Meravigliosa Argentina

Un viaggio di tre settimane alla scoperta di alcune tra le tappe più note di questo Paese. Da Buenos Aires alla Patagonia, poi Terra del Fuoco e Puerto Iguazù
Scritto da: LARANGELI
meravigliosa argentina
Partenza il: 08/02/2014
Ritorno il: 01/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
L’organizzazione di questo meraviglioso viaggio in Argentina è stata sicuramente influenzata ed agevolata dai racconti di viaggio pubblicati in questo sito e dalla gentilezza di tanti viaggiatori che con passione e meticolosità hanno risposto alle mie tante domande. Mi sembra quindi doveroso pubblicare ora il mio racconto sperando possa essere d’aiuto e spunto a chi vorrà intraprendere un viaggio simile. I protagonisti del viaggio siamo io e il mio compagno, coppia 35 enne di “turisti per caso”. Il primo passo è stato l’acquisto del volo aereo (tratta Bologna/Roma/Buenos Aires), compagnia Alitalia, euro 700,00 a testa per la tratta BOLOGNA/ROMA/BUENOS AIRES. Poi siamo passati all’acquisto dei voli interni, acquistati tutti con Aerolineas Argentina, 4 tratte euro 750,00 a testa. Con Alitalia abbiamo stipulato l’assicurazione sanitaria e annullamento, euro 110,00 per due persone, mentre con Columbus abbiamo stipulato la polizza assicurazione per annullamento dei voli interni (euro 37,00 in due). Tutti gli hotel li abbiamo contattati direttamente o prenotati tramite booking, di sotto cmq tutti i dettagli nelle relative tappe. La spesa a testa è stata di circa 2.800,00 euro, comprensiva dei voli, quindi in sostanza per dormire, mangiare e le varie escursioni abbiamo investito un budget di circa 1300 euro cad, per un totale di 21 gg di viaggio. Sicuramente la svalutazione del pesos argentino a gennaio/febbraio 2014 ci ha “aiutato” a spendere meno di quanto avremmo dovuto investire, per lo stesso viaggio, appena un anno fa. Nel racconto di viaggio inserirò per lo più importi in pesos, ovviamente il corrispondente in euro è molto relativo in quanto dipende dal cambio “non ufficiale” a cui si è riusciti a cambiare o dal cambio ufficiale (circa 10.6-10.7) nel caso di pagamento con la carta (a fine racconto inserirò maggiori dettagli sulla questione “moneta”). Per chiarezza riassumo il viaggio in tappe.

9 febbraio: Buenos Aires (1 notte)

Arrivo a Buenos Aires in mattinata, trasferimento in taxi già prenotato, destinazione Art Factory zona San Telmo. Il taxi lo paghiamo in euro( 25 euro – 250 pesos) in quanto non abbiamo ancora cambiato nulla. Il check in all’art factory è all’una di pomeriggio, sono le 9.30 e così depositiamo gli zaini alla reception e andiamo a scoprire un po’ il quartiere, che oggi, di domenica è invaso dal mercato artigianale. San Telmo e il suo mercato sarebbero un buon luogo per terminare il viaggio perché la scelta di artigianato che si trova qui non l’abbiamo ritrovata in nessuna altra tappa. Cerchiamo disperatamente un cambio (possibilmente non ufficiale) ma niente da fare, così cambiamo i primi 50 euro in un cambio ufficiale, più che altro è una necessità visto che vorremmo mangiare e bere qualcosa!. Rientriamo all’Art factory, finalmente la stanza è pronta, non ci sdraiamo perché sappiamo che potremmo addormentarci per ore. Ci diamo una rinfrescata e poi di nuovo in giro tra antiquariato, artigianato e artisti di strada. Una folla di persone popola il quartiere, fino ad arrivare alla Plaza Dorrego, cornice di tanti antichi e caratteristici ristoranti, caffè e locali. Questa atmosfera così “boehmien” ci piace davvero tanto. La sera cambiamo altri euro direttamente all’art factory (cambio 12, peccato non averci pensato prima…) e ci facciamo riservare un taxi per il giorno dopo, destinazione stazione di Retiro per prendere il bus (già prenotato dall’Italia con il sito platforma10, circa euro 190 per due persone) per Puerto Madryn. L’Art factory è una sistemazione che non risceglierei, di positivo ha l’ubicazione ma la camera doppia con bagno privato lascia al quanto a desiderare. Non tanto la camera in sé ma il bagno è davvero sacrificato, piccolissimo e facendo la doccia si allaga tutto, sanitari compresi, lo scolo è lento e si rimane allagati per ore. La porta è praticamente marcita a causa dell’umidità ristagnante. Forse l’art factory è più valido come ostello che per camere private. Colazione è veramente basic. Costo: pesos 315 (1 notte). Prenotato via email dall’Italia.

