Messico e Guatemala fai da te

11 Agosto: Viaggio Italia – Messico, arrivo a Tapachula alle 22.30. L’aeroporto si trova a una ventina di chilometri dalla città, ma vi e’ un servizio di taxi a prezzo fisso abbastanza conveniente. L’autista ci porta nella zona della stazione degli autobus dove troviamo da dormire in un hotel economico ma non proprio confortevole. 12...
Scritto da: ldellacasa
messico e guatemala fai da te
Partenza il: 11/08/2006
Ritorno il: 26/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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11 Agosto: Viaggio Italia – Messico, arrivo a Tapachula alle 22.30. L’aeroporto si trova a una ventina di chilometri dalla città, ma vi e’ un servizio di taxi a prezzo fisso abbastanza conveniente. L’autista ci porta nella zona della stazione degli autobus dove troviamo da dormire in un hotel economico ma non proprio confortevole.

12 Agosto: Tapachula – Antigua, prendiamo l’autobus più economico per andare a Città del Guatemala, il percorso che abbiamo scelto non e’ dei più usuali per raggiungere il Guatemala, infatti veniamo immediatamente truffati al confine da dei ragazzini che si appropriano dei nostri passaporti e per la modica cifra di venti euro ce li riportano con timbro di entrata per il Paese. Siamo inoltre obbligati a cambiare dei pesos in Quetzal ( la moneta locale ) ma in quel caso non ci facciamo fregare e cambiamo il meno possibile.. Arriviamo a Città del Guatemala dopo circa sette ore di viaggio. Da li’ non essendo ancora pratici della zona e non volendoci fermare in città, prendiamo un taxi che ci porta a Antigua. Tempo di percorrenza un ora abbondante. Antigua e’ una città in stile coloniale davvero affascinante, con casette basse e colorate, contornata da tre vulcani, di cui uno attivo. Gli hotel non mancano ma sembrano essere tutti abbastanza pieni essendo sabato, ma un signore dipendente dell’ufficio del turismo ci vede per strada vaganti con i nostri pesanti zaini e dopo tre tentativi troviamo l’hotel giusto per noi, 30 euro la camera doppia con letto king size e colazione inclusa, colazione che consiste di due uova, pomodori, fagioli, succo d’arancia e caffe’. Il signore dell’ufficio del turismo aspetta che posiamo i nostri bagagli poi si offre di accompagnarci in un laboratorio dove lavorano e vendono manufatti di giada. Una guida ci spiega le fasi del lavoro poi ci lascia vagare un pò per i fatti nostri. Non compriamo nulla, ma tutti sono estremamente gentili lo stesso. Ci fermiamo in un bar carinissimo con un cortiletto interno, dove il servizio e’ lentissimo, ma l’ambientazione davvero tipica coloniale. Proviamo la birra guatemalteca, la Gallo, buona. Alla sera ci sono molti turisti in giro, nel centro ci sono parecchi ristoranti, la maggior parte con prezzi abbordabili, peccato che non vi sia una gran varietà nel cibo…

13 Agosto: Antigua. Visitiamo tutte le agenzie di viaggio ( siccome i prezzi variano abbastanza da una all’altra ) cerchiamo disperatamente un volo che ci porti a Tikal per l’indomani, ma si rivela una missione impossibile, siamo quindi obbligati comprare un biglietto andata e ritorno in l’autobus vista la durata del viaggio preferiamo viaggiare di notte, compriamo inoltre il biglietto dell’autobus per andare a San Cristobal in Chiapas, per due giorni dopo.

Tra un agenzia e l’altra abbiamo anche il tempo di visitare il Cerro de la Cruz, una collinetta che si trova alla periferia di Antigua, visti i vari crimini avvenuti nella zona negli anni precedenti, e’ ora possibile visitare il posto scortati dalla polizia turistica, basta presentarsi all’ufficio due volte al giorno alle 10 o alle 15 e insieme ad altre persone si forma un gruppo per salire tutti insieme. La visita dura circa un ora, peccato che lungo la via del ritorno scoppi una specie di diluvio universale che continuerà poi per tutta la sera e che ci obbliga a chiuderci in hotel dopo aver mangiato in un ristorante nelle vicinanze.

