Messico tra cultura e natura

Viaggio nel Messico meno turistico passando per atzechi, indigeni, musei, canyon e tanto mare
Scritto da: laura963
messico tra cultura e natura
Partenza il: 11/08/2012
Ritorno il: 31/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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10 agosto venerdì

Partiamo il mattino presto da Torino per Roma dove ci imbarchiamo nel volo per Los Angeles. Arrivo in orario a Los Angeles e ripartenza per Città del Messico

Arriviamo all’hotel, Hampton Inn and Suites by Hilton, dopo oltre 24 di viaggio!

Abbiamo preparato e curato il nostro viaggio insieme ad un’agenzia messicana, la Journey Mexico e siamo impazienti di iniziare il nostro giro!

11 agosto sabato

Alle nove abbiamo appuntamento con la nostra guida do oggi, Francisco o in gergo Panchito, che ci farà visitare i quartieri a sud del centro.

Si parte con il vedere, passando, il quartiere rosa, oggi dei gay, per poi arrivare a San Angel dove c’è il famoso Mercato del Sabato dove vengono venduti splendidi oggetti artigianali.

Proseguiamo poi per la casa di Diego Rivera e Frida Kahlo: questa casa è quella fatta costruire dai due artisti seguendo un’architettura minimalista. Le due case sono unite da un ponte ed ognuna ospita lo studio di ciascun artista.

Tappa successiva nel bel quartiere di Coyoacan dove si trova la casa natale di Frida, Casa Azul, oggi trasformata in un museo con alcune delle sue opere, ma anche parti intatte della sua vita quotidiana come la cucina, il suo studio di pittura e la sua camera da letto.

Dopo pranzo ci avviamo nel quartiere di Xochimilco dove nella piazzetta assistiamo ad un curioso rito azteco detto dei Voladores di Piplanta: 4 ragazzi salgono su un alto palo e si agganciano le caviglie ad una corda; sale poi un altro ragazzo, che il personifica un sacerdote, che si pone in alto ed al centro e si mette a suonare una melodia. I 4 ragazzi a testa in giù piano piano scendono girando fino a quasi toccare terra.

Dalla piazzetta ci imbarchiamo su di una delle innumerevoli barche colorate per un piacevolissimo giro tra i canali che caratterizzano l’urbanistica di questo quartiere e sui quali si affacciano un sacco di coltivazioni di fiori.

Per cena ci è stato consigliato il Café di Tacuma: il palazzo è molto bello, tipicamente messicano, la cucina buona, ma la mia scelta del piatto principale non è stata delle migliori.

12 agosto domenica

Oggi la giornata è dedicata alla visita del Centro storico di Città del Messico.

La nostra guida di oggi si chiama Gerardo e come prima cosa ci porta a visitare la piazza principale detta Zocalo, la terza piazza più grande al mondo dove si affacciano numerosi edifici, come ad esempio il Palazzo Nazionale, sede del Governo del Paese. Il palazzo in sè è molto bello, ma la vera attrazione sono i numerosi murales di Diego Rivera che raccontano tutta la storia messicana, dal tempo degli Atzechi alla rivoluzione messicana: delle vere opere d’arte molto particolari. Il Palazzo è anche sede del primo consiglio nazionale messicano ed in uno dei suoi cortili si possono ammirare tutte insieme le varie piante che vivono in Messico.

La nostra visita alla città prosegue con uno sguardo al Tempio Mayor, resta di un tempio Atzeco, ed alla Cattedrale metropolitana, bell’esempio di barocco spagnolo.

La piazza è piena di gente e stand perché a mezzogiorno ci sarà una manifestazione contro il nuovo presidente messicano accusato di brogli nelle elezioni di un mese fa.

La piazza e gli edifici sono stati costruiti sulle rovine di templi Atzechi ed in questo posto sono stati ritrovati numerosi reperti dell’epoca che vedremo più tardi al museo di antropologia.

La passeggiata ci porta a vedere altre vie su cui si affacciano numerosi bei palazzi dell’epoca coloniale.

In auto raggiungiamo quindi il museo dove dedichiamo circa un paio d’ore per vedere i vari reperti archeologici dell’epoca azteca ritrovati o nelle vicinanze dello Zocalo o nel sito di Teohtiuacan.