10 febbraio: notte in bus / 11-14 febbraio Puerto Madryn

Alle 15.00 del 10 febbraio abbiamo il bus per Puerto Madryn. Il taxi per la stazione ci costa 50 pesos. Arriviamo in anticipo, cerchiamo sui monitor il ns bus ma non lo troviamo ….ci dicono che (come indicato sul biglietto) la partenza è prevista da una delle piattaforme da 10 a 20, ci mettiamo in zona e ogni qualvolta vediamo arrivare un bus della Condor Estella, speriamo sia il nostro ma no … e nemmeno il personale della compagnia sa dirci quando e se arriverà. Aspettiamo fiduciosi e alle 15.30 arriva. Ci vengono forniti una bottiglietta d’acqua a testa e un vassoio per la cena (inutile dire che è altamente consigliato avere già con sé qualcosa da mangiare). Il bus è un semicama quindi praticamente i sedili sono così reclinabili da permettere di dormire senza troppa scomodità. Durante la notte il bus si ferma: cinghia rotta e così sostiamo per 2 ore ad un’aera di servizio mentre aspettiamo l’arrivo di un meccanico che fortunatamente sistema il tutto.

Al mattino ci fermiamo in un’altra area di servizio e lì ci viene offerta la colazione, caffè latte e due brioche a testa. Con 3 ore di ritardo, rispetto al previsto, arriviamo a Puerto Madryn. Il viaggio in bus è sicuramente impegnativo, ma ti dà l’opportunità di capire il territorio, di renderti conto delle distanze e della desolazione della Patagonia. Dopo km e km di nulla appare Puerto Madryn ed è strano vedere comparire una cittadina tutto sommato così moderna dopo non aver incontrato insediamenti umani per ore di viaggio. Dalla Stazione proseguiamo a piedi per raggiungere El retorno Hostel, già prenotato dall’italia via email. Ci accoglie Gladys, cordiale ed ospitale, la nostra camera ha bagno privato ed è comoda e spaziosa. L’hostel è curato e in una posizione ottimale. Il costo è di 400 pesos a notte (prenotato via email dall’Italia). Con Gladys organizziamo subito le escursioni per i giorni successivi: penisola di Valdes e Punta Tombo, comprando insieme i due tour abbiamo uno sconto di 100 pesos, e così per entrambe le escursioni paghiamo 740 pesos a testa. Facciamo un giro di esplorazione a Puerto Madryn, dopo tante ore di bus apprezziamo una bella passeggiata sulla spiaggia in una fantastica giornata di sole. Il giorno dopo ci aspetta l’escursione alla penisola, ci passa a prendere dall’hostel il pullman dell’agenzia con cui collabora Gladys “Fugu Tours”, la guida e l’autista ci fanno subito una bella impressione! (l’ingresso alla penisola di valdes non è incluso nell’escursione e costa 130 pesos a testa). Trascorreremo una giornata davvero piacevole tra Punta Norte, Caleta Valdès, Punta Cantor e Puerto Piramides.La Penisola di Valdes è un luogo davvero affascinante, ci colpisce nonostante questo sia il periodo in cui forse è “meno popolata”, se pensiamo che solo fino a poco tempo fa avremmo visto anche balene e orche ci viene un po’ di rammarico perché non osiamo immaginare qualche spettacolo ancora più grandioso possa offrire questo territorio che già così, tra leoni marini, pinguini, guanachi, nandù, armadilli…non smette mai di stupirci. Ci colpisce molto anche puerto Piramides, dalla descrizione della lonely lo credavamo un luogo meno affascinante ma, soprattutto nel periodo di avvistamento delle balene, dev’essere davvero piacevole passare qualche gg qui invece della classica toccata e fuga giornaliera. La spiaggia, le rocce, il colore del mare, un luogo davvero suggestivo.

Il giorno dopo eccoci pronti per Punta Tombo (ingresso 78 pesos a testa), sarà che non sapevamo davvero cosa aspettarci ma siamo letteralmente rimasti a bocca aperta quando ci siamo trovati circondati da simpaticissimi e buffissimi pinguini di magellano. E’ davvero indescrivibile ciò che si ha davanti agli occhi: Pinguini a perdita d’occhio e tra loro guanachi e nandù, il tutto reso ancora più spettacolare dal contesto naturalistico. Il tour continua con una sosta a Playa Union (Rawson)si ha la possibilità di partecipare ad una escursione in barca per l’avvistamento dei delfini di Commrson. Il prezzo è a nostro avviso troppo alto per un’ora di barca e così decidiamo di optare per una passeggiata lungo la spiaggia. Qui la zona è per lo più residenziale per cui anche trovare un semplice bar dove bere qualcosa non è così facile, solo la zona del porto offre qualcosa del genere. Sinceramente avremmo preferito che l’escursione a Punta Tombo continuasse con la visita ad esempio a Gaiman (cittadina agricola gallese) piuttosto che con un’escursione facoltativa e non compresa per l’avvistamento dei delfini. Ma ammetto che al momento dell’acquisto dell’escursione non ci siamo informati quanto dovuto. Comunque finiamo la nostra passeggiata, attendiamo il ritorno dei compagni di avventura e rientriamo a Puerto Madryn. Andiamo alla stazione bus per informarci sugli orari per Trelew in quanto il mattino dopo dovremo raggiungere l’aeroporto, destinazione El Calafate.

