Meravigliosa Malta

Una lunga settimana tra le bellezze di quest'isola in mezzo al Mediterraneo
Scritto da: Frances79
meravigliosa malta
Partenza il: 25/07/2011
Ritorno il: 02/08/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
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PRIMO GIORNO

Mi alzo prima che suoni la sveglia e guardo dal balcone della mia camera con terrazzino il mare di fronte a Bugibba. Bellissimo! La colazione all’Hotel Primera non è particolarmente ricca ma è sostanziosa; prendo lo zaino e chiedo informazioni alla reception. La fermata del bus è vicina. Una volta salita faccio l’abbonamento settimanale: 12 euro. Convenientissimo! La prima destinazione è La Valletta. Si parte alle 9 ma si arriva alle 11: a St Julian degli Inglesi hanno fatto storie sul prezzo del biglietto e abbiamo perso 3/4 d’ora, bloccando il traffico e facendo venire persino una pattuglia della polizia. Quando se ne sono andati noialtri passeggeri abbiamo esultato. L’arrivo alla Valletta è di fronte alla Piazza del Tritone; m’incammino per Republic Street: carina. Sospesi in alto ci sono degli addobbi rossi e dorati, penso siano per qualche celebrazione. Trovo la famosa Co-Cattedrale di San Giovanni, ma prima di entrarvi vado a mangiare al ristorante “da Luciano”. La focaccia maltese assomiglia di più a una pizza rossa: pomodoro, olive e cipolla, ma un pò insipida. Poi assaggio i bragnoli. Mamma quanta roba! Non riesco a finirli. Però 20 euro compresa l’acqua è veramente poco. Alle 12.30 mi infilo nella Cattedrale, riccamente adornata; faccio foto ma il flash è vietato, però non vengono scure perchè è ben illuminata. Faccio anche un filmino con in sottofondo l’audioguida che spiega in maniera esauriente tutta la storia della Cattedrale. Seguo il percorso nell’oratorio ma lì i filmini e le foto sono vietati, perchè c’è La Decollazione di San Giovanni del Caravaggio, un quadro con colori scuri, ma bello e di grande effetto. Di fronte c’è San Girolamo, che però non mi è piaciuto molto. Proseguo nel museo dove si trovano degli arazzi fiamminghi e libri enormi con la prima lettera della prima pagina dorata o con la miniatura. Anche qui niente foto o video. Quando esco, nel negozio di souvenir acquisto il poster della decollazione. Proseguendo per Republic Street trovo piazza San Giorgio e il Palazzo dei Gran Maestri ma per oggi ho fatto il pieno di storia, meglio una passeggiata. Mi dirigo a Forte Sant’Elmo ma lo trovo chiuso così risalgo per Merchant Street. Arrivata all’Ufficio del Turismo prendo una cartina della città e, seguendo anche indicazioni trovate su altre riviste di viaggi, mi dirigo verso gli Upper Barakka Gardens. Foto e video di quest’angolo verde e del meraviglioso panorama. Voglio vedere anche i Lower Barakka Gardens ma i marciapiedi di questa parte della città sono peggio di quelli che si trovano nel SudItalia. In 3/4 d’ora riesco a fare tutto. Vorrei anche fotografare l’Auberge di Spagna ma lo stanno ristrutturando. Torno al terminal di partenza e prendo il 31 che mi riporta a Bugibba. Ho male ai piedi, prendo da bere e da mangiare e ritorno in hotel. Cotta mi addormento. Una cosa ho notato quel giorno e per tutta la vacanza: siccome da circa un mese il sistema di trasporti pubblico era cambiato, non c’erano solo gli autisti ma anche numerose hostess che fornivano informazioni sugli autobus da prendere per le varie destinazioni; c’erano persino cartelli illustrati che segnavano il percorso e il numero del bus. In effetti, da questo punto di vista regnava l’anarchia più totale: autobus dello stesso numero che arrivavano insieme e altri che aspettavi per ore. Mah!

