Messico… tra Playa del Carmen e Isla Cozumel
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L’Hotel Fiesta Banana si trova sulla Calle 32-34 proprio all’inizio della strada pedonale 5 Avenida. I proprietari Giovanna, Roberto e Matteo sono italiani e alla reception c’è la simpaticissima Sara che ci è stata di notevole aiuto dandoci molti consigli per il nostro soggiorno a Playa. La stanza è la deluxe plus fornita di tutti i confort e siamo molto contenti della nostra scelta. La colazione continentale inclusa prevede latte, caffè americano, succo di arancia, tea, toast con marmellata. Ci sistemiamo e usciamo per la cena. Ci fermiamo al ristorante Molusko e… com’è piccolo il mondo: il proprietario del ristorante, Luca, è nato proprio nella nostra città! Mangiamo le nostre prime tacos a base di pesce, semplicemente favolose, e beviamo la nostra prima tequila! Il fuso si fa sentire e quindi andiamo subito a dormire.
Martedì 10: Meravigliosa spiaggia
La mattina successiva, dopo una piacevole colazione sulla terrazza coperta al primo piano, ci prepariamo per la nostra prima giornata di mare e relax. Alla reception prendiamo il coupon per lo sconto del 50% al Mamita’s beach club, 5 minuti a piedi. Il costo per due lettini con ombrellone è di soli 45 pesos (circa 3 euro). Il colore del mare è stupendo, la sabbia è fine e bianca. Pranziamo a base di pesce al Cool e verso le 16,30 rientriamo al ns hotel. Alla destra dell’Hotel c’è l’agenzia Caribe Viaggi, gestita sempre dai proprietari e prenotiamo le nostre escursioni.
Mercoledì 11: Chichen Itza, Cenote Ikil, Valladolid
La partenza per e davanti al nostro hotel alle 7.50 con pullmino. Arriviamo alle 11 circa dopo una sosta a Tulum, a uno dei maggiori siti archeologici della penisola dello Yucatan, Chichen Itza (Maya: Chi’ch’èen Ìitsha’) e la visita guidata dura circa 2 ore. La zona archeologica di Chichén Itzá è nella Lista del Patrimonio Mondiale dall’Unesco nel 1988 e nel 2007 è stato riconosciuto come una delle nuove meraviglie del mondo, un’iniziativa privata senza il supporto di Unesco, ma con il riconoscimento di milioni di elettori in tutto il mondo. La piramide principale, El Castillo, non è più aperta al pubblico da circa 5 anni, ma comunque essere ai piedi del Dio Maya, Kukulcan, è strepitoso. Dopo aver acquistato qualche souvenirs andiamo a pranzo a buffet in un caratteristico ristorante; le bevande non sono comprese ma è divertente il servizio dei camerieri che in abiti tipici le servono al tavolo ballando i tipici balli Yucatechi con il vassoio in equilibrio sulla testa. Nel pomeriggio facciamo sosta nel centro di Valladolid, la seconda città coloniale dello Yucatan, fondata nel 1595. Molto curati i giardini della piazza principale. Rientro a Playa del Carmine intorno alle 18. A cena andiamo al “El Carnicero” sulla 5 Av. e gustiamo due ottime tagliate di carne con verdure e patate.
Giovedì 12
La giornata successiva ci rilassiamo al mare e trascorriamo una intera giornata sulla splendida e bianca spiaggia di Playa.
Venerdì 13: Biosfera di Sian Khaan
Oggi si va alla riserva naturale di Sian ka’an che per i Maya era “la porta per il paradiso”. Il tour costa 70 euro a persona con pranzo incluso (poi bisogna pagare 25 pesos a testa di tassa) e prevede il trasporto in pulmino con A/C, entrata nella Biosfera, giro in barca di circa 3 ore nella laguna tra mangrovie, cicogne, aironi, pellicani, fregate e aquile pescatrici e snorkeling nella barriera corallina. Tra coloratissimi pesci avvistiamo anche una manta mimetizzata sul fondale. Poi ci dirigiamo verso le tartarughe marine e i delfini che nuotano indisturbati in questo paradiso tropicale. Quindi pranziamo in un ristorante tipico e rientriamo a Playa intorno alle 19. E’ stata una giornata fantastica e siamo stati molto fortunati ad avere come guida Alessio, un ragazzo italiano che ci ha spiegato tantissime cose e della riserva e degli animali che la abitano e del Messico in generale. Siamo molto stanchi ma dopo esserci riposati usciamo a fare una passeggiata. A cena andiamo al Molusko perché Nik sente il bisogno di mangiare un bel piatto di spaghetti allo scoglio (e che piatto… gli spaghetti nemmeno si vedevano per tanti frutti di mare!).
