Meravigliosa Kos

Tra le splendide calette e le taverne dell'isola graca
Scritto da: giulipenzia
meravigliosa kos
Partenza il: 17/07/2012
Ritorno il: 26/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Tozzi, Ruggeri e Morandi in una vecchia canzone cantavano “gente di mare che se ne va dove gli pare dove non sa” invece noi conosciamo bene la nostra meta: Kos, l’isola di Ippocrate, il padre della medicina. Dalla nostra guida apprendiamo che L’isola è lunga 43 km e larga da 2 fino ad un massimo di 6 km, è la terza isola del Dodecanneso per grandezza e la seconda per popolazione. La sua stretta vicinanza alle coste della Turchia e piu’ precisamente all’antica città di Alicarnasso, oggi conosciuta come Bodrum, la rende particolarmente affascinante in quanto offre un’interessante combinazione di elementi orientali ed occidentali. Pensando all’isola di Kos immaginiamo splendide giornate di sole, lunghe spiagge di sabbia ed un mare cristallino, ma sono solo pensieri noi vogliamo approfondire la nostra conoscenza. Così con il biglietto acquistato con la compagnia easyjet, prenotato con largo anticipo, ci presentiamo al check dell’aeroporto di Malpensa per gli opportuni controlli. Il volo dura 2 ore e 45 minuti e si presenta da subito senza perturbazioni. Atterrati in serata prendiamo il taxi che ci porterà alla città di Kos dove abbiamo prenotato il nostro albergo: Dimitris Paritsa Hotel. Ci accoglie un uomo di nome Nicolas estremamente gentile che ci conduce subito nella nostra stanza. La camera non riserva strane sorprese: ha un letto comodo ed è ben pulita. Stanchi del viaggio, ma con una gran fame, ci accingiamo a cercare un locale per mangiare ma non conoscendo bene la zona e essendo la prima sera, ci rivolgiamo al proprietario dell’albergo che ci indica subito una taverna dove il proprietario è un pescatore. Il locale è pieno e già si presenta bene: mangiamo del polipo che però risulta salato. Non troppo contenti della cena ci ripromettiamo di trovare una taverna che soddisfi la nostre aspettative.

L’indomani ci alziamo di buon ora, facciamo colazione e a piedi ci incamminiamo verso il mare che dista a pochi metri dall’hotel. Il percorso si presenta pieno di piccoli negozi che vendono oggetti di qualsiasi tipo e una varietà di bar e ristoranti. Un ombrellone e due lettini non costano nulla solo la consumazione di qualche pasto e/o bevanda. Ci fermiamo in un bar dove presto oltre al proprietario conosceremo e diventeremo amici del suo collaboratore: Elis, un ragazzo di 29 anni, allegro e poliglotta, dotato di un forte carisma. Trascorriamo la giornata riposando e cercando di allontanare i pensieri del lavoro e cominciando a riacquistare le energie che ci occorreranno per il ritorno. “Il Sole”, e’ una delle caratteristiche principali e maggiormente apprezzate dell’isola di Kos infatti spende alto nel cielo fino a tardi. Ancora un po’ frastornati ci accingiamo a percorrere la strada del ritorno e a prepararci per la serata. Dopo il tramonto infatti la città di Kos si popola di tanta gente allegra che si riversa sulle strade o nelle taverne di Kos a gustare un piatto di calamari freschi accompagnato da un buon bicchiere di vino. E là troviamo ben presto al numero 19, della strada Averof, il suo nome è Sardelles che in greco vuol dire Sardine. Il cameriere Nicos si dimostra molto disponibile e accogliente e ci fa accomodare nel ristorante. Ci troviamo subito a nostro agio e soprattutto rimaniamo folgorati delle portate ordinate dai vicini di tavolo. Ci portano del pane e successivamente una doppia portata di cozze con del pomodoro fresco. Il profumo è incantevole e ancor più il sapore: in poco tempo rimangono nel piatto solo i “gusci”. Ma la portata forte deve ancora arrivare: la grigliata mista di pesce, la ordiamo entrambi. La portano infatti è per due: il pesce è fresco e preparato con cura. Nel giro di poco tempo rimangono nel piatto solo le lische. Diventeremo presto clienti fissi tant’è che ogni sera prendiamo qualcosa di nuovo. Ogni piatto soddisfa pienamente i nostri desideri e soprattutto il nostro stomaco. La cordialità e l’intesa dimostrata da Nicos e nei giorni successivi dall’altro cameriere Nikita riempiono il nostro soggiorno nell’isola di Kos. I giorni passano e siamo quasi a metà vacanza decidiamo così di affittare uno scooter per conoscere l’isola.

Scrutiamo la mappa e incuriositi più che altro dal nome ci dirigiamo nel villaggio piu’ conosciuto e di maggiore attrazione turistica dell’isola di Kos: Zia. Il tratto di strada si presenta con molte curve ma alla fine riusciamo a raggiungere la meta prefissata. La zona, immersa nel verde di pini, eucalipti e ulivi, è caratterizzata da numerose sorgenti d’acqua e con curatissimi negozi di souvenir, ristoranti in tipico stile greco ed un paesaggio tra i piu’ belli di Kos. Non riusciamo a vedere il tramonto poiché sappiamo che il percorso del ritorno è tortuoso così ci apprestiamo a ritornare a Kos. Il giorno successivo ci alziamo come sempre presto e di buon umore questa volta la direzione è Kefalos.

Kefalos è un piccolo villaggio arroccato in cima alla scogliera con splendida vista sulla baia di Kamari. All’ingresso del paese si trova una delle spiagge più scenografiche dell’isola, affacciata su un breve tratto di mare che la separa dall’isoletta su cui sorge la chiesa di Aghios Stefanos. Grande poco più di uno scoglio, l’isoletta è raggiungibile con piccole imbarcazioni o semplicemente a nuoto. Kefalos non è ancora stata sfruttata dal turismo di massa ed offre nel suo immediato entroterra numerose strade e sentieri che solcano l’aspro promontorio spazzato dal vento fra boschi, pascoli e chiesette, conducendo con lunghe e solitarie passeggiate a piccole baie incontaminate e quasi inaccessibili. Vorremmo non andar più via da questa meravigliosa spiaggia ma al ritorno in direzione est ci dirigiamo verso Kardamena dove si può costeggiare la Baia di Kefalos: si tratta di un ampio golfo di sabbia a tratti dorata e a tratti chiara, lungo circa 12 km e suddiviso in sette spiagge consecutive. Tutte queste spiagge sono dotate di parcheggio e sono raggiungibili dalla strada. Trascorriamo la giornata in questa meravigliosa spiaggia e al pensiero che tra qualche giorno saremo di ritorno un senso di vuoto e malinconia ci pervade. Ogni viaggio ha valore quando al momento della partenza il cuore è pieno di ricordi e gli occhi sono lucidi al dover salutare chi si lascia”, proprio come lo siamo noi ora: Ciao Kos.



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