Messicodi baia california on the road

Dopo tanti dubbi sulla meta delle nostre vacanze estive,dopo molti preventivi delle agenzie di viaggio con cifre astronomiche, abbiamo deciso per un viaggio "fai da te". La Baja California era ciò che faceva al caso nostro:un posto ancora fuori dal turismo di massa, un mare stupendo, con spiagge ancora deserte ed in più in Messico si mangia...
Scritto da: laurabolognesi
messicodi baia california on the road
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
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Dopo tanti dubbi sulla meta delle nostre vacanze estive,dopo molti preventivi delle agenzie di viaggio con cifre astronomiche, abbiamo deciso per un viaggio “fai da te”.

La Baja California era ciò che faceva al caso nostro:un posto ancora fuori dal turismo di massa, un mare stupendo, con spiagge ancora deserte ed in più in Messico si mangia benissimo! In agenzia abbiamo prenotato soltanto il volo più l’auto a noleggio alla Hertz.

I voli diretti per la Baja California non esistono, dovevamo fare almeno due scali e poiché il budget era limitato, dopo essermi informata su internet pensai che la soluzione più economica era arrivare prima negli USA per poi oltrepassare il confine con il Messico.

-volo a/r prenotato ad aprile per Los Angeles 1.100 Euro a persona.

8/08/06 Siamo partiti dall’aeroporto di Firenze alle ore 7.00 per Roma.

Protagonisti del viaggio:Massimo e Veronica(nostri amici), Pippo(mio marito), ed io Laura, un quartetto niente male! Arriviamo a Roma dopo 45 minuti, partiamo alla volta di Los Angeles alle 10.45 con scalo ad Atlanta con la DElta Airline.

Purtroppo non è mancato qualche ritardo, infatti siamo arrivati a LAX alle 23.00 invece che alle 19.00.

Non c’erano problemi l’eccitazione era talmente tanta che non ce ne importava niente: la nostra avventura stava per cominciare! Arrivati all’aeroporto abbiamo aspettato la navetta gratuita per l’albergo più vicino data la stanchezza.

9/08/06 La mattina seguente di buon ora ci siamo alzati ed abbiamo preso un taxi verso la Greyhound Central Bus, nella periferia di Los Angeles.

-30 dollari in quattro e anche il cambio è molto conveniente per noi.

La zona della stazione dei pulman, per quanto mi avevano detto, non è molto sicura, a noi è andato tutto bene anche se un pò di prudenza non è mai troppa.(Si vedono un pò di facce strane)! Sul pulman diretto per il Messico, precisamente verso il confine, erano quasi tutti Messicani che continuavano a sorriderci e a guardarci con curiosità.

Da Los Angeles a Tijuana sono circa tre ore e mezzo passando lungo la costa Pacifica e da S.Diego.

Purtroppo per noi non c’e’ stato il tempo di fermarsi, la nostra meta era “the border”.

-Abbiamo speso 25 dollari a testa.

Il nostro pensiero più grande era passare il confine poiché attraverso internet avevo trovato solo pareri contrastanti .

Ci siamo accorti che eravamo vicini quando una grande bandiera Messicana sventolava all’orizzonte.

Molti Messicani scesero prima del confine, noi non sapevamo bene cosa dovevamo fare, ma un’anziana signora Messicana, anche lei passeggera del pulman, sembrava di si.

Noi in quanto stranieri dovevamo, secondo le regole, passare dalla dogana ed essere perquisiti, ma ciò avrebbe significato che il pulman con tre o quattro Messicani+signora avrebbero dovuto aspettarci.

La signora ci guardò e disse al cell. Dell’autista che stava parlando con le guardie”solo 4 stranieros”ed altre parole in Spagnolo, attaccò e ci disse “no problem” e passammo il confine comodamente sul pulman.

Se in Messico è tutto così facile allora mi trasferisco li.

La macchina ci fu consegnata all’ufficio Hertz più vicino,al Grand Hotel tijuana.Una Dodge Stratus grigia metallizzata ci avrebbe accompagnato per tutto il viaggio o quasi.

-costo macchina 1200 dollari per 15 giorni.

