Meteore e Calcidica: tra mare e cultura con i bambini
Indice dei contenuti
27/07: lagonisi
Volo delle 15.15 per Salonicco da Bergamo dove arriviamo in tempo nonostante la mezz’ora persa per l’incidente in autostrada. Lasciamo la macchina al parcheggio Blueparking, prendiamo il pulmino, passiamo i controlli e dopo meno di 3 ore atterriamo a Salonicco “ballando” un po’ a causa del vento forte. All’uscita troviamo il pulmino per il transfer all’autonoleggio. Abbiamo prenotato una macchina attraverso rentalcars.com con la compagnia Caldera che sconsigliamo. Ci hanno fatto pagare un sovrapprezzo per la riconsegna prima delle 8 di mattina e c’è stato un errore nel passaggio della prenotazione. La Micra che ci danno è giusta giusta per trasportare la valigia da aereo e i 4 bagagli a mano. Proviamo a richiedere il cambio ma ci dicono che è già un upgrade visto l’errore nella prenotazione. Perdiamo solo tempo. Ci aspetta un viaggio di 3 ore per raggiungere le Meteore e sono già le 19.00. Saliamo a bordo e attraversiamo la bianca città di Salonicco, percorrendo il Ring. Poi imbocchiamo la E90 che serpeggia tra le montagne. Per fortuna i bambini si addormentano e l’autostrada è deserta. Ogni tanto rallentiamo per pagare il pedaggio (1,50 o 2,50 euro). Usciti, facciamo gli ultimi 50 km al buio in mezzo alle montagne. Finalmente arriviamo a Kastraki. Alloggeremo nel bizzarro Zozas Rooms, una pensione dove la collezione di oggetti vari la fa da padrone. C’è di tutto appeso alle pareti: dalla collezione di icone, ai modellini di navi, ai peluche. Avvisiamo del nostro arrivo, ma prima di fare check in, visto che sono le 22, ci dirigiamo alla taverna Gardenia dove mangiamo dell’ottima moussaka, l’immancabile insalata greca e degli spiedini di maiale buonissimi. Come già letto in altri racconti, le porzioni sono abbondanti, i camerieri molto gentili e spendiamo 10 euro a testa per uscire più che soddisfatti.
28/07
Ci alziamo e partiamo alla scoperta delle meteore dopo un’abbondante colazione. Il proprietario ci ha forniti di cartina della zona e indicazioni su orari e chiusure. Oggi solo 4 monasteri su 6 sono aperti. Iniziamo il nostro giro salendo da sinistra. Purtroppo Varlaam è chiuso quindi ci dirigiamo verso Megalo Meteoron non prima di aver fatto un po’ di foto lungo il tragitto alle spettacolari viste su rocce e monasteri. La salita è abbastanza lunga (oltre 200 scalini) e tutta al sole. Per fortuna riusciamo ad acquistare una bottiglietta d’acqua (0,50 euro) prima di iniziare. All’ingresso mi copro le gambe con i parei a disposizione e paghiamo l’ingresso: 3 euro a testa solo noi adulti. Ci sono parecchi turisti ma il monastero ha comunque il suo fascino, soprattutto la spettacolare chiesa. I bambini si divertono a esplorare le varie stanze e prima di scendere accendiamo le candele all’ingresso della chiesa. Mentre scendiamo, abbiamo la fortuna di vedere la teleferica in funzione: un blocco di metallo sospeso tra le rocce. E’ quasi mezzogiorno e fa molto caldo. Così, viste anche le distanze molto brevi, decidiamo di scendere a Kalambaka per pranzo. Ci affidiamo a TA per la scelta del ristorante che ricade sulla Meteora Restaurant Gertsou Family nella piazza centrale di fonte alla fontana. Prima di sederci i camerieri ci portano in cucina dove la cuoca ci illustra cosa c’è oggi da mangiare. Scegliamo spezzatino di maiale con riso e verdure e pasta al forno per i bambini. Non sono proprio piatti estivi, ma la cucina greca non è tra le più leggere. Ci rinfreschiamo comunque con una abbondate insalata greca (una basta per quattro) e due Mythos. Anche qui mangiamo in 4 spendendo poco più di 10 euro a testa. Visto il caldo, decidiamo di posticipare le visite ai monasteri e di visitare i musei della zona scoperti tramite TA. Il primo è l’Hellenic Culture Museum che raggiungiamo a piedi. Si tratta di un piccolo museo aperto da un collezionista privato dove è possibile ammirare la sua collezione di libri scolastici e non. Per noi la parte più interessante è quella dedicata ai bambini. C’è una sezione con i giochi di una volta dove i bambini possono provarli e sedersi sui i banchi di scuola per esercitarsi con penna e calamaio. La gentilissima ragazza che ci illustra il museo ci propone anche di vedere (in greco!) le favole di Esopo che i bambini apprezzano comunque seduti per terra sul tappeto. Molto interessanti sono anche i filmati sull’origine delle meteore.