14 -18 febbraio: El Calafate

Al mattino del 14 febbraio ci rechiamo alla stazione dei bus di Puerto Madryn, ogni mezz’ora parte un bus con destinazione Trelew, per fermarsi all’aeroporto basta dire al conducente di prevedere quella fermata (che altrimenti non viene fatta). Costo del bus: 25 pesos a testa. Volo in orario (tasse aeroporto Trelew: 32 pesos a testa). Arrivati ad El Calafate (incredibile il paesaggio dall’aereo) prendiamo un bus che distribuisce i turisti a tutte le sistemazioni (70 pesos a persona). Arriviamo al Lautaro e conosciamo Dario, ci mostra la stanza (avevamo prenotato, via email dall’Italia, una doppia in quanto non avevano più disponibilità della matrimoniale), la stanza ci costa 350 pesos a notte. Ci dà qualche info generale ed eccoci pronti per iniziare ad organizzare le escursioni per i giorni a venire. Ci siamo già informati su ciò che vogliamo fare e così andiamo diretti a prenotare l’escursione “Minitrekking sul Perito Moreno” con Hielo Y Aventura pesos 904,00 a testa (in effetti sbagliamo agenzia e non ci rivolgiamo direttamente alla Hielo Y Aventura ma questa attività è loro esclusiva per cui anche se non la prenotate direttamente con loro, molte agenzie fanno da concessionarie ed il prezzo è invariato) e l’escursione Todo Glaciares, 720 pesos a testa + 80 pesos a testa per il trasferimento, con l’agenzia Solo Patagonia.

Finalmente il mattino dopo andiamo alla scoperta del Perito Moreno. Il pullman di Hielo Y aventura ci viene a prendere direttamente dall’hostel, arrivati al parco paghiamo l’ingresso (130 pesos a testa ) e poi abbiamo un paio d’ore libere a disposizione per ammirare il ghiacciaio dalle passerelle, che dire… per quanto lo conoscessimo attraverso numerosi documentari, la realtà non ha eguali, e sentire dal vivo “la voce” del ghiacciaio è un qualcosa che non può che arricchire lo spettacolo visivo, di per sé già al di sopra di ogni aspettativa. In seguito l’autobus ci porta al porto per imbarcarci e raggiungere la sponda opposta, da dove inizierà il mini trekking. Una volta sbarcati un breve sentiero ci porta ad alcune piccole strutture, punto dove montiamo i ramponi. E via per questa esperienza davvero indimenticabile! Il percorso è semplice, le guide preparatissime, complice una giornata fantastica con cielo sereno, temperature ottimali, mancanza di vento e direi che questi ricordi saranno tra i più belli della vacanza.

Il giorno dopo facciamo volentieri la navigazione sul lato argentino (anche in questo caso è necessario pagare l’ingresso al parco: 130 pesos a testa), è un modo comodo e piacevole per godere di panorami difficilmente visibili in altre circostante. Anche oggi il meteo è dalla nostra parte. Credo che entrambe le esperienze meritino, ognuna per motivi diversi ma insieme danno una visione piuttosto completa del Perito Moreno, del lago argentino e degli altri ghiacchiai, visione che difficilmente si ha se ci si limita all’osservazione del Perito Moreno dalle passerelle.

Il giorno successivo dedichiamo la mattinata alla visita del Glaciarum, il museo dei ghiacciai a pochi km da El Calafate. Dal centro partono bus gratuiti ogni ora. L’entrata costa 140 pesos a testa, il museo è interessante e molto moderno. Ormai che siamo qui paghiamo altri 120 pesos a testa en entriamo nel bar di ghiaccio, 2 consumazioni sono comprese nell’ingresso per cui ne approfittiamo per scaldarci con un po’ di wisky! Devo dire che sono stati 20 minuti molto divertenti, è un luogo davvero “improbabile”!. Rientriamo a el calafate e ci fermiamo a mangiare una pizza (in due) nemmeno tanto buona. Nel pomeriggio, alle 17.00 circa ci verranno a prendere per la visita all’estancia Nabuko Aike. L’estancia è in posizione stupenda, all’interno del parco, vicino al lago Roca, ci danno il benvenuto con una merenda e poi visita all’estancia, tosatura delle pecore, dimostrazione di abilità a cavallo dei gauchi, passeggiata al lago e poi…la cena! Una parillada a base di cordero, squisita! Verdure a buffet, una bevanda compresa, crepes al dulce di leche e caffè. Effettivamente l’escursione è piuttosto cara: 545 pesos a testa, compreso ovviamente il trasferimento. Per questo varrebbe la pena arrivare belli affamati per godere il più possibile di quanto viene messo a disposizione! Questa escursione ce l’ha organizzata Belen, al Lautaro e abbiamo pagato direttamente a lei. Rientriamo verso mezzanotte, più tardi del previsto (complice anche la foratura di una ruota!!). Il lautaro ci costa 350 pesos a notte, sicuramente lo consigliamo, per posizione, ospitalità e colazione sopra la media argentina!