Prima di partire abbiamo deciso di mangiare al vicino Mc Donald, che ovunque vai non ti abbandona mai! Ci avevano consigliato di scappare da Tijuana in quanto abbastanza pericolosa e non molto interessante a parte la vita notturna molto movimentata, in quanto città piena di locali e di discoteche dove i Californiani vengono a “sfogarsi”.

Di giorno forse è meglio sorvolare poiché è una baraccopoli a cielo aperto,smog e traffico.

Da qui alle 5 del pomeriggio procediamo su la transpeninsulare n°1 che attraversa l’intera penisola.

Questa offre la possibilità di godere di un bel panorama sulle meraviglie della Baja.

Per un avventura on the road una delle cose da ricordare è di fare rifornimento non appena se ne presenta l’occasione perché può essere difficile trovare, in alcuni tratti, distributori funzionanti o aperti.

-benzina 1 litro 70 cent di dollaro.

Decidemmo di proseguire per avvantaggiarci sui molti km che ci aspettavano.A soli 30km da Tijuana si incontra Rosarito la cui costa(Playa Rosarito è caratterizzata da spiagge selvagge e da dune di sabbia molto alte che finiscono direttamente in mare.

Queste sono preda di sfrontati piloti di fuoristrada che riducono le dune perfette in briciole.

Dopo questo spettacolo e infastiditi dai rumori assordanti dei fuoristrada,proseguimmo sulla 1, dopo 45 km si arriva alla Punta Sansipuedes dove si trova uno splendido punto panoramico sull’Oceano.

Dopo poco arriviamo a Ensenada, vivace cittadina costiera con un porto molto carino ed un centro brulicante di vita e di locali.

E’ qui che abbiamo deciso di pernottare anche se la mia prima impressione è di non essere ancora in Messico o quello che io mi aspettavo di trovare cioè quella tipicità di colori e di persone che mi ero immaginata ascoltando una delle più famose canzoni messicane: Celito lindo.

Eravamo ancora troppo vicini agli USA probabilmente.

Ensenada è un buon posto per fare shopping e per un pasto a base di pesce(come abbiamo fatto noi).

Abbiamo dormito in un umile Motel di cui non ricordo il nome, non era un gran che ma ci è costato soltanto 45 dollari a camera.

10/08/06 Lasciamo Ensenada la mattina presto e sempre lungo la 1 facciamo sosta alla Bufadora.Un punto panoramicissimo dove vi sono scogliere molto alte e le onde del mare riescono ad entrare in una stretta fessura dando origine a degli “schizzi”altissimi oltre i venti metri.

Dopo qualche foto spettacolare e autoscatti vari siamo curiosi di procedere oltre.

Arriviamo a S.Quintin attraversando il primo deserto roccioso e scuro, in quanto questa baia e’ caratterizzata da una serie di picchi vulcanici che rendono lo scenario affascinante.

Per arrivare abbiamo chiesto ai bambini del posto perché non vi erano indicazioni.

Percorrendo oltre cinquanta km di sterrato con la nostra Stratus(che non era proprio l’ideale,se disponete di un budget più alto consiglio una jeep)ma ne è valsa la pena. Devo però dire che al ritorno abbiamo voluto provare una strada alternativa sempre fuoristrada ma non ci è andata molto bene!Siamo rimasti insabbiati fino agli sportelli! Dobbiamo ringraziare le due anime buone che incuranti della sabbia e di sporcarsi ci hanno aiutato a scavare sotto la macchina permettendoci di ripartire, e non hanno voluto nemmeno la mancia!Qui stavamo cominciando a conoscere veramente il gran cuore dei Messicani.

La nostra meta finale per oggi era Bahia de Los Angeles , da Ensenada dista più di 500 km, ma l’immagine è assolutamente seducente, forse proprio quello che cercavo:una strada assolata in mezzo ad un deserto di sabbia, foreste di cactus(alti anche 20 m), e qualche coyote.

Ci sono rare probabilità di trovare un distributore lungo il percorso, è consigliato fare il pieno prima del bivio per Bahia di Los Angeles.

Stremati arrivammo a destinazione dopo essere rimasti quasi a secco di carburante in quanto la cartina segnalava un distributore che invece non c’era.

Anche qui è stato essenziale l’aiuto di un Messicano che addirittura ci ha regalato una tanica da 20 litri di benzina.