14 Agosto: Antigua – Città del Guatemala. Ultimi giri per le strade di Antigua, dove ci buttiamo nello shopping di artigianato locale. Le maschere in legno e i vari tessuti ricamati sono molto belli, mentre per gli altri souvenir non c’e’ molta differenza con quelli che si possono trovare in Messico, e siccome il nostro viaggio e’ ancora lungo meglio posticipare il più possibile il riempimento irreparabile degli zaini. Nel pomeriggio un minivan viene a prenderci per portarci alla stazione degli autobus di Città del Guatemala, da li alle nove di sera partiamo in direzione di Flores. Abbiamo scelto la categoria prima classe ( visto il presso economico) l’autobus e’ confortevole, i sedili si posso ribaltare quasi interamente, ci forniscono di coperte e di uno spuntino. Peccato che nel cuore della notte l’autobus si rompa nel mezzo nel nulla e dobbiamo aspettare ore prima che arrivi un altro mezzo sostitutivo.

15 Agosto: Flores – Tikal. Arriviamo alla stazione di Flores con un ritardo di circa quattro ore sulla nostra tabella di marcia, dopo qualche difficoltà essendo passata l’ora di punta per i trasporti per Tikal, quindi sembrerebbe non essercene più, troviamo un passaggio su un pulmino locale stipato fino all’inverosimile sfidando ogni legge fisica. Arriviamo dopo un oretta a Tikal e iniziamo subito la nostra visita, dato che il parco chiude alle sei di sera. Il parco e’ spettacolare e nonostante il caldo e la fatica per arrivarci ne vale davvero la pena, vari edifici Maya, abbastanza ben conservati, appaiono nel bel mezzo della jungla, il parco e’ piuttosto esteso e durante la nostra visita riusciamo a vedere un coati ( una specie di orsetto), varie scimmie, uccelli colorati e un serpentello. Mentre aspettiamo di tornare verso Flores una volta finita la giornata, vediamo all’esterno del parco dei volpacchiotti che giocano. Alle dieci di sera riprendiamo il nostro autobus di ritorno.

16 Agosto: Antigua – Volcan Pacaya. Questa volta l’autobus non si e’ rotto, quindi arriviamo a Guatemala City verso le sette del mattino, un minivan ci attende per portarci ad Antigua, ci facciamo riportare al nostro solito albergo dove avevano lasciato in custodia i nostri zaini. Non ancora abbastanza stanchi dopo due notti passate in autobus decidiamo di salire al vulcano Pacaya. La gita inizia all’una del pomeriggio, un pulmino ci viene a prendere e ci mette un’ora abbondante per giungere alla meta, da li in gruppo con una guida iniziamo la scalata verso il vulcano. La salita non e’ ripidissima, a parte alcuni punti e le pause sono abbastanza frequenti, quindi in circa un ora e mezza riusciamo a salire un dislivello di circa 1700 metri per arrivare non troppo lontani dal cratere del vulcano. Vulcano peraltro attivo, quindi il paesaggio e’ davvero spettacolare. Una volta terminata la nostra gita, torniamo ad Antigua e dopo una cena veloce andiamo a dormire. Alle quattro e mezza del mattino ci aspetta l’autobus per San Cristobal de las Casas.