Prima che chiudano (17.00), andiamo a visitare i monasteri sopra Kalambaka. Il primo è Agios Stefanos, quello facilmente raggiungibile grazie al parcheggio antistante. Anche qui 3 euro per gli adulti e il pareo per coprirsi. Il monastero è piccolo ma c’è poca gente e il clima è decisamente meno turistico. Dopo la visita, ci avviamo verso Agia Triada dove ci aspetta una bella salita. Per fortuna una nuvola copre il sole e la parte di salita con gli scalini è all’ombra. Altri 3 euro e parei, e iniziamo l’ultima visita. Ammiriamo la “teleferica di una volta”, una specie di amaca richiudibile in corda, che abbiamo visto nei filmati originali del museo, ma la parte più sorprendente è la splendida vista su Kalambaka. Sono le 17 e veniamo fatti accomodare all’uscita. Il caldo si fa ancora sentire, così ritorniamo in paese in cerca di refrigerio. Ci sediamo ai tavolini di un bar e i bambini prendono una granita. Per loro non sarebbe adatto il caffè frappè che i greci bevono ad ogni ora del giorno! Riprendiamo la nostra visita e in macchina raggiungiamo il museo di storia naturale. C’è una nutrita collezione di animali e funghi, ma non ci entusiasma particolarmente. Sono le 19 e riprendiamo nuovamente la strada per le meteore per ammirare il tramonto e scattare le foto di rito. Per cena ritorniamo alla taverna Gardenia, ma prima ci fermiamo al parco giochi pieno di bambini che scopriamo dietro la chiesa del paese, e i nostri figli ne sono felicissimi. I camerieri della taverna che ci riconoscono e si fermano un po’ a chiacchierare con noi (un mix di italiano e inglese). Scopriamo così che la strada più veloce per arrivare lì è la nuova autostrada lungo la costa (E75) e non quella fatta da noi… grazie Google Maps L.
