Messico, Guatemala e un assaggio di New York
Ho descritto in modo sintetico luoghi e siti visitati perché potete trovare tutto sulla Lonely o in Internet, ad esempio ho scritto all’ente del turismo messicano (indirizzo trovato in www.Vistmexico.Com) e mi hanno spedito materiale informativo e indicato altri indirizzi di siti web. Ho privilegiato le informazioni pratiche che mi sembravano più utili, ma se qualcuno fosse interessato a saperne di più può contattarmi tramite e-mail.
Voli Ho acquistato i biglietti 3 mesi prima su edreams.It, è stata la combinazione più economica che ho trovato, ovviamene andata e ritorno dallo stesso posto sarebbe costato molto meno. Il piano voli era a destinazioni multiple e comprendeva andata a Mexico City con scalo NYC (Alitalia e Aeromexico), volo da Cancun a NYC (Mexicana) dove ci siamo fermati per 3 gg e infine ritorno a Malpensa (ancora Alitalia) (costo totale 1035 € a persona).
Tassi medi di cambio: 1USD =10 pesos = 0,65 € In Guatemala 1 USD = 7,25 quetzal Ho indicato i vari prezzi di ciò che credo possa essere utile conoscere, per i biglietti dei bus o dei siti sono da intendersi a persona quando non altrimenti specificato. Presa di corrente: ne abbiamo acquistata una multifunzione in un centro faidate in Italia e ha funzionato ovunque (swiss travel product 20 €).
Trasporti: abbiamo viaggiato in autobus con la linea messicana ADO, in prima classe quando era disponibile perché così consigliato ai turisti, e in ogni caso molto comoda ed efficiente. In Guatemala esiste la compagnia Linea Dorada dove invece gli autobus sono vecchiotti e senza aria condizionata. Riassunto costi Voli e parcheggio auto Malpensa: 2380 € Soggiorno Mexico-Guatemala 1800 € Soggiorno NYC 500 €
19/7 Partenza da Malpensa alle 11,15, atterrati all’aeroporto JFK alle 14,30 ora locale (fuso –6h), e obbligatoriamente ritirati i bagagli, dopo un’ora di coda superiamo il controllo passaporti, consegna del famigerato foglietto verde, presa delle impronte digitali e foto, e alle 17,30 ci imbarchiamo per la seconda tratta, dopo un’ora di attesa in pista decolliamo (il JFK è affollatissimo, ma non possono costruire altre piste di decollo???) e alle 22,50 (fuso -7h) atterriamo a Mexico City! Controllo passaporti rapido, per fortuna semaforo verde al controllo bagagli e subito dopo l’uscita abbiamo visto un botteghino giallo per l’acquisto del biglietto taxi seguro. Le tariffe sono fisse ed esposte, per andare al nostro hotel abbiamo speso 185 pesos.
Avevo prenotato all’Hotel Monte Real sul sito hotelclub.Com (offerta 4 notti 100 € compresa la colazione continentale che però poi abbiamo integrato con una colazione buffet al costo di 75 p). A proposito di colazioni inizierà per Ezio una cura mattutina a base di huevos revueltos e frjioles (uova strapazzate e fagioli), io l’ho provato una sola volta, per il mio stomaco meglio pane e marmellata.
Il Monte Real è un hotel discreto abbastanza vicino allo Zocalo (10 min a piedi).
20/7 Visita città del Mexico e subito il magnifico Museo di Antropologia (ingresso 48 p) assolutamente da non perdere.
Per raggiungerlo (fermata metro Auditorio) abbiamo preso la metropolitana, in Balderas, via parallela a Revillagigedo dove è situato l’hotel, c’è l’ingresso della metro Juarez. E’ necessario cambiare linea ma è tutto ben indicato (biglietto metro 2 p).
Nel parco antistante il museo è anche possibile assistere ad un’esibizione dei Voladores, uomini che ruotando scendono a testa in giù da un alto palo tramite una fune legata alla caviglia.
Ci spostiamo dopo la visita al museo con un micro autobus cittadino (biglietto 3,5 p) allo Zocalo (Plaza de la Constitucion). Nella piazza numerosi i venditori di souvenir e diverse esibizioni di guaritori e particolari danzatori detti concheros per le cavigliere e i bracciali di conchiglie che indossano (concha).
Sulla piazza si affacciano il Palacio Nacional dove per entrare occorre esibire il passaporto, di rilievo i murales di Diego Rivera lungo la scalinata principale, e la Catedral Metropolitana con il suo altare dorato Altar de los Reyes e le numerose cappelle riccamente decorate lungo le due navate laterali.