17 Agosto: San Cristobal de las Casas – San Juan de Chamula. Un minivan viene a prenderci in hotel alle 4.30 del mattino, da li ci porta all’incontro con un altro pulmino che ci porterà fino alla Mesilla al confine col Messico. Il confine della Mesilla e’ molto più battuto dai turisti, quindi molto più sicuro, infatti sta volta non veniamo truffati da nessuno e una volta fatte le relative pratiche burocratiche saliamo su un altro pulmino che verso le tre del pomeriggio arriva finalmente a San Cristobal nel Chiapas. La cittadina e’ resa particolarmente gradevole dalla presenza di un enorme mercato che vende prodotti di artigianato locale e dalla vivacità delle sue strade. Dopo un primo giro esplorativo prendiamo un trasporto locale epr San Juan de Chamula, distante circa un quarto d’ora di strade, si tratta di un paesino situato su una collina, che di peculiare ha il fatto di ospitare una chiesa dove si svolgono per tutta la giornata dei riti alle quali partecipano le comunità indios della zona. Si paga un biglietto per entrare in chiesa che dà anche il diritto di visitare il museo storico adiacente. All’interno della chiesa accanto alle statue dei Santi più conosciuti della religione cattolica vestiti in maniera colorate, vi sono adagiate per tutto il pavimento delle candele accese, i pavimenti sono invece ricoperti di aghi di pino. All’interno della chiesa vi sono varie persone divise in gruppetti che svolgono tale rito: seduti in circolo cantano, pregano ma sopratutto devono bibite gassate e cercano di ruttare come forma purificatoria, alcuni portano con se anche delle galline alle quali tirano il collo durante il rito. L’assistere a tale manifestazione di fede e’ stata una delle cose più interessanti e insolite che ci siano capitate, e’ stato bello vedere come il sacro e il profano possano essere mescolati a seconda della cultura e assumere un cosi forte impatto spirituale.

Torniamo poi a San Cristobal dove dopo aver fatto un ultimo giro e cenato, prendiamo l’autobus notturno che ci condurrà a Huatulco sulla costa del Pacifico.

18 Agosto: Huatulco. Arriviamo a Huatulco alle sette del mattino, ci avviamo a piedi verso la zona di Chahue’ dove già conosciamo un Hotel economico e assolutamente pulito e confortevole vicino alla spiaggia, in una zona molto tranquilla non troppo lontana dal centro e dalla darsena di Santa Cruz, il Dolphinus Inn. Appena posate le valige ci dirigiamo subito verso il mare, dopo un anno di lontananza e’ sempre emozionante rivedere le onde del Pacifico e le spiagge sabbiose. Ci buttiamo subito in acqua che e’ incredibilmente tiepida. Dopo la siesta il padrone del nostro hotel ci accompagna nella spiaggia di La Enrega dove l’acqua e’ calmissima ed e’ possibile fare snorkeling. Rimaniamo li fino al tramonto poi andiamo a mangiare sulla spiaggia di Santa Cruz dove ci sono tre ristoranti con i tavoli a lume di candela direttamente sulla sabbia.

19 Agosto: Huatulco. Le peculiarità di Huatulco sono: di essere posta lungo nove baie ( Santa Cruz, Chahue, Tangalounda, Cacaluta, Chachacual, Maguey, Conejos, l’Orgue e Sant Agustin) e di essere frequentata in questo periodo sopratutto da turisti messicani. Al mattino prendiamo un imbarcazione turistica che ci porterà a visitarne sette. La gita e’ davvero spettacolare, vediamo tutte le baie dal mare, ci fermiamo in una a fare snorkeling e in un altra a fare pranzo in un ristorantino all’ombra delle palme dove ci mangia direttamente con i piedi nella sabbia, sopratutto specialità a base di pesce. Verso le cinque del pomeriggio finisce il nostro giro, dopo un giro di shopping inizia a piovere. Torniamo in hotel, poi decidiamo di fare cena lo stesso sulla spiaggia di Santa Cruz dove siamo gli unici clienti.

20 Agosto: Huatulco. Giornata assolutamente rilassata, dopo un giro nel centro città rimaniamo sulla spiaggia de la Entrega. Alla sera scoppia un temporale abbastanza violento che allaga tutte le strade. Da segnalare un incontro ravvicinato con un boa che cercava di attraversare la strada.

21 Agosto: Huatulco – Puerto Escondido. Prendiamo un autobus che in un paio d’ore ci porta a Puerto Escondido. La differenza fondamentale tra le due località e’ che al seconda e’ più conosciuta ( sopratutto in Italia ) ma assolutamente più decadente, abbastanza lasciata andare, mentre la prima e’ in espansione turistica, in fase di miglioramento. Troviamo una camera piuttosto economica da affittare lungo la spiaggia della Zicatela, una lunga spiaggia adatta sopratutto per fare surf lungo la quale si affacciano vari locali notturni, bar e ristoranti. Trascorriamo la giornata su questa spiaggia, poi verso sera andiamo a fare una passeggiata nella via centrale della città. La sensazione di decadenza permane, aumentata dalla mancanza totale di gente, a quanto pare e’ bassissima stagione, ma ciò nonostante il luogo e’ pervaso si un certo fascino.