Sabato 14: Sotto la pioggia di Playa del Carmen
Ci svegliamo con la pioggia ma decidiamo comunque di uscire e fare un giro tra i negozi per acquistare souvenir. Pranziamo al ristorante tipico “Las Mananitas” sulla 5 Av. e nel pomeriggio, visto che ha smesso di piovere, facciamo una lunga e piacevole passeggiata sulla spiaggia Playcar e per fortuna riusciamo a rientrare in hotel in tempo prima che ricominci a piovere.
Domenica 15: Escursione nella giungla maya e visita a Coba
La giornata comincia alle 8. Prima tappa a Tulum per la colazione quindi direzione villaggio maya. Dopo averci fornito l’attrezzatura adeguata attraversiamo con la canoa il lago per raggiungere l’altra sponda e camminare fino al punto in cui ammirare le scimmie urlatrici, quindi proseguiamo a piedi nel mezzo della giungla e infine con la zip line torniamo al punto in cui attraversare il lago con la canoa, quindi dritti verso il cenote ma prima si svolge la cerimonia maya di purificazione e lo sciamano ci offre da bere una miscela di erbe e miele. Il cenote è buio, stretto e profondo e mentre Nik scende con l’imbracatura io preferisco filmarlo dall’alto. Alle 14,30 torna il pullmino e ci dirigiamo al ristorante vicino ad un lago popolato da coccodrilli. Nel pomeriggio visitiamo il sito archeologico di Coba con guida in italiano. Coba era una città dell’impero Maya che nel suo periodo di massimo splendore aveva una popolazione di circa 50.000 abitanti e una superficie di ottanta chilometri quadrati. La maggior parte delle città è stata costruita a metà del periodo classico della civiltà Maya, tra 500 e 900 dC ed ebbe diversi templi. Tra il 200 e il 600 dC, la città di Coba sembra aver esercitato un ampio controllo del territorio, che avrebbe portato a dominare il nord dello stato di Quintana Roo e anche porzioni orientale della penisola dello Yucatan. Prendiamo una bici lisciò per 100 pesos visto che c’è molto da camminare fino alla piramide di Nohoch Muul. Questa è la piú alta del Mondo Maya Yucateco 42 metri e 120 gradoni è immersa nella rigogliosa jungla yucateca. Raggiungiamo la cima e dopo tanta fatica ammiriamo uno stupendo panorama a 360 gradi.
Lunedì 16: Spiaggia di Akumal
Ci dirigiamo verso Calle 2 per prendere il “collectivos” in direzione Akumal (30 pesos a persona). Dopo circa 20 minuti ci ferma sulla Carretera federal e attraversato il ponte percorriamo 300 mt a piedi prima di essere sulla spiaggia. Dopo un buon espresso ci sistemiamo sui lettini del Moon Rise (130 pesos per tutta la giornata con una bibita inclusa). Nella lingua Maya, Akumal significa “rifugio per le tartarughe”. Per accedere alla spiaggia, Baia Mezza Luna (Half Moon Bay), non si paga nessun ingresso e per vedere le tartarughe non è necessario un tour o una guida perchè le tartarughe nuotano vicinissime alla riva e bastano una maschera e il boccaglio, dopo al massimo 5 minuti in acqua se ne può incontrare una adagiata al fondale che mangia o sporge la testa a fior d’acqua per poi reimmergersi. Peccato che la giornata sia un po’ ventilata e il mare non molto calmo. Mangiamo ottime tacos di pescado al ristorante sul mare e facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia. Rientriamo intorno alle 17 e il colectivos ci lascia a lato del ristorante maya Xulaam, e cosa vediamo appollaiati sui tronchi di albero? Coloratissimi pappagalli Ara nelle tonalità rosso, verde e giallo e poi c’è Pablo che dice anche “Ola”! Poi i pappagalli cenerino verde pistacchio e il cacatuide bianco con la cresta sulla testa. Decidiamo che la nostra cena sarà allo Xuluum ed infatti la scelta è stata perfetta. Ambiente molto accogliente e rilassante, c’è una ragazza che prepara le tacos al momento come vuole la tradizione maya e anche l’arrosto è cucinato all’aperto. Assistiamo alla preparazione del caffè maya, un vero spettacolo ma preferiamo terminare la cena con un favoloso dolce. Prima di andare via il manager ci porta Pablo e lo poggia sul braccio di Nik per fare delle foto…sembrava più piccolo da lontano, mordicchia il braccio ma è stupendo.
Martedì 17: Rovine Maya sul mare
Prendiamo il collectivos e dopo circa 40 minuti siamo alle rovine maya di Tulum (30 pesos a persona). Il biglietto di ingresso al sito costa 57 pesos a persona (circa 9 euro). Tulum è un importante complesso archeologico Maya. La sua particolare posizione, sulla costa a picco sul mare, ha fatto sì che fosse la prima città Maya ad essere avvistata dagli spagnoli nel 1517. La città di Tulum ricevette il nome dagli antichi Maya, anche se le iscrizioni che sono state trovate risalgono al 564, la maggior parte degli edifici che vediamo oggi sono stati costruiti nel periodo post classico della civiltà Maya, tra il 1200 e il 1450. La sua favorevole posizione geografica ne aveva in precedenza decretato la fortuna, facendola diventare una importante scalo commerciale di prodotti quali pesce, miele, sale, ossidiana e piume di quetzal. Dopo aver ammirato l’edificio più importante del sito, El Castillo, ci dirigiamo alla spiaggia per trascorrere qualche ora al sole ma c’è molto vento, infatti non riusciamo nemmeno a scendere alla famosa Playa Paradiso perché ci sono troppe onde, e dovremmo percorrere un paio di km prima di trovare qualche struttura balneare quindi torniamo indietro e prendiamo un taxi per il centro di Tulum. Ci fermiamo a prendere un cafè espresso e riprendiamo il collectivos per Playa del Carmen. Sono le 13 e prima di andare in spiaggia a rilassarci ci fermiamo a mangiare un piatto di tacos a Las Mananitas.
Mercoledì 18: Ritorno ad Half Moon Bay
Decidiamo di tornare alla spiaggia di Akumal e trascorriamo tutta la giornata in questo meraviglioso paradiso. La giornata è perfetta per fare snorkeling e riusciamo a nuotare tra bellissime tartarughe giganti. Questo posto resterà per sempre nella nostra mente.
Giovedì 19: Si va alla Isla de Cozumel
Prendiamo un taxi per il ferry boat. I biglietti si acquistano da Ultramar e andata e ritorno costa 312 a persona (circa 18 euro). Il traghetto parte puntuale alle ore 10 e in 40 minuti siamo sull’isola.
Il nome originale era Cozumel Ah-Cuzamil-Peten, che significa “terra delle rondini”. Fu lo scienziato francese Jacques Cousteau a riscoprire l’isola quasi dimenticata dopo anni di storia: dopo averne esplorato i fondali, si sparse la voce nel mondo subacqueo di quanto incredibile fosse il reef dell’isola. Seguiamo le indicazioni per il nostro alloggio Villa Escondida (www.villaescondidacozumel.com) e in 5 minuti siamo al n. 299 della 10 Avenida. I proprietari sono David e Magda Sihikals. Lui canadese lei yucateca hanno una casa meravigliosa con giardino, piscina, zona relax con amache e sdraio insomma un oasi di pace. Ci sono 4 camere adibite agli ospiti e la nostra è al primo piano. La loro piccola cagnolina Cutie Pie (ovvero Uappa) ci segue ovunque.
David ci consiglia di andare a pranzo da La Chosa che è proprio di fronte a Villa Escondida e accettiamo il consiglio; ed in effetti si mangia bene e si paga poco (18 euro in due, menu di pesce). Decidiamo di affittare un’auto e David telefona per noi all’autonoleggio e per 150 dollari prendiamo una basic per tre giorni con assicurazione casco inclusa. Partiamo alla scoperta dell’isola e ci dirigiamo verso sud per ammirare scorci di paesaggio e spiagge incontaminate. Rientriamo intorno alle 17 e dopo esserci rilassati nel giardino di Villa Escondida ci prepariamo per andare a cena. Passeggiamo lungo i vicoli del centro e ci fermiamo da Casa Denis, ristorante con cucina tipica yucateca che esiste dal 1945. Ceniamo a base di carne di vitello alla griglia e spendiamo in due circa 15 euro (attenzione non accettano carte, solo contanti).
