Meravigliose Costa del Sud e Costa Verde, Sardegna
Premetto che questo viaggio è stato fatto dal sottoscritto, mia moglie ed un bimbo di un anno.
Quanto mi costi Sardegna… Dall’ultima nostra visita, prima del 2000, i prezzi degli alberghi già alti hanno subito rincari drammatici anche in periodo di bassa stagione (fine Maggio). Poiché non era nostra intenzione rinchiuderci in un villaggio pur avendo un bimbo abbiamo optato per una scelta che a posteriori è risultata indovinata: quella degli agriturismo o bed and breakfast. Niente animazione e baby club con spiaggia privata a pochi metri dalle camera ma un rapporto qualità prezzo eccellente con gestione famigliare sempre molto attenta ed ottima qualità del cibo. Penso quella del “turismo rurale” sia una scelta intelligente non solo per il turista attento al portafoglio ma soprattutto per chi vuole stare a più stretto contatto con le persone a la cultura del posto senza per questo rinunciare al comfort ed alla qualità, anzi.
Il viaggio Per motivi logistici abbiamo deciso di volare su Cagliari (volo Meridiana) e qui prendere una macchina a noleggio (utilizzando l’ottimo servizio di Autoeurope). I primi 4 giorni gli abbiamo passato presso l’agriturismo Sa Tiria che si trova ad alcuni chilometri da Teulada sulla SS195.
Da Cagliari a Teulada I circa settanta chilometri che separano l’aeroporto Elmas da Teulada, una volta usciti dalla zona di Cagliari e passata Santa Margherita di Pula, fanno subito capire, inerpicandosi sulle montagne alle spalle della Costa del Sud, che ci troviamo in luoghi selvaggi in cui la presenza umana è appena percettibile ed il turismo non è sviluppato come in Costa Smeralda. Passare Domus de Maria, Teulada o Sant’Anna Arresi nel primo pomeriggio a primo acchito dà l’impressione di essere sul set di “The Day After” ed i paesi spesso spuntano improvvisamente dietro ad una curva. Ma se ad onor del vero i paesi non offrono grosse attrattive è la natura la protagonista di questo magnifico scenario: e non sto parlando solo del mare e delle spiagge ma anche di un entroterra inaspettatamente vario.
La Costa del Sud I circa 20 Km della Strada Provinciale che segue la costa tra Chia e Porto di Teulada meriterebbero il pedaggio per i magnifici scenari che si possono ammirare dalla strada che segue la costa a volte dall’alto a volte lambendo alcune calette in cui non sarà improbabile trovare insieme persone in costume e mucche. La costa è punteggiata da torri di avvistamento spagnole come a Capo Malfatano od alla Torre di Piscinni (alla cui base si trova una piccola caletta riparata dal vento – bisognerà però camminare un po’ per poterla raggiungere). Tuerredda vista dall’alto appare come una spiaggia caraibica. Nella zona di Chia, sempre sotto lo sguardo attento della omonima torre e fino ad arrivare a Capo Spartivento, si aprono chilometri di spiaggia affollate da surfers e kite-surfers.
L’interno, S.Antioco Come già detto non è solo il mare a stupire, ma anche le zone interne sono ricche di sorprese come ad esempio le bellissime grotte di Is Zuddas che si trovano a Santadi ad una decina di chilometri da Teulada nell’entroterra o le rovine romane di Nora (Pula). Il poco tempo a disposizione non ci ha permesso di esplorare anche l’interno, abbiamo invece proseguito la nostra esplorazione dall’Agriturismo Sa Tiria verso Porto Pino e l’Isola di Sant’Antioco che si trovano sul lato ovest della Sardegna. Porto Pino è una località turistica che dispone di un modesto camping e di una lunghissima spiaggia bianca (disponibile nella parte più bella solo a Luglio ed Agosto per la presenza di una base militare). Sant’Antioco, collegata alla Sardegna tramite un istmo, è un altro piccolo gioiello. Se avrete la possibilità di esplorare le strade (in alcuni casi bianche) che costeggiano da Calasetta (che dispone della bella spiaggia de “Le Saline”) la parte ovest dell’isola si potranno ammirare scorci di rara bellezza con le rocce a picco sul mare vicino il Camping la Tonnara o la bella spiaggia di Cala Longa: un’insenatura tranquilla protetta ai lati dalla roccia.