La Bahia è spettacolare , è un luogo magico e stregato.

Siamo stati accolti da un panorama bellissimo delle innumerevoli isolette immerse nell’acqua immobile con un tramonto incredibilmente rosso.

Rimandiamo il nostro stupore alla mattina dopo, incombeva il bisogno di mangiare e non essendo molte le sistemazioni presenti dovevamo darci una mossa! Vi sono solo due alberghi e molto piccoli, ci sistemiamo nel più carino.

La cena è servita subito perché verso le dieci staccano la luce in quanto c’e’ carenza di energia nella zona.

Cena buonissima, e simpatico anche il proprietario che in ogni occasione ci offre una tequila.

Non c’e’ traccia di turisti Italiani, soltanto un gruppo di Californiani giunti fino li per partecipare la mattina seguente alla gara di pesca organizzata dall’hotel.

Dopo mangiato Massimo cotto a puntino se ne va a nanna e noi tre con l’aiuto di una torcia ce ne andiamo sulla spiaggia dove a parte il cielo con le stelle più luminose che io abbia mai visto, non si riusciva a distinguere niente.

Quella notte ho visto una miriade di stelle cadenti!P.S.-I californiani prima che andassi a letto erano tutti sbronzi!Ce la faranno per la mattina seguente? 11/08/06 La mattina seguente all’uscita dalla camera(con porte senza serratura), abbiamo sentito un ragazzo vicino a noi che intonava un ritornello a noi molto familiare:po poro po po po po (il tormentone dei mondiali!), stava sistemando la sua barca quando si è accorto che eravamo Italiani.

Ci siamo avvicinati e abbiamo parlato per un pò, in un posto così sperduto trovare un romano è stato bello.

Era lì per un pò di tempo ospite di suo zio Mauro che, romano pure lui, si era trasferito li da molti anni, ed essendo un geologo lì aveva trovato il suo angolo di paradiso.

Simpaticissimi tutti e due, e molto disponibili si offrirono di portarci con la loro barca un pò a zonzo, naturalmente accettammo.Intanto i Californiani si erano appena alzati, erano le nove, ma la gara di pesca era quasi finita!Andammo a dare il buongiorno e a prenderli un pò in giro, ci regalarono frutta a volontà e due conchiglie troppo belle!Dopo i saluti ripartirono per l’america.

In un paesaggio così arido non mi sarei mai aspettata così tanta vita, pesci enormi e coloratissimi, pellicani, leoni marini a decine, delfini e mi hanno garantito che ci sono anche le balene, ma purtroppo non siamo riusciti ad avvistarle.

Acque che davano dal turchese al blu intenso con effetti indescrivibili dove naturalmente non potevamo che tuffarci.

Non eravamo solo noi C’era anche Trevis(americano DOC), con altre due ragazze oltre alla moglie di Mauro(americana anche lei di origini indiane) con le loro due bambine che a soli cinque anni capivano perfettamente Italiano, Inglese e Spagnolo.

Bellissima giornata anche se il caldo era intenso.Dopo una pennichella siamo andati a casa di Mauro per un caffè ,il quale ci ha portato a vedere delle tartarughe che fanno parte di un progetto finanziato per la protezione di questa specie e al quale lui partecipa.

Sta costruendo anche un ostello su una collina che domina l’intera baia, lo salutiamo promettendogli di tornare il prossimo anno per vederlo.

12/08/06 Continua la nostra discesa verso la punta della Baia, incontrando Guerrero Negro dove vi sono le più grandi saline del mondo, che purtroppo non sono visitabili ma che riusciamo ad ammirare da lontano.A questo punto siamo esattamente a metà baia a cavallodel 28° parallelo, da qui in giù si vive con un ora di ritardo rispetto alla metà a nord. Dopo circa 150 km troviamo l’oasi di San Ignacio, che dopo km di deserto e di aridità, è una sosta molto gradita. Il paesaggio di cactus ed agavi sembra lontano e lascia il posto a palme verdi e lussureggianti.

Nella piazza principale si scorge arrivando una bella chiesa e l’antica missione del 1728 costruita in pietra lavica.