22 Agosto: Puerto Escondido. Trascorriamo la giornata a Carizarillo un’altra spiaggia di Puerto Escondido che si trova in un baia, le onde sono sempre adatte al surf ma meno violente di quelle della Zicatela , la spiaggia e’ più piccola ma più raccolta e suggestiva con un paio di bar, per raggiungerla bisogna fare una lunga scalinata.

23 Agosto: Puerto Escondido. Dopo aver trascorso la giornata alla spiaggia di Carizarillo, alla sera prendiamo l’autobus per Acapulco.

24 Agosto: Acapulco. Arriviamo a destinazione intorno alla otto del mattino, essendo Acapulco l’ultima tappa del nostro viaggio, sta volta non abbiamo voglia di andare in giro a cercare la sistemazione migliore, quindi ci affidiamo all’ufficio del turismo della stazione che a un buon prezzo ci prenota due notti in un hotel sulla spiaggia della Caleta. Il quartiere della Caleta e’ lontano dal quartiere dei divertimenti e dei grandi alberghi ma per il nostro stile di vacanza e’ ideale, la spiaggia non e’ molto grande ma si trova in una baia quindi e’ l’ideale per nuotare, e’ la sistemazione ideal per raggiungere l’isola di la Roqueta e il Magico Mundo Marino. Mentre nelle mete precedenti ci siamo sempre mossi in taxi qui ad Acapulco usiamo principalmente i trasporti locali, sono dei pulmini di piccole dimensioni, tutti decorati in modo diverso, economicissimi, con la direzione scritta sul vetro, sui quali si può salire o scendere a piacimento senza il bisogno di una vera e proprio palina di fermata. Acapulco e’ molto diversa da come ce l’aspettavamo, pensavamo di aver a che fare con una città moderna con grattacieli e affini simile a Cancun, invece ci ritroviamo in una città di stile po’ decadente anni settanta. Trascorriamo la mattinata nel centro dove visitiamo il forte San Diego e il Museo delle Maschere ( gratuito), il pomeriggio in spiaggia alla Caleta. Alla sera andiamo ad assistere alle prodezze dei famosi tuffatori che si gettano dalla scogliera della Quebrada. Uno spettacolo davvero affascinante. Dopo aver pagato u biglietto di ingesso di 35 pesos, nel quale e’ inclusa una consumazione, si scende su una balconata che si affaccia davanti alla scogliera. I tuffatori arrivano puntuali, sono dei ragazzi giovanissimi, passano in mezzo a noi poi dalla balconata scendono sulle rocce sottostanti e si dirigono verso la scogliera davanti a noi. Salgano per un trentina di metri, poi uno ad uno eseguono i loro spettacolari tuffi. Uno spettacolo davvero affascinante, che ci e’ piaciuto cosi tanto che abbiamo deciso di seguire anche l’esibizione seguente, nel mentre il sole e’ calato in un tramonto spettacolare. Per cena siamo poi andati in pulmino sulla Costera, la zona più “americanizzata” di Acapulco, con grattacieli, neon, hotel di lusso e centri commerciali.

25 Agosto: Acapulco – Pie de la Cuesta. Dopo una breve visita la Magico Mundo Maino e una passeggiata per vedere la Costera di giorno, prendiamo un pulmino per Pie della Cuesta, una cittadina di mare alla periferia di Acapulco. Il luogo in se’ non aveva nulla di interessante ed era anche particolarmente desolato e deserto, ma e’ interessante geograficamente poiche’ e’ situato su una lingua di terra tra la spiaggia e una laguna, laguna dove sembra siano state girate varie scene di Rambo II, e in effetti guardando il paesaggio e non pensando dove si e’ in realtà, da davvero l’impressione di essere da qualche parte in oriente.

26 Agosto: Acapulco – Italia. Dopo un ultimo giro per Acapulco e un ultimo bagno, la vacanza e’ finita, e’ tempo di riprendere l’aereo per l’Italia.



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