– arrivo 7 settembre 2010 Milano Mpx- Cancun con Livingston – 12 ore Offerta strepitosa 1500 a persona 2 settimane villaggio delux Barcelò – Maya Beach all inclusive Riviera Maya – Puerto Aventuras – Stato di Quintana-Roo. Tour Operator Condor Io e mia filgia Jasmine di 14 anni. ESCURSIONI: Chichen Itza (65€) Tulum e Playa Paraiso 45€) Biosfera di Sian Ka’an (80€) Cancun (25€) Playa del carmen (bus di linea) Xcaret (107€) CONSIGLI: Le telefonate sono carissime, prima di partire trovare un modo tipo skype per comunicare o un contratto idoneo. Telefonare con il cellulare è un infarto al conto corrente, triplo se si telefona dall’hotel…. Qui fanno pure gli gnorri quando dall’Italia vieni chiamato e ti perdono nei labirinti delle reception… Meglio dimenticarvi il cellulare nel cassetto. Ogni tanto fa bene “staccare” sul serio. Tutto cio’ che serve per i tropici: creme solari, cappellino, repellente zanzare, mascherina snorkeling, pinne e quant’altro… tanta pazienza ed adattabilità. Visa accettata ovunque in città, villaggio o ristoranti.. Meglio cambiare direttamente gli euro in pesos che convertirli in dollari americani e poi in pesos. (i negozietti accettano anche gli euro!) Gli sportellini per il cambio delle divise sono più favorevoli nelle citta’…(Cancun, Playa…) anziché in albergo. Comunque valutare il cambio esposto e controllare la contro valuta che ti danno perché fanno la cresta sul resto… su tutto in genere. I messicani sono persone tranquille, o meglio la popolazione Maya, mai sgarbati e molto “pole pole”… mi sono trovata benissimo, molto piu’ socievoli e meno pressanti delle altre popolazioni latine caraibiche. Mi sono sempre sentita al sicuro senza timore, però meglio stare attenti. Sempre. All’uscita in aeroporto ci vogliono IN CONTANTI 765 pesos o in dollari alla dogana. Non accettano euro, carte di credito o altre valute. CAMBIO: 100 €uro = 1540 pesos (100 pesos circa 7 €) Non tirare fuori le stelle marine dall’acqua!!!

24 AGOSTO – MARTEDI – arrivo a Cancun villaggio Barcelo’ Arrivate verso sera a Cancun, stremate…prendi la valigia dal tapis roulant, esci dalla dogana e ti arrivano incontro un sacco di personaggi che ti prendono la valigia (mancia) mentre tu cerchi il tour operator … finalmente il Condor. Salite sul bus, inventario delle persone e via distribuzione nei vari villaggi che si trovano disseminati lungo la strada statale che da Cancun scende verso Tulum. La nostra località si chiama Puerto Aventuras. Un’ora circa e siamo al nostro Barcelo’. Impressionante l’accuratezza degli enormi giardini con viale di palme sulla stradina interna al villaggio che collega i 5 hotels del Barcelo’. Noi siamo nel meno caro, ma comunque un vero extra lusso per noi… forse troppo. Ma al lusso si fa alla svelta ad adattarsi… Dobbiamo lasciare le valige alla reception stile coloniale, con pale a soffitto. Ci registrano e ci danno le chiavi magnetiche per la “Abitacion 2239” residence Coba…(ognuno ha il nome di un sito archeologico Maya); con la mappa riusciamo finalmente a trovarla. Bellissima, uno spettacolo, grandissima con balcone sul giardino tropicale… frigobar e santa aria condizionata!! Per accedere alla palazzina si attraversano viali lussureggianti di fiori e piante verdissime e ben curate. Successivamente ci invitano ad andare a mangiare al buffet. Tutto intorno c’è una piscinetta con fontana… pero’ è aperta. Quindi niente aria condizionata (forse per far fermare poco i clienti??) Io “grondo” vergognosamente e Jesy trascina le ciabattine. Abbiamo mangiato quello che piu’ ci ispirava, la scelta era vastissima,… tutto buono e per tutti i gusti. Saliamo in stanza, ma le valige non erano ancora arrivate … dormivamo in piedi e siamo andate a prendere le valige che “dormivano” pure loro ancora alla reception (filosofia di vita mexicana). Apertura provvisoria alla ricerca del pijama e nanna…

25 AGOSTO – MERCOLEDI – confidenza con villaggio e riunione tour operator Mi sveglio di buon ora grazie al fuso, sento nel giardino uccelli “cornacchie” con la coda lunga, che cantano, “wicchuu witchhhuuu”, forte ed acuto. Le foglie delle palme ondeggiano alla brezza e si sente il mare come sottofondo… Sono di buona premessa per questo viaggio un po’ turistico ma eccezionale nella sua diversità. Il caldo è inimmaginabile!!! Un’afa spaventosa, sudo come se stessi facendo la doccia. Fumare la sigaretta diventa una tortura… va beh . La temperatura è circa sui 38° celsius. Il buffet della sera precedente, alla mattina si trasforma in buffet “breakfast”… trovi di tutto e di piu’, ed io immancabile mangio i miei adorati pancakes!!! Poco mexicani, ma cosa vuoi, la gola prevale a volte. Direzione mare, incontriamo subito una iguana gigante (50 cm) nel giardino che pacifica ci guarda. Ne troveremo sparse dappertutto ed in tutte le escursioni (il maschio si riconosce perché ha la cresta fino sulla testa) Il mare è bellissimo ma tira aria ed è un po’ mosso … quindi amaca in piscina che è splendida, grande con tanto di bar nell’acqua. L’acqua è talmente calda che ci tuffiamo, tanto non puo’ venirci una congestione! Tra i vari complessi residenziali ci sono dei sentierini scorciatoia in mezzo al giardino-foresta equatoriale dove trovi tante farfalle giganti blu, iguane, basilischi, lucertole che spiccano salti inverosimili, rane, scoiattoli…. E ogni tanto c’è una pietra “miliare” con la figura e la descrizione degli animali che è possibile incontrare. Tra tanti vediamo il “Sereque”… tipo un porcellino d’india con le gambe piu’ lunghe. Jasmine impazzisce e deve vederlo!!! Tutte le mattine o sere, passeremo in lungo e in largo tutti i sentieri, a volte infestati di mosquito, per cercare “donde està el sereque?”… lo chiediamo persino ai giardinieri, che sorridono e ci dicono di qua e di la’, alla sera o al mattino. Ci sono pure due enormi teatri dove ogni sera c’è qualche spettacolino.(belli) Bisogna guardare anche nell’altro teatro cosa c’è da vedere perché l’abbiamo saputo la settimana successiva che l’altro teatro era migliore. Incontriamo intorno alla piscina, nelle piccole oasi di fiori, un grosso granchio, uno scoiattolo furbetto ed una ranina marrone che salviamo dalla piscina perché non riusciva piu’ a salire il gradino troppo liscio. Il villaggio è a dir poco enorme… 2 km di spiaggia!! Noi oggi visitiamo solo il nostro Maya Beach e quello accanto, il Caribe che è speculare al nostro, sia come ristoranti che come piscine e beach restaurant. Asciugamani scalcinati bordeaux contro la card fornita alla reception vengono distribuiti in una casetta vicino alla spiaggia. Notiamo che, a caro prezzo, si puo’ decorare delle ceramiche bianche con gli sgargianti colori messicani. C’è il vasetto o la tartaruga o portafoto, etc… quasi quasi… Comunque verso le 13:30 arriva Marzia, della condor. Carina, organizzata e pratica… senza tanti fronzoli. Pero’ troppo “venditrice”. Praticamente ti ritrovi a dover programmare tutte e due le settimane su quello che vuoi fare e ovvio…pagare! Insiste che è meglio prenotare per non venire esclusi da qualche tour perché troppo pieno. Mmmmhh … Prenoto e pago solo per questa settimana, l’altra si vedra’. Deciso: domani si va a Chitchen Itza. Finalmente.

26 AGOSTO – GIOVEDI– CHITCHEN ITZA L’escursione tanto attesa… Alle 8:00 un pullman de-lux ci preleva alla reception. La guida di nome “FAJO” è bravissimo. E nel mentre ci dirigiamo in bus ci spiega tantissime cose sulla cultura maya e su quella mexicana, comprese tradizioni attuali e curiosità. Ci tiene veramente alla popolazione autoctona maya che è stata soggiogata dagli spagnoli nei secoli, descrivendoli come un popolo tranquillo e poco bellicoso. I veri Maya hanno tutti una statura bassa, capelli scuri e pelle olivastra, ed il tipico naso lungo e adunco. Ci racconta dei problemi e delle difficoltà, la politica e l’educazione. Insomma un panorama completo e lui (sara’ il migliore che troveremo nella nostra permanenza) ci crede veramente in un mondo migliore per il Mexico, un paese con grandi potenzialità e risorse. Il turismo è una colonna portante dello Yucatan ed i turisti vengono trattanti con guanti bianchi. Lungo le strade troverete spesso il cartello “tope” che segnala una serie di file di grosse “borchie” sull’asfalto per far rallentare gli automezzi. Come le nostre dune artificiali. Si trovano anche spesso delle cabine di controllo della polizia o militari armati, che ti fermano per verificare cosa si ha a bordo. Per fortuna noi sembriamo dei veri turisti e non ci hanno mai dato noia. Scopriamo che in Mexico con il nuovo presidente c’è una nuova politica di sgominare tutto il narcotraffico che dal sud-america fluisce verso gli Stati Uniti. Siamo entrati nello stato dello Yucatan. Il Mexico non è un grande stato ma una federazioni di diversi stati. (Il nostro Villaggio è nello stato di Quintana-Roo.) CHITCHEN ITZA è uno dei siti archeologici piu’ importante di tutto il Mexico, patrimonio dell’Unesco dal 1988. Parcheggiamo fuori dal parco e Fajo ci guida attraverso dei sentieri ombreggiati e venditori ambulanti… poi si apre la distesa con la bellissima piramide “el Castillo”…STUPENDA!. Ci spiega il perché di nove gradoni e 91 gradini. (91 x 4 + 1 gradone superiore = 365 gg. Dell’anno). Il tutto sempre a rispecchiare la volta celeste e le stagioni. I maya sono famosi per i calcoli astronomici precisissimi. I nove gradoni, durante il solstizio al calar del sole, proiettano un’ombra che simula la discesa di un serpente dalla piramide…. (tutto calcolato) infatti alla base della piramide ci sono le teste dei serpenti. La famosa data del 21-12-2012 non sara’ la fine del mondo, bensi’ ci sara’ un cambiamento, un grosso cambiamento che non è detto sia negativo. Beh… vedremo. Uno stratagemma usato dai sacerdoti per influenzare magicamente il popolo era che, se ci si mette davanti parallelamente al lato della piramide dove in cima c’è una porta (non è centrale) e si batte le mani e se sei nel punto giusto, si sentira’ l’eco. L’eco dell’uccello sacro ai Maya QUETZACOATL “uccello piumato serpente”….”chèin chèin…..”. Si chiama Uccello serpente perché, avendo una coda lunga, quando volava sembrava che ondeggiasse come un serpente. Tantissimi altri aneddoti mi passano a raffica nel cervello… ma il caldo è opprimente (percepibili 45°C). Jesy si sente male e si deve sedere sotto gli alberi … io a fatica seguo il gruppo, ma siamo tutti “cotti”. Fajo racconta di come questi Maya prodigiosi astronomi sono anche sadici e dediti ai sacrifici umani. La parte mi colpisce troppo per la crudeltà dell’atto del sacrificio… tralasciando i dettagli raccapriccianti ci racconta che per il sacrificato era un onore. L’onore ed il privilegio di finire in paradiso. Passiamo in un’altra piana dove troviamo lo spazio dove giocavano alla famosa pelota. Vasta con bassorilievi stupendi; ai lati si trova un muro altissimo con una ciambella di pietra in cima dove doveva passare la palla. Il buco è stretto ed alto, e dev’essere stato difficilissimo giocarci. Anche perché non si potevano usare le mani ma solo le anche. Difatti al primo goal la partita finiva…. E finiva anche per il capitano della squadra vincente. Era lui il prescelto al sacrificio. Non era una punizione ma un grande onore! Tante storie ci racconta sui Maya che svelano un mondo diversissimo e poco conosciuto. Inizia a diluviare, ma fa talmente caldo e umido che non ti dà sollievo. Passiamo in un sentiero arginato da bancarelle per arrivare ad un bar (molto spartano) per una coca fresca e un po’ di relax sotto le piante. In parte c’è un famoso “cenote” . Anch’esso titolare di sacrifici umani. Il mexico è ricchissimo di cenotes, grandi buchi nella roccia contenenti acqua, che venivano usati come pozzi… e qui ci sono altre mille storie!!! Per ultimo andiamo a vedere l’osservatorio a cupola. Particolare , ma non si puo’ paragonare alla magnificenza della piramide. Dal punto di vista astronomico forse… Comunque su nessuno dei siti è possibile salire!!! La guida ci consiglia di acquistare prodotti in legno e di contrattare alla grande. Chiedete meno della metà di quello che vi dicono…per poi arrivare almeno alla metà della cifra. Avevo adocchiato delle bellissime maschere colorate maya e quindi mi butto negli affari…60 dollari per una maschera di legno normale…ma io ne volevo due per lo stesso prezzo più un piccolo mexicano dormiente di legno in regalo per Jesy… a malincuore me le hanno lasciate. (?) Felicissima, so già dove posizionarle in sala!!! Ma tanto come dice Fajo ridendo: “tirate sul prezzo…tanto comunque loro vi fregano lo stesso….” La tortura-sauna è finita e mi dispiace non averla goduta di piu’ con qualche grado di calura in meno!!! Ci portano da mangiare al MAYALAND una specie di ristorante con balli messicani tra i tavoli… il cibo è vario ma non buonissimo. La tavolata è grande e mi separano da Jesy… io sono asociale e mi sento un pesce fuor d’acqua. Fuori diluvia ancora e alcuni personaggi vestiti da antichi Maya (con pelli e pitture di animali) e Aztechi (riconoscibili dalle piume lunghissime e colorate) si fanno fotografare… Dobbiamo tornare verso casa, ma prima facciamo sosta ad un Centro artigianale. Non acquisto niente, mi sembra un po’ caro. Ma forse ero già sazia di shopping. Sulla strada incrociamo un tipico cimitero mexicano. Con casupole colorate, erba incolta. Il tutto delimitato da un muretto… in Mexico nel giorno “de los muertos” i familiari si recano sulle tombe e bevono e festeggiano insieme ai loro morti (2 novembre). Altro stop al paesino di CUNCULUN. Un paesino che, forse l’ora calda della siesta, sembra vuoto, addormentato. C’è una chiesa dove all’interno c’è un santo peloso… è molto spoglia, ma i filari di bandierine che attraversano l’entrata danno un senso di gioia, colore e fiesta. C’è nella grande e deserta piazza anche un cenote in riparazione. Io mi fermo contemplando il silenzio seduta su un gradino tipo forno a legna… Fajo ci consegna un calendario Maya con la data di nascita di Jasmine. Sembra carta di papiro con impresse dei glifi che simboleggiano il complesso metodo di numerazione dei giorni. (20 €) Carino, assieme di danno anche la spiegazione per decifralo. E’ proprio finita la splendida gita… siamo stanche morte. Dopo una meritata mancia alla guida scendiamo e ci trasciniamo verso la mega stanza super condizionata. Cena al buffet.

27 AGOSTO – VENERDI’– TULUM e Playa Paraiso Oggi pomeriggio si va a Tulum, un sito archeologico Maya particolare poiché era un antico porto sul mare, e non in mezzo a distese di foresta equatoriale come tutti gli altri. Meno Prezioso nelle costruzioni di Chitchen-Itza ma molto suggestivo. Oggi è il giorno dei serpenti! Ne incontreremo ben 4, e la guida (questa un po’ piu’ attempata) ci dice che è strano vederne così tanti! Entriamo nel sito archeologico per il bilglietto e proprio dove si parcheggiamo le bici svicola un serpente corallo. Un corallo vero e quindi velenosissimo. Piccolo e rosso/nero cerco di fargli la foto da turista incosciente… ma lui scappa in una crepa del muro. La distesa è grande e ben curata, iguane come soprammobili svettano come dei guardiani …. Quasi tra i piedi mentre la guida spiega , passa un serpente verdino, lungo e sottile! Ci rassicura dicendo che sono innoqui… se lo dice lui… L’edificio sul mare è dunque un antico faro per i naviganti. Qui non si vedono monumenti dediti ai sacrifici e tutto sembra piu’ dolce, forse per il rumore e la brezza del mar dei caraibi… tra l’altro di un colore azzurro-verde meraviglioso… difatti ci perdiamo e rimaniamo indietro. La guida ci viene a cercare e troviamo un simpatico serpente che fa capolino da un tetto di paglia di una casupola. Tutti sul pullmino verso PLAYA PARAISO. Dopo mezz’oretta giungiamo in una spiaggia molto molto bella… ombrelloni e bar, docce e non. Insomma una spiaggia organizzata a pagamento (compreso nell’escursione). Ma le docce per noi non ci sono… forse vogliono la mancia? Dicono che l’acqua è finita… mmmmh L’acqua è stupenda e la sabbia finissima e bianca. Ci si crogiola al sole al canto del mare e a quello delle cornacchie nere con coda lunga… witchuuu witcuuu wiiii…. Somigliano piu’ a dei merli ed aspettano che arrivi un pezzo di frutta o altro. Non sono brutte o sgradevoli e non gracchiano. La spiaggia è piu’ bianca e senza scogli del nostro villaggio, le palme piu’ grandi e verdi… ma non ci sono le comodita’ … se non paghi. Difatti solo per una coca ti spostano dal bar, per fare posto ad altri (anche se i tavoli c’erano vuoti!) Dopo un’oretta pieni di sale e sabbia torniamo al nostro Barcelo’. Al villaggio dopo una doccia e un cambio vestiti-costume ci fiondiamo sul trenino… eh, si’… talmente grande il villaggio che ci vuole il trenino interno (tipo gardaland) che ti fa fare il giro completo. (ci vuole circa mezz’ora). Praticamente passa dalle 5 reception e su due punti della spiaggia. Nel reparto più a nord Il “palace” non si puo’ andare, è riservato a quelli piu’ ricchi. Ma come fa ed esserci piu’ lusso di quello che abbiamo noi? Ma come è possibile volere piu’ lusso di così ?? spreco inutile… con tutta la gente fuori che fa lavori impensabili per tirare avanti la famiglia. Col trenino ci fermiamo alla PLAXA MEXICANA. Un centro di negozi interni al villaggio, dove tutto costa un occhio e non prendiamo niente. Mi innamoro di un tucano coloratissimo di ceramica da appendere al muro…34€ ??? esagerati!! Pero’ alla sera verso le 6:30 per tre volte alla settimana ci sono degli spettacolini: cultura Maya, cultura Mexicana e Spagnola Aspettando i Mariachi che suonano e cantano le tipiche canzoni mexicane da Speedy Gonzales… prendiamo qualcosa al bar. Tanto è gratis… Jesy fa man bassa di noccioline e tutto cio’ che trova. E “ruba” le bustine di coffee mate da portare in regalo alla nonna. (tipo latte in polvere per il caffe). Belle ragazze in costume tipico fanno divertire i bambini con giochi semplici e che si usavano tanti anni fa. Giochi di abilità con bottiglie o monete, con dardi e corde. Molto bello. Molto Mexico! Torniamo al nostro residence per un tuffo notturno nella super piscina illuminata… una goduria! Coca al bar acquatico e musica moderna. Tutti si divertono e c’è aria di relax e di festa. Le stelle sono impidissime…WOW La cena è a tema ogni sera e questa è quella Mexicana, … enciladas, empanadas, tacos, tortillas e di tutto e di piu’. Li provo tutti! Gli involtini nelle foglie di banano o mais, boh,… non mi gustano mucho ma c’è talmente tante cose da scoprire anche nella cucina che non ci si annoia di certo.