Abbiamo cenato da Italianni’s in Av. Juarez che sconsiglio, cibo mediocre e prezzi relativamente elevati (pizza, insalata e birra 328 p in due).
21/7 Oggi visita a Teotihuacan, colazione alle 7.
Metro fino al Terminal Norte e qui, al gate 8 situato in fondo a sinistra rispetto all’ingresso, autobus per il sito (direzione Piramides 31 p solo andata, il biglietto di ritorno si acquista sul bus).
Il sito archeologico dista circa 50 km e ci abbiamo impiegato un’ora, si attraversa la città che sembra non finire mai, d’altra parte Mexico City conta 18 milioni di abitanti.
Numerosi venditori girano per il sito, forse un po’ troppi, ma questa sarà una caratteristica costante di tutti i luoghi visitati.
Trattate sempre il prezzo, io non ne sono molto capace, mi arrendo presto, Ezio è più tenace, e comunque loro partono da prezzi piuttosto alti per gli oggetti che vendono.
L’autobus ferma all’ingresso 1, verificate se al ritorno riparte dall’ingresso 3, in tal caso conviene visitare subito la Ciudadela con il Tempio di Quetzalcoatl e poi percorrere i 2 km della Calzada del los Muertos verso nord visitando i vari palazzi e il museo del sito fino alla Piramide della Luna vicino all’ingresso 3, noi invece siamo ritornati indietro, e nel frattempo il sole era diventato piuttosto cocente, perché non avevamo capito che poteva esserci questa possibilità e abbiamo lasciato per ultima la Ciudadela. Altro consiglio è andar presto, molti gruppi iniziano ad arrivare dopo le 10.
Il sito è affascinante, salire i 248 gradini della Piramide del Sol (in realtà gradoni) è stato per me emozionante e dalla cima si ha un magnifico panorama della città antica.
La città fu costruita tra il 150 d.C. E il 600 d.C. E probabilmente ha dominato il più grande impero preispanico del Messico.
Al ritorno siamo scesi dal bus ad Indios Verdes e ci siamo diretti alla Basilica di Guadalupe.
Ma prima ci siamo fermati a mangiare tacos di pollo dorati in un bar-ristorantino, pranzo che impegnerà il nostro stomaco per il resto della giornata (due piatti e due birre 140 p).
La via fino alla Basilica è piena di bancarelle da entrambi i lati, e intorno alle costruzioni religiose ancora mercato di vario artigianato e alimentare.
Bella la salita alla Capilla del Cerrito e la discesa la Parco della Ofrenda.
22/7 Ancora Città del Mexico, visita al Templo Mayor e relativo museo (biglietto 48 p). Siamo nell’antico centro cerimoniale della città atzeca Tenochtitlan, demolito dagli spagnoli dopo il 1520.
Di seguito visita alla piacevole Casa Blu di Frida Kahlo (ingresso 45 p), e ritornando lungo Av. Mexico all’angolo con via Madrid ci fermiamo a mangiare un’ottima insalata di frutta con yogurth e granola da Manjar (con due birre e caffè 114 p).
Ritornando a Balderas giriamo un po’ al mercato Centro Artesanias la Ciudadela, merita una visita.
Abbiamo concluso la giornata con la Secreteria de Educacion Publica, in Plaza Santo Domingo vicino allo Zocalo, è un posto incantevole dove abbiamo potuto ammirare ben 120 pannelli murali di Diego Rivera, appena entrati vedrete dei murales moderni, bisogna proseguire verso i cortili interni e troverete quelli di Rivera.
Cena al Salon Sol in Juarez, una sorta di birreria con buona cucina (due piatti con carne, frjioles, verdure e le immancabile salse, tortillas e birra 280 p).
23/7 Spostamento a Puebla, metro fino al terminal TAPO e bus ADO alle 9,15 (110 p).
La linea ADO (pronuncia adeo) è davvero efficiente, è possibile consegnare i bagagli ad uno sportello dedicato ritirando il tagliandino per la riconsegna all’arrivo.
All’arrivo prendiamo un taxi seguro, prima si acquista il biglietto (fino allo Zocalo 85 p) e poi si ritira un numero per l’assegnazione del taxi, è comunque ben indicato.
Avevo prenotato via internet l’hotel Royalty affacciato sulla piazza (ottimo 618 p con colazione buffet).