Venerdì 20: Alla scoperta della zona sud dell’isola
La colazione di Magda è stata incredibile: panini alla cannella, torta americana, ciambella, piatto di frutta, e poi caffè, latte, succo d’arancia, yogurth, piatto yucateca (tacos con uova, fagioli, prosciutto cotto, mozzarella, pomodoro).
Dopo questa sana colazione che ci sazierà fino alla sera, si va nella parte più meridionale dell’isola, al Punta Sur National Park, un parco ecologico che include una barriera corallina, lagune, spiagge e una bassa foresta nella zona circostante. L’ingresso costa 12 dollari e la prima tappa è nella laguna dove vivono i coccodrilli. Dopo aver percorso un ponte in legno si raggiunge la torre di avvistamento che consente di avere una visione completa della laguna. Dopo aver fatto un po’ di rumore eccolo che viene fuori!
A destra dell’ingresso c’è El Caracol, l’osservatorio maya che consentiva di prevedere l’arrivo di uragani e tempeste. Ci rimettiamo in macchina e raggiungiamo il Faro Celarain e dopo la “fatica” di circa 120 gradini si può ammirare lo splendido panorama del Mar dei Carabi. Quindi dopo aver percorso qualche km a passo d’uomo per via della strada sterrata ci rilassiamo sulla spiaggia di Punta Sur.
A cena andiamo a Parilla La Mission e mangiamo un ottimo arrosto di pesce e gamberoni alla griglia, tutto per 30 euro.
Sabato 21: Chankanaab National Park
Il parco Chankanaab si trova nella laguna di Chankanaab, lungo la costa sud ovest dell’isola, a 9 km dalla popolazione di San Miguel. E’ un’area naturale costituita da un corpo d’acqua comunicante tramite un tunnel sotterraneo con il mare. Qui c’è un Giardino Botanico che ospita diverse specie di piante tropicali come orchidee, bambù e vari tipi di palma. E poi tantissime iguane che sembrano non temere affatto l’uomo!
L’ingresso costa 21 dollari a persona (circa 16 euro) e comprende anche degli spettacoli nelle aree delfini, leoni marini e otarie. Ci sistemiamo sui lettini a lato del Ristorante Bucanero e dopo aver preso il giubbotto salvagente al dive center ci immergiamo nello splendido fondale e ammiriamo anche le scultura della Vergine e del Cristo. Restiamo nel parco fino alla chiusura alle 17.
Domenica 22: Playa Palancar
Oggi è l’ultimo giorno prima della partenza e lo trascorriamo in totale relax alla spiaggia Pancalar. Il posto è molto tranquillo e la spiaggia piena di conchiglie giganti. Basta fare una passeggiata per incontrare altre specie di iguane che prendono il sole. Lo snorkeling è spettacolare e ammiriamo tantissimi pesci.
Dopo aver restituito l’auto e sbrigate le formalità torniamo a Villa Escondida e terminiamo il pomeriggio con una bella nuotata in piscina prima di sistemarci per andare a cena.
Quindi trascorriamo la serata in piazza dove è stato allestito un palco per l’inizio del Carnevale e a suon di musica scendono i concorrenti con abiti molto appariscenti e dopo essersi presentati chiedono di essere votati.
Lunedì 23: Si riparte
Alle 11 c’è il traghetto per Playa e alle 13,30 il nostro taxi ci aspetta all’Hotel Banana. Mangiamo una pizza a “La Pummarola” e via …all’areoporto. Ricordatevi di mantenere dei contanti perché prima del check-in dovrete pagare la tassa di uscita dal paese, dipende dalla compagnia aerea, noi abbiamo pagato 45 euro a testa. L’aereo purtroppo partirà in ritardo per causa della dogana messicana e arriveremo in Italia con un ritardo di circa 2 ore.
Il Messico ha lasciato in noi tantissimi bei ricordi e un grande desiderio di tornare in questi posti meravigliosi dove fa sempre caldooo!