28 AGOSTO – SABATO– giorno libero Giornata dedita allo snorkeling, al dolce far niente, al sole … C’è un pontile nel mega villaggio, proprio nel mezzo. Ci facciamo un giro e vediamo sotto, a pelo d’acqua tra gli scogli una grossa murena gialla-nera. Se l’avessi vista mentre facevo snorkeling mi sarebbe venuto un coccolone! Qui ci sono centinaia di pesci colorati e non, piccoli e grossi. Non è il mar rosso (mi hanno detto).. Ma è molto bello. Scopriamo che esiste una NURSERY per uova di tartarughe!! Incontriamo i due ragazzi custodi della nursery, e ci dicono che quando una tartaruga deposita le uova di notte lunga la spiaggia del villaggio loro le tirano fuori dalla sabbia e le riseppelliscono nel recinto della nursery, in modo che il turista o altro NON le possa disturbare. Ci sono almeno una ventina di cumuli di sabbia !!! tutte con il cartellino con data e quantita’ di uova depositate. Che emozione! Pomeriggio da spiaggia… e mentre faccio snorkeling vedo una razza a pochi passi da me, grossa, salto come una molla! Era seminascosta dalla sabbia…ma che paura! Lo spavento se l’è presa lei la razza, perché è scappata volando via! So che il pungiglione nascosto alla base della coda è mortale…. Maremma che paura!! Stasera appuntamento alle 9:00 al ristorante mexicano “AGAVE”. Tutto molto suggestivo e la scenografia ti fa ritornare nella casa di Zorro. Cibo squisito. Buonissimo. Hai la facoltà di prenotare per tre sere alla settimana al ristorante. Noi li proveremo tutti e due una volta sola e basta. Solo quello spagnolo e mexicano, l’italiano l’abbiamo scartato. Siamo molto adattabili ed il cibo non è un problema. Il buffet è super fornito di tutto, pesce, carne, pasta (va beh un po’ scotta) ma è tutto buonissimo. Ho sentito alcuni italiani che non ce la facevano piu’ con il cibo del buffet e sono andati al ristorante italiano a Playa del Carmen, per mangiare qualcosa di decente (??)… ognuno ha le sue priorita’ giustamente, ma noi siamo viaggiatrici e “non” turiste.

29 AGOSTO – DOMENICA– SHOPPINGA A CANCUN Escursione pomeridiana a Cancun. Ci fermiamo sul mare prima di entrare nei posti dove la guida (giovane ma scazzata) ci vuole portare. E’ una lunga striscia di terra seminata di grandi hotel di lusso. La spiaggia è ancora piu’ bella di quanto mai visto prima … la sabbia bianca e fredda ha un po’ di cespugli vicino alla strada e il mare è turchese. Le foto non rendono l’idea. … ma noi non ci fermiamo per la spiaggia, bensì per lo shopping. Andiamo avanti col bus fino al posto piu’ “IN”. Dove c’è la discoteca famosa Coco-Bongo, Hard Rock Cafè e il mio “Starbucks”. Jesy adora le magliette di HRC e decidiamo di entrare. Difatti trova qualcosa di carino e paghiamo con la visa. Fuori esiste un baracchino (ce ne sono tantissimi) dove ti cambiamo la valuta. Io cambio sempre multipli di 100 in modo che non si possono sbagliare nel darmi le pesetas. Difatti un ragazzo insieme a noi litiga con il tipo nascosto dai vetri perché gli ha fregato dei soldi. La guida interviene e dopo vari commenti poco ortodossi gli vengono restituiti. Classico modo per rubare al turista disattento…. (e non solo qui in Mexico io l’ho vissuto ovunque) In questo posto hanno la casa tanti attori americani e personaggi famosi del mondo, Maradona, Bruce Willis, Stallone, etc… Ricorda una Miami ma molto piu’ povera. Passiamo per il Mercado 28, (la guida assicura che qui è tutto piu’ conveniente) un dedalo di bancarelle (tipo souk) dove tutti ti invitano ad acquistare i loro prodotti tipici e non, amache, vasellame, tazze, souvenir, conchiglie e vestiti tipici…etc… noi cerchiamo un “plato ovalado” per il nostro assente amico Albi. In Una bancarellina di ceramiche la ragazza proprietaria non avendo cio’ che vogliamo ci porta da tutti gli altri venditori di ceramiche. Alla terza troviamo un bellissimo piatto con colori sgargianti a forma di pesce con due omini che siestano al tramonto e sullo sfondo dei cactus… bello! Gli piacerà. Lo sfondo mi ricorda che il Mexico è così grande e con panorami diversissimi. Il paesaggio nello Yucatan è tropicale mentre quando si pensa al Mexico si pensa al deserto, con rotoli di erbusti e cactus seguaro altissimi e pisotoleri mexicani con sombrero… Seconda tappa: centro commerciale la “Isla”. E’ enorme e ci si perde. Troviamo un sacco di negozi tradizionali ed alcuni con prodotti tipici (qui i negozianti non ti rompono le balle…) e comperiamo una stupenda copertina coloratissima per la nonna! Che bella! La comprerei anche io … ma le valige sono solo due! Ci fermiamo per un gelato da Mc Donalds, una coca, un the’, due bottiglie di acqua, che sete e che calore. Grondo troppo! Facciamo le foto davanti al mio Cookie Monster di Sesame Street (personaggi per bambini) e Jesy con uno squalo che sorride pregustandosi il piccolo bocconcino. Tanti sono i negozi di profumi, occhiali da sole e cose occidentali. Il Messico assomiglia per molti versi agli Stati Uniti, (auto, prodotti alimentari, etc…) ma pensavo ne fosse più influenzata… la cultura è proprio latina. Starbucks con questo caldo non mi invoglia affatto, mi dà il senso di accogliere i viandanti freddolosi… ma con questo caldo più che bibite ghiacciate e una doccia non si ha voglia di niente. Comunque è un centro commerciale solo per turisti…

