Messico per caso 2
In realtà se comincio a contare tutti i luoghi che io vorrei vedere, sono talmente tanti che so già che il tempo ed il denaro a mia disposizione non saranno sicuramente sufficienti a visitarli tutti…Almeno in questa vita.
La destinazione prefissata per quest’anno doveva essere Cuba, un fly and drive con i vaucher pre pagati, avevamo già studiato l’itinerario da Santiago a l’Avana con qualche giorno a Cayo Largo, mi ero anche iscritta a un corso di spagnolo per agevolare il nostro peregrinare, quando sia il tour operator che non ci ha dato l’Ok per il volo, sia il capo di mio marito che gli ha negato 15 giorni di ferie ci hanno costretto ad abbandonare i nostri progetti e trovare una meta alternativa.
Trovare qualcos’altro, anche se così all’improvviso, ci sembrava abbastanza facile, visto che il periodo era ancora buono sia per l’Oceano Indiano che per l’Area Carabi; quello che non avevamo previsto era che la nostra settimana, debitamente decisa a tavolino per poter rientrare in Italia in tempo per le elezioni, era stata scelta anche da tanta, tanta altra gente proprio per lo stesso motivo! Quindi molte destinazioni di nostro gradimento erano assolutamente piene,… naturalmente tutto il posto che volevamo la settimana successiva!!! A questo punto, cercando un last minute ho trovato una buona offerta per il Messico, Hotel Kai Kaana, a Xalacoco, 8 km. Da Playa del Carmen: ho sempre pensato che quando sarei andata in Messico non sarebbe stato solo per una settimana, ma l’offerta era tanto allettante, e in più la voglia di partire con tutte le controindicazioni che avevamo trovato fino a quel momento era cresciuta in modo esponenziale, che giovedì 23/03 ho prenotato e la domenica successiva siamo partiti.
La formula prevista dall’hotel era pernottamento e prima colazione, e ciò ci soddisfaceva completamente visto che la nostra intenzione era solo quella di avere una base d’appoggio per poi visitare quanto più possibile in una sola settimana.
Per gli spostamenti sul posto si era pensato di prendere un’auto a noleggio per qualche giorno e di contattare le agenzie locali che organizzano escursioni per qualche destinazione un po’ più particolare, visto che in alcuni racconti di viaggio, avevo letto che certe escursioni era consigliabile farle accompagnati perché sarebbe stato più facile vedere più cose e con spiegazioni più esaurienti.
Mi ero stampata tante cose, racconti di viaggio, itinerari per escursioni un po’ avventurose e così durante il volo di andata, veramente lungo, quasi 11 ore, tutte di giorno, tra un film e l’altro ho fatto un po’ di ripasso, …Compreso un bel po’ di frasi “confezionate” dal mio manualetto di spagnolo! Eurofly, è molto ben organizzata sia come programma di intrattenimento che prevede 6 film tra cui scegliere, musica varia, giochi (…Il milionario senza soldi non dà un gran gusto!!!…), con uno schermino per sedile, il vitto è “potabile”, i sedili comodi anche se la distanza tra l’uno e l’altro, almeno in classe turistica, si sa che è studiata appositamente solo per i puffi.
Partiti da Cesena alla volta di Malpensa alle 5.00 del mattino siamo atterrati a Cancun verso le 17.30 ora locale (in Italia l’1.30 di notte): siamo arrivati in hotel veramente cotti, il sole era appena tramontato, e ci siamo fiondati a letto senza nemmeno disfare le valigie. …All’1.30, questa volta ora messicana, la differenza di fuso orario ha dato i primi segnali: io sveglissima (mio marito no, lui basta che possa dormire non conosce orari, forse la troppa stanchezza e troppo stress accumulati nel lavoro), fuori buio totale, ed un vento fortissimo, quindi neanche la possibilità di poter andare nel terrazzino a leggere qualcosa.
Il vento all’hotel Kai Kaana è compreso nel pacchetto, non vi so dire perché, ma non ci ha mai abbandonato, qualsiasi giorno, a qualsiasi ora era raccomadabile portarsi un giacchetto perché faceva sempre frescolino: di conseguenza anche il mare prospiciente era sempre mosso.