Dopo circa 55 km si giunge a Santa Rosalia,affacciata come Bahia de Los Angeles sul Mar de Cortez, piacevole cittadina dalla spiccata impronta francese,deve la sua floridità alla scoperta di una vena sotterranea di ottimo rame.

Usciti di macchina con l’aria condizionata a”palla” ci rendemmo conto che saremo stati lì per poco tempo, in quanto l’umidità era elevatissima. Tempo di ammirare la piccola chiesetta interamente in acciaio in stile gotico disegnata da Eiffel.

Dopo circa 70 km arriviamo a Mulegè, questo tratto di costa e soprattutto quello della Bahia Conception per me è stato in assoluto il più bello.

Era gia tardi, trovammo posto in una posada abbastanza conosciuta quella della “Serenidad” dove abbiamo respirato a pieno le Messicanità attraverso musiche dal vivo un atmosfera allegra e frizzante, per finire l’opera una cena a base di maialino cotto alla brace con varie salsine gustosissime ed un flan idilliaco.

Andammo a letto belli pieni(anche di tequila),in una camera per quattro poiché non c’era altra disponibilità.

Devo dire che gli alloggi trovati fin ora sono risultati più economici di quello che ci aspettavamo.

13/08/06 La mattina fu dedicata alla visita di Mulegè e della sua missione Santa Rosalia de Mulegè, molto bella dove approfittammo per scattare qualche foto.

Il resto della giornata lo dedicammo a lunghe nuotate in varie spiagge della bahia Conception.

La sabbia è candida e finissima e il mare così calmo che sembra un lago.Le spiagge più famose sono abbastanza vicine tra loro e con sorpresa totalmente deserte.

La Playa Santispac,El Coyote e Requeson sicuramente le migliori. All’interno della baia ci sono molte isolette che possono essere raggiunte in barca o in kajak.

Il verde smeraldo e i colori di un gioiello che l’acqua emana ci induce a passare un altra notte lì.

Io amante dell’avventura e della natura propongo di tirare fuori tenda e sacco a pelo, era il momento giusto, ma gli altri non erano molto convinti.

Quando sulla spiaggia dove fino ad ora eravamo soli arrivano tre Americani che si accampano, così decidemmo di restaRE ANCHE NOI.

Addormentarsi in un silenzio surreale cullati soltanto dal rumore delle onde è una sensazione bellissima.

14/08/06 Mi svegliano quelle che pensavo essere cicale, invece poi ho saputo essere serpenti a sonagli! Non li ho visti da vicino ma soltanto una volta uno ci ha attraversato la strada.

L’acqua era gia caldissima alle otto di mattina ed un bagnetto ci stava proprio bene. Dopo poco mi raggiunsero anche gli altri.

Lo snorkeling in quelle zone è bellissimo si riescono a vedere molte varietà di pesci.

La tappa successiva si trova più o meno a 140km:Loreto,tranquilla e rilassante località di mare accompagnata da albe e tramonti spettacolari.Arriviamo nel tardo pomeriggio e volevamo trovare subito una sistemazione in quanto il paese ci sembrava affollato di turisti, molto di più di quelli che avevamo visto fino ad ora.

Io e Veronica avevamo gia adocchiato un albergo spettacolare a detta delle guide, la Posada Des Flores, entrammo dentro ad un cortile ben curato in tipico stile Messicano con fontane e verde rigoglioso, il tutto lontano dalle pensioncine trovate fino ad ora.

Chiedemmo il prezzo che come mi immaginavo era un pò più alto delle cifre da noi finora pagate, ma non cosi tanto. 70 dollari a notte per camera.

Ma gli uomini tirchioni come al solito, non ne volevano sapere.

Ci accontentammo di un hotel che faceva parte della catena della Pinta, molto grande, pulito, ma niente di particolare a parte la grande piscina con idromassaggio veramente bella.

La sera passeggiammo nel centro in quanto ci avevano detto che c’era un ottima gelateria, avevamo voglia di qualcosa di dolce perché dove avevamo mangiato fino ad ora non abbiamo trovato nessun dessert.

In effetti il gelato era buonissimo ed enorme alla modica cifra di 20 centesimi di dollaro! Pensare che dalle nostre parti un gelato due gusti lo paghi due euro! Conoscemmo dei Messicani molto simpatici che con il nostro spagnolo improvvisato riuscivano a capirci.

La mia impressione sui Messicani per ora era stata molto buona, persone socièvoli e gentili in alcuni casi curiosi di conoscerci.

La sera di solito cenavamo in un ristorante ma a pranzo preferivamo non perdere tempo e molte volte abbiamo fatto spesa nei supermercati e mangiato in macchina per proseguire il nostro viaggio dilungarci troppo.

Entrando nei supermercati tutta l’attenzione era rivolta verso di noi, in quanto non sono abituati a vedere molti turisti,a volte ci sentivamo così osservati che controllavamo se avevamo tutto a posto.

In ogni caso sono stati sempre educati e mai invadenti.

15/08/06 Sveglia alle nove , il caldo è intenso man mano che scendiamo lungo la penisola,45°circa.

Quella mattina dovevamo raggiungere La Missione di San Francisco Javrier.

Proseguendo verso sud per qualche km, si imbocca una strada sterrata lunga circa 35 km, molto tortuosa non adatta alla nostra macchina, ma noi da veri incoscienti abbiamo provato.

Dopo curve a gomito, discese e salite ripide, paesaggi aridi e canyon spettacolari dove bisogna proseguire molto lentamente; si arriverà a ridosso di un oasi verdissima fatta di palmeti e di olivi, siamo arrivati a destinazione.

Questa missione è la più bella di tutta la Baja California, NEL VILLAGGIO ADIACENTE vive una piccolissima comunità indigena di origine Cochimi accogliente e povera.

La chiesa è imponente e scura, in pietra lavica, è molto ben conservata.

Nel giardino di lato alla chiesa vi è un enorme olivo che le persone del luogo dicono sacro, ed ha oltre trecento anni.

Riusciamo a vedere diverse iguana dai colori vivaci, immobili ci guardano come se fossero in posa per la foto.

Da qui bisogna tornare indietro con la stessa strada, ammiriamo ancora il panorama da film western , sotto un sole cocente con gli avvoltoi che gironzolano alti su di noi.

Ci viene la bella idea di riprendere con la nostra telecamera, anticipando a piedi la macchina, delle scene clamorose dove ci si vede la nostra super car alle prese con la strada.

Come prevedevamo le riprese dovevano essere fatte da me e Veronica e gli altri due pigroni ci avrebbero strabiliato con una performance di guida da rally!(solo secondo loro).

Dopo una sudata pazzesca e con la polvere che ci era entrata in tutti i pori, devo dire che ne è valsa la pena! A casa sono riuscita a fare un montaggino niente male, con il sottofondo musicale di Sergio Leone, e delle riprese alla Spielberg l’Oscar è nostro.

Scherzi a parte, prossima tappa La Paz.

Intanto super car stava cominciando ad accusare! Nella Baja, vicino ai centri abitati, ma anche in mezzo deserto, il più delle volte non sono segnalati dei dossi, anzi delle “montagne” artificiali.

La nostra macchina non era una jeep (Purtroppo), e ad ogni “TOPA”, cosi erano chiamati nei cartelli stradali, era nostra.

Risultato , la marmitta stava dando segni di cedimento.

Con indifferenza proseguimmo lasciandoci alle spalle la catena montuosa dette “Sierra della Giganta”.

300 km circa più avanti arriviamo alla piacevolissima e raffinata La Paz, che dopo baie solitarie, ruderi e deserti, rappresenta un piacevole distensivo.

E’ divenuta una delle mete più in voga della penisola da quando Loreto anni fa fu spazzata via dall’uragano grazie alla vicinanza di spiagge candide, mare cristallino, locali eleganti ed alloggi chic.

Cenammo in uno dei tanti ristorantini e , per smaltire la solita tequila decidemmo di passeggiare sul lungomare,tra alte palme da dattero, per arrivare al pontile dove si trova uno splendido gazebo di quarzo rosa.

Scoprimmo che La Paz è il centro più grande della Baja per la produzione di perle, ve ne sono di magnifiche nelle botteghe di artigianato.

Per il pernottamento non abbiamo avuto nessun problema anche se siamo arrivati un pò tardino, anche perché agosto in Baja California è bassa stagione in quanto fa molto caldo ed in più gli Americani arrivano più facilmente verso febbraio o marzo, per l’avvistamento delle balene.

L’hotel era bellissimo e siamo riusciti a trovare una suite con due camere per soli 60 dollari.Il tutto comprensivo di cucina attrezzata, due bagni, un bellissimo arredamento ed una piscina da sballo, con il ponte dei pirati sospeso.

Mi sembra di ricordare che si chiamasse “il Morro”, ed era in stile moresco.

Decidemmo di sostare due giorni anche per riposarci un pò, anche perché i km percorsi fino ad ora erano più di 1500.

16/08/06 Colazione abbondante in albergo, con deliziosi hot cakes, e frutta fresca.

Poi direzione mare, lungo la costa dopo La Paz ci sono spiagge candide e deserte.La più bella è senza dubbio Balandra, un piccolo golfettino con diverse spiaggiettine da raggiungere a piedi o a nuoto, la sabbia sembra borotalco e l’acqua è cristallina.

Nella prima spiaggia la marea la mattina è talmente bassa che si può camminare per molti metri con l’acqua che arriva non più su del ginocchio, ammirando varietà di pesciolini e razze gigantesche.

Prendiamo pinne e maschere e dopo qualche bracciata riusciamo ad arrivare in una spiaggetta idilliaca, un vero eden, cui fa da cornice una strana roccia a forma di fungo.

Invece dalla spiaggia di Pichilingue si può raggiungere una delle isole più ammirate, La Isla De Espirito Santo che dicono essere magnifica ma che noi a malincuore non ce l’abbiamo fatta a visitare.

La sera decidiamo di mangiare nell’ appartamento, abbiamo fatto scorte in un market di La Paz, dove abbiamo comprato la pasta e la nutella perché ci mancavano da morire! Tra un brindisino ed un’ altro, il tempo passò velocemente, era già l’ora di andare a nanna! 17/08/06 La Paz avrebbe sicuramente meritato più tempo, ma purtroppo i giorni volano e non siamo ancora arrivati all’estremità della baia.

Ricominciamo a viaggiare lungo la 1, che veramente ci ha accompagnato per la maggior parte dell’itinerario, attraverso panorami incredibili.

In tutta la sua lunghezza, 1700 km circa, è quasi sempre in buono stato,in alcuni punti la chiamano “la escenica” e si merita a pieno il suo nome tagliata a volte tra cielo e mare; maggiori problemi sono dati invece dai messicani che nella guida non sono proprio prudenti, serve molta prudenza se guidate di notte, loro a volte guidano a fari spenti! Bisogna fare molta attenzione anche ai numerosi camion(enormi) che percorrono questa strada, anche se devo dire che nella guida sono molto disciplinati, mettendo la freccia a sinistra ti segnalano quando la situazione davanti è tranquilla e tu puoi sorpassare.

La 1 è molto stretta e vi sono pochissime piazzole di sosta laterali, il punto più brutto l’abbiamo trovato dalla Baja Conception a La Paz.

Per finire, perché tutto questo resti un avventura, attenzione agli animali, soprattutto alle mucche che molte volte si trovano ai bordi o addirittura nela strada!Vi accorgerete che qui la natura è selvaggia, non addomesticata come a casa.

Prima sosta Los Barriles, molto carino, mare bellissimo, la spiaggia è lunga km e km, ed è totalmente deserta.

Sul lungo mare si possono ammirare bellissime ville, costruite dagli americani, che in questo periodo sembrano però vuote.

Percorriamo uno sterrato abbastanza breve per arrivare in un luogo che ci avevano consigliato, ma per la nostra super car è stato veramente troppo.

Dopo un dosso improvviso abbiamo sentito un rumore strano, ci siamo fermati e purtroppo la marmitta ci aveva lasciato! Si era staccata di netto! E adesso? Non c’è dubbio in questa vacanza la fortuna era dalla nostra parte! I ragazzi riuscirono a trovare in un campo un filo di ferro e in qualche modo tentarono di tenerla su.

Un americano di passaggio ci disse che a circa 30km potevamo trovare un meccanico, ma noi ci sentivamo così ottimisti che riuscimmo ad arrivare fino a San Jose del Cabo dove trovammo un punto noleggio della Hertz.