Di nuovo in auto raggiungiamo il quartiere di Xochimilco per andare a visitare il museo di Dolores Olmeda: il posto è una stupenda vecchia e lussuosa fazenda immersa in un bel giardino pieno di pavoni e dove si possono vedere ancora alcuni cani senza pelo tipici degli Atzechi. Ma il vero motivo che spinge i turisti a visitare tale museo è la splendida raccolta di opere di Frida Kahlo e Diego Rivera. Oltre alle opere è anche possibile vedere foto autentiche della vita dei due artisti e la splendida casa di Dolores.

Volevamo andare a mangiare a El Cardinal che ci avevano detto essere un buon ristorante, ma purtroppo non offre la cena; allora abbiamo ripiegato su Samberons, bei locali, ma cena niente di che.

13 agosto lunedì

La giornata di oggi prevede visite fuori dal centro della città. Ci dirigiamo verso nord ed incontriamo per prima cosa la piazza delle 3 culture: in questo luogo coesistono uno incastrato nell’altro 3 edifici di 3 epoche molto diverse, l’atzeca, la coloniale e la moderna.

Proseguiamo poi verso la Basilica della Vergine della Guadalupe, la più grande dell’America e la terza nel mondo, capace di ospitare al suo interno circa 22.000 persone! L’attuale basilica, estremamente moderna, sorge vicino a due chiese molto più antiche, una posta sulla stessa piazza e quella originaria posta in cima alla collina. È incredibile vedere come la seconda chiesa sia più pendente della torre di Pisa!

L’ultima tappa della giornata è il sito archeologico di Teohtiuacan datato fra il 100 ed il 300 dc: qui è possibile ammirare le due piramidi della Luna e del Sole ed un numero incredibile di piccoli templi e palazzi usati come abitazione Suggestiva anche la diritta via centrale, la via dei morti, che unisce le due piramidi e le altre costruzioni lunga circa 2 km.

Peccato che proprio mentre eravamo in cima alla Piramide del Sole, alta ben 65 metri, e raggiungibile percorrendo 248 gradini, è scoppiato il classico temporale tropicale!! Siamo arrivati in albergo con le mutande bagnate!

Per cena questa sera abbiamo scelto uno dei più bei ristoranti della capitale: la casa de las Sirenas. Questo ristorante è in un bel palazzo d’epoca giusto dietro alla Cattedrale. Noi abbiamo scelto di mangiare, nonostante la serata freschina, il terrazzo posto all’ultimo piano: da lassù la vista della cattedrale e della piazza dello Zocalo sono incantevoli. Cena a lume di candela con bei piatti della tradizione messicana.

14 agosto martedì

Stamattina la sveglia è suonata presto perché all’alba avevamo l’aereo per Los Mochis. Il volo è poi partito con un’ora di ritardo. Al nostro arrivo ci aspettava un autista per portarci a El Fuerte dove siamo arrivati dopo circa un’ora e mezza.

Al nostro arrivo alla Posada dell’Hildago ci aspettava la nostra guida, Chal, per mostraci la piccola cittadina. La prima cosa curiosa in cui ci imbattiamo è il fatto che la leggenda dice che la nostra Posada è nientemeno che la casa natale di Zorro: il papà Alejandro de la Vega era di questo paese, qui si sposò ed ebbe il suo figlio Diego; qui vissero per circa 10 anni prima di trasferirsi a Los Angeles. nella Posada è possibile vedere la Casa Veja dove Diego visse i suoi primi 10 anni. È una leggenda, ma è carina!

Il giro della cittadina inizia dal Palazzo municipale dove siamo stati presentati al Sindaco con tanto di fotografia. Abbiamo proseguito per le strade della piccola cittadina per vedere la piazza centrale, la piccola chiesetta dedicata a San Giovanni Battista ed infine il Forte da cui il paese prende il nome. Dopo pranzo un po’ di riposo anche perché la temperatura è molto elevata. Nel tardo pomeriggio è tornata la nostra guida per portarci a fare un ulteriore giro: siamo partiti caricati su un camion multi colorato che ci ha portato in riva al fiume dove abbiamo preso una barchetta a remi con la quale abbiamo fatto un lungo giro sul fiume per vedere gli uccelli, per la verità pochini, e per ammirare, dopo una passeggiata nella foresta, i petroglifici risalenti all’epoca preistorica: alcuni di essi erano estremamente chiari e raffiguravano persone, animali ed il sole considerato un dio. Curiose alcune effigi che sembravano raffigurare degli extraterrestri.