SECONDO GIORNO

Prima destinazione Mosta con la chiesa di St. Mary e la sua enorme cupola, la terza in Europa per grandezza. Ispirata al Pantheon di Roma fu costruita dagli abitanti della città in 40 anni circa, durante i ritagli di tempo. E’ considerata un monumento della Fede, e forse chissà, è stata proprio la Fede che nel 1942 impedì a una bomba di 500 kg che aveva forato la cupola di esplodere una volta arrivata al pavimento. Riparto stavolta per Naxxar (bus 11-12) dove visito Palazzo Parisio e il suo giardino all’italiana, l’unico in Europa a essere riconosciuto tale fuori dall’Italia. Il palazzo è raffinato e tutt’ora viene usato dalle coppie di sposi come sfondo del matrimonio. Nel prezzo del biglietto d’ingresso sono compresi 2 euro spendibili al bar del palazzo, il Caffè Luna. E’ ora di pranzo perché non approfittare? I prezzi sono ragionevoli. Torno alla Valletta e dalla postazione 9 prendo il bus per Rabat (51 – 52 – 53); una volta arrivata però, visito Medina. Percorrerla non è difficile e la Cattedrale di San Paolo e il suo museo si raggiungono velocemente. Nel museo non si possono fare ne foto ne video ma nella cattedrale è consentito almeno filmare. Seguendo la stradina a sinistra della cattedrale, si trova il Fontanella, un bar pasticceria dove esagero con la merenda, ma come resistere a tanta bontà? Si è fatto tardi per visitare Rabat, sarà per domani. Ritornata a Bugibba cerco un negozio che venda videocassette per la videocamera. Lo trovo ma è caro, il che è comprensibile. Giro per Bugibba per guardare i negozi di souvenir ma alla fine compro una confezione di pesche fresche da un fruttivendolo ambulante proprio sotto il mio hotel. Tornata in camera faccio una cena frugale, poi riscendo in strada. Vorrei collegarmi a Internet ma la connessione dal mio hotel è cara così vado in un Internet Cafè lì vicino. Quattro euro per due ore con le cuffie. Sento un pò di musica da youtube, cerco delle info su visitmalta e scrivo su Fb che sto bene. Torno in albergo e vado a dormire.

