Meteore e Atene… toccata e fuga
Giovedì 16 maggio
Quest’anno la scelta della nostra “vacanza” era partita per Amsterdam, ma la capitale Orange è stata scartata a priori dopo aver visto i prezzi folli degli hotel… decisamente fuori portata per un weekend. Dove andiamo… dove non andiamo… la scelta, grazie a mio cognato Tony (sempre lui), è finita su Meteora e Atene. Dopo una prima cernita su cosa vedere mi sono affidato a Ryanair per i voli ed il noleggio del pulmino 9 posti. Eccerto… mica ci muoviamo da soli noi… oltre a me (Mauro) e mia moglie (Graziella), ci sono anche mio cognato (Tony) e sua moglie (Renata) oltre ai nostri amici Massimo e Anna Maria e Gaetano e Maria Luisa… quindi 8 persone.
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Precedenza come ho detto per i voli. Partenza da Orio al serio (Bergamo) per Atene, giovedì 16 aprile alle ore 11,45 e ritorno domenica 20 aprile con partenza da Atene alle 21,50 ed arrivo a Bergamo alle 23,45. Prezzo del volo 115 euro a testa comprensivo anche dell’imbarco prioritario e del secondo bagaglio a mano. attenzione, da quest’anno Ryanair applica delle restrizioni più dure sui bagagli a mano. in sostanza è possibile portare a bordo solo un bagaglio dalle misure pari ad una borsa porta pc. capite quindi che era necessario o acquistare un biglietto per un bagaglio da stiva o comprare il secondo bagaglio a mano… abbiamo optato per questa scelta. Con Ryanair abbiamo anche noleggiato il pulmino 9 posti all’aeroporto di Atene. Costo 280 euro per 4 gg con assicurazione compresa. Bene, ritrovo per la partenza alle ore 8,15 di giovedì in maniera da raggiungere comodamente Bergamo. Per il parking delle due auto abbiamo scelto il ciao tramite il sito di myparking (www.myparking.it) con cui ci siamo trovati sempre bene. Il parcheggio ciao si trova proprio vicino all’Oriocenter ed è costato 15,30 euro a macchina per i 4 giorni.
Arriviamo alle 9,15 circa… disbrighiamo le pratiche per il check-in e con un pulmino ci portano all’aeroporto. Ne approfittiamo per fare colazione e poi andiamo al gate visto che il check-in lo avevo già fatto, per tutti, direttamente online diversi giorni prima. Il tempo di fare qualche giro per i negozi, prendere un panino ed una bottiglia d’acqua (per la modica cifra di 8 euro) ed alle 11 apre l’imbarco. Siamo tra i primi a salire. Ottimo… prendiamo posto… sistemiamo i bagagli ed ecco che si parte in perfetto orario. In aereo riusciamo anche a farci rifilare dei “gratta & vinci”… a che punto siamo arrivati… ed alle 15, in anticipo di dieci minuti, atterriamo all’aeroporto internazionale Eleftherios venizelos di Atene. Ottima temperatura, si sta benissimo. Il tempo di sgranchirci un attimo le gambe e via che andiamo alla ricerca dell’ufficio rent a car della enterprise. lo troverete vicino all’uscita dell’aeroporto. Cercano ovviamente di affibbiarci una nuova assicurazione che ovviamente decliniamo avendola già fatta tramite il sito di Ryanair con Axa. Il deposito dove ritirare il pulmino si trova uscendo alla destra a circa 300 metri. Arriviamo e subito prendiamo possesso del nostro vivaro 1.6 turbo diesel. alla guida ovviamente il sottoscritto. A me piace guidare, basta che sia di giorno… ci mettiamo alla guida ma non facciamo nemmeno due km che subito la prima sorpresa. il furgone doveva essere dato con il serbatoio pieno ed invece… quasi completamente vuoto. Ci fermiamo subito al distributore e ci lasciamo immediatamente 90 euro di gasolio. Mi faccio dare lo scontrino con orario e tutto che almeno, in caso di contestazione, sappiamo cosa fare. Navigatori attivati e via verso Kalambaka o Kalamata… che si trova a poco meno di 400 km a nord di Atene. Prendiamo l’autostrada e75 fino a Lamia. Poco prima di arrivare a lamia, che si trova circa a metà del percorso, facciamo una sosta uscendo dall’autostrada per vedere il monumento alla battaglia delle Termopili… c’è molto poco da vedere onestamente e questo suscita subito le ilarità dei nostri amici….
L’autostrada per lumia è bella, ad un certo punto costeggia tutto il golfo Maliaco. Una cosa importante, qui l’autostrada è come in Francia: ogni 40/50 km c’è un casello e si paga una media di 3,5 euro a tratta. Cosa non usuale, al casello il 90% sono tutte ragazze e anche carine, cosa che non guasta… dopo lamia si prosegue sulla e65… è una strada anche un po’ tortuosa che scavalla alcune asperità per circa una 50 di km, dopo diventa di nuovo autostrada… e che autostrada, nuova di pacca! Con pochissime macchine in transito. Arriviamo a Kalambaka alle 9 circa, la struttura scelta è il Pineas. Presentato come un hotel su booking, in realtà è solo un buon b&b. Tra l’altro si trova fuori dal centro città e non di poco. Ha una grandissima piscina cosa che, se venite in estate, certo non guasta. La proprietaria è una signora molto gentile che parla benissimo in inglese e che cerca di farci capire un po’ di cose. Le nostre tre camere sono tutte sullo stesso piano. La nostra ha inoltre un gran balconcino che da direttamente sulle Metore. Il prezzo? 353 euro per una quadrupla e due doppie. Onestamente, visto l’orario, abbiamo anche un po’ di fame. La proprietaria ci indica un paio di posti dove mangiare in centro a Kalambaka. Prendiamo il pulmino ed andiamo in centro. Non è un problema parcheggiare perché la via centrale offre molti posti. La scelta per la cena cade sul Meteora. Il personale è molto gentile e ci facciamo consigliare da uno che parla un po’ italiano. Optiamo per una mussaka a testa e poi carne mista alla brace con una montagna di patatine fritte. veniamo serviti molto velocemente. La mussaka è una sora di parmigiana, molto buona. Anche la carne alla griglia merita. spendiamo circa 23 euro a testa compreso di dolce, acqua, vino e caffè. Il tutto veramente molto buono. Voto 7.
Finisce qui la nostra prima serata, siamo stanchi… abbastanza stanchi ma questo non ci proibisce di fare comunque due passi per digerire un pochino. Dopodiché a nanna. Domani mattina ritrovo in sala colazione alle 8.
Venerdì 17 maggio
Le Meteore aprono alle 9 e così abbiamo tutto il tempo per fare colazione in maniera tranquilla. Ma parliamo delle Meteore. Sono 20 sparse in questo territorio ma solo 5 sono aperte alla visita degli estranei. I monasteri sono chiusi un giorno alla settimana in maniera alternata. Quindi sappiate che se non fate almeno due gg. non li potrete vedere tutti. Quando sarete sotto resterete a bocca aperta. una cosa: qui in Grecia ci sono un sacco di cani e gatti randagi, non fanno male a nessuno, se avete paura… lasciateli semplicemente in pace. Questa roccia completamente levigata dal vento e dall’acqua sulle cui sommità si ergono questi monasteri. L’entrata costa 3 euro ad ogni monastero. le donne, obbligatoriamente, devono indossare una gonna lunga per cui, nel caso non l’aveste addosso, vi verrà fornita direttamente all’ingresso. All’interno non è possibile fare foto o video nelle cappelle. Mi raccomando, sono molto ligi alle regole e molto religiosi… non facciamoci riconoscere. Particolare è la modalità per raggiungere le sommità. I primi monaci arrivavano ai monasteri mediante impalcature sostenute da travi fissate nella roccia, di cui rimangono ancora tracce. Questo metodo venne rimpiazzato con vertiginose scale di corda e da reti intrecciate con la canapa che formavano delle specie di cesti che salivano grazie ad un argano rudimentale. Nel 1922 furono tagliate le scale di corda e sostituite con scale incise nella roccia. Le reti rimangono ancora oggi in uso per l’approvvigionamento alimentare. La nostra prima meta è il monastero Roussanou: la costruzione risale al 1388 per iniziativa dei monaci Nicodemo e Benedetto anche se alcuni ipotizzano come fondatori i fratelli Maximos e Ioasef di Giannina. Oggi il monastero si presenta come convento femminile e si arriva, dalla strada, dopo aver salito circa 140 gradini e attraversato due ponticelli di pietra. Ogni visita dura dai 30’ minuti (di questo) all’oltre un’ora di quello che faremo nel pomeriggio. Dopo Roussanou riprendiamo il nostro van e percorriamo un paio di km per arrivare al monastero di Varlaam che purtroppo è chiuso al venerdì così come quello di San Nicola.