La Cattedrale imponente occupa un lato della piazza. Abbiamo poi visitato l’interessante museo Amparo (ingresso 35 p), manufatti preispainici da un lato e collezioni di opere e mobili di epoca coloniale dall’altra.
Pranzo sotto i portici dello Zocalo alla Toqueria Los Angeles, non perdetevi questa meravigliosa montagna di frutta con yogurth, miele e granola, abbiamo scelto la grande ma sarebbe bastata la chica (in due 116 p).
Passeggiando lungo una strada pedonale abbiamo raggiunto l’Iglesia della Compania, ma sicuramente più bello è il Templo di Santo Domingo con la sua Capilla del Rosario piena di decorazioni e sculture barocche in gesso dorato. Ascoltando le parole di una guida di gruppo vicino ho capito dove si trovava l’orchestra celeste.
Cena al ristorante dell’hotel, io ho scelto l’ottimo il mole poblano con pollo, Ezio un piatto a base di carne (316 p in due). Dimenticavo che la mancia (propina) è praticamente obbligatoria, a volte vengono a chiedere la percentuale da aggiungere, altre volte è già inserita nel conto.
24/7 Oggi trasferimento a Oaxaca (pronuncia huacaca), raggiungiamo il terminal dei bus CAPU con un piccolo colectivo urbano in Av. Reforma angolo Calle 9 Sur (4,5 p).
Partiamo alle 10,45 e il viaggio dura circa 4 ore e mezza, ma comodo con ADO primera (biglietto 284 p).
Con un taxi (45 p) arriviamo all’hotel Las Golondrinas, anche questo prenotato via Internet da casa.
Veramente carino, le stanze si affacciano su cortili abbelliti con rigogliose piante, la colazione viene servita in uno di questi, gentili i titolari, quello anziano è appassionato di opera lirica e conosce per questo un po’ di italiano (pernottamento 570 p compreso servizio di lavanderia, colazione per due 127 p).
Trascorriamo il pomeriggio nello Zocalo dove assistiamo ad esibizioni di danze folkloristiche legate alla festa estiva Guelaguetza.
Visitata infine la bella chiesa di Santo Domingo.
Cena da Manantal nella via dell’Hotel, praticamente è nel cortile di una casa, direi buono ed economico (per due 170 p).
25/7 Visita a Monte Alban (biglietto 48 p), in via Mina c’è una succursale dell’hotel Rivera del Angel, (è evidente il cartello e comunque la ragazza individua i turisti e chiede), da dove partono i collettivi che in 20 min raggiungono il sito (38 p A/R rispettate l’orario dell’appuntamento per il ritorno).
Monte Alban è l’antica capitale zapoteca, merita la visita soprattutto per la splendida posizione su una collina da cui si gode un bel panorama.
Acquistati dai venditori due finti reperti archeologici, una testa olmeca (è ovviamente una copia, ma sarà poi davvero olmeca?) e la statuina dell’acrobata per 170 p, ritorniamo in città e andiamo un po’ in giro.
Passaggio al Mercato 20 de Noviembre, molto caratteristico, pieno di colori e di odori perché è anche un mercato alimentare, Ezio prova le chapulines, cavallette fritte tritate e mescolate con peperoncino e spezie, gusto indefinito. Ben più interessante il cioccolato Mayordomo.
Ci fermiamo poi al MARO, centro di artigianato che raggruppa una cooperativa di donne, la Casa del Las Artesanias e l’Instituto del las Artesanias, tutti validi per qualità degli articoli e prezzi, comprato un bel tappeto da appendere alla parete.
Ritornati all’hotel abbiamo recuperato gli zaini e quindi ci siamo diretti al terminal tramite un autobus cittadino che passa in una via parallela alle spalle dell’hotel e alle 21 prendiamo l’autobus per San Cristobal (biglietto 382 p, conviene acquistare il biglietto quando si arriva il giorno prima perché è una meta frequentata da molti). Ci attendono 12 ore di viaggio.
26/7 Arrivati a San Cristobal raggiungiamo a piedi l’hotel Posada Margarita prenotato da casa.
Annessa all’hotel un’agenzia di viaggi (Chincultik) dove prenotiamo le escursioni e il bus per il Guatemala.
Dopo rapida doccia e colazione ci avviamo verso il centro, visitiamo il Templo di Santo Domingo con la sua bella facciata decorata con stucchi elaborati, intorno un colorato mercato dove, accanto agli indios provenienti dai vicini villaggi che vendono gli oggetti di loro produzione, troviamo occidentali più o meno alternativi (in realtà non troppo convincenti), ho preferito comprare dagli indios.