TERZO GIORNO

Buon Risveglio. Torno a Rabat con X3 e appena arrivata vado al Villa Romana Centre che non è nient’altro che un negozio di souvenir dove però trovo il Beltè da 33cl a 0,80 centesimi. Incredibile! Mi dirigo alla chiesa di San Paolo che però è più grande fuori che dentro, e peraltro è scura quindi niente foto. Di fianco alla chiesa c’è la Grotta di San Paolo, dove si dice il Santo abbia iniziato la sua opera di evangelizzazione. Apre alle 10.30 e non è assolutamente illuminata quindi è impossibile filmare, riesco a fare solo 2 foto. Seguendo i cartelli arrivo all’ingresso delle Catacombe di San Paolo dove, una volta entrata, praticamente mi perdo. Sulla cartina sono enormi ma solo una piccola parte è aperta al pubblico. Esco e provo le Catacombe di Sant’Agata, un pò più avanti. Il biglietto include anche il museo ma non lo trovo interessante tranne che per un particolare: il teschio SA 004. Su questo teschio infatti c’è una sutura naturale, presente solo in pochissime persone, per cui sembra che il cranio sia stato tagliato in due e poi riunito. Nelle catacombe non si può ne filmare ne fotografare in quanto presenti decorazioni che la luce potrebbe rovinare, e si entra in gruppi di 4, massimo 5 persone, accompagnate da una guida che parla anche un discreto italiano ed è molto disponibile. Mi dà persino l’indirizzo internet dove scaricare le foto delle catacombe e della Cripta di Sant’Agata. Tornata indietro compro 2 pastizzi. Non l’avrei mai detto ma te li tirano dietro: 2 pezzi 0,60 centesimi. Prendo nuovamente X3 per Birkirbara il bus passa davanti al San Anton Gardens e fa un bel pezzo prima di fermarsi. Torno indietro per quasi Km 1,5 sotto un solleone. Una volta arrivata trovo sollievo sia nella frescura dell’ombra delle piante sia nella bellezza del giardino, praticamente un parco cittadino con tanto di fontane e animali. In realtà il giardino fa parte del Palazzo San Anton, residenza del Presidente di Malta e vietato al pubblico. Girando per il parco trovo un vecchietto a cui chiedo informazioni ma lui vuole solo attaccar bottone con me e quando cerco di liberarmene lui mi saluta in maniera diciamo “troppo” affettuosa e confidenziale. Uscita dai giardini vado dritta anzichè tornare da dove sono arrivata e chiedo ad una signora ma ci capiamo male. Mi dice che Birkirkara è a 2 fermate di bus; proseguo e finalmente trovo la fermata che cercavo: Balzan bus 51 – 52 – 53. No!! Averlo saputo prima! Alla fermata incontro anche una coppia di Ebrei che tutto sembrano tranne che Ebrei. Simpatici! Prendiamo il bus insieme e torniamo alla Valletta. Da qui cerco per andare a Paola a vedere la Chiesa, l’Ipogeo, i Templi di Tarxien e il Garden of Serenity. Lo trovo, anzi li trovo: sono 81 e 82. Prendo l’81 (pittoresco!), ma faccio la cretinata di superare la città convinta che i templi siano fuori. Una ragazza a cui chiedo mi fa notare che ho sbagliato. Scendo e aspetto quello che va nella direzione opposta. Arriva il 91 e stavolta chiedo all’autista che mi fa scendere alla fermata giusta. Seguo le indicazioni e vado dritta. Dritta. Dritta. Vedo la chiesa ma dove sono i templi? Domando a un signore e lui mi rimanda indietro. Cosa?! Finalmente li trovo. Sono, come dire, mimetizzati nel paesaggio urbano. Assurdo! E’ quasi ora di chiusura quindi devo sbrigarmi a fare foto e video. La guida è solo in Inglese, un pò ho tradotto ma… A dir la verità, da come lo avevano descritto, mi aspettavo un complesso decisamente più ampio e maestoso, invece in mezz’oretta ho visto tutto. Sono le 16.30 fra poco chiude tutto. Cerco l’Ipogeo. Altro che vicino alla chiesa, bisogna fare un bel pezzo di strada e anche questo è mimetizzato con l’ambiente. Lo trovo ma alla reception mi dicono che non solo è già chiuso, ma che bisogna prenotare per vederlo. Mi trattengo dall’esprimere cose inappropriate per una ragazza. Ritorno alla chiesa di Paola dove fotografo la facciata e poi entro. Dentro è grande ma è anche tanto spoglia. Meglio la Co-Cattedrale. Riprendo il 91 per La Valletta e poi da lì il 31 per Bugibba, dove conosco Anna, una signora maltese di mezza età con cui chiacchero un pò in italiano. Gentilissima. Tornata in albergo, doccia e poi di nuovo fuori; è ora di cena e decido di farla al Granny’s dove ordino il coniglio all’aglio e della verdura. Accidenti! Decisamente una porzione abbondante! Manca solo il sale; chiedo al cameriere, ma lui capisce male e mi porta l’insalata (salade). Tutto buonissimo! Giro ancora per Bugibba in cerca di souvenir e trovo l’Aladin’s Cave, dove si compra bene. Un’ora di Internet e poi a letto ma stavolta non riesco a prendere sonno. Sarà una notte agitata: forse perchè la signora Anna, sull’autobus, mi ha spiegato che i pastizzi si devono mangiare con moderazione perchè sono Ipercalorici! 400 calorie a pastizzo. Orrore!