Lasciamo il nostro mezzo proprio nel piazzale accanto al varlaam e a piedi percorriamo la salita che ci porta al monastero di gran meteora. Il monastero gran meteora è il più grande e il più antico di tutti, ed anche il più visitato dai turisti. Il monastero prese il nome di meteora perché sembrava che fosse “sospeso nell’aria”. La struttura monastica infatti era stata costruita sulla cima della gigantesca roccia arenaria, ad un’altezza di circa 630 metri ul livello del mare. il monastero gran meteora fu fondato da San Atanasio. la cattedrale principale nel cortile centrale è impreziosita da splendidi affreschi del xvi secolo e conserva alcuni dei migliori esempi di arte bizantina greca. Si è ormai fatto mezzogiorno e così ne approfittiamo per prendere della focaccia e dei panini, oltre ad una bella birra, proprio nel chioschetto che c’è sul piazzale. un panino, due pezzi di focaccia, una birra ed un’acqua… 8 euro… Dopo il nostro lauto pranzo ci dirigiamo al monastero della santissima trinità è il più difficile da raggiungere perché si trova arroccato su una roccia molto ripida. Ma una volta raggiunta la vetta, la vista panoramica mozzafiato vi ripagherà dello sforzo fatto. I visitatori devono seguire un percorso fino ai piedi della roccia, prima di iniziare la salita di circa 140 gradini. La cattedrale principale del monastero fu costruita nel xv secolo e venne decorata con affreschi nel 1741. una parte del monastero è stata usata come ambientazione per le scene finali del film di james bond intitolato “solo per i tuoi occhi”. La salita è molto ripida ma ne vale assolutamente la pena. dimenticavo… la strada che collega i vari monasteri, e costruita molto tempo dopo al solo scopo turistico, presenta diversi punti panoramici… fermatevi… ognuno mostra un’angolazione diversa di queste meraviglie. L’ultimo monastero è il monastero di Santo Stefano… quello più accessibile, che si può raggiungere semplicemente attraversando un piccolo ponte. È la soluzione ideale per i visitatori che non possono salire molti gradini, ma che tuttavia vogliono vivere un’esperienza reale di un monastero di meteora. l’inizio della vita monastica sulla roccia risale ai primi anni del xii secolo. il monastero di Santo Stefano comprende due cattedrali: la vecchia cappella del xvi secolo che fu gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, e la cattedrale principale del xviii secolo dedicata a San Charalambos, che include le sue sacre reliquie. da ricordare che il monastero, a differenza degli altri, chiude dalle 13,30 alle 15, 30… cosa che ci permette di fare una pausa… obbligata a riposarci un attimino. Con questa ultima visita finiamo il giro alle meteore…a questo enorme spettacolo diventato patrimonio dell’UNESCO. Merita… torniamo al nostro b&b per farci una doccia e riposarci prima di cena. l’idea sarebbe quella di tornare alle MetEore per vederle con il tramonto. Dopo la doccia ed un attimo di rilassamento riprendiamo il van e lasciamo i nostri amici in centro a Kalambaka per shopping ed aperitivo. noi invece andiamo verso le meteore, ma è ancora troppo presto per il tramonto e così decidiamo di tornare dai nostri amici che troviamo in un bar a …sbevazzare. ne approfittiamo anche noi per bere qualcosa ed intanto discutiamo su dove andare a cena. vogliamo cambiare. non che non siamo stati bene al Meteora ristorante… ma giusto per cambiare un po’. alla fine la scelta cade sulla taverna panellilio. È un ristorante, sia all’aperto che al chiuso, in una piazzetta di Kalmaka, proprio di fronte al ristorante meteora dove siamo stati ieri sera. questa volta le scelte sono diverse. qualcuno prende il polipo arrosto, qualcuno il baccalà fritto, qualcuno le seppie alla griglia, e io invece le polpette greche con le patate… inoltre insalata greca, vino, caffè ed…ammazza caffè. costo finale circa 23 euro cadauno… ma siamo veramente sazi. bene, termina dunque qui la nostra visita a meteora ed i suoi dintorni. È un luogo magico… che assolutamente consigliamo a chi vuol venire da queste parti. passate almeno 2 gg. Questo è il nostro consiglio, oltre a scarpe comode.