18-22 Ushuaia

Il mattino del 18, condividiamo il taxi con un’altra coppia in partenza dal lautaro e con 150 pesos in tutto raggiungiamo l’aeroporto. Al check in dell’aerolineas argentina la fila è interminabile, nonostante manchi un’ora e trenta alla partenza (il fatto è che il check in è unico per tutti i voli della compagnia). E così è interminabile la fila per pagare la tassa (76 pesos a testa), insomma arriviamo ai controlli e sentiamo all’altoparlante chiamare i nostri nomi: .stanno imbarcando alcune file e noi siamo tra quelle e così abbiamo la precedenza per raggiungere il gate!. Volo puntuale. Arriviamo ad Ushuaia e il tempo è meno rigido di quanto ci aspettassimo ma l’aria è davvero pungente. Con un taxi (50 pesos) raggiungiamo lo yakush. Ci rendiamo conto che la struttura di ushuaia è particolare, una gran parte di essa è in salita e un po’ dislocata, così siamo contenti di avere una sistemazione su una via principale, così comoda e vicino a tutto. Questa sarà l’unica cosa che apprezzeremo dello yakush, il bagno della ns camera è indecente…non per pulizia ma per manutenzione: tavola wc e vasca scrostati, colazione di bassissima qualità con relative stoviglie da lavare autonomamente e visto che la colazione è compresa le stoviglie potrebbero pure lavarle loro! La camera ci costa 500 pesos a notte e accettano solo pagamenti in contanti, pesos. Nel pomeriggio ne approfittiamo per andare all’uff turistico e farci dare un po’ di info sia per il parco nazionale che per la navigazione sul canale. Il personale è molto esaustivo e così, cartine alla mano, programmiamo un po’ le ns successive giornate.

Il giorno seguente prendiamo alle 9.00 il collettivo per il parco nazionale. Ci sono diverse compagnie ma partono tutte dallo stesso punto (terminal bus) e con lo stesso costo (120 pesos a testa andata e ritorno). Le fermate nel parco sono varie, dopo aver fatto il biglietto d’ingresso (110 pesos a testa) si può scegliere dove farsi fermare. Noi scegliamo Ensenada Zaratiegui e da qui proseguiamo il sentiero sulla costa “Senda Costera” raggiungiamo baia lapataia, lago roca, fino alla fine della ruta n.3. Vediamo un sacco di volpi, cavalli, vari tipi di uccelli, un picchio, cigni dal collo nero, aquile. La giornata volge al meglio e piano piano anche il cielo si rasserena. Per fortuna non prendiamo la pioggia e riusciamo a goderci questa bella giornata di trekking in un paesaggio direi suggestivo. Non ci siamo pentiti di aver visitato il parco in libertà percorrendo autonomamente i vari sentieri, è un trekking semplice ma cmq si parla di 6/7 ore, merita potersi godere il paesaggio senza fretta. Rientriamo con la navetta delle 17.00 che prendiamo direttamente alla fine della ruta n.3.

Il giorno seguente ci rechiamo al porto, abbiamo scelto di fare l’escursione con la compagnia “Navegando el fin del mundo”, ha piccole imbarcazioni da 10/12 persone che ci ispirano di più rispetto ai grandi catamarani. Il prezzo per la navigazione tra isla de los lobos/isla de los Pajaros/faro Les Eclaireurs/Isla Bridges, costa 450 pesos a testa (inclusa piccola merenda al mattino e birra prima del rientro) e dura circa 3.5/4 ore (la tassa d’imbarco al porto è di 10 pesos a testa). Per fortuna il mare è calmissimo, ideale per la navigazione, il tempo è il classico della terra del fuoco… molto variabile, nuvoloni neri mincacciosi, ma per fortuna niente vento e niente pioggia. Vedere da vicino i leoni marini è davvero una bella esperienza e in quel momento siamo contenti di aver scelto una piccola imbarcazione che ha la possibilità di avvicinarsi così tanto all’isoletta! E’ anche molto interessante la piccola escursione a piedi sull’isola, soprattutto perché la guida ci spiega molte cose interessanti sulla vita degli Yamana, uno dei popoli nativi della terra del fuoco. Nella ns barca siamo noi, un padre con figlia e un gruppo di ragazzi spagnoli. Ecco forse consiglierei una via di mezzo, forse una barca da 20/25 persone, il giusto compromesso tra i catamarani e le barche così piccole dove cmq i gruppi, se ci sono, la fanno un po’ da padrona. Forse tornando indietro opterei per un’escursione più lunga, magari che si spinga fino all’isola dei pinguini. Noi essendoci già tolti “la voglia dei pinguini” a Punta Tombo ci siamo accontentati ma effettivamente Ushuaia non ha molto da offrire per cui meglio approfittare del poco che c’è! Concludiamo la giornata visitando il museo Maritimo e del Presidio (ex carcere) 110 pesos a testa. Subito non siamo così entusiasti, è piuttosto grande e ovviamente non può essere tutto d’interesse ma poi troviamo un po’ di storia sulla immigrazione italiana nella terra del fuoco, vecchi articoli davvero interessanti! La parte più suggestiva è quella rimasta esattamente intatta, oserei dire anche piuttosto “inquietante”!