Tornati alla Posada in serata, dopo una bella doccia ristoratrice, abbiamo cenato nel caratteristico ristorante della Posada.

15 agosto mercoledì

Nella notte c’è stato un violento temporale con un sacco di lampi e tuoni che ha lasciato strascichi purtroppo anche nella giornata. Di prima mattina abbiamo preso il famoso treno del Chepe, Chihuahua – Pacifico, che percorre la Barranca del Cobre. Dal finestrino è stato possibile vedere paesaggi molto belli resi però un po’ grigi dal tempo. Per pranzo siamo arrivati a Posada Barrancas dove alloggiamo alla Posada Mirador. Il nome è una promessa mantenuta: infatti le camere e l’intero hotel sono costruite direttamente a strapiombo sul canyon. La vista è straordinaria, peccato che il cielo sia colmo di nuvole.

La nostra guida Gustavo ci ha portato a vedere alcune grotte Taramuri, la popolazione del posto che curiosamente indossa ai piedi pezzi di pneumatici. Le grotte sono le abitazioni di questa gente che sfrutta le enormi rocce per costruirsi un riparo. Abbiamo poi visto la pietra della fertilità, un enorme masso a forma di fallo. Quindi, passando attraverso strade impervie siamo andati a vedere alcuni punti panoramici oscurati però purtroppo dalle nuvole. Nell’ultimo siamo stati un po’ più fortunati e siamo riusciti a vedere pezzi di questo spettacolare canyon sia sulle varie piattaforme panoramiche sia da un ponte sospeso incredibilmente nel vuoto.

Qui siamo lontani dai villaggi, nel silenzio e nella natura: la nostra cena di ferragosto nella Posada è stata consumata in questo scenario!

16 agosto giovedì

Stamattina per fortuna ha smesso di piovere e nel cielo sono comparsi sprazzi di azzurro. La giornata di oggi è stata molto intensa: abbiamo iniziato con una bella passeggiata dall’hotel lungo il bordo del canyon per ammirare diversi punti panoramici. Abbiamo poi proseguito, dopo aver percorso qualche km in auto e raggiunto Divisadero, con un’altra passeggiata che ci ha condotto a vedere una caratteristica casa di Tarumari, sotto una grande roccia a picco sul canyon.

Quindi di nuovo in auto fino a raggiunge la località di Creel, paese nato agli inizi del 900, dove abbiamo visitato il piccolo centro.

Altra sosta per il lago artificiale di Arareko, il cui nome vuol dire a ferro di cavallo: infatti questo lago ha questa forma ed è circondato da un lato da rocce granitiche e dall’altra da bei pini: veramente incantevole!

Sosta per pranzo al nostro Sierra Lodge: immerso nella natura del parco, gestito da gente Tarumara, questa struttura è priva di elettricità e l’atmosfera che si respira è decisamente unica.

Dopo un piccolo relax nel patio, siamo andati a fare un’altra passeggiata di circa 8 km tra andata e ritorno, costeggiando un piccolo Rio immerso nei boschi che ad un certo punto si trasforma in una bella cascata. L’ultima parte della passeggiata era popolata di molte donne e bambini indigeni che vendevano le loro mercanzie: l’aspetto che hanno è molto simile a quello degli indiani di America.

Proprio mentre eravamo ai piedi della cascata è iniziato a piovere prima leggermente poi sempre più forte fino a trasformarsi in un bel temporale ed eravamo a circa 4 km dall’hotel….. Inutile dire che siamo arrivati ben bagnati, ma in camera abbiamo acceso un bel camino per asciugare noi ed i nostri vestiti.

La serata è stata molto suggestiva: tutto a lume di lampade a kerosene, praticamente unici turisti del Lodge.

17 agosto venerdì

Stamattina abbiamo come meta quella di andare a visitare la Valle dei Monaci, un luogo dove alcune formazioni rocciose di origine vulcanica hanno creato degli enormi pinnacoli che hanno preso la forma di monaci in processione. Alcuni ci hanno anche visto delle forme falliche dando così il nome alla valle della Fertilità, ma i missionari hanno preferito la prima versione. Altra sosta alla Valle delle Rane e a quella dei Funghi: anche in questi casi sono le rocce ad avere la forma o di rane o di funghi. Nel passare da una valle all’altra visitiamo l’ultima grotta Tarumari ancora più suggestiva delle precedenti e dove negli anni 60 è stato girato un film.