La spiaggia non è male, visto che è completamente deserta sulla sinistra fino alla Posada del Capitan Lafitte e quasi sulla destra visto che c’è un hotel molto piccolo e poi nient’altro per un bel po’.
Il lunedì, è stato dedicato all’organizzazione delle escursioni: al mattino, dopo una passeggiata in spiaggia alle 6.00 (quando finalmente si è fatto giorno!!!), la colazione (per i miei gusti un po’ troppo frugale, visto che per noi europei quella è l’ora di pranzo ed io avevo sempre la “lupa”!!!), ed un’oretta di sole in spiaggia, abbiamo partecipato alla consueta riunione con il responsabile del nostro Tour Operator, che ci ha illustrato le varie proposte, le più classiche come Chichen Itza, Tulum, e Isla Mujeres ed anche quella che piaceva a me, un po’ all’ Indiana Jones, nella jungla con carrucole, funi con le quali calarsi nei crepacci e via di seguito. Constatato che i prezzi erano i medesimi di quelli trovati da me su internet con un’altra agenzia di Playa (1 dollaro in meno!) l’abbiamo prenotata subito per il mercoledì e vedendo poi di organizzarci il resto da soli.
Con Emilio, un ragazzo di Lodi anche lui ospite del nostro albergo, in vacanza da solo, abbiamo approfittato di un passaggio per Playa da Antonio, responsabile Alba Tour, con l’intenzione di trovare un’auto a noleggio ad un prezzo più basso di quanto chiedeva l’Hotel e di qualcosa da mettere sotto i denti.
Devo dire che se Mister Taco, tipico baracchino dove si possono mangiare tacos e burritos a prezzi modici sulla decima avenida, ha soddisfatto a pieno questa nostra seconda necessità, il girovagare per “RENTAR un coche” (noleggiare in spagnolo si dice alquilar ma in Messico visto il grande numero di gringos presenti è stato preso e spagnolizzato il termine rent, americano) è stato molto infruttuoso, visto che pur essendo pieno di autonoleggi, i prezzi sono assolutamente gli stessi ovunque; la differenza è talmente piccola che alla fine abbiamo preferito noleggiare l’auto in Hotel visto che così te la portano e se la vengono anche a riprendere.
Per noleggiare è assolutamente richiesta la carta di credito a garanzia di eventuali danni (prima di consegnartela controllano ogni graffietto anche il più piccolo, per poi ripetere l’operazione alla riconsegna e farti pagare se non è nelle medesime condizioni in cui te l’hanno data!) Il problema delle auto a noleggio è che sul retro viene apposto un bell’adesivo dell’autonoleggio e a quel punto tu diventi il POLLO facilmente identificabile! Fortunatamente Antonio ci aveva avvisato sul malcostume di molti poliziotti di taglieggiare i turisti con scuse di multe, ritiro dei documenti e quant’altro.
Martedì con la nostra Athos (non fate come noi, prendete qualcosa di meglio!) ci siamo recati a Chichen Itza che dista circa 250 km. Da Playa del Carmen. Su indicazione del taxista che ci aveva riportato in albergo la sera precedente, all’andata abbiamo preso l’autostrada che va da Cancun a Merida, dato che ci era stato detto che la strada normale non era in buone condizioni.
C’è da dire che l’autostrada è carissima, abbiamo speso circa 22 dollari e proprio per questo motivo è una landa desolata, in più senza distributori di benzina per circa 160 km.! La strada giusta da fare è Playa- Tulum-Coba e di lì seguire le indicazioni per Chichen Itza, non è eccezionale in certi punti, ma si va abbastanza spediti (a parte le mitiche topes prima dei villaggi).
Appena arrivati a Chichen Itza abbiamo trovato una guida, che parlava italiano, Renè, ed abbiamo diviso la spesa, 40 dollari, in 5 visto che erano con noi anche Luca e Clara di Brescia, che avevano noleggiato un maggiolone.
Il sito è molto bello, non si può più salire sulla piramide, perché circa tre mesi fa una signora anziana americana è caduta ed è morta; effettivamente i gradini sono ripidi, e fa abbastanza caldo quindi non sarebbe proprio consigliabilissimo salire se non si è in buone condizioni fisiche.
In compenso abbiamo saputo che giovedì sarebbe arrivato George W. Bush e quindi un inserviente stava spazzando tutti i gradini ad uno ad uno (è sicuro che all’uomo più potente del mondo non sarebbe stato impedito di salire!).
Se dovete fare compere, fatele assolutamente lì. I prezzi sono molto, molto, MA MOLTO più bassi che altrove! Noi purtroppo e per fortuna non abbiamo comprato quasi niente! Purtroppo perché i giorni successivi ci siamo accorti che la differenza di prezzo era veramente esorbitante (io ho acquistato solo una maschera di legno che ho pagato 22 dollari; a Isla Mujeres, per una più piccola, me ne hanno chiesti dopo trattativa partita da 70, circa 50) e per fortuna perché al ritorno deciso di non riprendere l’autostrada, cercando una strada che era segnata sulla nostra guida, (ma mai trovata), all’imbrunire e quasi senza benzina, abbiamo incontrato il poliziotto a caccia di fessi.
Ci eravamo appena fermati a chiedere informazioni, ripartiti, (quindi eravamo praticamente fermi!!!) ci ha seguito una macchina della polizia che dal ciglio della strada aveva assistito alla scena: siamo stati fermati, ci è stato detto che stavamo superando i limiti di velocità, ci è stata chiesta la patente, e quando gliel’abbiamo data, questo ci ha detto che l’avrebbe trattenuta fino al giorno dopo quando saremmo ritornati a pagare la multa.
Abbiamo capito subito l’antifona ma, come lui non mi chiedeva chiaramente i soldi, io non potevo offrirglieli così di brutto! Abbiamo entrambi recitato la commedia (io non posso tornare, domani, do i soldi a lei- no, io non ti posso fare la ricevuta- non me ne frega una mazza della ricevuta!!!) ci siamo accordati: dai 100 dollari iniziali, siamo passati a 50 e poi accordati a 25 (ne avrebbe presi anche meno!!!): avevamo a quel punto rimasto giusti giusti i soldi per fare benzina, visto che il distributore non mi ha accettato la carta di credito.
In compenso i nostri amici del maggiolone, con i quali ci eravamo salutati dopo la visita di Chichen Itza, sono stati fregati dal benzinaio che ha solo finto di mettergli la benzina! Paese che vai…! Devo dire che per fortuna non abbiamo avuto altre brutte sorprese nei giorni successivi, ma questa esperienza ci ha fatto decidere di prenotare con l’agenzia le altre escursioni, visto che tra il costo dell’auto, l’autostrada, gli ingressi, la guida, il pranzo, la benzina ed il policeman…Questa gita ci è venuta a costare come a quelli che sono andati in pullman, senza tutto lo stress di 500 km. In Athos! Mercoledì, Coba- Chimuch: escursione che non ha assolutamente deluso le nostre aspettative.
Agenzia Alltournative con la mitica guida Emilio! Bravissimo, abbastanza ALLturnativo come soggetto soprattutto a prima vista, tra il fricchettone ed il latin lover comunque tanto bravo e simpatico.
Prima parte dell’escursione al sito archeologico di Coba, dove c’è la piramide più alta del Messico, 120 gradini, tutti sconnessi, alti e stretti, abbastanza faticosa la salita, ma soprattutto la discesa che molti facevano col sedere! Per raggiungerla è necessario o camminare per 2 km. O noleggiare la bici.
La terza alternativa è quella di farsi portare con una specie di risciò: mio marito, con slancio umanitario, ha dichiarato che non se la sentiva di fare faticare un povero maya per farsi accompagnare e così siamo andati a piedi.