Danni riportati: marmitta a terra, una gomma forata, ed in più la macchina dalla polvere non sembrava neanche quella che ci avevano consegnato.

Ma loro non sembravano molto stupiti della cosa, in dieci minuti effettuammo il cambio.

Noi speravamo in un fuoristrada, eravamo disposti anche ad aggiungere qualcosa, ma il nostro destino era ancora una Dodge Stratus però rossa fuego! Dopo circa 200 km da La Paz raggiungemmo il centro di San jose del Cabo, ancora un altro lato della medaglia di questo sorprendente viaggio.

Questa cittadina, per noi provenienti dal niente, risultava molto affollata, in realtà il vero centro di chi è in cerca di baldoria è Cabo San Lucas.

San Josè propone ottimi alberghi, campi da golf, e ristorantini romantici.

Noi abbiamo trovato una posada veramente carina con camere arredate in tipico stile Messicano e visto la stanchezza decidiamo di fermarci qui.

18/08/06 La mattina decidemmo di percorrere i venti km o più km di strada panoramica che da San Josè portaNO A cABO sAN lUCAS.

Questa zona per noi viaggiatori amanti dei grandi deserti, degli spazi immensi, e della solitudine, crea un pò di sconcerto.

questa città è stata costruita a misura per gli americani, strabilianti hotel extra lusso( io che ho viaggiato abbastanza non ne ho mai visti così),piscine faraoniche e qualsiasi esigenza si possa immaginare.

Il tutto creato per una vacanza di chi necessita di uno stop lavorativo godendosi il meritato riposo in una delle zone più lussuose del Messico.

Molti Californiani giungono qui con comodi voli di linea in cerca di divertimento ma anche di relax allo stesso tempo.

Si trova sulla punta estrema della penisola bagnata da un lato dal Mar di Cortez e dall’altro dall’Oceano Pacifico.

La dove il caldo mare di Cortez incontra la fredda acqua, e le onde dell’Oceano.

Fanno da cornice incredibili rocce modellate dal mare, quasi da sembrare ricamate, ed i colori della natura riescono ancora a stupirci nonostante l’intervento dell’uomo in alcuni casi sia stato privo di scrupoli.

Il lungo mare è incredibile, vi sono una miriade di calette, e noi ne scegliamo una a caso.

Il piccolo golfettino è pieno di barche e c’è molta gente con le maschere a riva.

Incuriositi ci tuffiamo subito e lo spettacolo che ci attende è mozzafiato.

A tre metri dalla riva l’acqua arriva già alle spalle e guardando sotto vedo centinaia di pesci che mi passano tra le gambe, sono enormi e coloratissimi.

L’unico inconveniente è che il posto è veramente affollato e per giunta ogni mezzora arrivano traghetti stracolmi di gente che viene catapultata in acqua con giubbotto di salvataggio pinne e maschere, in più c’è anche il sottofondo musicale:dall’altoparlante del traghetto esce una musica da discoteca che toglie tutta la poesia al luogo , una vera americanata.

Nonostante tutto questa spiaggia rimane una delle più belle che ho visto.

Nel pomeriggio decidiamo di raggiungere una spiaggia piena di surfisti per scattare e filmare uno degli sport più amato in questo posto.

La sera aCabo San Lucas è molto movimentata, coca cola e birra a fiumi, sandwich di ogni tipo, musica a volume altissimo, ed un centro commerciale enorme aperto fino a tardi, ottimo per i souvenir.

Quello che colpisce è che nella zona stanno costruendo moltissimo, oltre agli alberghi, è un punto di riferimento per i ricchi imprenditori locali e per gli agenti immobiliari che offrono ville ultra accessoriate per chi non vuole perdersi un posto in prima fila davanti all’oceano.La punta estrema della penisola è caratterizzata da “el Arco”, un enorme arco naturale raggiungibile solo in barca.

Io e Veronica decidemmo di passare una notte in uno di questi meravigliosi hotel, li ispezionammo quasi tutti, rimanendo incantate ogni qual volta entravamo nella hall, i nostri mariti ancora di più quando ci chiedevano per una notte oltre i 250 euro a notte.