In tarda mattinata dobbiamo prendere il treno del Chepe che da Creel ci porta nuovamente al El Fuerte attraverso scenari montani molto belli dove arriviamo per le 19.

Ci attende un taxi della Posada dell’Hildago, la stessa di due sere fa che ci porta in hotel. Dopo una doccia ristoratrice scegliamo di andare a mangiare nel ristorante Diligencias, dell’hotel la Choza che ci ha consigliato Gustavo: ottima scelta! Abbiamo mangiato pesce ed aragoste di fiume veramente deliziose!

18 agosto sabato

Mattina di relax inframmezzata da un giro che il bravo Chal ci ha fatto fare in un villaggetto indigeno dove ci hanno mostrato alcune danze pre ispaniche, modificate poi dai missionari per esigenze religiose: la danza del cervo, la danza della settimana Santa, la danza del guerriero romano.

Abbiamo poi ancora fatto un giro per il villaggio con il camion dipinto, ma il paese è veramente piccolo e noi abbiamo già visto tutto.

Dopo pranzo partiamo per Los Mochis dove abbiamo il piccolo aereo che ci porterà in Baja California. Arriviamo alle 5 passate, ma abbiamo la brutta sorpresa di scoprire che li non c’è l’auto che avevamo prenotato: dopo un po’ scopriamo che è all’altro aeroporto di Los Cabos, quello internazionale! Per fortuna li fuori incontriamo un signore, Antonio, che si offre di accompagnarci all’agenzia dove abbiamo l’auto e così con 50 € in meno ed un’ora di tragitto riusciamo a ritirare la nostra auto: una Aveo Chevrolet dove, per fortuna, tutti i nostri bagagli stanno nel bagagliaio!

Percorriamo quindi la Mex 1 e dopo una mezz’ora siamo al nostro Hotel: Casa Natalia. Veramente meraviglioso!

Per cena scegliamo di andare da Don Sanchez: il posto è molto carino e tipico messicano, c’è musica dal vivo ed il pesce mangiato è buonissimo. Peccato solo che ci abbiano fatto aspettare un’ora per il nostro piatto…ed io ero molto stanca.

19 agosto domenica

Stamattina con la nostra auto decidiamo di andare ad esplorare il Cabo Est e cioè la zona del Parco Naturale di Cabo Pulmo. Prendiamo la strada sterrata che corre accanto alla costa, ma le piogge dei giorni scorsi hanno creato buchi e crepe rendendo estremamente difficoltoso il cammino. Riusciamo anche a rimanere insabbiati, ma fortunatamente riusciamo ad uscirne spingendo e manovrando l’auto. La strada è però anche molto panoramica e così tra una buca ed un’altra scorgiamo bei pezzi di costa come ad esempio la Baia Frailes.

Arriviamo poi alla spiaggia di Arbolitos, che era la nostra meta scelta perché è possibile fare snorkelling partendo dalla spiaggia ed è uno dei pochi posti dove c’è la barriera corallina. Ci immergiamo, l’acqua è caldissima, ma purtroppo non si vede un granché e stiamo per scoraggiarci. Poi proviamo ad andare dalla parte opposta e , meraviglia delle meraviglie, troviamo la barriera con tanto di pesci colorati e grandissimi. Uno spettacolo bellissimo! Usciamo dall’acqua affamati e, dopo esserci asciugati, andiamo verso Cabo Pulmo dove troviamo un piccolo ristorante sul mare dove mangiamo degli ottimi tacos di pesce e di gamberi. Dopo una passeggiata sulla spiaggia accompagnati da un piccolo cane nero ritorniamo verso San Josè del Cabo scegliendo però la statale, meno bella ma più scorrevole.

Passeggiata per le stradine del piccolo pueblo, con sosta per gustare un fantastico ghiacciolo alla frutta. Bagno in piscina, relax e cena all’elegante ristorante dell’hotel, ristorante Mi Cocina: ottimo in un’atmosfera molto romantica.

20 agosto lunedì

Lasciamo l’hotel e raggiungiamo la cittadina molto americana di Cabo San Luca dove andiamo alla marina per noleggiare una piccola barca che ci faccia fare il giro dell’isola. Qui vediamo da vicino il famoso Arco e molti faraglioni a picco sul mare che ricordano un po’ Capri. Su di una roccia sono sdraiati al sole i leoni marini, sull’altra guardano i pellicani. Vediamo anche la roccia chiamata Land’s End e cioè il punto estremo della Baja California.