QUARTO GIORNO

Buongiorno. Magari! Ho dormito poco stanotte; colazione veloce e leggera e poi bus. Prendo X3 convinta di andare a Paola a finire il mio giro, ma finisco dalla parte opposta, all’aereoporto. Decido di vedere la Blue Grotto ma il bus, il 201 alle 10.30 è già passato. Peccato, bastava arrivare 10 minuti prima. Devo aspettare fino alle 11.20 così entro in aereoporto dove usufruisco delle toilettes e compro una miniguida. Una volta uscita mi unisco involontariamente a una coppia di belgi di Bruxelles che sono lì per lo stesso motivo. Finalmente arriva il bus, ma la strada per arrivare alla Blue Grotto è terribile, che ben si addice al luogo dove andiamo, disperso tra le colline. Dopo una ripida discesa arrivo alla mia meta, faccio il biglietto (7 euro) e attendo il mio turno per salire in barca, dove vengono dati anche i giubbotti salvagente. Il giro è interessante; ci sono molte insenature e piccole grotte e poi c’è la famosa Blue Grotto chiamata così perchè al suo interno l’acqua prende un colore insolito, quasi Puffo. C’è persino una finestra naturale. Molto bello davvero. Il giro dura circa 15 – 20 minuti. Ritornata al bus stop ritrovo i belgi ma nel parcheggio c’è anche un signore che ci offre un passaggio ai Templi di Hagar Qim dicendo che il bus ripasserà soltanto fra due ore. Ovviamente rifiutiamo. Saliti sul bus però, sia io che i belgi ci distraiamo chiaccherando e non ci accorgiamo di superare la nostra fermata (praticamente quella dopo, altro che 5 euro!). Quando ci rendiamo conto dell’errore scendiamo ma… Ahi! Ci ritroviamo a Siggiewi, un paesino insignificante disperso sulle colline e per di più sotto il sole di mezzogiorno! Secondo la tabella degli orari il bus del ritorno passerà dopo un’ora quindi aspettiamo. Ogni tanto parliamo per distrarci dal caldo e dal sole che ci picchia in testa. La ragazza mi dice che parlo un buon Francese, anche se ogni tanto lo mischio con l’Inglese e l’Italiano. Passano circa due ore prima di vedere il bus che ci porta a Qrendi Hagar. Entro nel museo e finalmente… aria condizionata! Che non fa proprio bene accalorata come sono ma… ci siamo capiti. Il museo è interessante, soprattutto per la riproduzione (l’originale è alla Valletta) della Vergine di Malta, una donna obesa e senza testa che si presume fosse venerata come dea della fertilità. Uscita dal museo mi dirigo verso una tensostruttura sotto la quale c’è il primo tempio: Hagar Qim. E’ un tempio circolare e alcune delle pietre con cui è formata sono grosse e alte, una addirittura pesava 20 tonnellate. Ma come hanno fatto? Prendendo una vialetto di pietra dietro a questo tempio mi dirigo al secondo: Mnajdra. Bisogna fare almeno duecento metri in discesa per arrivare qui, sotto un’altra tensostruttura. Questo tempio è strutturato diversamente dall’altro, non ci si può girare intorno, ma si possono osservare le diverse parti. Decisamente più belli questi di quelli di Tarxien. Dopo circa 3/4 d’ora esco e ritrovo i belgi. Decidiamo di prendere il primo bus che arriva, indipendentemente dalla direzione. Ne passa uno che va a Rabat e così ritorniamo a Siggiewi ma stavolta non ci fermiamo. Che strada orribile, per non dire peggio. Scopriamo con dispiacere che questo bus ferma anche alle scogliere di Dingli, altra attrazione di Malta; averlo saputo prima…Arrivo a Rabat e prendo X3 per Bugibba ma una volta arrivata salto la mia fermata. No problem! Saluto i belgi e scendo a quella dopo, faccio una passeggiata. Noto che a questa fermata corrisponde una piccola spiaggia libera, fornita di alcuni servizi e mi dico “E se venissi qui a prendere a prendere il sole? Mmmh… Vedremo”. Prendo un paio di souvenir e poi torno in albergo dove faccio il punto della situazione: a Siggiewi ho preso un sole pazzesco, le braccia e il viso sono paurosamente rossi ma niente paura! Non ho dolore e dopo un bagno rilassante e rinfrescante mi spalmo il latte doposole. Stasera insalata e pesce al Mc Donald, poi Internet Café dove la musica mi da la carica. Torno in hotel e mi infilo nel letto ma non sono particolarmente stanca; accendo il ventilatore e con sottofondo la movida mi addormento. Domani mi aspetta Gozo.