Mi hanno incantato le collane fatte con i semi, ne ho comprato per sorelle e amiche.
Visitiamo poi il Museo della medicina maya, un po’ fuori, ma facilmente raggiungibile (ingresso 20 p). Devo dire che mi ha colpito il video di un parto, così diverso e lontano dai nostri reparti di ostetricia! Ritorniamo allo Zocalo e ci compriamo dei dolcetti acquistati alle bancarelle allestite sotto i portici di un lato della piazza.
Cena al Gato Gordo, buono ed, economico, ovviamente frequentato (cena per due 208 p).
Poi finalmente a dormire.
27/7 Escursione al sito di Palenque e cascate di Agua azul e Misol-ha (280 p), appuntamento alle 6,30.
Colazione dopo 2 ore, non saprei quanti km, forse molti meno di quanto sembrasse, ma la strada tortuosa e le numerose topes, rendono il viaggio eterno.
Dopo altre 2 ore raggiungiamo le cascate di Agua Azul, belle e impetuose, si può fare il bagno in alcune zone più tranquille, caldo tropicale.
Pranzo con frutta alle bancarelle, sempre numerose! Dopo un’altra ora cascata di Misol-ha, diversa ma ugualmente bella.
Infine Palenque, antica città Maya, oggi immersa nella giungla, splendida, superata, per me, solo dal sito di Tikal in Guatemala.
La città vide il suo massimo splendore sotto il regno di Pakal, 600-700 d.C., fu abbandonata nel 900. Il caldo è torrido, forse sarebbe stato più logico cominciare con Palenque e rimandare al pomeriggio le cascate.
Cena nuovamente al Gato Gordo, anche perché arriviamo a San Cristobal alle 22 e non c’è molta scelta (per due 143 p).
28/7 Colazione in hotel (per due 70 p).
Oggi visita ai villaggi di San Juan Chamula e Zinacantan (170 p). La nostra guida si chiama Alexandro, un po’ asciutto nei modi ma direi decisamente preparato, parla inglese, francese, spagnolo ovviamente e capisce un po’ italiano, le sue spiegazioni sono davvero interessanti e appassionanti.
Questa escursione è caldamente consigliata, entriamo in un mondo molto particolare dove ancora si percepisce il senso di violenza e prevaricazione che la conquista spagnola deve aver rappresentato.
Nel Templo di San Juan è possibile assistere a cerimonie religiose molto particolari, abbiamo visto tirare il collo ad una gallina offerta in sacrificio probabilmente per una richiesta di buona salute.
Mi ha colpito la storia di un gruppo di santi “in punizione”, le cui statue sono prive di ornamenti e alcune hanno le mani mozzate, si trovavano in una chiesa di un villaggio vicino colpita dal terremoto, e pertanto sono stati puntiti per non aver sorvegliato abbastanza.
Ai loro piedi brilla però un piccolo cero, non si sa mai, in fondo si tratta pur sempre di divinità… A Zinacantan ci fermiamo in un laboratorio artigianale di tessuti, una ragazza molto graziosa ci fa vedere la tessitura mentre un’altra donna ci prepara una tortilla di mais verde ripiena di fagioli, avocado e formaggio (ma quest’ultimo non è nella loro cultura). La tortilla viene cotta su un piatto appoggiato alla brace e cosparso di calce, questa serve sia per evitare che il cibo attacchi ma anche come apporto di calcio poiché molti indios soffrono di intolleranza al latte.
Compriamo delle sciarpine di cotone molto colorate.
Ritorno a San Cristobal e ancora mercatino e Zocalo.
Cena da Angelo con pizza, abbastanza discreta (per due 270 p).
29/7 Partenza 7,15 (biglietto 300 p) alle 12 arriviamo alla frontiera con il Guatemala, bisogna scendere e attraversare la frontiera a piedi, dall’altra parte ci aspetta un altro bus.
Strada sterrata, baracche e bancarelle ai lati della strada, uomini che cambiano soldi, sole a picco.
Paghiamo 10 quetzal a testa e ci timbrano i passaporti.
Ancora un’ora di fuso e la differenza adesso è –8h.