Splendide anche le spiagge: vediamo quella dell’Amor con un mare abbastanza calmo e, un po’ da distanza, la spiaggia del Divorzio dove il mare, l’oceano Pacifico, è decisamente mosso. Noi ci fermiamo sulla spiaggia dei pellicani dove facciamo una bella nuotata tra i pesci colorati ed andiamo a fare una passeggiata tra le rocce delle spiaggette vicine.

Torniamo alla Marina con la barca ed andiamo a mangiare un’ottima insalata da Captain Tony’s quindi dopo una passeggiata per il centro di Cabo partiamo alla volta di Todos Santos.

Prima di arrivare al paese decidiamo di fare una sosta per andare a vedere la spiaggia del Cerritos, famosa per il surf: purtroppo però non la raggiungiamo perché rimaniamo impantanati in una pozza d’acqua: per fortuna dopo una mezz’ora è passato un ragazzo messicano alla guida di un enorme camion che, con una corda, ci ha portato fuori dalla fanghiglia!

Arrivati a Todos Santos ci dirigiamo verso le spiagge ed arriviamo ad una bellissima e lunghissima spiaggia dove ci sono onde altissime nonostante il mare sia praticamente calmo: ma questo è l’Oceano!

Finalmente arriviamo al nostro hotel per questa notte: Guaycura Boutique Hotel: veramente fantastico! Andiamo in cima all’edificio dove c’è una piccola piscina ed un panorama straordinario. Le camere sono poi extra lusso!

Abbiamo fatto un giro nel piccolo paese per vedere se trovavamo qualche buon ristorante, ma abbiamo trovato solo due italiani. Inoltre in giro non si vede nessuno. Così abbiamo scelto di cenare al nostro hotel e la scelta si è rilevata ottima!

21 agosto martedì

Prima di partire alla volta di La Paz facciamo un giro del paese, vediamo la bella piazza e il famoso hotel California che ispirò la famosa canzone degli Eagles.

Il tragitto non è lungo, circa 80 km, e la prima parte costeggia un tratto di parco pieno di cactus.

Una volta arrivati a La Paz decidiamo di andare direttamente in spiaggia e scegliamo quell che le guide dicono essere la più bella: playa Ballandra. Effettivamente è una bella spiaggia, molto riparata, con una decina di ombrelloni di paglia, poca gente ed un mare che sembra un’enorme piscina. Ci facciamo un bagno memorabile! Per pranzo ci compriamo da un venditore 2 manghi favolosi ed un cocco: un pasto squisito.

Dopo un altro bagnetto decidiamo di andare a vedere un’altra spiaggia e scegliamo quella di Tecolote: questa è molto più grossa della precedente, attrezzata con baretti e ristorantini, ma il mare, seppur meno riparato, è ugualmente bello: nuovo bagno e bella passeggiata.

In lontananza vediamo un mega temporale su La Paz: dove siamo no i però è bellissimo, ma avremo dei problemi con le strade allagate.

Arriviamo comunque bene alla nostra Posada de Las Flores ed abbiamo la gradita sorpresa di scoprire che ci hanno fatto un unpgrade di stanza: questa è praticamente un piccolo e lussuoso appartamento!

Per cenare scegliamo un locale sulla nostra via: Bismark. È un locale che in Italia si definirebbe trattoria: tavoli di legno molto informale. Abbiamo scelto due piatti di pesce, uno fritto e l’altro al cartoccio. Buoni entrambi e prezzo ragionevole.

22 agosto mercoledì

Oggi sveglia presto perché dobbiamo andare a fare la gita all’isola di Espiritu Santo! Ci viene a prendere un pulmino che ci porta negli uffici di Bahia Expeditions, dove incontriamo il nostro Virgilio quotidiano: Juan.

Ci avviamo verso il porto per prendere la piccola barca a motore dove saremo solo noi due con la guida marina ed il capitano. Il cielo è velato di nuvole, ma la temperatura è alta.

Costeggiamo le spiagge visitate ieri e poi la barca si dirige verso l’isola: da lontano un’enorme roccia senza vegetazione.