29/07
Oggi ci trasferiamo a Salonicco, per spezzare il viaggio verso il mare di Sithonia. Salutiamo Kalambaka e prendiamo l’autostrada che corre lungo la costa, quella ci cui ci ha parlato il cameriere. In realtà questo giro era già nei nostri programmi per poter visitare il sito archeologico di Dion e ammirare il monte Olympo. Dopo 2 ore di macchina i bimbi cominciano ad annoiarsi un po’ così, tramite TA, trovo una taverna lungo la spiaggia di Plaka appena fuori dall’autostrada e decidiamo di fermarci lì per pranzo. La Aiolos Fish Tavern ha un parco giochi sotto la pineta dove i bambini si possono sgranchire le gambe mentre gustiamo il nostro primo pranzo greco a base di pesce. E’ tutto ottimo e il proprietario, gentilissimo, ci regala anche un sacchetto di frutta per il viaggio. Riprendiamo la strada e in pochi minuti siamo a Dion. Visitiamo prima il museo dove spieghiamo ai bambini un po’ di storia dell’arte greca e romana e poi ci spostiamo, in macchina, verso gli scavi. Purtroppo fa troppo caldo per passeggiare sotto il sole ma, fortunatamente, parte dei sito è ombreggiato. Visitiamo la parte in ombra dove ammiriamo le rovine di un tempio, le terme e una piccola parte dell’insediamento romano. Provati dal caldo, ci sediamo al bar che si trova all’ingresso del sito per rinfrescarci con una bibita. Ci rimettiamo in marcia per raggiungere l’autostrada e Google Maps ci fa fare un bel giro per le stradine di campagna tra le coltivazioni di kiwi, la specialità della zona. Rientrati in autostrada, in meno di un’ora siamo il Blue Bottle Hotel di Salonicco prenotato tramite booking. E’ un boutique hotel molto carino gestito da due giovani ragazze. Troviamo parcheggio proprio di fronte all’ingresso e ci accomodiamo nella nostra camera. Siccome la macchina ha la spia del motore accesa, mio marito decide di tornare all’autonoleggio per richiedere il cambio. Fa ancora molto caldo così rimango in camera con i bambini per riposare un po’: guardiamo i cartoni in greco e mangiamo la frutta del ristoratore di Plaka. Michele ritorna dopo un’oretta con un’altra Micra, stavolta di colore oro. Verso le 18 usciamo per esplorare la città. L’hotel ha una posizione abbastanza centrale ed è vicino al famoso ristorante Rouga dove ci fermiamo per prenotare un tavolo per le 21.30. Purtroppo il sabato pomeriggio tutti i negozi sono chiusi, come pure il mercato Modiano. Ci dirigiamo quindi verso Agia Sofia dove ci imbattiamo in un matrimonio. Ci sarebbe piaciuto assistere a parte della celebrazione, ma la torre chiude alle 20, così ci buttiamo sul lungomare e la raggiungiamo in tempo per ammirare la città dall’alto al tramonto. Saliamo velocissimi anche perché ai bambini non interessa molto la mostra allestita ai vari piani. Fatte le foto di rito, scendiamo e ci dirigiamo verso i battelli per ammirare la città anche dall’acqua. Saliamo e ci accomodiamo per l’aperitivo: 2 Mythos e 2 succhi di frutta ci costano 15 euro, però la vista merita e l’esperienza è divertente. Rimesso piede a terra, ci dirigiamo verso il ristorante percorrendo un lungomare, affollatissimo dopo il tramonto. Il ristorante si trova in una stradina molto caratteristica. Ceniamo con Moussaka, sgombro affumicato, insalata greca e la tipica “pizza” araba più gelato per i bambini e dolce per noi offerto dalla casa. Spendiamo circa 50 euro. Provati dalla calda giornata, rientriamo veloci in albergo.
30/07
Facciamo un’abbondante colazione nella saletta di design hotel e, prima che il caldo si faccia sentire, andiamo a visitare Agios Dimitrios visto che possiamo lasciare la camera a mezzogiorno. Per essere la chiesa ortodossa più grande della Grecia, non ci colpisce più di tanto. Ci sarebbe piaciuto assistere a parte della funzione, ma è appena finita e tutti stanno uscendo mangiano dei pezzi di pane presi prima di uscire dalla chiesa. Il caldo comincia già a farsi sentire, così ritorniamo in hotel, non prima però di aver acquistato, in un negozio con tanto di gigantografia di TA, alcune fette delle tipiche torte di pasta sfoglia ripiene (formaggio, carne, verdure). Oggi pranziamo con 5 euro, acqua inclusa. Caricati i bagagli in macchina, raggiungiamo l’arco e la rotonda con il minareto. Sono tra i monumenti che ci sono piaciuti di più e salutiamo Salonicco con questo bel ricordo. Imbocchiamo l’autostrada che porta in Calcidica e, per la prima volta, facciamo un po’ di coda. E’ domenica e molti stanno andando al mare, anche se è quasi mezzogiorno. Scopriremo poi che i greci hanno orari un po’ diversi dai nostri: arrivano in spiaggia in tarda mattinata, mangiano a metà pomeriggio e stanno in spiaggia fino al tramonto (20.30/21.00). Il viaggio procede abbastanza scorrevole e dopo aver lasciato l’autostrada, le strade sono comunque in buone condizioni.