Come anticipato avevo prenotato tramite Sarita di vagabondo.Net un pacchetto in Guatemala comprendente 5 pernottamenti, il tour al lago Atitlan e al mercato di Chichicastenango, trasferimenti Pana-Antigua e aeroporto di Guatemala city, bus per ritorno in Mexico al costo di circa 190 € a persona. Questo perché leggendo qua e là sembrava che il Guatemala non fosse molto sicuro, in realtà non ho avuto questa impressione, tralasciando ovviamente Guatemala City, secondo me è possibile far da soli spendendo anche meno. Inoltre l’organizzazione non è proprio stata così puntuale, potete scrivermi per saperne di più.
Il volo Guatemala City-Flores (per risparmiarci almeno un trasferimento lungo in bus) l’avevo prenotato direttamente dall’Italia alla compagna Taca.
Gli hotel erano quindi stati scelti e prenotati dall’organizzazione e il nostro riferimento in Guatemala era Walter Ochoa.
A Pana abbiamo dormito all’hotel Dos Mundos ottimo.
Cena al Circus bar buono (per due 175 Q).
30/7 Tour Lago Atitlan con Humberto, guida locale, davvero gentile e preparato, scrivetemi per avere il recapito.
Viaggio con la lancia fino a San Marcos. Il villaggio è davvero carino, costituito da un parte bassa più turistica con vari centri diciamo volti al raggiungimento del benessere spirituale tipo meditazione, massaggi e terapie orientali che poco hanno a vedere con la cultura maya. Humberto ci porta però nella parte alta del paese dove pochi turisti salgono (bisogna camminare in salita…) e tra coltivazioni di caffè, mais e avocado, conosciamo la famiglia di Lorenzo.
I bambini, e lo stesso capofamiglia, hanno fatto festa per le biro e matite che mi ero portata da casa, alla fine ho dato anche la mia.
Come sempre in queste circostanze sto male pensando alla ridondanza della nostra cosiddetta società civile, dove si ha più del superfluo e si vive per averne ancora di più. La nostra guida ci dice che loro sono sereni, hanno cibo, gli affetti familiari sono importanti, e un forte senso religioso li sostiene e li guida. Personalmente penso che lo sviluppo dell’individuo non possa avvenire nell’ignoranza, l’istruzione, la conoscenza, la tecnologia sono fondamentali, ma qualcosa noi abbiamo sbagliato, perché nella nostra società quelle che inizialmente sono state conquiste adesso sono diventate fonte di malessere.
Vediamo la casa della famiglia, costituita da un’unica stanza dal pavimento in terra battuta, con un braciere come angolo cottura e dei letti.
All’esterno la sauna maya, Humberto ce ne spiega la struttura e il significato religioso, oltre che igienico, di questa particolare sauna che si fa soltanto durante la notte.
A San Juan La Laguna abbiamo invece visitato un laboratorio artigianale di tessitura e colorazione con coloranti naturali estratti da fiori ed erbe (Asoac). E’ un paese poco turistico, appare ordinato e pulito.
Ci siamo spostati a San Pedro con un pick-up, è il bus locale, si viaggia in piedi sul cassone. E’ stato divertente.
Abbiamo visitato una erboristeria con annesso l’orto dove venivano coltivate le piante che una gentilissima giovane donna ci ha illustrato. Ho acquistato una pomata contro i dolori articolari, l’età avanza.
Abbiamo poi bevuto un ottimo caffè presso un bar-punto vendita.
Abbiamo infine raggiunto Santiago in barca. E’ il paese più grande.
Sulla spiaggia si è avvicinata un’anziana signora che ci ha mostrato come è composto il particolare copricapo che indossa, tocoyal, si tratta di un lungo nastro avvolto a formare una corona. Rappresenterebbe una sorta di cordone ombelicale tra la terra e il Supramundo.
Humberto ci ha poi raccontato la storia di padre Francisco Stanley Rother proveniente dall’Oklaoma, ucciso nel 1981 perché davvero voleva aiutare le popolazioni locali. Siamo quindi andati a trovare il mitico Maximon, una statua in legno di un personaggio realmente esistito, oggi diventato una divinità a cui ci si rivolge per ottenere protezione e buona sorte.
La statua viene alimentata con rum e ha sempre una sigaretta accesa in bocca, per fotografarlo si deve pagare, mi pare 10 Q.
Visitiamo anche la chiesa e qui Humberto ci spiega l’origine del sincretismo, ovvero la fusione tra cattolicesimo e elementi provenienti dalla antica religione maya.
Ritorniamo a Pana e ringraziamo vivamente Humberto per tutto quello che ci ha spiegato e per la passione con cui l’ha fatto.
Cena al Guajimbos, ottimo (per due 180 Q).