QUINTO GIORNO

Ben alzata. Partenza per Cirkewwa col bus 41 che arriva, dopo un’ora di alti e bassi per le baie di Malta, direttamente alla partenza traghetti. Il biglietto è economicissimo (4,65 euro) ma c’è una folla paurosa e sul traghetto non vedo nulla, tanto che quando arrivo al porto di Gozo, circa 10 – 15 minuti dopo, sono convinta che è solo un’altra parte del porto di Cirkewwa. Invece è il porto di Mgarr, con alle spalle lachiesa di Nostra Signora di Lourdes. Scendo e prenoto un tour coi pullman rossi Sightseeing per 15 euro perché qui a Gozo il mio abbonamento per l’autobus non è valido e comunque non conosco le varie tratte ne gli orari e non posso perdere tempo quindi meglio affidarsi a dei professionisti. Partenza per Vittoria; il viaggio è gradevole, il sole alto e caldo e l’audioguida parlante 6/8 lingue tra cui l’italiano spiega la storia dell’isola e della sua capitale. Scendo al mercatino e inizio il giro del centro città. In realtà finisco in alcune vie traverse dove trovo la chiesa di San Giorgio e, dietro una tenda trasparente, lo scorcio di un giardino interno. Delizioso. Trovo anche una signora gozitana che per due euro mi vende un segnalibro fatto al tombolo. Carino! Dopo un giro per le viuzze mi dirigi verso la Cattedrale di Santa Maria, in cima a una sfiancante salita (per me che non sono abituata…). Purtroppo la facciata è in fase di ristrutturazione e non vale la pena fotografarla, così entro e mi rifaccio con gli interni. Siccome avevo le braccia scoperte, all’ingresso della cattedrale mi è stato dato uno scialle. Piccola nota: i maltesi sono cattolicissimi, tanto che è ancora vietato il divorzio, e poichè è mancanza di rispetto entrare con abiti inadatti nei luoghi sacri si sono premuniti per i turisti più sbadati. Ma torniamo alla cattedrale; gli interni sono ricoperti di rosso e sul soffitto spicca la cupola che però ha una particolarità: è dipinta. Serve per dare il senso di profondità ma non esiste. Molto bello anche il dipinto sopra l’organo rappresentante l’Incoronazione della Vergine. Esco e faccio un giro delle mura della Cittadella alla ricerca di un negozio di vetro di Gozo, di cui ho sentito parlare in TV, ma non lo trovo. Decido di fare una semplice passeggiata ma…No! Mi si è rotto un sandalo! Ritorno al mercatino e compro un paio di ciabattine graziosissime che si sposano con il mio vestito e tanto che c’ero acquisto anche un finto (cinese) ombrellino in tombolo maltese con raffigurata la croce di Malta. Torno al bus stop che mi porta alla Azure Window. Bellissima! Due speroni di roccia uniti da un lembo terra sopra al mare. Che spettacolo! Naturalmente è possibile visitarla in barca ma da dove si parte? Non riesco a trovare l’imbarcadero ma… Eccolo! Si trova dalla parte opposta alla finestra, dietro i negozi di souvenir. Il giro costa tre euro. Ci sono diverse insenature prima della finestra ma lo spettacolo che offre quest’ultima è magnifico. Il mare scintillante, la luce del sole che entra nella Azure Window… Tutto straordinario. Tra le altre cose si vede un volto umano formatosi nella roccia: occhi, naso e bocca. C’è anche una roccia a forma di coccodrillo. Ritornando all’imbarcadero passiamo per una piccola insenatura tra le roccie. Ci passa una barca per volta. Risalgo sul pullman direzione Ghab ma… No! Questo non si ferma qui. Peccato! C’era proprio la vetreria che cercavo. Posso solo fotografare un giardino su un terrazzo. Prossima tappa: i templi di Ggantija. Questo nome significa Giganti in quanto si credeva che fossero stati proprio i giganti a costruirli. Il biglietto è irrisorio (5 euro), il sito è piccolo e si gira facilmente. Tornata al bus stop acquisto un pò di cartoline e un gelato. Aaahhh! Meritata pausa. Il pullman ci mette un pò ad arrivare ma non fa niente, mi godo il riposo. Una volta salita poi, fotografo il paesaggio. Gozo è decisamente più verde di Malta. Sul traghetto do libero sfogo alla mia vanità facendomi immortalare da un ragazzo in diverse pose ma sempre con l’ombrellino maltese. A differenza che all’andata il traghetto è meno pieno e posso fotografare anche Comino; si vede chiaramente la torre di guardia. Arrivo a Cirkewwa e scopro con orrore che tutti i bus sono strapieni; fortunatamente sul mio non c’è così tanta gente e posso stare seduta. Per cena stavolta solo una crepes e il tè. Buona Notte.