Man mano che ci avviciniamo, l’isola prende colore ed ammiriamo le belle scogliere che si tuffano nel mare azzurro. Arriviamo dopo oltre un’ora di barca alla punta estrema dell’isola dove vive una colonia di leoni marini: già dalla barca lo spettacolo è unico! Miriadi di leoni, femmine, qualche maschio ed un sacco di cuccioli prendono il sole sulle rocce o sguazzano nell’acqua. Ma la vera forte emozione è entrare in acqua e nuotare insieme a loro! Incredibile è farsi avvicinare e provare a tendere loro delicatamente una mano: loro la prendono tra i denti senza stringere e si fanno accarezzare sia il muso che il corpo tozzo, ma morbido. Un’esperienza davvero unica. Nuotiamo poi attraverso una spaccatura nella roccia dove vediamo stelle marine e pesci di molti colori.

Ma la vera attrazione sono loro, i leoni marini, con i quali ci fermiamo a giocare per un po’ di tempo.

Risaliamo purtroppo in barca do po’ oltre un’ora e ci avviamo verso una altra piccola baia dove rifacciamo un bagno di un’altra ora tra pesci multicolore. Qui faccio, grazie a Juan, una bella foto con un pesce palla!

Sosta per il pranzo in una piccola ed isolata spiaggia dove siamo solo noi: pranzo a base di cheviche di pesce e mango. Cosa si può volere di più dalla vita? Intanto il sole ha rotto le nuvole e la temperatura è aumentata molto.

Dopo un breve relax dopo pranzo riprendiamo la nostra navigazione facendo ancora alcune soste per ammirare il nido delle fregate dove vediamo una miriade di uccelli: i maschi completamente neri, le femmine con il petto bianco ed i giovani e cuccioli quasi completamente bianchi. Mai viste tante fregate così vicino! Altro stop per vedere alcune formazioni rocciose particolare e poi c’è lo stop storico dove vediamo un antico allevamento di perle, il più grande del mondo fino alla metà del novecento.

La barca quindi riprende la strada per il porto de La Paz a malincuore, ma poco prima di entrare riusciamo ancora a scorgere i delfini che nuotano vicino a noi.

Una giornata veramente indimenticabile!

Ritorniamo alla Posada per posare le attrezzature del bagno e subito riusciamo per fare una bella passeggiata sul Malecon. Veniamo quindi sorpresi da un temporale tropicale e ci rifugiamo nel locale della sera precedente dove beviamo due margaritas nell’attesa che smetta. La pioggia smette dopo circa 20 minuti e noi usciamo un po’ storditi dalla tequila!!

Stasera il ristorante scelto è Tailhunter un mix hawaiano-messicano posto lungo il malecon dove mangiamo nuovamente buoni piatti a base di pesce.

23 agosto giovedì

Giornata con il trasferimento più lungo da La Paz a Loreto, circa 370 km. La prima parte del viaggio passa in mezzo a milioni di cactus diversi, mentre l’ultima parte si affaccia al mar di Cortes con rocce che calano a picco sul mare. Tentiamo di trovare una spiaggetta prima di arrivare a Loreto, ma sembra che nessuna sia degna di tale nome. Arriviamo quindi alla Posada De las Flores a Loreto, posiamo i bagagli ed andiamo a fare un veloce pranzo al Café Olè.

Facciamo quindi una passeggiata fino al lungomare con una temperatura che supera i 40 gradi e poi al porticciolo per organizzare la gita di domani all’isola di Coronado: troviamo Alessio che ci propone la stessa gita proposta dalla Posada, ma alla metà del costo: 1000 pesos!

Prendiamo quindi nuovamente la macchina e ci dirigiamo verso la missione di San Francisco di Xavier attraverso paesaggi maestosi che mischiano cactus a verdi palme. La missione, molto ben conservata, si trova in un piccolissimo pueblo al centro di un’oasi che ne fa una zona molto verde. Molto suggestivo anche l’ulivo centenario situato dietro la missione che sembra avere più di 300 anni!

Si ritorna quindi alla Posada per un bel massaggio rilassante prima di cena.

Il marinaio incontrato oggi ci ha consigliato un posto per andare a mangiare: Mexico lindo. A prima vista sembrava la classica bettola, ma poi ci siamo detti che visto che c’eravamo andati occorreva provarlo. Abbiamo scelto pesce con contorno di pomodori: veramente ottimo e ad un prezzo più che ragionevole.

24 agosto venerdì

Come stabilito ieri alle 9 ci aspetta al porto Alessio per portarci all’isola Coronado. Durante il tragitto vediamo un sacco di mante che nuotano placidamente e due di loro fanno pure due balzi nell’acqua.

Arriviamo quindi all’isola, molto rocciosa, e la prima sosta è in una piccola baia dove facciamo un po’ di snorkelling immersi tra molti pesci e molte stelle marine.

Risaliamo i barca e la seconda sosta è per vedere altri leoni marini alcuni che prendono placidamente il sole sulle rocce, alcuni invece che nuotano tenendo la pinna in su. Sono veramente spettacolari!

Giriamo quindi intorno all’isola e ci fermiamo in una spiaggia da urlo: spiaggia bianca, rocce nere, cactus, vegetazione verde (la settimana scorsa ha piovuto molto) ed un mare con tutte le tonalità dell’azzurro. Al momento vince la palma della miglior spiaggia della Baja!! Ci fermiamo qui fino alle 4 stando praticamente sempre a mollo nell’acqua calda e mangiando un favoloso mango che ci eravamo comprati ieri. Una giornata favolosa!

Torniamo al porto, quindi a fare un giretto nel paese di Loreto con la sua bella Missione. Il caldo è peró molto elevato e quindi decidiamo per un relax all’ombra sulla terrazza della Posada.

Stasera abbiamo scelto di andare a fare cena al Papagayo Cantando, localino vicino alla Posada immerso in un bel giardino illuminato dove abbiamo mangiato una paella che in realtà era un buon risotto ai frutti di mare.

25 agosto sabato

Nuovo trasferimento da Loreto a Punta Chivato, meno di 200 km. La strada che si percorre è molto scenografica in quanto costeggia la bella baia di Conception. La prima sosta è in una caletta, playa El Requezon, dove ci siamo solo noi: il posto è spettacolare con un lembo di sabbia bianca che separa in due il mare. Ad un certo punto arriva un venditore che cerca in tutti i modi di farci comprare qualcosa, d’altronde siamo gli unici turisti! Alla fine, per levarcelo di torno, comperiamo una maglietta.

Continuamo a percorrere la Mexico 1 e i panorami si susseguono con uguale bellezza. Scorgiamo dalla strada una spiaggia un po’ più grande dove intravediamo un piccolo chiosco: è playa Santispack dove ci fermiamo per una altro bagno e per il pranzo a base di pescado.

Dopo un po’ di relax proseguiamo la nostra strada per Mulege dove andiamo prima a vedere il museo, che però essendo sabato è chiuso, poi seguiamo la strada che porta al faro, quindi ci inerpichiamo per una strada che ci porta verso la Missione di Santa Rosalia di Mulege dove si gode un bel panorama della baia.

Secondo Luca la gomma anteriore destra è sgonfia, ma non sappiamo se è bucata o solo sgonfia: per il momento andiamo da un gommista per farcela gonfiare.

Proseguiamo il nostro viaggio per arrivare alla nostra Posada, anche questa de Las Flores; gli ultimi 18 km sono di una strada sterrata in cattive condizioni a causa delle ultime recenti piogge. Arriviamo finalmente poco prima delle 5: il posto è incantevole! Praticamente su una punta che guarda il mare. La nostra stanza, una junior suite, guarda direttamente il mar di Cortes. Veramente un bel posto romantico per suggellare una così bella vacanza! Circa alle 7 di sera proprio davanti alla posada sono passati molti delfini. Visto l’incantevole posto abbiamo fatto una bella cena di pesce sulla terrazza della Posada.

26 agosto domenica

Giornata di relax a Punta Chivato passata tra bello snorkelling e passeggiate nelle belle spiagge vicino alla Posada. È fantastico camminare su queste spiagge perché sono colme di conchiglie dalle forme e dimensioni più svariate: ne ho raccolto un buon numero da portare a casa come ricordo di questi posti.

Luca va a dare una controllata alla gomma: è di nuovo a terra e quindi purtroppo è bucata. La sostituisce con quella di scorta e domani andremo a Mulege a farcela riparare.

Bissiamo la cena sulla terrazza e dopo cena ci mettiamo a rimirare il cielo colmo di stelle.

27 agosto lunedì

Approfittiamo per fare ancora un po’ di snorkelling e decidiamo di farlo nell’ultimo tratto di costa ancora non esplorato: vediamo ben 3 pesci pietra e 3 aragoste!