31/7 Con Walter andiamo a Chichicastenango (letteralmente terra dell’ortica).
Oltre al famoso mercato vediamo la chiesa di Santo Tomas dove accanto alla funzione cattolica possono essere celebrati riti maya su appositi piccoli altari al centro della chiesa.
Walter ci porta poi sulla collina vicina e saliamo fino all’altare cerimoniale di Pascual Abaj, dedicato al dio maya della terra rappresentato da un idolo dal volto di pietra. Abbiamo al fortuna di assistere ad una cerimonia, offrono frutta e candele per ottenere un buon raccolto (prima dare per poi ricevere). Si possono fare fotografie, ma in modo discreto e senza disturbare.
Qualche acquisto e poi trasferimento ad Antigua (3h).
Cena alla Fonda di Calle Real, che raggiungiamo sotto una pioggia incessante, devo dire è la prima volta che dobbiamo indossare le mantelline per poterci muovere, cena buona (187 Q).
1/8 Colazione da Dona Luisa, andateci assolutamente, sicuramente una delle migliori del viaggio (per 2 87 Q).
Visitiamo la cittadina e il mercato di artesanias, in realtà la cittadina non ci ha molto colpito, dalle relazioni lette pensavamo fosse più graziosa, invece molte case sarebbero da ristrutturare, ma evidentemente non ci sono abbastanza fondi.
Trasferimento all’aeroporto con qualche patema perché Walter non è riuscito a venire, i biglietti del bus per ritornare in Mexico non ci sono dobbiamo quindi passare a prenderli a Guatemala City. Traffico caotico perdiamo un sacco di tempo e quando l’autista ritorna con i biglietti la data è sbagliata! Torniamo indietro, recuperiamo i biglietti, tra l’altro la prenotazione effettuata da Walter non risultava, insomma finalmente arriviamo all’aeroporto.
A Guatemala City abbiamo visto filo spinato sui muri e inferriate ai portoni, non penso mi piacerebbe soggiornarvi.
Brevissimo volo e finalmente atterraggio a Flores, nostra base per la visita a Tikal.
Flores sorge su un’isola del lago Peten Itza, un ponte la collega alla cittadina Santa Elena sulla riva del lago.
Con un taxi (40 Q) arriviamo al nostro albergo Dona Goya, ma è uno schifo, neppure biancheria sul letto e nel bagno. Protesto vivacemente al telefono con Walter e poco dopo arriva una persona che ci porta alla Villa Margarita, la stanza è piccola, ma almeno è pulita e i proprietari sono gentili.
Cena al Capitan Tortuga, piazza grande per due (195 Q).
2/8 Escursione a Tikal prenotata presso un’agenzia di viaggi di Flores (Tikal tours solo trasporto 15 USD a persona).
Dopo circa 1h e mezza arriviamo al sito, una volta entrati nel parco il mezzo deve mantenere una determinata velocità, viene registrato il tempo di inizio e fine percorso.
Il biglietto costa 150 Q, a Novembre 2007 costava solo 50 Q! All’ingresso acquistiamo anche una mappa per 20 Q, e ci è bastata per fare il giro da soli.
Tikal è il sito per me più affascinante, è letteralmente immerso nella foresta tropicale, è possibile salire in cima alle piramidi ma solo attraverso scale laterali, quella di accesso al Templo V è la più ripida e solo lì ho preferito scendere faccia a monte, ma Ezio è sceso tranquillamente faccia a valle.
Plaza Mayor, Mundo Perdido, Templo IV da cui si vedono altre piramidi emergere dalla cima degli alberi. Noi non l’abbiamo fatto ma forse è meglio andare all’alba, credo sia molto suggestivo.
Abbiamo visto, e sentito soprattutto, scimmie urlatrici sugli alberi, e un gruppo di altre scimmie più piccole e simpatiche lungo il sentiero.
Ritorno a Flores e passeggiata lungolago, caldo ma sopportabile.
3/8 Sveglia presto, il bus per Chetumel parte alle 6,15 dall’hotel Grande Isla proprio vicino al ponte.
Dopo 3 h arriviamo alla frontiera beliziana, scendiamo, prendiamo gli zaini e passiamo prima la frontiera guatemalteca, timbro e 20 Q per uscire, poi quella beliziana per entrare.
Ripartiamo e finalmente alle 17 arriviamo alla frontiera messicana. Solita scenetta, timbro sul passaporto e 15 USD per uscire dal Belize, ingresso rapido in Mexico perché abbiamo ancora la carta turistica ricevuta al primo arrivo nel paese.