Il giorno successivo volevamo dedicarlo alla laguna Esmeralda, per raggiungerla ci dicono partire collettivi dal solito terminal. Ma purtroppo il tempo oggi lascia al quanto a desiderare, non smette di piovere! E così abbandoniamo a malincuore l’idea di questo trekking, ce la prendiamo con calma, facciamo un po’ di giri per negozi e poi visitiamo la Galería Temática “Pequeña Historia Fueguina, un museo con tanto di supporto audio (in italiano) che ripercorre vari aspetti della terra del fuoco: i nativi, l’imbarcazione beagle e il comandante FitzRoy, Darwin e le vicenda della spedizione Endurance e del suo naufragio. Interessantissimo (80 pesos a persona). Ecco perché dico che con il senno di poi avrei fatto l’escursione più lunga sul canale, perché se il tempo è buono le cose da fare ci sono ma con un tempo impervio, le cose da fare al chiuso non sono così tante! Quindi meglio approfittare al massimo delle giornate “buone”!.

22/25 febbraio: Puerto Iguazù

La mattina del 22 febbraio ci facciamo chiamare un taxi per raggiungere l’aeroporto (50 pesos) questa volta con un po’ più di anticipo onde evitare la situazione vissuta precedentemente e cioè: coda al chek in interminabile! E infatti questa volta arriviamo tra i primi, sbrighiamo il tutto compreso il pagamento tassa (28 pesos a testa) e si parte, anche questa volta in orario. Arriviamo a Puerto Iguazù, decisamente un’altra temperatura….e un altro tasso di umidità. Anche qui troviamo un collettivo che dall’aeroporto smista i turisti tra le varie strutture. Ci costa 40 pesos a testa. L’hoste iguazù falls ci costa 1140 pesos in tutto per 3 notti (prenotato con booking). La posizione è ottima, vicino alla stazione dei bus. La camera non sembra male ma poi scopriamo che la manutenzione lascia al quanto a desiderare: rubinetti malmessi…la porta che rimane bloccata….e la colazione…bè lasciamo perdere! Però pazienza. Facciamo un giro in paese, prendiamo un po’ di frutta, cambiamo un po’ di soldi e ci informiamo sugli autobus diretti al Parco du iguazù lato brasiliano.

E così il giorno dopo prendiamo il bus delle 10.30 destinazione cascate lato brasiliano. Il costo del bus è di 60 pesos a testa. Ci si ferma nelle rispettive frontiere per il controllo passaporti, il parco è cmq molto vicino, è più il tempo che si perde in dogana! L’ingresso al parco costa circa 15 euro a testa, il prezzo è esposto in real ma si può pagare sia in pesos che con la carta (a quanto pare più conveniente rispetto al prezzo convertito in pesos). Un bus porta alla fermata da cui parte il sentiero per le cascate (le fermate precedenti sono per chi vuole effettuare escursioni non comprese nel biglietto d’ingresso). Ci hanno avvertito: il lato brasiliano rende meno rispetto all’argentino ma sarà che questa è la prima visione delle cascate, sarà che cmq si è di fronte ad una delle 7 meraviglie del mondo, noi non possiamo credere esistano immagini più belle di queste! Si percorre il sentiero e i panorami si fanno sempre più completi e spettacolari, e poi scimmie, farfalle coloratissime, coatimundi, fino ad arrivare Mirador in un contesto magnifico. Si ha di fronte la cascata, la sua potenza, la sua bellezza, l’arcobaleno e si è avvolti da una nuvola di acqua (piacevole visto il clima!). Per visitare questo parco occorrono cmq poche ore, per rientrare a iguazù prendiamo il bus delle 5.00 ma volendo, sostando un po’ meno nel punto panoramico, saremmo riusciti a rientrare anche prima.