SESTO GIORNO

Buon risveglio. Oggi è domenica e la destinazione è Marsaxloxx dove si tiene la festa per Nostra Signora di Pompei. Ci arrivo con il 91 e subito sono dentro la festa. Raggiungo la chiesetta dedicata alla Madonna ma è troppo piena per fare foto, così faccio un giro per il lungomare dove è un susseguirsi di bar e ristoranti, tra cui il Carrubbia, di cui avevo letto proprio su Turisti per caso e mi dico “Perchè no? Proviamolo.” E così per pranzo, faccio una scorpacciata di pesce! 20 euro per un antipasto di mare decisamente diverso da quello che danno in Italia, un polpo praticamente intero ma affogato nell’olio (la mia dieta!), un generoso contorno e l’acqua. Tutto buonissimo, ma per me è troppo. Non prendo neanche il dessert. Mentre pago noto che i ragazzi della processione, alquanto profana, sono tutti vestiti in azzurro e stanno bevendo al bancone del mio ristorante birra a volontà; e come dar loro torto? C’è un caldo bestiale! Filmo sia loro che lo spettacolo davanti al ristorante con la banda. Bellissimo! Filmo e fotografo anche i Luzzu, le tipiche imbarcazioni maltesi ormai presenti solo a Marsaxloxx e sulle quali è disegnato “l’occhio di Osiride”, simbolo di buon auspicio ereditato dalle antiche imbarcazioni fenicie. Riprendo l’autobus e torno a Paola e una volta lì aspetto un altro bus che mi dovrebbe portare a Santa Lucia, un sobborgo dove si trova il Garden of Serenity o Giardino Orientale. Aspetto, aspetto e aspetto ma del bus nemmeno l’ombra. Chiedo a un passante che mi risponde di andarci a piedi tanto è vicino. Follia! Due km a piedi sotto un sole cocente e attraversando una strada non sicura per via delle auto. Degno di me! Quando arrivo ammetto che sono rimasta un pò delusa, ma non nel senso che era brutto, ma perchè mi aspettavo qualcosa di più spettacolare, affollato e a pagamento. Invece è un parco cittadino in mezzo a due strade, gratuito (compresa la toilette) e praticamente deserto! Beh… certo, normalissimo non proprio, visto che l’ingresso sembra quello di un tempio cinese; e infatti nel vialetto tra l’ingresso dalla strada e l’ingresso vero e proprio ci sono delle piante regalate dal governo cinese a quello maltese in segno di amicizia, con tanto di targhe commemorative. L’interno del giardino è pieno di vialetti, piante esotiche e templi. Sembra proprio di essere in Cina! C’è persino un laghetto! Quando esco, grazie anche alla frescura del giardino, mi sento meglio e mi incammino verso Paola e… cosa vedo? L’autobus. Arriva ora, ma prima deve fare tutto il giro prima di riportarmi al punto di partenza. L’ho fatta a piedi all’andata, la faccio a piedi al ritorno! Dopo mezz’oretta arrivo a Paola e prendo finalmente un bus puntuale che mi riporta a La Valletta. Qui scopro che c’è un’altra processione e vorrei vederla ma è a sera inoltrata e sono troppo stanca e sudata, non ce la faccio. Prima di tornare a Bugibba però, mangio qualcosa, perchè la passeggiata di prima mi ha messo fame e soprattutto sete; un paio di foto a delle vetrine niente male, souvenir e poi autobus. Sono troppo stanca, i piedi poi, stanno urlando. Quando arrivo è il tramonto; un pò di riposo, una bella doccia e poi cena in un Kebab. La serata finisce così, tranquilla. Ma domani il meritato riposo.

SETTIMO GIORNO

Buongiorno. Oggi: mare! Voglio andare alla Golden Bay, quindi prima mi fermo a Mosta e poi prendo il 23 per la spiaggia. Ci vuole un’oretta o poco più, ma l’attesa vale. La spiaggia non è particolarmente grande, ma c’è poca gente, il sole splende e il mare è bello. Non ho voglia di fare il bagno per cui noleggio sdraio e ombrellone per l’intera giornata. Prezzi accessibili. Una volta sistemata, mi spalmo la protezione e poi leggo un Turisti per Caso in cui si racconta di un viaggio a Malta dove, proprio nella Golden Bay, c’era un certo Charlie che portava i turisti in giro in barca a vedere le grotte della zona. Non ci crederete, ma mi è capitato di vederlo! Non lontano da me c’era un gruppo di quattro ragazzi che stavano parlando con Charlie il quale, mostrando loro Turisti per caso, li stava convincendo a venire con lui in barca. Da non crederci! Ma non è finita! Verso l’ora di pranzo vado al chiosco della spiaggia dove compro un bel panino e da bere e mentre esco sapete cosa vedo? Un cartello pubblicitario piantato nella sabbia in cui viene spiegato, in Inglese, in cosa consiste il giro con Charlie, a che ora inizia sia al mattino che al pomeriggio e quanto costa. Basta contattarlo direttamente o tramite il chiosco. Il pomeriggio lo trascorro tra brevissime entrate in acqua e lunghe ore sotto il sole, dormendo e dimenticandomi di mettere la protezione. Verso le 16.30 – 17 decido che è ora di andare, ma mi rendo conto che l’essere stata tanto sotto il sole ha avuto le sue conseguenze. Sul momento non me ne sono resa conto, mi sentivo solo un pò calda; mi rivesto, restituisco l’ombrellone e la sdraio e ritorno alla fermata del bus. Ma fare le scale per risalire sulla strada mi costa fatica. Riesco solo a fare un paio di foto alla spiaggia e a delle bellissime piante di Aloe Vera che non avevo mai visto prima di oggi. Tuttavia sull’autobus comincio ad avere la nausea. Alcuni passeggeri, vedendomi in quello stato, mi aiutano facendomi sedere perchè il bus è pieno e io dovrei stare in piedi un bel pò. Non ci sarei riuscita. Io ho una grande resistenza al dolore e anche se non mi sento bene cerco sempre di avere il controllo, ma non sempre ciò è possibile, specialmente considerando che è la prima volta in vita mia che prendo un’insolazione. Una volta arrivata a Bugibba, il tratto dalla fermata all’hotel mi è sembrato infinito. Salita in camera mi piazzo in bagno e non ne usco più. Sono bollente. Mi infilo nel letto con la testa ancora bagnata e mi addormento. Credo siano le 19. Verso le 21 mi sveglio per la fame ma non ho neanche voglia di muovermi. Poco dopo squilla il cellulare: è mia madre. Non posso non dirle come sto, anche perchè si capisce da come parlo, ma le due ore di riposo mi hanno ridato un pò di energia. Rimango a letto un’altra ora e mezza e poi mi faccio violenza e mi alzo: devo mangiare. La fame quando arriva, arriva. Sono stravolta ma mi do un contegno e scendo in piazza a cercare un localino dove cenare. Scelgo Da Nicole e la scelta risulta azzeccata. Nonostante l’ora tarda mi concedo un piatto di spaghetti al sugo di coniglio (credo sia una specialità). Buoni ma la pasta non è salata. Da quello che ho notato i maltesi non lo fanno mai, non salano la pasta. Chissà perchè. Però sono buoni e poi quando si ha fame non si bada a certe cose. Per finire in bellezza la serata mi concedo il dessert: dei profiterols che, a differenza di quelli nostrani, non sono ricoperti di crema o cioccolato, ma vengono serviti con la panna; e la porzione non è da 2 o 3 palline, ma da 4. Wow. Anche se qualche ora fa avevo la nausea e i sintomi di un’insolazione, adesso mi sento bene, o almeno meglio di prima. Ma prima devo vedere come sarò domani mattina, per il momento buona notte.