Sabato 18 maggio
Ritrovo per la colazione alle ore 8. saldiamo il conto con la signora, una pulitina ai vetri del van e via di nuovo verso Atene. Il bello di viaggiare con questi van è che di certo non ti annoi. tra una stupidata e l’altra quando si è in otto il tempo passa veramente in maniera piacevole. Rifacciamo la strada fatta all’andata e ci fermiamo a prendere una cassetta di ciliegie da un venditore ambulante. Poco dopo un centinaio di km. in autostrada ci ferma una pattuglia della polizia. per forza… non passa nessuno… qualcosa devono fare. Quando capiscono che siamo italiani e turisti… ci lasciano andare…attenzione. qui di autovelox ce ne sono e non pochi… rispettate i limiti. diverse anche le pattuglie con il telelaser… quindi… occhi aperti. i limiti sono pressoché identici ai nostri in Italia. Verso metà strada decidiamo di usufruire dei bagni pubblici che sono ai bordi della strada e che si trovano ogni 30/40 km. bene… bagni pubblici bellissimi… nuovissimi… con tanto di tabella dove viene indicato che vengono puliti e sanificati due volte al giorno. Alla faccia che la Grecia che allo sfascio… Verso le 13 ci fermiamo in un’area di servizio per mettere qualcosa sotto i denti. un paio di panini…e le ciliegie…wow… Arriviamo al nostro hotel verso le 14,30. la scelta è ricaduta, tramite booking, sull’hotel Katerina. Avevamo scelto questo hotel per via del prezzo (136 euro la familiare e 77 euro la matrimoniale), la vicinanza alla metropolitana (a 100 metri), personale che parla italiano (invece non c’era nessuno) ed un terrazzo in cima all’hotel da cui fare stupende foto notturne all’acropoli. il tempo di fare il check-in… una veloce rinfrescata e via di nuovo in pista. La nostra prima destinazione è la piazza Monastiraki e la biblioteca di Adriano. Ci avviamo verso la fermata della metropolitana che è proprio dall’altra parte della piazza ed è la fermata di metaxourgio. facciamo il biglietto che vale 24 ore (4,50 euro) e prendiamo la metropolitana in direzione elliniko e scendiamo subito alla prima fermata, omonia, per cambiare e prendere la linea verde in direzione pireus e scendere subito dopo una fermata a monastiraki. La piazza è il cuore pulsante della città. tanto caos… tanta gente…tanti turisti… attenzione ai borseggiatori. anche qui, come in qualsiasi parte del mondo, ci sono…quindi occhi aperti. Andiamo subito all’entrata della biblioteca di Adriano. oggi, 18 maggio, tutti i siti archeologici sono gratuiti, così come anche la prima domenica del mese (da settembre a marzo). Noi abbiamo fatto i biglietti “saltafila” online. Costo 30 euro per tutte le attrazioni. i biglietti si possono acquistare qui: https://etickets.tap.gr/
Entriamo a visitare il sito archeologico. l’edificio della biblioteca si trova vicino all’agorà. costruita nel ii secolo da Adriano l’edificio ha avuto una storia molto travagliata. costruita nel ii secolo d. c. a poca distanza dall’agorà dall’imperatore Adriano da cui prende il nome, la biblioteca di Atene conteneva un chiostro circondato da 100 colonne corinzie con uno specchio d’acqua al centro. Oltre ai libri la biblioteca ospitava sale di lettura, stanze per la musica e un teatro. la struttura ha avuto una storia molto travagliata: costruita nel 132 a. c., fu distrutta dagli eruli nel 267 d. c. per poi essere ricostruita nel 412. nel v secolo d. c. il cortile ospitava una basilica cristiana, distrutta e ricostruita nel vii secolo. infine, durante l’occupazione turca l’edificio era la sede del governatore della città. oggi la biblioteca è accessibile al pubblico che può ammirare le nicchie nella pietra, in cui si riponevano i rotoli di pergamena. La biblioteca è aperta dalle 8 alle 15 e l’accesso è compreso nel biglietto dell’acropoli. Da qui ci dirigiamo verso la piccola e la grande mitropoli. percorriamo via pandrossou, la via con i negozi più belli e le gioiellerie più interessanti ed arriviamoin piazza mitropoleos con le due cattedrali: sulla destra la piccola mitropoli (mikri mitropoli), un’affascinante chiesetta dedicata ad agios elefterios, accanto la grande mitropoli (megali mitropoli), la cattedrale di Atene.