Il giorno dopo prendiamo il bus per vedere le cascate dal lato argentino, ci sono bus ogni 20 minuti e il costo è di 70 pesos a persona andata e ritorno. L’ingresso al parco costa 170 pesos a persona. All’ingresso un trenino porta alle varie fermate ma noi andiamo a piedi, raggiungiamo la stazione “Cataratas” e da qui ci incamminiamo per il sentiero inferiore. Che dire: una prospettiva molto differente rispetto a quella del giorno precedente. Mentre dal lato brasiliano si hanno visuali più panoramiche, qui si entra davvero tra le cascate, i sentieri ti portano a stretto contatto sia della natura che delle cascate. Ci godiamo il sentiero facendo mille soste, mille foto, poi decidiamo di andare alla garganta del diablo per evitare di andare con la corsa delle 16.10 (l’ultima della giornata e quindi presumibilmente anche affollata visto che tanti “locali” visitano le cascate nel pomeriggio). E così torniamo alla stazione e aspettiamo il treno, raggiungiamo l’inizio della passerella, da lì un sentiero sul fiume e attraverso la vegetazione ti porta nel punto più spettacolare che si possa immaginare: Il fragore della cascata, il contesto, il panorama, le nubi di acqua che quasi si confondono con le nubi del cielo, non crediamo ai ns occhi! Rimaniamo un po’ ad osservare quello che ci circonda, siamo stupiti e rapiti da questa natura così prepotente. Torniamo e prendiamo il treno fermandoci sempre alla stazione principale per percorrere il sentiero superiore. Anche questo non ci delude, è breve e vorremmo fosse lungo almeno 10 volte tanto perché non siamo mai stanchi di tutto quello che vediamo. Nel parco incontriamo farfalle coloratissime, gialle, fosforescenti, con ali che sembrano dipinte, i famosi coatimundi, vediamo anche un tucano, un coccodrillo ed un’iguana. Insomma non ci facciamo mancare nulla! Apprezziamo il fatto di percorrere i sentieri in tutta calma, magari fermandoci anche una volta in più, semplicemente sedendoci in una panchina ad ammirare uno splendido quadro dipinto dalla natura!

25/28 febbraio Buenos Aires

Il giorno 25 ci passa a prendere direttamente all’hostel un collettivo diretto all’aeroporto (40 pesos a testa) che, su richiesta e in coincidenza con i voli, fa il giro dei vari alloggi per raccogliere i turisti. Anche questa volta l’Aerolineas Argentina non ci delude, volo in orario. Arrivati a Buenos Aires prendiamo un taxi, direzione BOHO ROOMS, quartiere Palermo Soho quindi poco distante dall’aeroparque (pesos 55). Il Boho rooms non ha alcuna insegna per cui cerchiamo il numero civico, ci aprono e ammetto che dopo lo yakush a Ushuaia e il iguazù falls a Puerto Iguazù… siamo contenti di trovare un posto così curato e piacevole. La camera è davvero accogliente, spaziosa e funzionale, oltre che ad essere molto pulita. Il Boho rooms è l’alloggio più costoso del ns viaggio, prenotato su booking, pagando attraverso paypal abbiamo uno sconto 10% e così in totale spendiamo 180 euro per 3 notti. Quasi il doppio di quanto speso in altre tappe ma siamo contenti di coccolarci un po’! Il quartiere di Palermo Soho è una vera chicca, plaza serrano è circondata da locali molto carini e tutta la via fino a plaza Campana del Desierto è veramente piacevole da percorrere, peccato non avere tempo e anche budget per lo shopping perché ci sono davvero tanti negozi interessanti. Questi 2 gg e mezzo a Buenos Aires li viviamo con molta tranquillità, senza darci troppi obiettivi, è una città davvero grande, le cose da vedere sono tante, ovviamente non abbiamo tempo per tutto per cui selezioniamo poche cose cercando di vivercele al meglio. Visitiamo il cimitero di Recoleta (taxi da palermo soho 70 pesos) e ovviamente il famoso Caminito (taxi da recoleta 70 pesos), che esplosione di colore e vita! Ok è vero, è un vero e proprio spettacolo per turisti ma è bello trascorrere qualche ora tra musica, tango e le caratteristiche case colorate. Ci perdiamo tra i tanti negozi di souvenir, ci fermiamo ad assistere agli spettacoli di tango, scattiamo decine e decine di foto piene di colori, buffi personaggi e pittoresche insegne. Pranziamo con un trancio di pizza venduta direttamente in strada dal pizzaiolo munito di carretto, che bontà!!! Davvero un’autentica pizza! Ci sono anche banchetti di artigianato davvero curato (soprattutto cinture di pelle davvero particolari) e mi pentirò in seguito di non aver fatto acquisti perché certi prodotti non li troveremo da nessuna altra parte a Buenos Aires!. Visto che siamo alla Boca vale la pena raggiungere la famosa “Bombonera” stadio del Boca Jr, famoso soprattutto in quanto legato a Maradona. La visita dello stadio è legata all’ingresso al relativo museo e così facciamo il biglietto “museo+visita express”, 70 pesos a testa che da diritto alla visita al museo e ingresso allo stadio solo dalla tribuna popolare, l’alternativa (per 10 pesos in più) consiste nella visita a tutto lo stadio. Per rientrare a Palermo Soho valutiamo di prendere il bus 152 (invece di muoverci in taxi come fatto in precedenza), ci rechiamo alla fermata e attendiamo, purtroppo scopriamo che bisogno necessariamente essere muniti di monete…e così un bus passa e non possiamo prenderlo, l’autista del bus successivo ci informa che possiamo acquistare i biglietti direttamente nell’ufficio lì vicino, andiamo ma anche lì ci dicono di non poterci aiutare, non hanno soldi in cassa per cui o monete o nulla, ci consigliano di addentrarci nel quartiere per chiedere di cambiare non capiamo bene dove….ma di addentrarci nel quartiere non ci pensiamo neppure! Proviamo a chiedere a qualche negoziante ma è ASSOLUTAMENTE impossibile raccimolare monetine! E allora, chissenefrega…abbandoniamo l’idea del bus, è vero costa pochi pesos ma i taxi a buenos aires sono cmq economici e una corsa fino a Palermo ci costa attorno ai 100 pesos. Un’altra giornata la dedichiamo alle principali piazze/monumenti, partendo dal quartiere Recoleta ( taxi da palermo soho 50 pesos) arriviamo ad avenida florida, la percorriamo fino a Plaza de Mayo, poi da lì fino e ritorno. E’ una bella passeggiata in città tra i punti di maggiore interesse, ma una volta tornati su calle Florida siamo davvero “ubriachi” dal caos (per il rientro taxi pesos 70). Ed ecco arrivato il giorno del rientro in Italia, ci facciamo chiamare un taxista dal Boho Rooms, per l’aeroporto Pistarini la tariffa è di 250 pesos. Salutiamo l’Argentina, il volo Alitalia ci aspetta, destinazione Bologna (con scalo a Roma). Ammettiamo di essere stati piacevolmente sorpresi da questa compagnia che negli ultimi tempi non sembra navigare proprio in buone acque. Puntualità, cordialità, stato degli aerei (per quanto sia visibile da noi passeggeri), servizio a bordo, non possiamo davvero lamentarci di nulla!