30 AGOSTO – LUNEDI’– biosfera di SIAN KA’AN Si parte alla mattina verso le 8. Siamo in due pullmini da 8-10 persone. Dapprima sosta in un cafe’ vicino a Tulum. La guida Alessia ci avvisa da ora in poi il telefono cellulare non funzionera’. La strada è lunga e ci vuole circa un’oretta e mezza di strada sterrata… quelli in fondo al pullman saranno oggetto di sballottamenti. Per un po’ non ci fai caso ma dopo un’ora la cosa diventa fastidiosa. Nel frattempo Alessia, con un catalogo di foto, ci illustra gli animali che andremo a vedere, le loro abitudini e consigli da adottare nel caso di avvistamenti. La via è costeggiata dalla foresta tropicale ed ogni tanto sbuca qualche animaletto… Purtroppo essendo nel secondo pulmino non vediamo un tubo. Comunque si intravedono inquietanti tarantole (sembrano mani nere che camminano tipo “mano” della famiglia Addams”), fagiani, tartarughine di terra, uccelli vari, termitai (che non crescono da terra bensì si formano tipo bolla grigio/marrone sulle piante). Seconda tappa (finalmente) sosta dove si lascia il pullmino, e gli operatori ci hanno preparato coca-cola e sandwich, un ristoro prima di entrare con le barche nella biosfera vera e propria. C’è anche il bagno: un paravento di legno a “L” tra le mangrovie. Il nostro capitano è Daniel con una barca da 6. Prima tappa alla ricerca di un coccodrillo. Ce n’è solo uno e oggi non aveva voglia di turisti… sicuramente nascosto tra le mangrovie, di barche ce ne sono 7/8, e cercano di scovarlo facendo il meno rumore possibile (… impossibile visto che le barche sono a motore!). Alessia intanto ci spiega che la mangrovia espelle il sale in eccesso attraverso alcune foglie, che diventano rosse e cadono; I semi sembrano lunghi cornetti (la verdura che si mangia) che si staccano e si conficcano nell’acqua in piedi e da li’ nuova pianta. Niente coccodrillo. Si va a cercare le tartarughe giganti in mare…. La troviamo enorme e solitaria, in acqua bassa. L’acqua è talmente limpida che si vede benissimo. Noi intorno a mo’ di “posta” con le barche aspettiamo che esca a prendere ossigeno. Ogni 5 minuti circa sale a riprendere fiato… Che emozione!!!!!! Una splendida creatura. Adesso tocca ai delfini. Più al largo si intravedono le pinne. Ci sono le altre barche che li inseguono e noi aspettiamo il nostro turno. Non credo sia una cosa tanto carina disturbare gli animali in liberta’ con barche a motore, gas di scarico ed eliche pericolose. Lo trovo poco rispettoso. Tocca a noi e con le barche ronziamo intorno ai defini cercando di catturare con l’obiettivo il delfino piu’ esposto. E’ una famigliola di 4 delfini. Si vedono solo le pinne dorsali che tagliano l’acqua. Cambiamo genere di attività… Snorkeling!!! Si va dove c’è la barriera corallina. Tutti siamo muniti di giubbotto, non per non affogare ma per non scendere e toccare i coralli rovinandoli. Giusto. Jesy tenta e vuole provare l’ebbrezza…. Ma dopo pochi minuti in acqua si fa prendere dal panico e ritorna in barca. Peccato il paesaggio è a dir poco mozzafiato. Lo sfondo generale ha la tonalità del bordeaux… coralli, gorgonie, tuboni spugnosi, anemoni e tanti pesci. Che meraviglia, un pesce marroncino lungo se ne sta a testa in giu’ imitando l’ondeggiare di alcune alghe. Altri giallo-grigio di media grandezza stanno tutti insieme e con gli occhioni controllano ogni movimento dell’intruso (me). L’acqua è alta ma limpidissima. Pura. Perfetta. Non mi sono unita insieme agli altri e me ne sono stata vicino alla barca… (fifona) difatti gli altri 2 ragazzi ritornano insieme al capitano dicendo che c’era una razza che continuava a girargli intorno con la coda alzata… (minacciosa) meglio smammare! Nel risalire la barca grazie al mio dolce peso faccio pure fatica a salire… tutti ridono e Jesy la carogna fa pure foto e filmini per immortalare la mia mole. Adesso si va a fare la COMUNIONE nelle piscine naturali. Si dice “battesino” del mare ma siccome io e Jasmine l’ abbiamo già fatto a Santo Domingo, questa per noi è il secondo sacramento. Ci mostrano sul fondale delle stelle marine arancioni… e ci raccomanda di NON TOCCARLE !!! Purtroppo per noncuranza o per ignoranza la gente le tira fuori dall’acqua e loro si “svuotano” al loro interno. Nel caso le stelle marine si gonfiano di aria bisogna adagiarle sul fondo a pancia in su, in modo che riescano ad espellere l’aria dal buco centrale. E poi si girano da sole. Se le si adagia a pancia giù e non riescono a girarsi ed a far fuoriuscire le bolle d’aria esse muoiono. Mi raccomando NON TIRARE FUORI LE STELLE MARINE DALL’ACQUA. (mi ricordo a Santo Dominco era successo che la stella galleggiava, ma nessuna delle guide ha detto niente… mi sento in colpa) Torniamo al nostro Mar dei Caraibi…Acqua verde, calda, alta max un metro, Jesy si diverte adesso a fare snorkeling ma non ci sono coralli o pesci. Alessia ci serve la tequila in bicchierini e, dopo il rito di brindisi, giù d’un fiato. Aaaahhhh… per chi non è abituato sente l’esofago in fiamme… pero’ ne vale la pena! Anche Jesy subisce la “benedizione”. Sono le 2 e l’avventura si conclude andando al ristorante sulla spiaggia. Come piacciono a me, spartani con tutto l’essenziale… acqua, coka, acqua di jamaica (karkade’) e pollo o cernia (cernia si dice “mero”) Buonissima. C’è un pappagallino verde che si mimetizza su una pianta sopra i tavoli… ogni tanto gracchia ed fa cadere i fruttini dall’albero. Il gestore lo fa scendere sulla sua mano e nessun altro lo puo’ toccare ! Perché gli da’ di morso!! Cattivo CIUCIO!! Il relax si sente nell’aria, e l’isoletta è splendida. Cormorani, pellicani, fregate ed altri uccelli sembrano assopiti nei loro nidi tra gli alti alberi… La giornata è stata molto soddisfacente e siamo stati fortunati a trovare sempre sole!! “Ogni giornata di sole in questo periodo è una giornata regalata, perché questo è il periodo degli uragani!” ci dice Alessia. Ci dice che io e Jesy attiriamo i serpenti perché di solito non se ne vedono così tanti, quando gli raccontiamo del serpente corallo a Tulum non ci crede, ma quando tiro fuori la macchina fotografica e glielo mostro rimane basita… è proprio un corallo! Nel ritorno l’autista del bus davanti si ferma di colpo… dice che c’è un serpente a sonagli. Io ne vedo un pezzo dal finestrino e assicuro che era grosso, beige con losanghe scure… Aiuto! Alcuni scendono per fotografare, andare tra le piante con un killer del genere non me la sento. Noi nel bus dietro veniamo solo a sapere cosa passa davanti… va beh… accontentiamoci. La guida sembrava stanca e cotta, immagino che a fare una vita così tutti i giorni, anche le cose belle con la quotidianità purtroppo diventano noiose?

