Meravigliosa vacanza in libertà
Nel pomeriggio visitiamo il duomo di trento, la sua cripta e il castello del buonconsiglio. Ringraziamo i gestori dell’hotel che ci hanno la trentino guest card, una tessera che permette di visitare gratuitamente gran parte dei musei, chiese e castelli della zona. Trento è bella, pulita e raffinata. Stonano una eccessiva presenza di studenti di sociologia imbrattatori di muri e bevitori di birra seduti direttamente sui selciati delle vie, a onor del vero. A nanna prestissimo e la mattina subito in piedi, colazione abbondante in albergo, saldiamo il conto e ci dirigiamo al nuovissimo Muse di Renzo Piano, alla periferia sud di trento. La fila alle 9 di mattina è già lunghetta, ma ce la facciamo in mezzoretta. Il museo è su 5 piani, ideali per bambini e scolaresche, ma anche per adulti amanti delle scienze e della natura. Ogni piano è a tema.
Verso le 11.30 partiamo alla volta di madonna di campiglio. Lungo la strada, ci fermiamo al Castello di Stenico, anch’esso gratuito grazie alla trentino guest card. Il castello è molto particolare, quasi fiabesco, e molto medievale. Vi sono pochissimi visitatori (sono più gli addetti presenti nelle varie stanze che indicano cortesemente l’itinerario), le stanze sono suggestive, pulite e curate. Lo scenario dalle finestrelle fa pregustare la bellezza della montagna che verrà. Ci incamminiamo verso le 13 lungo la val rendena, oltrepassiamo Pinzolo, superiamo madonna di campiglio e iniziamo a cercare un alloggio lungo la statale in direzione val di non , meta del giorno dopo. Dobbiamo girare due o tre alberghi, perchè sono pieni, ma poi troviamo a folgarida un tre stelle, grande però vecchiotto. Per 80 euro blocchiamo una matrimoniale con prima colazione per una notte. Ci riposiamo, poi pomeriggio torniamo a madonna di campiglio: la passeggiata si rivela meno bella del previsto, alla fine il paese è una strada con una piazza ove affacciano negozietti turistici e bar. Ci togliamo lo sfizio di un aperitivo in un bar lungo la via ma semicentrale: 12 euro per un campari e prosecco e un aperol, meglio di niente. Incontriamo manuela arcuri. Per cena ancora in auto e ci dirigiamo verso dimaro, dove troviamo un carinissimo ristorante e conosciamo i canederli, che non mi abbandoneranno più nei prossimi giorni. Ottimo il vino bianco della casa e la grappetta finale.
Il giorno dopo, giovedi, ci mettiamo in auto alla volta della val di non e del lago di tovel. Non sappiamo quello che ci aspetterà. Arriviamo verso le 10.30 lungo la strada che porta lungo una gola boscosa fino al lago. La strada pero proprio alle 10.30 chiude al transito e si sale solo con i mezzi del locale parco. Così, decidiamo di parcheggiare e di scendere a piedi lungo un vicino ruscello, giusto per sentire il rumore delle acque e respirare il silenzio e la purezza dell’aria. Lungo il ruscello scopriamo un sentiero (il sentiero delle vecchie segherie) che risale il ruscello…gli scenari sono molto belli e caratteristici, sembra di essere davvero tra i monti con annette…e cosi iniziamo a camminare e fare foto. Il sentiero poi diventa “delle glare”…i cartelli riportano 2 ore e mezza fino al lago, noi iniziamo a camminare più per gioco che per altro…ma poi diventa una sfida, e pur non essendo equipaggiati e allenati, arriviamo verso le 12,15 al lago di tovel, esausti ma con una soddisfazione enorme. Il lago è meraviglioso…peccato che i pullman scarichino troppa gente chiassosa e litigiosa. Riscendiamo con l’autobus del parco (2 euro la discesa), e partiamo per prendere la A22 e salire verso Bressanone. Arriviamo a destinazione verso le 16.30. Trovare una sistemazione è più difficile del previsto, giriamo per una mezzoretta prima di trovare un meraviglioso ristorante con camere al piano di sopra. Le camere sono nuove, soffitto in legno, nuovissime, pulitissime e con un bagno iper pulito e nuovissimo anch esso. Paghiamo 105 euro con prima colazione, ma le valgono tutte. Breve riposo, poi in centro a Bressanone, città molto austriaca. prendiamo un aperitivo e visitamo il duomo. Passeggiamo senza meta nel centro storico…l’aria è fresca ma piacevole, l’archittettura molto gradevole…una città veramente bella. Certamente, nonostante sia in Italia, ci si sente quasi stranieri, causa diversità di lingua, usi e costumi. Ma ha il suo fascino forse anche per questo. A cena torniamo dove abbiamo le camere. Sotto è pieno di gente, tutti di lingua tedesca, sono indigeni del luogo, segno che si mangia bene. I canederli sono i più buoni della vacanza infatti e la birra divina. Ottima anche la grappa. Paghiamo 46 euro.
La mattina dopo di buonora andiamo alla vicinissima abbazia di novacella, aspettiamo le 10 per la prima visita guidata e ci facciamo condurre nei meandri di tale importante presidio di religione e cultura nei secoli bui del medioevo. La visita termina alle undici…qualche foto e poi partiamo alla volta della val gardena. Arriviamo a Ortisei verso l’ora di pranzo, parcheggiamo e passeggiamo per il centro storico. Si rivelerà la cittadina di montagna più bella di tutte. Mangiamo un panino casereccio preso in un forno dove c’è tanta gente in fila. Lo speck meritava! Dopo pranzo si riparte, prendiamo un caffè a Selva di Val Gardena e ci incamminiamo per il primo passo dolomitico, quello del Gardena. Arrivati al valico ci fermiamo e scattiamo tante foto. Sta per piovere. La discesa dal versante opposto si rivela infatti piena di acqua…oltrapassiamo Corvara Badia e ci dirigiamo verso San Cassiano: trovare un albergo libero è un impresa, ne giriamo sei o sette ma sono tutti pieni. Per fortuna, verso le 17.30 troviamo un posto una pensione di 2 stelle, molto pulita e piena di legno tra soffitto, pavimetno, balcone. Ci riposiamo, usciamo verso le 19, le nuvole sono basse e tanta pioggerellina…proprio un clima autunnale. La gente sembra poca, causa mal tempo…cosicchè andiamo subito a trovare un ristornare. A cena si va presto, quindi alle 19.30 la pizzeria scelta è già quasi piena. Il giorno dopo si sale al passo di Falzarego, poi si scende verso Cortina. Lungo la strada tante foto ai meravigliosi scenari montani che si incontrano. Arriviamo a cortina verso le 10.30. Parcheggiamo e ci facciamo una ricca passeggiata per il corso italia, prendiamo qualche souvenir e guardiamo la gente: notiamo una gran quantità di tate filippine… mentre le mamme vanno in giro per negozi! Verso le 13 ripartiamo e ci aspetta l’ascesa al Pordoi. Arriviamo al valico a 2250 metri alle 14.30 circa….dopo 33 tornanti. La strada è stretta, piena di ciclisti, motocicilisti, camper, auto che vanno piano, pullman e qualche mattacchione che va troppo veloce. Il tutto è ripagato dalla soddisfazione di arrivare in cima e godere del paesaggio. Scendiamo in direzione Canazei e entriamo nella val di fiemme…. Verso le 17 arriviamo a Moena, all’inizio della val di Fassa. Troviamo un bell’albergo di tre stelle, vecchiotto ma comunque meglio di quello di folgarida (la colazione in questo albergo si rivelerà la migliore di tutta la vacanza). Riposino e poi verso le 18.30 usciamo a piedi. Pioviggina, quindi ombrello in spalla andiamo verso il centro. Prendiamo aperitivo lungo il fiume e poi ci immergiamo nel centro storico, molto grande rispetto a tutte le altre cittadine di montagna. Si vede che è una cittadina in quanto tale, al di là del turismo e dei turisti. Dopo Ortisei, è il paese che più mi è rimasto nel cuore. Ceniamo a base di carne (ma sarebbe stata meglio la pizza, vista la qualità non eccelsa della carne) e torniamo stanchi ma felici in albergo. L’indomani, colazione e ripartenza: moena dista 70 km da trento, ci incamminiamo preoccupati del traffico del rientro di cui avvertiamo minacciose eco via radio. La A22 si rivela intasata, per cui decidiamo di scende lungo la SS12 che costeggia l’adige. Ci fermiamo lungo il tragitto lungo una zona dove c’è una gola, molto caratteristica, con un vicino bar/ristorante che in altre epoche, quando l’autostrada ancora non c’era, avrà visto bel altre storie e fortune…foto caffè e bisognino al bar.Arriviamo verso le 13 alla periferia di Verona, lì imbocchiamo la A22 direzione Modena. Arrivati a Modena verso le 14, decidiamo di uscire e fare un giro nel centro storico, per sgranchirci le gambe. Sarà la bellezza della montagna e la stanchezza, sarà stata l’ora, ma quel centro storico proprio non ci è piaciuto…tutto vuoto, omogeneo, sia nei colori che nelle forme. Ripartiamo verso le 15 direzione A14 e arriviamo ad Alba Adriatica alle 19 circa. Meravigliosa vacanza, in assoluta libertà, senza prenotare nulla.