La piccola è chiusa mentre la grande è aperta e così entriamo a visitarla. torniamo poi verso l’hotel a ritirare il nostro van con cui andare alla collina del lycabetto per ammirare il panorama al tramonto. La collina, una delle tre che sovrasta Atene, si trova a poco meno di mezz’ora di tragitto in auto. il navigatore ci fa fare però una strada che con il van è alquanto… improba… pendenze impossibili con semafori e stop… rischio di fare la fiancata a più di qualche auto ma alla fine riusciamo ad arrivare in fondo… Sì, proprio in fondo. E non è metafora. la strada infatti è piena di auto e l’unico parcheggio, che contiene una ventina di posti, è strapieno… proseguiamo più avanti stando sempre attenti a non urtare le auto in sosta e… la strada finisce… e ora? Certo non posso fare tutta la strada in retromarcia… Con l’aiuto di tutti gli altri riesco a girare il van con la paura di finire di sotto… ed alla fine parcheggiamo alla bene e meglio. Dunque… se venite qui e non trovate posto al piccolo parcheggio… girare lauto e parcheggiate più a valle. Facciamo la salita a piedi ed arriviamo in cima dove capiamo il perché di tutte le macchine che c’erano giù… c’è un matrimonio… Quassù infatti c’è una piccola chiesa ortodossa da qui si ha una veduta che lascia senza fiato. La fatica per salire viene così ripagata. Una vista che ad ogni angolazione ti lascia senza fiato. bisognerebbe venire per il tramonto ma ci accontentiamo. sulla sua sommità c’è anche un ristorante… abbastanza caro… vedete voi… Ritorniamo verso il nostro van ma questa volta mando al diavolo la signorina del navigatore e faccio di testa mia… l’avrò anche allungata ma almeno non ho ucciso nessuno. riportiamo il van in hotel e riprendiamo la metropolitana per tornare nei pressi di piazza monastiraki per vedere di mangiare qualcosa. c’è solo l’imbarazzo della scelta visto quanti locali ci sono. la nostra trova soddisfazione da kafeneio oraia Elles che si trova in una delle piazzette dietro monastiraki. Cominciamo con un paio di insalate greche… poi proviamo questo pastissio per tutti ed un paio di piatti di sardine… dolce, quello non manca mai, e caffè. ottime le sardine e l’insalata… poco da dire sul pastissio che a quasi tutti non ha fatto impazzire. Si tratta di maccheroni al forno con ragù e sopra un dito di besciamella… la facciamo molto meglio noi… vabbè… era giusto provarla… c’è della musica dal vivo che rallegra la serata. Costo totale 18 euro a testa. Facciamo due passi per digerire e poi si torna in hotel.
Domenica 19 maggio
È il nostro ultimo giorno in terra greca. saldiamo il conto all’hotel, lasciamo i bagagli in custodia e prendiamo la metropolitana. la prima idea era quella di andare a vedere l’acropoli e tornare poi per le 11 a vedere il cambio della guardia ma… si decide di ascoltare Gaetano ed invertiamo le due mete. quattro fermate di linea rossa e scendiamo in piazza syntagma dove c’è il palazzo del parlamento ed il cambio della guardia. È però ancora presto e così andiamo a vedere l’accademia delle belle arti di Atene. È un bel palazzo in stile del 1700. Foto di rito e poi torniamo in piazza Syntagma dove praticamente è già tutto pieno. solo alla domenica alle ore 11 c’è in cambio della guardia in pompa magna con banda e corpo delle guardie al completo. La cerimonia dura una mezzora in cui praticamente il viale di fronte al parlamento viene completamente chiuso al traffico urbano. arriva la banda con tutte le guardie… è veramente bello e toccante. Se siete qui di domenica non perdetevela. Finita la cerimonia riprendiamo la metropolitana…una fermata e siamo all’acropoli. usciti dalla metropolitana seguita a destra la strada e poi ancora a destra dove troverete l’entrata e la biglietteria. se avete i biglietti fatti online saltate la fila ed entrate immediatamente. la prima cosa che si vede è il teatro di Dioniso. L’opera di licurgo, posta ai piedi dell’acropoli di Atene, va assolutamente visitata anche solo per capire l’importanza del teatro nell’antica Grecia: basti pensare che la capienza massima era di ben 17mila spettatori! Una cosa incredibile. Si prosegue poi sino