31 AGOSTO – MARTEDI’’– giorno di relax Mattina presto, prima di scendere a fare colazione andiamo alla ricerca del “TEHON” che sarebbe quel piccolo mammifero di nome Sereque. Ci spingiamo fino all’ultimo villaggio interno… niente. Nemmeno i giardinieri l’hanno visto. Incontriamo tutti gli animali possibili, anche 2 serpentelli verdi. Ormai non abbiamo paura di loro perché innocui … e loro non hanno paura di noi. Ti guardano e fanno ancora quello che stavano facendo prima. Sono simpatici perché alzano la testolina come le marmotte e poi capiscono di essere fuori pericolo e se ne vanno per la loro strada. Il basilisco è simpatico perché corre sulle zambe posteriori… Giungiamo alla spiaggia che è sempre una “boccata” di paradiso. Splendida sempre. C’è un po’ il mare mosso e non si puo’ fare snorkeling, ma la brezza tempra il caldo afoso… Mangiamo a giorni alternati nei vari ristoranti sulla spiaggia… oggi vediamo che le cornacchie rubano dai tavolini le bustine di zucchero e di coffee mate per mangiarseli! Rubano anche gli avanzi dai piatti se rimangono incostuditi. Sono simpatiche con il loro verso acuto. Al tramonto sulla spiaggia incontriamo un sacco di uccelli: un pellicano che rasenta la superficie del mare, una gru enorme che cerca cibo tra gli scogli, un’ aquila con il ventre bianco a pallini scuri che si apposta su una palma, fregate in volo con la coda lunga e biforcuta, tantissimi uccellini che Jesy chiama “polli” che ti girano intorno alla sdraio in cerca di chissà che… Decidendo all’ultimo momento cosa fare domani e prenotiamo tramite hotel per Xcaret (Alla faccia della Marzia che diceva di non andare allo Xcaret…). D’altronde è difficile pianificare cosa farai tra dieci giorni, se stai bene, se hai voglia… sono tanti soldi ogni volta che prenoti… e se passasse la maledizione di Montezuma? Ci sono tantissime escursioni da fare: (XPLOR, HEL-HA, ISLA MUJERES, ISLA COZUMEL, COBA, UXMAL, EL BALAM, VALLADOLID, …) tanti parchi divertimento tematici lungo la riviera Maya, oppure escursioni nature con catamarano, avventurosi con funi e jeep, bagni nei cenote (ce n’è uno fuori dal villaggio) o siti archeologici. Io e Jesy non eravamo in piena forma e quindi abbiamo optato per una cosa piu’ tranquilla. Paghiamo un occhio della testa ma o così o niente. Prox volta prendo taxi e pago direttamente al parco visto che costa 69US$ e non 107 euro! Stasera cena buffet tema : “caraibico”… E poi ennesimo giretto con il trenino… peeeet peeeeet… intanto chiediamo all’autista “donde esta’ el sereque?” e lui fa spallucce.

1 SETTEMBRE – MERCOLEDI’’– XCARET Oggi piove… mannaggia. Prendiamo un bus turistico fino al parco (20 minuti) di XCARET. Li ci insegnano dove ritornare per prendere il bus di ritorno. Ce n’è uno alle 5pm o alle 9pm. La guida non ci illustra bene come funzionano gli spettacoli interni al parco o cosa fare… prendiamo un impermeabile di plastica perché piove parecchio e ci inoltriamo un po’ alla sprovveduta. Decidiamo per primo di fare il Fiume sotterraneo. Un casino nel svestirsi, cassette di sicurezza, mettere costume, giubbotto salvagente, pinne e quant’altro. Mettendo i nostri averi in una sacca per poi riprenderla all’uscita. Perché è lungo 45 minuti e si esce da un’altra parte. Jesy ha un attacco di panico a scendere nella grotta dove si intravedono piccoli pesciolini scuri. La obbligo a salire sulle mie spalle. (tanto ho il giubbotto)… Quindi mamma tartaruga e figlioletta in lacrime come na’ cozza o’ scoglio… ci lasciamo trasportare dalla corrente sotterranea… ogni tanto un buco od uno spiraglio ci fa intravedere il cielo grigio… c’è pure il fotografo. Sembra non finire mai, ma è un’esperienza insolita. Sfinita e terminata la corsa, una doccia e ci vestiamo per vedere il resto del parco. Ha smesso di piovere. Adesso il percorso che scegliamo è simile ad un parco faunistico, incontriamo vari animali tipici del luogo come il giaguaro nero e normale, i fenicotteri, i cinghiali, il tapiro, le scimmie, pappagalli colorati, una vasca di delfini ed una di squali dove puoi immergerti. Ma quelli che piu’ mi hanno impressionato positivamente sono i “manatee” o lamantini. Dolci creature come foche giganti e la coda a spatola, si lasciano grattare dall’addetto che li cura. Mansueti e gentili sono in pericolo di estinzione: li chiamano anche “sirene”… C’è un bellissimo acquario al livello inferiore con un sacco di vetrine con colorati pesci particolari, meduse, stelle marine, veramente bello e ben tenuto. C’è anche la casa delle farfalle ma Jesy non le sopporta e si salta. Andiamo a mangiare in un ristorante pagando con dei buoni che ti danno insieme al biglietto d’entrata. Tutto è gratis tranne le immersioni con gli squali o delfini. Si mangia bene, tavoloni in bambù con vista sulla piscina dei delfini e cornice sul mare. Meritato relax. Proseguiamo e vediamo una grande vasca con tartarugone e altre piccole con le tartarughine. Appositamente cresciute per poi liberarle nel mare. Alle 3:00 pm ci sono i “VOLADORES” che avevo studiato nel corso di spagnolo ma non li avevo capiti bene. 5 uomini salgono in cima ad un palo. 4 sono legati ai piedi e si lasciano cadere a testa in giu’che girando intorno al palo si srotolano fino a terra. Il 5° rimane in cime suonando una musica ancestrale. Che belli e coraggiosi!! All’entrata ci sono negozi di souvenir e… una vetrinetta con la schiusa delle piccole uova di quaglia! Che tenere!!! Proviamo anche ad andare sulla ruota panoramica… che svetta altissima e ti fa godere di tutto il panorama: una distesa di alberi su una pianura piatta e dall’altro il mare azzurro. Si vede anche l’isola di Cozumel. Ogni tanto si vedono altri villaggi o parchi lontani. 5:30pm “LES COLORES DU MEXICO” in un piccolo anfiteatro i ballerini sfilano con costumi provenienti da tutti gli stati del Mexico. Vi assicuro belli, colorati e diversi l’un l’altro. Subito dopo inizia lo spettacolo dei “Caballeros”, questi cowboys che mostrano abilità nel montare i cavali, nel tiro al lazo e tutto al suono dei mariachi… la musica messicano ormai mi esce dalle orecchie!!! Pero’ tutto bellissimo…peccato che mi sento distrutta. Tutti poi di corsa al grande teatro perché alle 7 inizia lo spettacolo….. Wow meraviglioso!!! Ci danno delle candeline da accendere all’inizio, quando fa la grande entrata una dea piumata con fuoco cerimoniale..… L’eccitazione è palpabile. Entrano man mano persone vestite da antichi maya e axtechi con scene bellissime, ed anche una simulazione del gioco della Pelota. Bello! Poi arrivano gli spagnoli con le croci e distruggono tutto cio’ che è della loro religione e cultura primitiva, rendendoli schiavi. (in realta’ distruggeranno tutti i manoscritti e tutto ciò che non è cristiano – ignobile!!) I simbolismi in scena sono affascinanti e ben curati. Si chiude il primo tempo e dopo una breve pausa (io non ce la faccio piu’ ma nemmeno Jesy…. E nonostante sia spettacolare la stanchezza è una brutta bestia) riprendono in scena i ballerini e attori in costume tipico delle varie epoche e zone del mexico. Anche i cavalli entrano trionfalmente con le damigelle spagnolite e caraibiche… insomma un tripudio al Mexico. Stremate arriviamo all’uscita, e decidiamo di acquistare le foto scattate dentro il fiume sotterraneo, (ben 26 dollari US). Pero’ sono belle. Le avevamo già viste prima ma volevamo pensarci se spendere così tanto per 2 foto. Paghiamo e saliamo sul bus n. 9. Mentre guardo le foto mi accorgo che Jesy ha preso la foto di qualcun altro. Vorrei ucciderla ma non posso!!!” Mi alzo inferocita e le ordino di andare a cambiarla immediatamenteeeee! Con gli occhi sgranati e supplichevoli della serie: “no ti prego non ce la faccio…” lacrime ondeggiano sul suo globo oculare, ma le saette che sprigiono convincono Jesy a correre a più non posso. Arriva dopo 15 minuti (l’autista gentile aspetta) con la foto giusta e i battiti cardiaci a 220!

2 SETTEMBRE – giovedi’– nuotando con la tartaruga…. Dopo la strapazzata di ieri oggi riposo assoluto. Bighellonare tra i sentierini, la spiaggia il buffet e i negozi…. Ma una delle esperienza piu’ belle della mia vita: fare snorkeling con una tartaruga di media grandezza a due passi dalla spiaggia. EMOZIONE!! Io la seguivo da vicino , ma non troppo da disturbarla, mentre nuotava tra la sabbia e gli scogli alla ricerca di cibo. Beccava qui e là sulla sabbia tranquilla ed io le stavo dietro finchè non è tornata in acqua piu’ alte.