Dalla Costa dell’Iglesiente verso la Costa Verde Nella seconda parte della nostra vacanza ci siamo spostatinell’Iglesiente verso la Costa Verde, una zona per molti versi ancora più sorprendente. Costeggiando la Costa Ovest da sud a nord dopo essere passati da Carbonia merita sicuramente una visita Iglesias ed il suo bellissimo centro storico. L’arrivo ad Iglesias introduce uno degli aspetti per certi versi più affascinanti di questa zona, ovverosia il suo passato di zona di estrazione mineraria. L’Iglesiente è una sorta di museo di storia a cielo aperto per le numerose aree industriali (ora dismesse) in cui venivano estratti importanti metalli e da lì venivano trasportati al mare a mezzo di piccole ferrovie ora quasi totalmente distrutte. Alcune di queste miniere sono visitabili su appuntamento. Riferitevi al sito http://www.Igeaminiere.It/ Da Iglesias è imperdibile il tratto di strada che da Funtanamare, la spiaggia preferita dagli abitanti di Iglesias, passa per Nebida, Masua, Buggerru e Portixeddu. Non sarà forse allo stesso livello della Great Ocean Road ma la bella passeggiata panoramica di Nebida che offre panorami bellissimi di alcuni faraglioni ricorda quanto a bellezza i 12 Apostoli di Port Campbell. Sotto di voi sono visibili le rovine della Laveria Lavarmora, uno dei tanti esempi di architettura industriale di fine ‘800 inizio ‘900 che ricorda il passato minerario della zona. A Masua il ricordo dell’industria mineraria diventa un pugno nello stomaco quando, per arrivare alla bella spiaggia che si trova di fronte allo scoglio “Pan di Zucchero” si passa attraverso un grande centro di estrazione ora in disuso. Da Masua la strada risale leggermente nell’entroterra prosegue verso Buggerru ed il panorama, a mio giudizio, è di una bellezza dirompente. Siamo in mezzo al niente, solo vegetazione e vecchi edifici minerari in disuso. Dopo alcuni chilometri una deviazione porta ad una delle spiagge più belle a mia memoria: Cala Domestica. La spiagga è fiancheggiata da alte rocce, alle sue spalle delle dune ed ai lati alcuni edifici minerari e le tracce della ferrovia che portava in questo luogo sicuro, perché protetto dalle forti correnti, i minerali da imbarcare verso Carloforte. E se non bastasse nascosta sulla destra si nasconde una caletta secondaria altrettanto bella. Proseguendo sulla strada si arriva a Portixeddu e Capo Pecora e da questa zona inizia la Costa Verde.
Montevecchio La destinazione finale della seconda parte del nostro viaggio è il paese di Montevecchio: un paese a circa 15 Km all’interno rispetto alla Costa Verde in posizione strategica per raggiungere tutte le spiagge più belle. Solo questo posto meriterebbe una recensione a se’. Si tratta di un paese in cui era nata una della più grandi miniere d’Europa e contava varie migliaia di abitanti. Da circa venti anni anche l’ultima miniera ha chiuso e quello che è rimasto sono enormi aree industriali in disuso. Recentemente si sta cercando di fare un intelligente recupero delle strutture più belle ed alcune sono visitabili. Il paese stesso, ora abitato solo da 400 persone, sembra essere rimasto fossilizzato al 1950. Bellissima la visita al palazzo della direzione delle miniere che viene organizzato dall’Ufficio turistico locale. Qui siamo stati ospitati da La Miniera Fiorita http://www.Laminierafiorita.Com/ La Costa Verde: un paradiso ancora selvaggio La Costa Verde è un susseguirsi di panorami e spiagge mozzafiato partendo dalla Spiaggia di Torre dei Corsari a Nord per finire a sud alla stupenda Piscinas ed a Scivu. Si può percorrerla da nord a sud fino a Piscinas (l’ultimo tratto di tre chilometri è sterrato) ma è imperdibile la discesa da Montevecchio a Piscinas. Sono dieci chilometri di strada non asfaltata attraverso la storia degli insediamenti minerari di questa zona (che è possibile ammirare da vicino se troverete le sbarre aperte…) quali il Pozzo Sanna. Qui, salvo purtroppo il decadimento dovuto al tempo, tutto si è cristallizzato come fossimo negli anni ’40. Questa incredibile discesa nella macchina del tempo, passando attraverso Ingurtosu, culmina con la stupenda spiaggia di Piscinas dove le dune si inoltrano all’interno per centinaia di metri ed hanno altezze fino a 80m. Alle vostre spalle svetta imperioso il Monte Arcentu.
Conclusioni – Il futuro Se amate la movida di Porto Rotondo e Porto Cervo, queste zone non sono per voi. Ma se invece amate la natura incontaminata allora queste zone sono di una bellezza difficilmente avvicinabile. Sono terre che stanno affrontando il difficile passaggio da una economica industriale ad un turismo sostenibile. Una delle sfide più grosse per gli amministratori e per la popolazione sarà proprio riuscire a coniugare le esigenze del turismo con luoghi che hanno un equilibrio delicatissimo e che richiedono il massimo rispetto: non si possono accettare cementificazioni selvagge e mega villaggi come si erano immaginati fino a qualche anno fa’.
Guide consigliate La Lonely planet si è rilevata molto utile sul posto per poter programmare le giornate. E’ stata pure utile la “Carta delle Spiagge e dei porti”, una guida acquistata ormai 10 anni fa’ che contiene una lista delle spiagge più belle della Sardegna e le indicazioni per raggiungerle. Per la ricerca degli agriturismo le ricerche sono state fatte con internet (google). Per le visite guidate nelle tante miniere dell’Iglesiente: http://www.Igeaminiere.It/ – Un bel sito su Montevecchio e la sua storia: