Messico in pochi giorni, un viaggio breve ma intenso
Non avevamo moltissimo tempo a disposizione. Le nostre ferie sarebbero durate solo 10 giorni. Per questo motivo abbiamo optato per un tour breve ma intenso nella regione meridionale del Messico, vale a dire la peniso dello Yucatan, conosciuta per le numerose testimonianze archeologiche della civiltá Maya che anticamente abitava queste terre.
Il giorno della partenza eravamo eccitatissimi, non vedevamo davvero l’ora di arrivare. Il volo é stato peró molto lungo. Dodici ore di traversata sull’Atlantico si fatica a farle passare. Meglio portarsi un libro o un paio di riviste.
Giunti a Cancun in serata, abbiamo subito individuato l’autista inviatoci dall’agenzia all’aeroporto, il quale ci ha condotto all’hotel dove abbiamo pernottato. Il mattino seguente abbiamo iniziato il tour.
Come prima cosa abbiamo visitato il sito di Ekbalam che si trova a circa un’ora e mezza di auto da Cancun. Il nome significa “giaguaro nero”, che secondo la leggenda era il Dio che proteggeva la cittá, un tempo importante centro amministrativo e politico della regione. Il sito é poco conosciuto ma davvero interessante, sia architettonicamente sia con riferimento alla sua storia. L’edifico piú importante e maestoso é l’acropoli, sulla quale si trova la tomba del governatore Maya più importante di quei tempi e dove sono visibili numerose sculture in basso e alto rilievo rappresentanti guerrieri, sacerdoti e figure mitologiche.
Dopo aver visitato Ekbalam ci siamo trasferiti a Chichen Itza. Questo é il sito Maya indubbiamente piú rinomato, anche in considerazione del fatto che é stato dichiarato patrimonio dell’umanità dalla UNESCO. Si tratta di un’antica cittá con molti edifici, alcuni dei quali, come la famosa piramide detta “il Castillo” o il campo della pelota, sono davvero imponenti. Ma la cosa piú interessante (e per certi aspetti sconvolgente) é stata per noi scoprire la storia di questi luoghi. La guida ad esempio ci ha raccontato che il gioco della pelota era una specie di rituale nel quale si sfidavano due squadre e alla fine il capo della squadra vincitrice riceveva come premio l’onore di essere sacrificato agli dei (non esattamente il premio che gradirei ricevere se vincessi un torneo di calcetto). Il sito é abbastanza grande e ci sono molte cose da ammirare, tra cui il surreale tempio dei guerrieri con le sue centinaia di colonne scolpite con raffigurazioni mostruose e mitologiche. Alla fine comunque ci siamo presi un’oretta per acquistare qualche souvenir tra le numerose bancarelle di ambulanti che affollano l’area limitrofa al sito, dove si possono trovare oggetti carini e contrattare sui prezzi.
Dopo aver pranzato in un ristorantino lí vicino abbiamo ripreso il nostro tour alla volta di Merida, capitale dello stato dello Yucatan. Si tratta di una cittá popolosa e davvero affascinante. Camminando tra i palazzi sfarzosi e colorati sembra di fare un salto nel passato ai tempi del colonialismo, tra le vestigia di antichi casati, chiese eleganti e scenari pittoreschi. Ogni strada sembra emanare il profumo di qualche accadimento storico importante e in effetti a Merida sono avvenuti alcuni degli episodi piú significativi della storia del Messico, sia prima che dopo l’indipendenza. Ci sono poi numerosi ristoranti e locali dallo stile caldo e accogliente dove consumare pietanze e bevande rilassandosi tra una passeggiata e l’altra.
Durante la nostra permanenza di due giorni a Merida abbiamo anche visitato il sito di Uxmal. Si tratta di un altro luogo magico ma poco visitato. Si rimane letteralmente attoniti di fronte alle dimensioni della enorme piramide, detta “dell’indovino”, che svetta tra gli alberi della foresta come una montagna di pietra bianca. Il sito è pieno di numerose sculture e incisioni perfettamente conservate, come l’imponente palazzo del governatore, una struttura lunga piú di 80 metri posta su una piattaforma rialzata e sulla cui facciata sono scolpiti numerosi mascheroni raffiguranti il dio Chaak, nonche altre figure come quella del re seduto sul trono e le immagini della nascita del pianeta Venere, considerato molto importante nella mitologia religiosa Maya. Un altro edificio spettacolare é la cosí detta “Colombaia”, cosí chiamata per via dell’insolita cresta che sovrasta la struttura, anch’essa intarsiata di raffigurazioni scolpite nel tipico stile Puuk, uno dei stili architettonici dei Maya.
Ci siamo letteralmente innamorati di questo luogo e pensavamo di aver visto tutto, ma ci sbagliavamo. Questa terra non smette davvero mai di regalarti nuove e spettacolari sorprese, come il sito archeologico di Tulum. Si tratta dell’unico luogo dove i Maya costruirono i loro templi direttamente affacciati sul mare. Piú precisamente gli edifici si trovano alla sommitá di un costone roccioso a picco sul mare affiancato da una magnifica e bianchissima spiaggia (non a caso chiamata Playa Paraiso) delimitata da una fitta foresta tropicale. Lo scenario che si ha davanti agli occhi é a dir poco indescrivibile, sia per quanto riguarda la vista che dalla sommitá del sito si ha del mare sia dell’area nel suo complesso come si puó ammirare dalla spiaggia. Non finivamo davvero piú di fare foto. Un posto assolutamente incantevole.
Dopo ci siamo spostati a Coba, poco distante, dove attraverso un percorso a piedi nella fitta vegetazione della foresta abbiamo raggiunto la piramide Maya piú alta fin ora scoperta, nonché l’unica che si possa oramai scalare. Raggiungere la vetta della piramide é impresa tutt’altro che semplice, ma la vista che si gode da lassú vale davvero la pena di un po’ di fatica.
Per finire l’autista ci ha accompagnati a Playa del Carmen, dove abbiamo soggiornato nell’Hotel Illusion, un carinissimo albergo affacciato sul mare. Dopo l’intenso tour appena concluso avevamo davvero bisogno rilassarci un po’, senza pensieri, e non avremmo potuto trovare un posto migliore di questo. Oltre alla comoditá di avere la spiaggia praticamente ad un soffio dall’hotel, abbiamo apprezzato la pulizia delle camere, sempre perfette e sistemate, gli ambienti spaziosi e curati e la gentilezza e cordialitá del personale.
Che dire. Una vacanza semplicemente fantastica. Certo, dobbiamo per forza ringraziare Veronica di Karmatrails che ci ha organizzato il tutto con tanta professionalitá e gentilezza. Per noi tutto é stato perfetto, dai mezzi di trasporto, alle guide e anche gli hotel. La nostra guida Alex parlava italiano perfettamente, ed era anche particolarmente simpatica, oltreché molto preparata su tutti i fronti. Insomma è stata la nostra vacanza ideale, in un paese meraviglioso come il Messico.
Buon viaggio a tutti coloro che lo visisteranno.
Antonio e Luana