Alcuni consigli

Ristoranti/Locali che abbiamo appezzato

A Puerto Madryn la cena migliore è stata al “Los Colonos” (296 pesos in due per ottimi gamberi alla griglia, contorno, acqua e bottiglia di vino).

A El calafate abbiamo mangiato un ottimo filetto al Casablanca (312 pesos per due filetti, patatine, acqua e birra) e altrettanto buona è stata la cena al Mi Viejo (qui c’è sempre fila per cui meglio arrivare all’apertura o in tarda serata) anche qui la spesa in due è stata di 357 peso (filetto gigante, patate, acqua e birra).

Ad Ushuaia siamo stati un paio di volte al Tante Sara, si tratta di un cafè/bar dove preparano ottimi panini, piuttosto costosti (come tutto ad Ushuaia) ma con ingredienti di qualità e porzioni generose, un panino è suff per due persone. Siamo stati alla Bottega del Fueghino dove servono la famosa centolla (granchio), sinceramente a noi la versione al naturale non ha fatto impazzire (357 pesos in due per una porzione di centolla al naturale, piatto di gamberi, vino e acqua). Abbiamo mangiato molto meglio al bodegon fueghino, carne e pesce ottimi e bellissimo ambiente (279 pesos in due). Un posto semplice dai prezzi economici è il Berclait.

A Puerto Iguazù abbiamo mangiato bene al Bambu (bife de chorizo, contorno e birra 230 pesos in due) e molto bene a “La Dama Juana”(263 pesos in due per due ottimi piatti di carne, bife de lomo e bife de chorizo con ricchi contorni, acqua e birra).

A Buenos Aires consigliamo il ristorante la Baita, a Palermo Soho (vino, acqua e 2 filetti con abbondante contorno 377 pesos) e per cambiare un po’ genere dopo una vacanza a base di filetti di carne, consigliamo sicuramente il “Le Pain Quotidien” con ampia scelta di piatti preparati con prodotti biologici, vegetariani e non. Se a Buenos Aires avete intenzione di assaggiare la famosa cucina del “La Cabrera” mi raccomando prenotate con minimo 2 gg di anticipo, noi non siamo riusciti!.