3 SETTEMBRE – venerdi’– PLAYA DEL CARMEN Non eravamo ancora andati nella città qui vicina. Abbiamo lasciato le escursioni piu’ facili alla fine. Dal villaggio con il bus “collectivo” e con pochissime pesetas (1,50€) ti portano in centro al paese di Playa del Carmen. Sono circa le 10 am e seguiamo per la 5 avenida, cioe’ la via piu’ bella di Playa d.C.. Ci sono ristorantini interessanti e very trendy, negozietti di tutti i tipi, cambio valute, Starbucks e Haagen Dazs. Da quest’ultimo prendiamo un cono gelato comprensiva di aria condizionata… stra-buonissimo ma costa “solo” 95 pesetas. Faccio il conto mentale… mink 7 euro!!! “ES CARISSIMO!” La cassiera dolcissima si scusa dicendo che è la 5 avenida che fa lievitare i prezzi. (mono male ne abbiamo preso solo uno!) Playa del Carmen me l’aspettavo un po’ meglio… la via centrale è bella, curata e pulita, mentre se vai due block indietro vedi la miseria e tipi poco raccomandabili. I negozietti sono coloratissimi di amache, lampadarietti, magliette, cocchi e copertine. Cediamo alla tentazione di acquistare per il nostro amico Sanson, che ha due vecchi mandorli proprio adatti, una coloratissima amaca sintetica lavabile in lavatrice…. (quelle in cotone sono migliori ma sono solo beige) dopo una estenuante contrattazione cediamo per 20 euro… Non hanno il bastone alle estremità, 1: perché sono piu’ comode e rischi meno di cadere e 2: non ci starebbe nella valigia. Il patto è che ce la deve far provare la prossima estate… Ci trasciniamo sotto il caldo torrido delle 12 alla ricerca del supermercato Oxxo dove costano pochissimo i generi alimentari, va benissimo per chi è in appartamento e non è il ns. Caso. C’è tanta polizia in giro, anche con il caddy, strano. Fossi piu’ giovane proverei ad andare al CocoBongo, la discoteca che piu’ che musica è uno spettacolo di personaggi famosi che si esibiscono sul palco. Qui a Playa c’è la succursale di quella di Cancun. (dicono sia un’esperienza cool) Torniamo a casa, qui c’è anche il pontile dove si parte per l’isola di Cozumel… forse la prossima volta. Dolce è tornare nella nostra stanza al fresco…. Attaccato alla pala da soffitto c’è la pochette con dentro qualche biscottino che rubiamo alla mattina così ci facciamo un te’ o un caffe in mutande e Tv espanola. PS: i biscotti sono attaccati alle pale perché delle minuscole formichine arrivano fin sul comodino per portarli via. In una pubblicità il presidente Felipe Calderòn ripete “Un Mexico sano es un Mexico fuerte!”. Ci sono molte pubblicità progresso dove si stimola il messicano a comportarsi bene e sui suoi diritti alla salute, alla scuola e ad avere una casa. In questi giorni ricorre il 100 anniversario della repubblica mexicana (15 settembre) e il patriottismo si sente forte, striscioni e bandierine sono dappertutto, anche a Playa o in hotel.

4 SETTEMBRE – sabato– spiaggia Anche oggi spiaggia. Abbiamo visto una tartaruga nel mare , forse la stessa che avevo incontrato io, che ogni 2/3 minuti torna in superfice per respirare. Noi la aspettiamo e la cerchiamo con lo sguardo.

5 SETTEMBRE – domenica– sera a Playa del Carmen Oggi è un altro giorno dei serpenti… tanti innoqui, verdi e sottili che attraversano i camminamenti ed i sentierini. Sara’ così come diceva la guida Alessia che li attiriamo tutti noi?? C’è un avvenimento particolare e unico in questi giorni, ma oltre al costo non so se essendo così fifona riuscirei a compierlo: La migrazione degli squali balena. Il costo è alto ma penso che se avessi avuto abbastanza coraggio l’avrei spesi volentieri… immergermi nel mare aperto con questi pesci enormi in libertà anche sono totalmente innoqui inquieterebbe chiunque!!!! Chissa’ forse la prossima volta. Volevamo tornare a Playa di sera, tanto è comodo e vicino e non costa niente. Volevamo vedere i locali illuminati e senza il sole cocente. Alle 5 pm prendiamo il “collectivo” fuori dal villaggio sulla superstrada e via tra un tope e l’altro! Cerco delle carte da gioco messicane e le trovo in una tabaccheria … belle! (quelle da briscola). Facciamo foto insieme ai monumenti tipici: una statua di un pistolero messicano e la “Catrina” lo scheletro vestito da signora, con cappello piumato e gioielli. C’è un sacco di stranieri soprattutto americani, i ristoranti si riempiono e noi preferiamo tornare al nostro buffet (gratuito)

6 SETTEMBRE – lunedi– ultimo giorno libero in spiaggia – nascita delle tartarughine Finale della vacanza nel modo piu’ speciale. La nascita di un centinaio di tartarughine !!! Gli addetti le prendono e le mettono in una cesta che poi alla sera vengono liberate. Verso le 6 della sera appuntamento dopo il molo per la liberazione. Si ha la possibilità di tenerne una in mano e Jesy la soprannomina “Maya”… Ed ecco… siamo in pochi ad assistere e una alla volta le ragazze nurse le tirano fuori sul bagnasciuga… all’inizio sembrano un po’ rintronate ma poi eccole… piccole che prendono il mare… le onde le travolgono ma loro istintivamente corrono verso l’acqua. Purtroppo due fregate banchettano con alcune e mi piange il cuore… forse c’era troppa luce? Ma sono un centinaio e ci auguriamo che qualcuna si possa salvare! Buena suerte pechena maya!! Alla sera scrivo un biglietto nella box dei suggerimenti alla reception del villaggio : “per favore liberate le tartarughine quando è buio!!” Stasera cena al ristornate spagnolo “Don Quisotte”… (molto piu’ buono del messicano, non come cibo ma come tipologia piu’ europeo e simile al nostro cibo).. Eccellente! Prepariamo le valige per domani. Contiamo le bustine di coffee mate e sono circa 54. Un bottino per la nonna!! Le valige scoppiano e siamo sulla soglia dei 20 kg. Più due bagagli a mano! help

7 SETTEMBRE –MARTEDI’– SIGH… E’ FINITA Valigia fuori alle 12:00. L’aereo è in ritardo di 5 ore!!! Per fortuna la passiamo nel villaggio e non in aeroporto. Dopo colazione ritorniamo in stanza e toh..! chi si vede? Un Sereque che tranquillamente passeggia negli alti alberi vicino al camminamento. Jesy mi blocca e grida sottovoce : “Guarda il sereque!!!” Cerchiamo di non farlo spaventare e di osservarlo piu’ a lungo possibile. Esce perfino dalla selva e ci attraversa davanti! Ma che bel regalo .. Proprio l’ultimo giorno! L’abbiamo cercato così tanto che è venuto lui a farci visita!! Il bus navetta ci aspetta alle 5:30 puntuali alla reception. Fatto il check out vorremmo fare un ultimo giro sul trenino…ma non ce la facciamo. Il bus fa spola tra tutti i villaggi a raccattare i turisti in partenza. L’aeroporto è quasi tutto chiuso. Che depressione… mangiamo un panino con gli ultimi pesos. Mi sono trovata talmente bene, e con la consapevolezza che non ho visto ancora niente della penisola dello Yucatan che voglio tornare. Non solo nello Yucatan ma anche nel resto del Mexico. Sicura di ritornare ancora, mi crogiolo nei pensieri di tutte le cose belle fatte e di tutte le esperienze uniche vissute, e non mi dispiace tornare Italia… tanto poi qui ci ritorno, magari in un modo piu’ avventuroso. IL MEXICO E’ UNICO



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