Poco dopo arriviamo a Chetumel dove decidiamo di fermarci all’hotel Caribe, scelto sulla guida, non è centrale ma discreto, e tanto dobbiamo giusto fermarci per dormire (560 p).
Ceniamo da Sergio’s pizza vicino all’hotel, buono (380 p).
4/8 (mio compleanno, ho compiuto, sigh, 50 anni) Taxi per la stazione degli autobus (30 p) e alle 8,30 partenza per Tulum dove arriviamo alle 12.
Lasciamo gli zaini al deposito del terminal (10 p/h) e con un taxi raggiungiamo le rovine distanti circa 3 km (40 p).
Le rovine di Tulum meritano la visita giusto per la posizione degli edifici, a picco sul mare, loro cornice l’acqua straordinariamente turchese del mare, la spiaggia, le palme e le iguane (biglietto 48 p).
E’ un luogo abbastanza affollato, perché qui arrivano facilmente i bus turistici da Cancun, in ogni caso ne vale la pena.
Taxi per il ritorno, partenza per Valladolid alle 14,30 (74 p).
A Valladolid scelgo dalla Lonely l’hotel Maria de la Luz, è proprio sullo Zocalo, si raggiunge a piedi dal terminal dei bus, discreto, il personale è gentile e si mangia anche bene (colazione a buffet 50 p, cena per due 200 p, camera 440 p).
Valladolid è una cittadina tranquilla, poco turistica e forse per questo più autentica. 5/8 Visita a Chichen Itza, prendiamo il bus alle 8,15 dal terminal dei bus (40 p A/R) e in 40 min arriviamo.
Qui il prezzo del biglietto è doppio rispetto agli altri siti visitati in Mexico, ma non capiamo perché, il sito è sicuramente bello ma non meno di altri, e poi non si sale su nessun edificio, e non si entra più nel Castillo come ho letto in altre relazioni.
Bello il campo del gioco della pelota, vicino a noi c’era una guida con un gruppo italiano e abbiamo rubato qualche spiegazione circa le incisioni sul muro raffiguranti i giocatori, altrimenti poco comprensibili.
Inquietante la Plataforma del los craneos con tutti qui teschi evocanti i sacrifici umani.
Lungo i sentieri che collegano i diversi edifici è un susseguirsi di bancarelle, non aspettate a comprare qui, è tutto più caro, credo che il posto migliore per gli acquisti sia il Chiapas.
Di ritorno a Valladolid siamo andati a vedere il Cenote Dzitnup con un taxi collettivo in calle 39 ang. Calle 44, 15 p solo andata perché al ritorno non fa servizio, è necessario prendere un taxi per 50 p.
Il cenote affiora all’interno di un’ampia grotta dal cui soffitto pendono radici ormai calcaree e si può fare il bagno (ingresso 25 p).
6/8 Trasferimento a Isla Mujeres per un po’ di mare e riposo. L’isola non ha ancora subito lo scempio di Cancun, speriamo che tenga.
Partiamo da Valladolid alle 8,30 e dopo circa 2 ore arriviamo al terminal di Cancun, quasi di fronte all’uscita c’è la fermata dei bus per varie destinazioni, c’è un Mac Donald di riferimento.
Arriviamo rapidamente al porto dove prendiamo un traghetto veloce (70 p A/R).
Troviamo posto all’hotel Belmar sopra la pizzeria Rolandi (camera 460 p), ottimo.
Ci rechiamo subito alla Playa Norte, dicono la più bella dell’isola, sabbia bianca, palme, acqua azzurra, ma non così spettacolare come descritta da altri.
Cena da Picus, ma non ci è piaciuto molto (250 p).
7/8 Siamo andati all’hotel Garafon de Castilla come consigliato dalla Lonely e da tutti. Effettivamente si sta bene, l’ingresso costa 40 p e si ha ombrellone, sdraio e docce, offrono l’attrezzatura per snorkelling a 60 p. Servizio bar fin sulla spiaggia. Bei bagni e visione di tanti pesci, fin razze, barracuda, pesci siluro. Purtroppo dopo le 11 il mare si affolla di barche che, oltre la corda di boa, si fermano per far fare il bagno ai turisti.
Se si desidera andare al largo è possibile con una barca per 250 p a testa.
Bella vita di dolce far niente! Cena con pizza da Rolandi, buona ma un po’ caro (300 p)
8/8 Ancora giornata di relax come la precedente.