Denaro: bè sicuramente, come già ci avevano consigliato, converrebbe partire con contanti sufficienti per coprire tutte le spese, infatti cambiare moneta nei cambi non ufficiali è piuttosto vantaggioso. Rivolgetevi a hotel, negozi, agenzie, spesso proprio loro espongono fuori nelle vetrine il cambio che applicano. A Buenos Aires basta andare in calle Florida (attenzione, solo calle florida perché negli altri quartieri non troverete gente che per strada vi chiede se necessitate del cambio). Il cambio ufficiale nel periodo di febbraio era circa di 10.6/10.7. Noi abbiamo trovato cambi da 11,5 fino a 14,8. Il cambio migliore è stato negli ultimi gg a Buenos aires, mentre in Patagonia il massimo che abbiamo trovato è stato 13,00; il più frequente 12,00. Sinceramente prevedere le spese per 20 gg di viaggio non è facile, noi abbiamo cercato di partire con una buona scorta di euro anche se cmq non sufficiente. Quindi abbiamo usato la carta per pagare per lo più i ristoranti (dove se paghi con la carta eviti anche la richiesta della mancia che altrimenti viene spesso “ricordata”). Ci siamo serviti anche della carta prepagata per pagare alcune escursioni, ingressi e per un prelievo (meno commissioni che con la carta di credito). Ovvio il rischio dei soldi falsi c’è, un ragazzo ci ha raccontato di aver avuto soldi falsi come resto da un taxista. Quindi sempre meglio cambiare piccole somme. Le carte di credito sono accettate davvero ovunque, sulla lonely avevamo letto che a Puerto Iguazù la carta era poco diffusa, le cose sono evidentemente cambiate. Stesso discorso per le prepagate.

Spostamenti

I voli dell’Aerolineas argentina sono sempre stati puntuali. Li abbiamo acquistati direttamente sul sito e prima della partenza (prima dell’acquisto avevo contattato, sia telefonicamente che tramite email l’ufficio della compagnia, in italia, sono sempre stati molto gentili ed esaustivi). Abbiamo avuto modo di confrontarci con altri viaggiatori che hanno valutato direttamente in loco l’acquisto, bè il prezzi erano quasi doppi! Conviene davvero prenotare con più anticipo possibile. Prima della partenza gli orari hanno subito diverse modifiche (sempre poco rilevanti) ma ci sono sempre state notificate tramite posta elettronica. Così come prima della partenza, ci veniva confermato il volo (sempre via email) anche se onestamente questa cosa non è avvenuta per le ultime 2 tratte. Abbiamo fatto una sola tratta in bus, e cioè da Buenos Aires a Puerto Madryn, per chi ha molto tempo a disposizione il bus è un mezzo da tenere in considerazione, valutando cmq sempre i costi, non sempre è così conveniente; per esempio il nostro volo da El Calafate a Ushuaia è costato attorno ai 100 euro, avevo dato un’occhiata al costo della tratta in bus (è necessario cambiare a rio gallegos…) e costava appena 20 euro in meno! Cmq i bus coprono davvero tutte le tratte, considerate però sempre qualche ora di margine perché altri viaggiatori (come è successo a noi) ci hanno detto di essere arrivati a destinazione in ritardo rispetto al previsto.

Abbigliamento Bisogna considerare che ogni tappa è caratterizzata da temperature differenti, abbiamo vissuto temperature primaverili, estive ed invernali! Il ns zaino conteneva dal pile agli shorts.

Devo dire che per la Patagonia abbiamo sfruttato al massimo e apprezzato alcuni acquisti dechatlon. Maglia termica, pile e giacca antivento/pioggia con cappuccio… ecco queste 3 cose sono state davvero indispensabili!

L’Argentina è stato forse tra i nostri viaggi più belli, Il Perito Moreno e le cascate di Iguazù da soli valgono l’intero viaggio. Ma anche tutto il resto non passa di certo inosservato, un viaggio in questa terra è davvero un susseguirsi di emozioni ed esperienze diverse. E’ proprio questo che rimane alla fine di tutto, ci si sente gli occhi colmi di immagini e il cuore pieno di sensazioni. Ogni tappa è stata di per sé un singolo viaggio Consiglio l’Argentina ha chi ama la natura, ha chi ancora sa farsi stupire, a chi sa “perdersi” nei luoghi , a chi rimane a bocca aperta per lo stupore di vivere quello che fino a quel momento aveva tante volte sognato!

Questo è il mio indirizzo: angelilara78@gmail.com, sarò felice di rispondere a chi vorrà eventualmente chiedermi info più specifiche!

Lara & Emanuele



  • Costante Amadori Costante Amadori
    Grazie del dettagliato e coinvolgente resoconto.Noi partiremo per Buenos Aires il 21 febbraio prossimo, da Bologna con Iberia; ritorno l'11 marzo. Stiamo studiando il programma, può darsi che ti faremo qualche domanda..."
  • Costante Amadori Costante Amadori
    Grazie del dettagliato e coinvolgente resoconto.Noi partiremo per Buenos Aires il 21 febbraio prossimo, da Bologna con Iberia; ritorno l'11 marzo. Stiamo studiando il programma, può darsi che ti faremo qualche domanda..."
  • Costante Amadori Costante Amadori
    Grazie del dettagliato e coinvolgente resoconto.Noi partiremo per Buenos Aires il 21 febbraio prossimo, da Bologna con Iberia; ritorno l'11 marzo. Stiamo studiando il programma, può darsi che ti faremo qualche domanda..."
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