Seguite il mio consiglio: fatevi portare, primo perché date una mano al povero bilancio dei maya e secondo perché quando arrivate alla piramide, se siete belli freschi, è più facile salire! La seconda parte dell’escursione si è svolta nella foresta dove dopo un tratto a piedi, siamo stati imbragati ed abbiamo oltrepassato la palude con la carrucola: arrivati dall’altra parte abbiamo preso le canoe e siamo arrivati ad un’altra riva.
Un altro po’ di cammino e siamo giunti ad un bellissimo cenote, dove dopo la cerimonia Maya di purificazione con gli incensi, abbiamo fatto il bagno. E’ stato bellissimo, questo cenote è incredibile, veramente naturale (non come quello vicino a Chichen Itza, tutto cementato, addirittura con le stalattiti di cemento!), fare il bagno sotto terra è una sensazione strana e in più l’acqua non era neanche particolarmente fredda! Usciti, abbiamo ripreso il cammino e siamo arrivati ad un villaggio maya, dove per guadagnarci il pranzo, cucinato dalle donne del posto (tutto molto buono), siamo stati rimbragati e fatti scendere da un piccolo strapiombo in corda doppia.
La fifa si è fatta un po’ sentire, soprattutto al momento di buttarsi nel vuoto, ma alla fine la soddisfazione di avercela fatta è stata grande.
Bello, bello, bello. Di questa escursione mi ha colpito molto la tutela dell’ambiente che i messicani tengono in gran considerazione: nei villaggi maya il governo ha fornito pannelli solari per l’energia elettrica e nella foresta, mai e poi mai abbiamo trovato bottiglie o bicchieri di plastica che come sappiamo, nei posti turistici finiscono con deturpare ed inquinare qualsiasi posto.
Il Messico, a differenza di altri paesi che ho visitato mi è sembrato tutto sommato un paese molto pulito, non vedi spazzatura in giro, e a tal fine mettono addirittura i cartelli lungo le strade.
Giovedì, altra escursione impegnativa, per la distanza da Playa: Rio Lagartos, riserva della biosfera nello Yucatan.
Di nuovo stessa strada da Tulum a Coba, (credo di conoscere per nome ogni buca ed ogni topes!) anche perché non ci sarebbero state alternative visto che, a causa della visita del suddetto George, l’autostrada era stata chiusa e riempita di posti di blocco…Chissà perché, …È tanto amato!!! Devo dire che siamo stati molto fortunati anche qua, perché siamo stati accompagnati da una guida speciale, Marco, ragazzone trasferitosi 8 anni fa in Messico dall’italico Nord-Est (Bassano del Grappa) probabilmente per voglia di avventura e diventato stanziale visto che là si è sposato e moltiplicato. Persona squisita, con tanta voglia di parlare, sia delle vicende degli uomini che popolarono lo Yucatan ed il Quintana Roo prima e dopo l’arrivo degli spagnoli, sia degli affari suoi,visto che ci ha fatto vedere dove abita, e il negozietto che ha aperto con tutti i suoi risparmi dopo che Wilma, (che non è sua suocera, e neanche quella di Fred Flinstone, ma l’uragano), ha costretto lui, la moglie e le due bambine, per 4 giorni chiusi in casa senza luce, gas e viveri limitati; chiusi per modo di dire, visto che il vento si era portato via le protezioni che aveva messo alle finestre, di compensato troppo sottile, per risparmiare, ed avevano 4 dita d’acqua per tutta la casa! Oltre a ciò, passata la tempesta, visti i danni causati dall’uragano, alberghi chiusi e via di seguito, e chi come Marco fa del turismo la sua fonte principale di reddito si è trovato per alcuni mesi senza lavoro.
Il piccolo negozio di alimentari dovrebbe essere la sua assicurazione contro i prossimi uragani (speriamo che per un po’ non ce ne siano più di così potenti!) anche se le entrate sono quelle che sono visto che i messicani sono come gli italiani nel dopoguerra, comprano tutto col contagocce!!! A volte, quando entriamo in crisi ed in ufficio ci sentiamo tanto come Fantozzi, ci sembra che chi fa queste scelte estreme di lasciare tutto ed andare in un paese dove fa sempre caldo, dove la vita sembra essere più facile che da noi, più divertente, sia da invidiare, ma è giusto cercare di vedere anche il rovescio della medaglia, anche perché altrimenti si potrebbe rimanere veramente delusi visto che, o sei miliardario, e allora puoi stare ottimamente ovunque, o ogni situazione presenta i suoi pro e suoi contro.