Cena da Marisco (230 p).
9/8 Si riparte. Tornanti a Cancun prendiamo lo shuttle ADO per l’aeroporto (35 p), la nostra destinazione è New York dove ci fermeremo 3 gg.
Arrivati al JFK di nuovo lunga coda e stessa trafila dell’andata, abbiamo ancora la carte verde valida ma dobbiamo compilarne un’altra, e ci riprendono impronte e foto, ma non hanno un archivio elettronico? Avevo prenotato il van Supershuttle dall’Italia, al Ground Transportation desk ci sono dei telefoni particolari e da questi si avvisa dell’arrivo comunicando il numero di prenotazione e si aspetta l’arrivo dell’autista.
Arriviamo all’hotel 17 sulla E 17th alle 1,30, nel carteggio di e-mail avevo specificato che saremmo arrivati a quell’ora, e invece non hanno tenuto la camera perché non avevo avvisato telefonicamente dell’arrivo previsto oltre le 18! . Credo sia stato il momento peggiore della vacanza, il receptionist era sgarbato e dalla pronuncia impossibile, in realtà normale per loro americani, ci trovavamo a NY alle 2 di notte, peraltro essendo sabato sera il traffico era caotico tipo pieno giorno, e anche un po’ stanchini.
Comunque avevo stampato il carteggio e mr. Antipatia ci ha trovato una camera all’hotel 31.
10/8 Colazione da Gigi’s, panini con formaggio morbido io e con frittata Ezio, che buoni (12 usd).
Oggi Empire State Building, avevo già acquistato i biglietti tramite il sito, dobbiamo comunque fare la coda per i controlli ma evitiamo quella della biglietteria.
La vista è stupenda, NYC sarà la città piena di contraddizioni che conosciamo, Manhattan è caotica e frenetica, ma ha sicuramente un suo fascino.
Poi passiamo dal Rockfeller Center, San Patrick’s Cathedral, e sempre a piedi fino al Central Park arrivando allo Strawberry fields, dove hanno ucciso John Lennon.
Ritorniamo lungo Brodway e Time Square che rivedremo alla sera dopo una terribile cena da Mac Donald.
Qualche acquisto, i negozi sono aperti fino a tardi, e ritornando all’albergo vediamo i senzatetto che si preparano per la notte.
11/8 Colazione in un ristorante aperto 24h proprio vicino all’hotel, gestito da messicani, ci sentiamo a casa. Consiglio i muffins giganti, ottimi (11,5 usd).
Andiamo poi a piedi fino al ponte di Brooklin, vedendo così anche un po’ di China town e Little Italy, evitiamo il metro perché abbiamo davvero poco tempo, e camminando vediamo almeno l’aspetto dei vari quartieri.
Il ponte di Brooklin è davvero suggestivo, purtroppo non ce lo siamo goduto perché si è scatenato un violento temporale proprio mentre noi eravamo al secondo pilone, che ovviamente non ci ha riparato per nulla, sia per il vento ma soprattutto per l’altezza delle strutture.
Caffè ristoratore da Starbuck, la dimensione small è sempre troppo, e andiamo a prendere lo Staten Island Ferry, è gratuito e consente di vedere la Statua della Libertà, abbiamo scelto questa opzione per evitare di perdere tempo in code, ma effettivamente non si vede granché.
Visita al Ground Zero e alla St. Paul Chapel, la commozione è naturale, e altrettanto d’obbligo una riflessione sulla stupidità dell’uomo.
Siamo ritornati indietro attraverso Soho e Greenwich village, Washintong Square Park (è vero qualche personaggio un po’ strano c’è) e poi tentativo di shopping da Macy’s ma non c’è la taglia o il numero di quello che mi piace, accidenti! Cena sotto l’Empire da Eartland Brewery, ottime birre e buon pollo (74 usd).
12/8 Oggi si ritorna in Italia, volo alle 18, abbiamo ancora un po’ di tempo e andiamo all’ Apple Store nella Fifth, Ezio era interessato all’I Phone, ma per acquistarlo bisogna fare un contratto telefonico con la compagnia americana.
Ritorniamo in hotel per prendere gli zaini ed aspettare il Supershuttle, ma non arriva nei 15 minuti definiti, faccio telefonare dal receptionist, questo è simpatico e gentile, probabilmente è proprio necessario chiamare un po’ prima per confermare l’appuntamento, come avevo letto da qualche parte, ma in hotel al mattino mi avevano detto che non occorreva. Ezio & Tea