Deluse ancora una volta tornammo alla nostra posada a San Jose, carina ma molto umile a confronto di quello che avevamo visto.

19/08/06 Con un pò di tristezza ci rendiamo conto che dovevamo tornare indietro, la nostra vacanza stava per finire!Nooooooooo!!!!! pASSIAMO DA UN CARATTERISTICO VILLAGGIO, Todos Santos, affacciato sull’oceano è meta ideale di molti surfisti e non solo; è amata anche da intellettuali ed artisti per la sua atmosfera rilassata e la tradizionalità del luogo.

Vi sono molte botteghine piene di artigianato locale e in più qui si trova il famoso Hotel California, che sembra aver ispirato la canzone degli Eaglels.

Ritorniamo sulla vecchia strada e pernottiamo nei pressi di Loreto dove troviamo un accogliente hotel con più di 100 camere ma dove gli ospiti eravamo solo noi.

20/08/06 Alla mattina il bagno nel silenzio più silenzio che io abbia mai “sentito”, una buona colazione con gli irrinunciabili Hot cakes, e via si riparte! Ne approfittiamo per fare un ultimo bagno nella splendida Baja Conception.

La spiaggia di Requeson era senza dubbio la più bella, con il suo mare limpido ed una lingua di sabbia stretta dove poter raggiungere un isoletta deserta ed incontaminata, un vero eden! Giuro che ho lasciato questo posto con un nodo in gola! Anche oggi ci aspettano molti km,destinazione:Catavina.

Arrivo a notte fonda, siamo molto stanchi, e la sensazione è quella di essere anche polverosi, dopo tanto deserto.

Anche se viaggiare nel deserto di notte è sconsigliato, non ne potevamo fare a meno, il vantaggio è che siamo riusciti a fare foto fantastiche con tramonti e cactus, in un deserto sabbioso ma anche roccioso, dove lo sguardo può perdersi nell’infinita bellezza di questo splendido paese.

Pernottiamo a Catavina in un hotel La Pinta, molto carino, anche perché nella zona non ve ne erano molti altri.

21/08/06 Decidiamo di ripassare da Ensenada, per l’ultimo giorno di shopping e per comprare souvenir.

Ho comprato diverse lucertoline di coccio colorate da appendere al muro, una maschera Maya, ed altro , e comunque l’artigianato messicano è molto ricco, e si riescono a trovare oggetti molto carini.

A Ensenada pernottiamo in un Hotel molto bello in stile coloniale di cui non ricordo il nome, con una piscina quasi olimpionica.

Dopo molta fatica ci siamo dedicati per un pomeriggio al relax, al sole e a qualche nuotata.

La sera cena tipica con tortillas, pollo, peperoni e una zuppa di avocado buonissima.

Un consiglio, se lo trovate non fatevi mancare un assaggio al flan, che io trovo superbo.

22/08/06 Partenza per Tijuana, per la riconsegna dell’auto, e per passare il confine per gli U.S.A.

Il passaggio al ritorno è stato un pò più lungo che quello dell’andata, abbiamo subito il controllo dei bagagli e dei documenti, ma nel giro di mezzora ce la siamo cavata.

Devo ricordare che nel viaggio di ritorno da Cabo San Lucas a Tijuana, abbiamo trovato molti posti di blocco militari che, mentre all’andata ci facevano passare tranquillamente, al ritorno ci siamo dovuti fermare ad ognuno.

Ogni volta ci hanno fatto scendere, ed hanno controllato a fondo ogni angolo della macchina, persino sotto i seggiolini! Volevo far visitare Los Angeles ai miei amici, in quanto io c’ero gia stata in viaggio di nozze l’ho trovata interessantissima,ma non c’è stato il tempo.

Sul taxi dalla fermata del bus fino all’aeroporto abbiamo potuto ammirare da lontano, le cime dei grattacieli del centro che sullo sfondo di un cielo variopinto di rosso chiudevano questa splendida avventura come la scena finale di un film che ci è piaciuto moltissimo e che resterà sempre nei nostri ricordi! 23/08/06 Partenza alle 7 di mattina da Los Angeles per tornare a casa! 24/08/06 Arrivo a casa!

TOTALE COSTO VIAGGIO “ ALL INCLUSIVE” a persona 1800 EURO



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