ad arrivare al teatro di erode attico. questo è un altro teatro-gioiello assolutamente da vedere. situato poco oltre l’ingresso principale dell’acropoli, il teatro di erode attico è stato fatto costruire dal ricco erode, che gli ha dato il nome, in ricordo della moglie regilla. Un luogo suggestivo anche per via della vista sulla città! Si prosegue poi per la cima dove, attenzione a non scivolare sul marmo, si arriva al propilei. Questo colonnato è l’imponente ingresso monumentale dell’acropoli di Atene, fatto di portici in stile ionico e dorico progettati dall’architetto mnesicle. da qui si apre la via panatenaica, e inizia così il nostro percorso nella storia. dai propilei in alto a destra scorgerete il tempio di Atena nike progettato da callicrate e interamente costruito in marmo pentelico. nel 2003 ha subito uno smontaggio completo per via di un restauro improprio: non faticherete a notare la differenza tra gli elementi originali e aggiunte. ed eccoci ora di fronte al Partenone. finalmente siamo arrivati di fronte al simbolo dell’acropoli nonché della capitale greca e della democrazia ateniese, un tempio dorico dalle perfette proporzioni, e il più grande mai costruito. quest’opera degli architetti ictino, callicrate e mnesicle, la cui costruzione fu supervisionata da Fidia, si trova sul punto più alto, è dedicata ad atena parthenos e risulta perfetta per semplicità e armonia… Una vera meraviglia tutta fotografare! ultima cosa da vedere, ma non ultima per bellezza, è l’eretteo. tutti conoscono il Partenone, il tempio più decorato e noto dell’acropoli di Atene, eppure è all’eretteo che spetta il ruolo più importante, vale a dire quello di santuario. situato a nord del sito, deve il nome al mitico re ateniese erittonio. Altrettanto mitico il suo portico sorretto da cinque cariatidi, che sono solo copie in gesso delle originali statue di donna conservate all’interno del nuovo museo dell’acropoli; la sesta statua, invece, si trova custodita nel british museum di Londra. Scendiamo ed andiamo in un punto panoramico vicino all’entrata ovest del sito archeologico e dove si può vedere l’acropoli da altra angolazione. Si è ormai fatta ora di pranzo. Anzi veramente si è anche superata visto che sono le 14…e così entriamo al plakiotissa taverna mezedopolio per mangiare. la scelta cade chi sul gyros di pollo e chi sul gyros di maiale. birra… caffè per 15 euro a testa. Insomma il gyros è una sorta di kebab al piatto con patatine. Mentre mangiamo io e Tony notiamo una foto nel locale dell’acropoli vista da altra angolazione… capiamo che è una collinetta dalla parte opposta del lycabetto e… grazie a google riusciamo a capire che è la collina del monumento a filopappo. d’altronde dobbiamo essere in aeroporto per le 19… che facciamo nel frattempo??? Tutti a prendere le nostre valigie in hotel…van e via alla collina di filopappo. Prima però dobbiamo fermarci a fare una foto al runner, una sorta di statua in lastre di vetro che ritrae un runner. Si trova proprio di fronte al complesso dell’hilton hotel. Risaliamo in auto e ci dirigiamo verso filopappo che raggiungiamo in 15’ circa. lasciamo il van con Gaetano e Anna Maria che desistono da questa ultima ascesa e ci incamminiamo. seguiamo renata che fa da apripista ma… dopo un po’ capiamo che era meglio non seguirla. Ci troviamo di fronte ad una parete per alpinisti e l’unico che si cimenta nel gesto e Tony. noi altro cerchiamo strade alternative e dopo un’altra buona mezz’ora ci ricongiungiamo con Tony sulla sommità della collinetta. da qui si scorge un altro spettacolo di Atene e dell’acropoli. Credo che questo sia il posto migliore per vedere l’acropoli al tramonto ma non ho idea di come possa essere poi ritornare giù in strada. arriviamo al van che siamo distrutti…un attimo di relax e via che ripartiamo per l’aeroporto. alle 19 arriviamo all’aeroporto. Lasciamo giù tutti ed andiamo a riportare l’auto all’entreprise… l’addetto fa il giro e ci dà il benservito. in hotel mangiato qualcosa. Chi un panino… chi della frutta… ed alle 21,15 annunciano il nostro aereo per il ritorno a Milano. atterriamo in perfetto orario