I suoi racconti sono stati molto divertenti, interessanti, a volte inquietanti, quando ci ha “deliziato” con i particolari macabri dei sacrifici umani che Maya, Atzechi e Toltechi, praticavano in quei luoghi: era talmente bravo come narratore che qualcuno del gruppo si era anche molto impressionato! Tutto è stato fugato dall’arrivo alla laguna di Rio Lagartos dove a bordo di una lancia siamo partiti a tutta velocità alla ricerca dei fenicotteri, rosa, bellissimi, eleganti quando si sono alzati in volo a centinaia, disturbati dal nostro arrivo.
Visita alle saline, anch’esse rosa come i fenicotteri visto che l’acqua è piena di quei gamberetti di cui questi uccelli sono tanto ghiotti e che conferiscono loro quella particolare colorazione.
Continuando il giro in mezzo alle mangrovie abbiamo visto un coccodrillo, e molti uccelli come aironi, pellicani, aquile, cormorani ecc… Dopo il pranzo al ristorante, a base di pesce, al paesino di Rio Lagartos, ci siamo recati alle rovine di Ek Balam, sito archeologico di recente scoperta, talmente recente, che non tutti i ruderi sono stati ancora ripuliti dalle piante e dal tempo.
Ek Balam, a differenza degli altri siti archeologici trovati che erano tutti luoghi sacri, dedicati al culto, era una zona abitativa con un palazzo reale enorme con la solita immancabile piramide, che visto il caldo, ed il pranzo appena consumato, è stata assai più dura delle altre.
Devo dire che però quando sei in cima vieni ripagato dallo sforzo perché il panorama è meraviglioso: si vedono anche tante collinette che in realtà, essendo lo Yucatan, piatto come una tavola, non sono altro che piramidi e palazzi non ancora ripuliti, visto che il Governo messicano non ha i soldi per farlo ;Marco ci ha detto che a volte addirittura cominciano gli scavi, poi finiscono i soldi e così ricoprono tutto come non fatto! Poi sosta ad un villaggio maya per le solite compere; io ho comprato il miele dell’ape Maya, che esiste proprio e dà il nome a quella dei cartoni: la produzione di miele da questa apetta senza pungiglione, era un tempo una delle prime fonti di reddito dei Maya.(ora è il turismo) Sulla strada del ritorno, discussione di fantapolitica con Marco, che poveretto vivendo un po’ fuori, si era perso anche la rielezione a Presidente di quel signore di cui ho già detto sopra due volte , … credevo volesse tentare il suicidio oltre a voler eliminare il suffragio universale nelle votazioni importanti. Se qualcuno lo incontra un caro saluto da quelli dell’ hotel Kai Kaana di Cesena…Quelli scaricati per strada e non riportati in albergo, ma non per colpa sua!!! Venerdì, gita a Isla Mujeres, in pulmino fino a Cancun, e poi in catamarano fino a quest’isola, con belle spiagge bianche, tantissimi negozi di souvenires, ed un delfinario molto bello dove, per la “modica” cifra di 160 dollari si può fare il bagno con i delfini ammaestrati i quali sono meravigliosi, simpaticissimi, ma mettono anche tanta tristezza così asserviti all’uomo! Vi potete immaginare le matrone americane in piedi sul naso dei delfini… io credo che una bella rivendicazione sindacale ci vorrebbe…Almeno due pesci per esercizio!!! Lo snorkeling, alla barriera corallina ve lo potete anche risparmiare, visto che il reef è inesistente, pochi pesci: l’unica particolarità sono tanti barracuda anche grossi che se ne stanno ad osservare questa mandria di esseri che si danno pinnate nei denti, nella pancia, o un po’ più giù …Visto che la concentrazione umana è assolutamente esagerata! Tutto sommato se vi piacciono il mare, che ha colori stupendi (anche se era pieno di navi da guerra sempre grazie a quel signore là che soggiornava a Cancun) e le gite in barca è un’escursione che vale la pena fare anche perché è rilassante e dopo escursioni più impegnative ci stà, …Non fosse altro per il buonissimo pranzo a buffet al delfinario: ho visto persone, reduci dagli all inclusive!!!, con piatti riempiti all’inverosimile, neanche dopo una carestia di 10 anni…Mah! Sabato, abbiamo ritentato con la macchina a noleggio, e siamo andati a Tulum.
