Mauritius: Turisti fai-da-te, ma senza… Ahiahiah
Volo diretto Air Europe: più economico rispetto ad Air Mauritius (890eu a persona), 11 interminabili ore, purtroppo su un aereo strapieno e con una percentuale incredibilmente alta di neonati ululanti a bordo che oltre a non aver permesso a nessuno di prender sonno, ci ha soprattutto lasciati perplessi circa il buon senso dei genitori…
Sistemazione in bungalow, scelta su Internet dopo numerose navigazioni, valutazioni, graduatorie e richieste di informazioni via mail, presso Le Beach Club a Pereybere.
La nostra è stata una vacanza indipendente, libera, intenzionalmente lontana dai grandi hotels, dall’organizzazione di viaggi ed escursioni con agenzie e tour operators, da cucina internazionale, da animazione ecc. Ecc. La sistemazione si è confermata deliziosa e tranquilla, in bungalow bilocale attrezzato con cucina a gas, frigo, freezer, microonde, doccia (calda!), aria condizionata individuale; molto pulito, spazioso e fresco, in un incantevole e curato giardino a ridosso della spiaggia, direttamente sul mare mozzafiato. La colazione (frutta, bevande, brioches, uova, pane tostato, succhi di frutta…) si consumava in giardino, circondati da piccoli uccelli variopinti e molto audaci… Fuori dal Beach Club, qualche ristorante, un minimarket e la fermata dei bus e dei taxi; nient’altro. Se siete in cerca di notti folli e vetrine illuminate, la sistemazione ideale è nella vicina Grand Baie.
Gli spostamenti per tutta l’isola e le visite ai principali luoghi di attrazione turistica sono avvenuti con autobus di linea (divertente ed economico) di giorno e per percorsi relativamente brevi, mentre per i viaggi più lunghi o per un tour dell’isola (con tappe improvvisate e scelta delle destinazioni di momento in momento), tramite conoscenze estemporanee di Mauriziani volonterosi, bisognosi, gentilissimi e (non sempre si sa come) automuniti (1 giornata: 1000/1200 rupie= 30/40 euro). Per la notte abbiamo utilizzato i taxi, sempre e comunque a prezzi accessibili, poichè gli autobus di linea cessano il servizio tra le 18:30 e le 20. Consiglierei di evitare chi vi offre questi servizi facendo l’ambulante in spiaggia: anche un taxista o un cameriere disponibile possono accontentare ogni vostra richiesta di trasferimenti e, ci è sembrato, a prezzi più onesti.
Abbiamo pranzato e cenato dove capitava, quasi sempre in locali spartani e più frequentati da gente del luogo (quella che se lo può permettere!) che dai turisti , anche con spuntini preparati per strada su furgoncini: abbiamo mangiato di tutto, dall’aragosta al panino col pollo, dalle verdure speziate tipiche della cucina indiana, al marlin, e ci siamo abbuffati di ananas dolcissimi e artisticamente intagliati a spirale sotto ai nostri occhi, direttamente in spiaggia. Il tutto sempre stando benissimo e spendendo davvero poco.
Il clima con noi è stato clemente: sole e caldo (giorno o notte, la temperatura è “da canottiera”) piuttosto umido, con sporadiche spruzzate di pioggia (1/2 al giorno al massimo e a seconda delle zone dell’isola), ma sappiamo che chi ci ha preceduto si è beccato mini-cicloni e giornate intere di pioggia.
La parte sud è molto ventosa, a nord è più riparato e ci sono molti paesini e molte belle spiagge. La più bella secondo noi è quella di Mont Choisy. Per chi poco tollera l’esposizione al sole, sappiate che praticamente tutte le spiagge hanno un boschetto di filaos che consente di ripararsi all’ombra. La domenica le spiagge vengono prese d’assalto dalla popolazione locale e la giornata in spiaggia si trasforma in una grande festa. Tra grigliate e birre, tra orde di bambini dai grandi occhi dolci che sguazzano nel mare e ragazzotti con la macchina “elaborata” che passano con lo stereo a palla, tra anziane signore in sari che vi salutano con un sorriso e furgoncini strombazzanti dove acquistare un gelato o un cocco fresco per dissetarvi, chi con bonghi, chi con tamburi, a metà pomeriggio si alzano tra i filaos gli uomini un po’ brilli e le donne rotondette e sorridenti e, con urla, fischi e canti, potrà capitarvi di essere invitati a ballare con loro una danza che vi dimostrerà, ahimè, quanto diverso è il loro “movimento di bacino” dal vostro! Il mare è ancora più bello e variopinto di quello che si vede dalle foto! E in più l’isola è verdissima, rigogliosa, quasi una giungla selvaggia, interrotta da ampie distese di coltivazioni di canna da zucchero… Questo purtroppo non significa che abbiano un rhum decente! La gente è meravigliosa: calda, ospitale, gentilissima e disponibile. Girando per i paesi e per le strade è quasi inevitabile farsi degli amici, e chiunque si incontri ti offre un sorriso e ti saluta.
Il miscuglio eterogeneo di razze e di religioni viene vissuto dai Mauriziani con la massima tolleranza, tanto che in spiaggia è possibile vedere donne in bikini che prendono il sole accanto a donne col “sari” senza che questo crei problemi a nessuno. Io ho preferito evitare perizoma e topless per riguardo nei loro confronti, e chi non lo fa, sebbene tollerato, è raro e sa di cattivo gusto.
I luoghi che ho visitato e che consiglio vivamente sono: l’Ile aux Cerfs (anche se è molto frequentata da barche e turisti riserva degli angoli di pace davvero incantevoli), le Terre dai 7 colori, le cascate di Chamarel con le scimmie (aggressive!), Le Morne, il Giardino Botanico, ma soprattutto il mercato coperto di Port Louis (il sabato e la domenica mattina, credo) nel quale ci si immerge negli odori, colori, suoni e dove, tra batik africani e indiani, vestitini, pareo, spezie, pigmenti, e una quantità spettacolare di verdure colorate e disposte a regola d’arte, abbiamo riscoperto il piacere della contrattazione per il gusto di farne un’arte! Sempre grazie al fatto che eravamo accompagnati da ragazzi del luogo, abbiamo potuto vivere una Mauritius più vera e meno “patinata”, dove povertà, riti religiosi, baracche, boutiques di griffes famose, cani randagi e natura selvaggia ci hanno lasciato un ricordo che ci resterà per sempre nel cuore.