Intorno a mezzogiorno, dopo una doccia, decidiamo di partire per Loreto. Diamo anche un passaggio ad un messicano che stava percorrendo la strada sterrata a piedi sotto un caldo cocente! Arrivati a Mulege dobbiamo far riparare la gomma, nel frattempo andiamo a gustarci l’ennesimo piatto di pesce a Las Casitas.

Riparata la gomma riprendiamo il nostro viaggio facendo due soste natatorie in due spiagge diverse: la prima, che non aveva nome, c’eravamo solo noi, mentre la seconda, dove eravamo già stati all’andata, playa El Requezon, c’erano ben una decina di persone!

Arrivati a Loreto, alla Posada de Las Flores, doccia ristoratrice e relax in terrazza prima della cena che ripetiamo al Papagayo Cantando.

28 agosto martedì

Ultimo trasferimento, il più lungo e noioso, tra Loreto e La Paz. Partiamo alle 9 ed arriviamo a La Paz intorno all’ora di pranzo. Decidiamo di andare direttamente in spiaggia e ci dirigiamo alla penisola di Pichilingue. Avremmo voluto provare a vedere la Playa El Coyote, ma la strada è sterrata, non ci sono indicazioni e non riusciamo a trovarla. Ripieghiamo quindi sulla Playa Tecolote dove ci facciamo gli ultimi bagni nel Mar di Cortes. Rientriamo a La Paz giusto in tempo per restituire l’auto e per riorganizzare i bagagli. Alla fine negli 11 giorni trascorsi in Baja California abbiamo percorso circa 1.800 km! Per cena scegliamo nuovamente Bismarck sul lungomare dove vogliamo mangiare aragoste e pesce: non restiamo delusi!

29 agosto mercoledì

Sveglia prestissimo perché dobbiamo prendere il volo che da La Paz ci porterà a Miami via Città del Messico. Voli tutti ok e prima delle 5 siamo fuori dell’aeroporto di Miami. Dopo aver lasciato le valigie in hotel, Hotel 18 sulla 18 street molto comoda per visitare South Beach, andiamo sul lungomare di South Beach, a vedere la spiaggia che è grande e piena di gente ed a fare una passeggiata fino alla casa di Versace vicino alla 11ma.

Nel tornare verso l’hotel prendiamo una parallela interna di Ocean Drive e lì facciamo un po’ di shopping: mi compro tre capi di abbigliamento veramente originali!

Alle 20.30 abbiamo appuntamento con Stefano e Diana che ci portano a fare un giro in auto per mostrarci il downtown di Miami. Andiamo poi a mangiare in un posto molto americano, Hooters, dove abbiamo mangiato ovviamente all’americana serviti da cameriere dalle tette enormi.

Dopo un altro giro nel downtown a vedere la miriadi di grattacieli illuminati andiamo a riposare nel nostro piccolo hotel.

30 agosto giovedì

Nonostante fossimo andati a dormire molto tardi decidiamo di svegliarci presto in modo da sfruttare le ore disponibili il più possibile.

Per prima cosa facciamo il check in e poi colazione che ci costa più di una cena in Messico: 2 waffel, 1 piatto di frutta, 1 cappuccino ed 1 succo di frutta per la bellezza di 52 dollari!

Prendiamo poi in affitto le biciclette in uno dei tanti posti self service di South Miami ed iniziamo a percorrere Ocean Drive verso la sua estremità. È molto piacevole nonostante il gran caldo e ci fermiamo più volte per fare delle foto.

Dopo circa 2 ore di giri per South Beach dobbiamo restituire la bici, ci facciamo una veloce doccia rinfrescante sul lungomare e prendiamo un taxi per portarci in aeroporto.

Alle 16.15 dovrebbe partire il nostro aereo per Roma: ci fanno imbarcare e mentre si stanno chiudendo i portelloni si sente un gran trambusto. Uno dell’equipaggio ha fatto uscire erroneamente lo scivolo di emergenza!! Per questo problema stiamo fermi per oltre 3 ore, facendo poi sbarcare, in quanto mancava l’uscita di emergenze, più di 60 persone dalla fila 6 alla fila 16.

31 agosto venerdì

In volo abbiamo recuperato circa un’ora, ma il volo per Torino è ormai perso! Ci riproteggono però su quello dell’una e mezza che parte con circa un’ora di ritardo. Siamo a casa prima delle 4 del pomeriggio.



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