Tulum è proprio bello, bello, bello… E’ proprio come si vede nelle cartoline, le rovine in riva al mare, un mare un po’ incazzato, ma bellissimo.
Bella anche Playa Paraiso, sabbia bianchissima, mare bellissimo, purtroppo barriera raggiungibile solo con la barca, popolata da molti giovani con capelli rasta e i cani,visto anche la possibilità di soggiornare nelle cabanas, capanne attrezzate con l’amaca per dormire e penso poco di più! (io non le ho viste dentro, ma già fuori erano tutte un programma! …A confronto, il nostro spartanissimo Kai Kaana, era il Grand Hotel Excelsior!). .
A Tulum abbiamo rincontrato Angelo e Valeria di Bari che avevamo conosciuto durante l’escursione a Rio Lagartos ed abbiamo passato tutta la giornata insieme.
Abbiamo pranzato in un ristorante con specialità messicane sulla spiaggia, dove la tovaglia era inchiodata al tavolo, mi chiedo se quando cambiano la tovaglia… (se… e quando cambiano la tovaglia!!!!) Purtroppo è arrivata anche domenica, ultimo giorno, la mattina l’abbiamo passata a prendere un po’ di sole in spiaggia, alle 12 dovevamo lasciare la stanza e dopo aver pranzato ci siamo trasferiti in aeroporto e dopo qualche ora siamo ripartiti per l’Italia.
Una settimana è volata! E’ stata una vacanza bella, ma faticosa, primo perché, per nostra scelta, ci siamo sempre spostati anche abbastanza distanti dalla nostra base, e poi a causa del fuso orario di cui io ho risentito moltissim; solo alla fine della settimana ho cominciato a svegliarmi ad orari più consoni al posto, ma quando ormai era ora di tornare a casa.
A causa di ciò sono stata molto sregolata anche con i pasti, visto che al mattino avrei pranzato, alle 14,30/15,00 quando si pranzava mi abbuffavo e alla sera non avevo più assolutamente fame! E’ anche per questo motivo che molte sere, non ci spostavamo a Playa del Carmen, visto che il livello di cottura era altissimo e la fame zero.
Se potete, fate almeno due settimane, perché sarà tutto meno massacrante e potrete fare anche un po’ di relax al mare (io non l’ho vista ma mi dicono che a Playa c’è una spiaggia molto bella…) Playa è carina, molto turistica, di messicano ha veramente poco (a me fanno impazzire i mariachi, a volte con delle trombe stonatissime, fuori dai ristoranti sulla quinta avenida) ma sempre più caratteristico di Cancun, un agglomerato terribile di cemento e lusso completamente in contrasto con la natura circostante.
Se volete vita notturna, scegliete di soggiornare direttamente a Playa, dove troverete ristoranti di tutti i tipi, pub, discoteche, e chi più ne ha più ne metta anche perché spostarsi in taxi è abbastanza caro, dal nostro hotel, 10 dollari a tratta. Il mare non è eccezionale, (per me che sono abituata da qualche anno al Mar Rosso!).
Tutto è visitabile sia da soli che con escursioni organizzate, …Noi abbiamo conosciuto in escursione tante persone simpatiche, quindi mi sento di consigliarvele.
Un caro saluto a tutte le persone che ho nominato, a tutti …Fuori che il Sig. George!