OTTAVO E ULTIMO GIORNO

Buongiorno. Oggi devo ripartire per l’Italia, la vacanza è finita e siccome ieri non sono stata tanto bene, oggi farò molto con comodo. Anzitutto un paio di foto al panorama che si gode dal balconcino vista mare, poi c’è da finire di preparare la valigia, lavoro in parte fatto ieri sera. Per fortuna è molto grande e ci sta tutto, vestiti e souvenir, anche se manca ancora qualcosa. Scendo per la colazione e poi comincio a girare in su e in giù il viale del lungomare in cerca degli ultimi acquisti. In realtà mi manca solo una cosa: degli oggetti in vetro maltese. Avrei preferito quelli di Gozo ma non sono riuscita a prendere niente quindi devo ripiegare. Non che il vetro di Malta non sia altrettanto bello e prezioso ma preferivo quello della sua sorellina. Sarà per la prossima volta. Comunque le due parure collana e orecchini color verde e color azzurro mi compensano: un regalo per mamma e uno per il compleanno di una mia amica. Il Mdina Glass è davvero un ottimo negozio, comprerei tutto. Ma il tempo stringe e devo lasciare la camera; dopo aver controllato e ricontrollato tutto, lascio la valigia nella hall e ritorno a farmi un giro, anche perchè è ora di pranzo. Niente ristorante però, solo un gelato per togliermi lo sfizio e la voglia di stare a guardare il mare. Caspita, un’intera settimana su un’isola e al mare ci sono stata solo una volta e quasi non ho fatto il bagno. Ma che ci posso fare se mi piace il turismo culturale? Almeno l’ultimo giorno però, è d’obbligo fermarsi ad ammirarlo un pò. Verso le 14 prendo la valigia e vado alla fermata. Devo prendere l’X3 che ci impiega un’ora per arrivare a destinazione. L’attesa non è lunga ma il sole del pomeriggio sulla mia pelle semi ustionata è un tantino insopportabile. Sul bus poi, non c’è l’aria condizionata. Resistenza, resistenza. Solo in aereoporto sto bene e provo sollievo. La partenza è alle 17. Posso solo dire Arrivederci Malta, grazie di tutto!

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