La nostra destinazione è Kalamitsi, piccola località balneare sulla punta del secondo dito, la penisola di Sithonia. Arriviamo dopo aver attraversato la foresta di pini che la separa dal resto della penisola, con tanto di saliscendi sulle alture lungo la costa, che non ci aspettavamo. La località è veramente piccola, con le strade in terra battuta, ma la baia è molto bella. Prendiamo possesso del nostro appartamento al piano terra con giardino degli Ammos Studios e raggiungiamo subito al spiaggia. La sabbia è composta da piccoli sassolini ma il colore del mare è stupendo. I bambini si tuffano subito in acqua e giocano vicino alla riva visto che il mare degrada velocemente. Prima di rientrare ci fermiamo al piccolo market per fare un po’ di spesa. Ci docciamo velocemente e, visto il pranzo leggero, prima del tramonto siamo già seduti al tavolo sulla spiaggia del ristorante Giorgiakis, come suggerito da altri viaggiatori di TPC. La cena a base di pesce è buona e abbondante, il pane grigliato super e la vista sulla baia con i colori del tramonto semplicemente meravigliosa. Abbiamo speso poco più di 50 euro per una insalata pomodori e cetrioli, una insalata Halkidiki, polipo alla grigia, calamaro grigliato, una porzione di spaghetti al ragù che a casa mangiamo in quattro, acqua e due birre. L’unica nota negativa sono le vespe e le zanzare che ci accompagneranno per tutti i pasti della vacanza. Alle prime ci pensano i camerieri mettendo sul tavolo una polvere fumante, mentre alle seconde ci pensiamo noi accendendo lo zampirone comprato al market.
31/07
Un’altra calda giornata di sole ci aspetta. Dopo aver fatto collazione sulla veranda del nostro appartamento, ci dirigiamo in spiagge e, visto che sono le 9.30 troviamo l’ultimo ombrellone libero in prima fila. Qui si paga solo la consumazione minima di 3,50 euro così prendiamo due granite ai bambini. La mattinata la trascorriamo in totale relax. La spiaggia si affolla ma rimane comunque vivibile. I bambini sono attirati dell’isolotto che sorge a pochi metri dalla spiaggia, così partiamo in esplorazione e lo raggiungiamo dopo una breve nuotata. Dopo il pranzo in appartamento, andiamo alla ricerca di un supermercato più grande. Prendiamo la macchina e raggiungiamo Sarti ma il Carrefour è chiuso definitivamente, come tutti gli altri punti vendita della penisola. Ritorniamo verso Sykia dove ne troviamo uno aperto all’inizio del paese. Nel pomeriggio torniamo in spiaggia e ci posizioniamo sulla parte libera. Stasera proviamo l’altra taverna sulla spiaggia Zorbas, quella con le sedie tutte colorate. I prezzi sono in linea con la taverna attigua e anche qui spendiamo poco più di 50 euro. Mangiamo bene, ma preferiamo Giorgiakis anche se qui il servizio è migliore.
01/08
La mattinata la passiamo in spiaggia come il giorno precedente, ma stamattina arriviamo più tardi, dopo le 10, e per trovare posto vicino al bagnasciuga scegliamo i lettini in legno con il materassino imbottito (la versione “luxury”) che costano 4 euro per 2 ore o 15 per l’intera giornata. Ci ritroviamo in mezzo a due coppie di italiani, tra i pochi che incontreremo durante la vacanza, con i quali scambiamo le nostre esperienze di viaggio. Nel pomeriggio andiamo alla scoperta delle spiagge vicine. Da Syria imbocchiamo la stradina che va alla spiaggia di Kriaristi. Il paesaggio è suggestivo, con una bellissima vista sulla baia, e le 3 calette molto belle; peccato che siano piene di gente, come Kriaristi. Decidiamo quindi di ritornare a Kalamitsi. La sera torniamo da Giorgiakis dove ritroviamo gli italiani della mattinata… la località è veramente piccola!
02/08
L’ultimo giorno a Klamitsi lo trascorriamo in spiaggia e assaporiamo l’ultima cena sulla spiaggia da Giorgiakis.
03/08
Oggi è giorno di trasferimento allo studio che abbiamo prenotato a Vorvourou. La mattina andiamo comunque in spiaggia per fare l’ultimo bagno e alle 12 lasciamo il nostro appartamento diretti a Porto Koufo. Il fiordo è un riparo naturale per le barche che sono ormeggiate nel porticciolo preceduto da una sottile spiaggia. I bambini vogliono giocare un po’ al parco giochi ma il caldo si fa sentire e registriamo pochi minuti. Ci rifugiamo al ristorante Porto Marina che ha ottime recensioni su TA. Non rimaniamo delusi. I prezzi sono leggermente più alti, ma servizio e qualità del cibo si notano. Riprendiamo il viaggio verso Vorvourou e percorriamo tutta la costa ovest. Notiamo che questo lato è meno selvaggio e più urbanizzato. Alle 15 arriviamo nello studio prenotato presso Top Studio, una bella struttura con 19 mini appartamenti che somigliano di più a delle camere di albergo con angolo cottura e terrazzo o giardino dove mangiare. Sono circondati da un vasto prato dove si trovano la piscina, l’area bimbi con altalene e gonfiabile e l’area barbecue. Nella struttura principale, dove si fa colazione la mattina, c’è anche una pizzeria. Giusto il tempo di cambiarci e siamo già in direzione spiaggia. Karidi Beach, considerata una delle più belle di Sithonia, è a soli 200 mt. Attraversata la pineta-parcheggio, notiamo che la spiaggia è abbastanza affollata, come ci aspettavamo, ma rimaniamo molto delusi quando vediamo che l’acqua è giallognola! Proviamo ad attraversare gli scogli a sinistra, ma ci sono troppe rocce per i bambini. Ritorniamo sulla strada e prendiamo quella che va verso la baia di Vorvourou. Arriviamo in una struttura molto elegante con lettini da Caraibi e bar trendy, ma la spiaggia e il mare non sono all’altezza. L’acqua è stagnante anche qui. I bambini sono molto delusi cosi prendo loro un gelato (5 euro per 2 palline) mentre cerco un’alternativa tra TA e i racconti di TPC. Decidiamo di non rischiare un’altra delusione e ci avviamo verso la spiaggia a nord di Ormos Panagias che dista solo 10 minuti. La spiaggia è lunga 3 km e parcheggiamo la macchina quasi sulla sabbia. Ci fermiamo proprio all’inizio. Neanche il tempo di mettere giù gli asciugamani e i bambini sono già in acqua. Come a Karidi, c’è un tappeto di poseidonia ma, dopo averlo attraversato, si apre una enorme piscina di acqua cristallina e fondale di soffice sabbia. Facciamo un bel bagno e tiriamo fuori le maschere da snorkelling. La sera, tornando verso casa, ci fermiamo a fare un sopralluogo alla spiaggia di Lagonisi che non ci entusiasma. Per cena rientriamo allo studio e, visto che c’è la serata con l’animazione, ci fermiamo a mangiare nella pizzeria “sotto casa”. Visto l’intrattenimento, il locale è pieno di famiglie con bambini. Ordiniamo una pizza XL, un pollo alla griglia per la sottoscritta che non può mangiare latticini e due immancabili Mythos. Per essere all’estero la pizza è buona e il pollo al timo (una variazione proposta dal cameriere a quello sul menu con la panna) morbido e saporito. Concludiamo la serata seduti a bordo piscina guardando i bambini che si divertono sui giochi.
04/08
Dopo la colazione riproviamo ad andare a Karidi e stavolta non rimaniamo delusi. L’acqua è bella limpida e i bambini nuotano da soli visto che è poco profonda. Verso mezzogiorno torniamo allo studio e, mentre i bambini fanno un tuffo in piscina, vado a fare due spese al market lungo la strada che dista pochi minuti a piedi. Come già descritto da altri, la località non è n vero e proprio paese, ma un insieme di case e strutture turistiche che si sviluppa lungo la strada che costeggia la baia. Nel pomeriggio ritorniamo a Ormos Panagias dove affittiamo, nella parte centrale della spiaggia, un ombrellone e due lettini con la solita consumazione. Avendo letto che qui è un must affittare una barca per girare intorno all’isola di Diaporos, rientrando proviamo a chiedere in un paio di posti lungo la baia, ma nessuno ha disponibilità per il sabato. Entrambi chi propongono di lasciare il numero e chiamarci nel caso in cui qualcuno torni con la barca verso le 14. Per cena proviamo il famoso ristorante Paris dove abbiamo prenotato un tavolo per le 20,30 cosi da poter ammirare il tramonto. Ordiniamo più o meno le solite cose (un’insalata, un antipasto, tre piatti principali, 2 Mythos e acqua) e spendiamo sempre poco più di 50 euro. Il servizio è veloce e cortese, il cibo buono ma, nel complesso, non rimaniamo entusiasti, forse perché qui non si mangia sulla spiaggia e ci manca la nostra taverna di Kalamitsi.
05/03
Anche oggi trascorriamo la mattina a Karidi, quando è meno affollata, mentre nel pomeriggio decidiamo di andare sulla parte ovest. Tra le varie spiaggia scegliamo quella di Kalogria Beach dove paghiamo 6 euro per due lettini e un ombrellone al Mango Beach. Riusciamo a trovare un ombrellone in seconda fila lontano dalla musica troppo forte. La spiaggia non è male ma non tra le migliori viste sinora. Per cena ci fermiamo a Nikita. Scegliamo il ristorante Almira sulla spiaggia e non rimaniamo delusi. Il livello è più da ritornate che da taverna, la location molto romantica e i bambini possono giocare in riva al mare. Prendiamo un’insalata greca, crema di fave, sardine grigliate, spiedini di pesce e linguine allo scoglio per i bambini. Anche qui il conto supera di poco i 50 euro. I bambini sono stanchi e non ci permettono di fare una passeggiata sul lungomare pieno di gente.
06/08
Oggi è domenica e, immaginando che le spiagge fossero più affollate del solito, ci rechiamo in macchina (un’ora abbondante) a Ouranopoli per prendere l’esclusione prenotata online con la Glass Bottom Boat. Abbiamo preferito evitare l’attraversata in barca da Ormos Panagias per paura che i bambini si annoiassero in barca. Inoltre, a differenza delle altre, questa barca ha delle finestre sullo scafo che permettono di ammirare il fondale: altro divertimento per i bambini. Arrivati a Ouranopoli ci fermiamo lungo la strada per acquistare le tipiche sfoglie ripiene in un panificio, poiché il pranzo non è compreso. Lasciamo la macchina nel parcheggio a pagamento alla fine del paese (4 euro per la giornata) e raggiungiamo a piedi il pontile dietro la torre. Saliti a bordo, paghiamo (25 euro per gli adulti, 10 euro Elena e gratis Luca) e ci accomodiamo attorno a un tavolino sul ponte superiore. Salpiamo verso le 11.30 e prima di raggiungere i monasteri, la barca rallenta per farci ammirare, tramite la parte trasparente dello scafo, il reef con i tipici coralli verdi. Navighiamo poi lungo il Monte Athos per ammirare i vari monasteri mentre dall’altoparlante viene spiegata la storia in greco, russo e francese. La penisola è abitata da 2000 monaci e i monasteri sembrano delle belle cittadelle. Dopo aver avvistato l’ultimo monastero prima del monte, la barca vira e naviga un po’ più lontano dalla costa verso l’isola di Ammouliani. In lontananza scorgiamo un branco di delfini che nuotano. I bambini sono felicissimi. Inoltre gli altri passeggeri ci intrattengono dando da mangiare a un gruppo di gabbiani che sta seguendo la barca. Prima di raggiungere il porto dell’isola di Ammouliani, ci fermiamo mezz’ora nel mare cristallino di fronte alla spiaggia di Pena Island per un bel bagno rinfrescante. Riprendiamo la navigazione per raggiungere il porto dell’arcipelago composto da 9 isole. Sono le 15 e fa molto caldo. Dal porto risaliamo la collina per ammirare la graziosa piazza principale con relativa chiesa. Scendiamo sul versante opposto dove c’è un’affollata taverna con vista sul mare e poi riprendiamo la strada per il porto dove ci fermiamo in un bar a rinfrescarci con 2 gelati e 2 birre (15 euro) in attesa dell’imbarco alle 16. Saliti a bordo ritorniamo velocemente a Ouranopoli e riprendiamo la strada verso Karidi. Facciamo una sosta a un supermercato lungo la strada dove acquistiamo qualche souvenir culinario e il necessario per il pic nic del giorno dopo. Prima di rientrare allo studio, ci fermiamo di fianco al Paris per prenotare la barca per il giorno dopo. Stasera decidiamo di provare il ristorante di fronte alla spiaggia di Kardi, il Melia. Il ristorate si rivela essere un’ottima scelta. La location è nuova, curata e ben arredata, all’aperto ma ai confini della pineta e il cibo è di qualità decisamente superiore rispetto a quella delle taverne incontrate finora. Siamo in un ristorante e anche i prezzi sono decisamente superiori (70 euro circa), ma ne vale la pena. Prediamo due insalate, un super hamburger per i bambini, una specie di paella di pasta (deliziosa!) e un mega calamaro alla griglia. Tutto molto buono. Incontriamo anche una coppia di giovani milanesi con i quali ci scambiamo gli aneddoti di questa bella vacanza.
07/08
Svegli di buonora, prepariamo il cibo per il pic nic e dopo colazione ci avviamo verso il noleggio di barche situato di fianco al Paris. Il ragazzo ci fornisce un frigo portatile e ci spiega come accendere, spegnere e condurre la barca che abbiamo noleggiato. Seguendo la cartina, partiamo alla scoperta dell’isola di Diaparos. Facciamo varie soste durante la nostra circumnavigazione ma le spiagge dove ritorniamo anche nel pomeriggio sono White Beach e il braccio di mare poco più a vanti di fronte a un’altra isoletta. Il colore del mare è meraviglioso e trascorriamo la giornata tra bagni di sole e acqua. Superato l’iniziale timore dei bambini per la velocità, ci divertiamo tantissimo anche a guidare la barca in tutta libertà. Verso le 17.30 rientriamo per la restituzione anche se avremmo voluto restare ancora un po’ fuori per goderci l’inizio del tramonto. Purtroppo non si può. Per cena ritorniamo al Melia. Prima però andiamo in spiaggia per ammirare il tramonto e scattare un po’ di foto di questo suggestivo posto. Ci arrampichiamo sulle rocce per ammirare la baia dall’alto e far vedere ai bambini le colonie di ricci. Peccato che ci siano ancora molte vespe in giro e una di queste mi punga sul braccio.
8/08
L’ultimo giorno lo trascorriamo secondo il programma collaudato: mattina a Karidi e pomeriggio alla spiaggia di Ormos Panagias. Per cena andiamo direttamente a Nikita dove riusciamo a fare una passeggiata sul lungomare. La spiaggia è poco profonda ma ci sono molti locali dove fermarsi a cenare o bere qualcosa. Torniamo all’Almira per gustarci l’ultima cena greca.
09/08
Lasciamo il nostro studio prima dell’alba, ci fermiamo, lungo la strada, nella famosa pasticceria di Nikiti per comprare delle paste con cui fare colazione e l’oramai immancabile focaccia di pasta sfoglia ripiena per il pranzo. Riconsegniamo l’auto e prendiamo il volo di rientro in Italia portando con noi i ricordi di una bellissima vacanza. Grecia e Calcidica ci hanno colpito con le loro acque cristalline, il buon cibo, la tranquillità e la bellezza della natura. Ci è venuta voglia di scoprire altri posti meravigliosi di questo accogliete paese.