Mauritius, senza troppo entusiasmo
Partenza da MI MXP con scalo a Mombasa per un totale di 13 ore, un po’ troppe per una sola settimana, peggio per chi parte da VRN che fa in più uno scalo a Roma.
Aeromobile Air Italy, personale gentilissimo, trattamento buono, data la fame abbiamo mangiato tutto ma è meglio non fare commenti sul cibo, posizione comodissima in quanto adiacente le uscite di sicurezza, ideale per mariti alti.
Dall’aeroporto il trasferimento all’Hotel Calodyne Sur Mer dura circa 1 ora, è situato a Nord dell’isola, che, secondo il mio modesto parere è anche la parte più bella, perché ricca di insenature e con una splendida vista su Coin de Mire, Ile Plate, Gabriel, Ile Ronde e in questo periodo meno battuta dal vento e senza pioggia, in tutta la settimana ci sono stati, verso sera, due o tre scrosci di 5 minuti; piena estate, caldo umido ma non troppo.
L’Hotel è molto carino, ha un ristorante a buffet sul mare e un bar, una piccola spiaggia dove l’acqua è bassa, ideale per i bambini, un isolotto attrezzato dove si può andare con una barchetta, una bellissima piscina (per bagni serali in quanto l’acqua è calda e l’illuminazione circostante rende tutto molto suggestivo, se poi c’è anche la luna piena…); servizio diving, canoe, asciugamani, pesca d’altura. E’ formato da casette a un piano con quattro appartamentini ciascuna dotati di angolo cottura, soggiorno, 2/3 camere, frigobar, micro-onde, aria condizionata e asciugacapelli; la cassaforte è alla reception; praticamente la “camera doppia” è un appartamento. Animazione non invadente con tre giovani simpatici e carini: Alessio, Ilaria e Domenico. Il personale è molto gentile ma non troppo perspicace e un po’ lento (se finisce qualcosa è meglio chiederlo altrimenti passa mezz’ora prima che portino il piatto da portata pieno e se non volete il ghiaccio nelle bevande diteglielo almeno in due lingue) ma siamo in vacanza ed è meglio scordarsi i nostri ritmi abituali.
Trattamento AI con cibo discreto, pesce fresco sempre uguale, un po’ monotono nella varietà e nei sapori.
Per spostarci, essendo in quattro, (ma anche in due può essere conveniente) abbiamo scelto di organizzarci da soli le nostre escursioni, risparmiando così circa il 50% rispetto ai prezzi praticati dal tour operator. Abbiamo utilizzato il servizio dei taxisti assegnati al nostro hotel, con i quali si può contrattare e pattuire programma e prezzo, parlare un po’ di francese o inglese, si sa, aiuta.
Per essere un po’ sintetica mi limiterò a citare solo i nomi dei luoghi poiché in rete si trovano tutte le informazioni possibili e alla fine si rischia di deludere le aspettative.
Dopo il primo giorno di riposo, la nostra prima escursione aveva come meta il sud: Venerdì: – Sosta in banca per il cambio: 1 euro = 35 rupie. (in hotel 32).
Sosta al cratere del vulcano Trou aux Cerfs, visita ai negozi di Arsenal per un po’ di shopping; visita ad un laboratorio dove producono bellissimi modellini di imbarcazioni; sosta a Grand Bassin, il lago sacro agli Indù e il tempio di Shiva (l’insieme, anche perchè lontano dalla nostra cultura, merita la visita), dove però credo sia meglio recarvisi la domenica per assistere alle offerte di cibo e fiori, alle preghiere e ad eventuali matrimoni; Cascate di Black River Gorges; Terre colorate di Chamarel; spiaggia di Flic en Flac, descritta da alcuni molto bella ma per noi deludente, è lunga e fiancheggiata dai filao, molto frequentata dai locali.
La partenza alle 10.00 dovuta a un disguido (è meglio partire più presto) ed il rientro all’hotel alle 19.00 ci è costato 2000 RM (circa 60 Euro in quattro, contro i 52 a testa chiesti per il tour organizzato), Atouda, il nostro taxista tamil, ci ha accompagnati, pazientemente aspettati e in più ci ha fatto da guida. Come suggerito già da altri, anche noi abbiamo fatto riferimento ad Atouda per l’intera vacanza, tra un taxista e l’altro i prezzi possono variare leggermente, comunque lavorano giorno e notte per vivere e quindi non è giusto tirare troppo sul prezzo, tanto più che in maggio, giugno e luglio fanno altri lavori perché il turismo rallenta.
– Sabato: -Tramite i taxisti e sempre chiedendo anche ad altri informazioni e prezzi, per il giorno successivo, abbiamo trovato posto su un catamarano che ci ha portato a Ile Plate: taxi ore 8.30 e imbarco sul catamarano dalla spiaggia stupenda di Perybére con altri 15 turisti. Dopo più di un’ora di navigazione, si arriva a Ile Plate dove l’acqua è magnifica, si fa snorkelling insieme alle tartarughe marine (che i miei amici hanno visto), la barriera corallina è molto più bella di quella dell’Ile aux Cerfs, si pranza sotto a una tenda di fortuna sulla spiaggia, pesce alla griglia, verdure, riso e un ottimo rum con frutta secca infusa (picchia un po’ in testa, come il sole che qui è fortissimo). L’isola è disabitata, non c’è niente, solo mare, sole e mangrovie, è stupenda; peccato che i rifiuti lasciati dagli uomini o restituiti dal mare siano troppi, ma come si fa a bere e non riportare con sè la bottiglia vuota? Rientro alle 17 a Perybere dove ci attende il taxi che ci riporta in hotel, i mariti sono ben cotti, il sole è veramente forte e ricordatevi di spalmarvi abbondantemente, pena passare il resto della serata a lamentarsi o fare impacchi di yogurt e patate contro le scottature.
Spesa: taxi, catamarano e pranzo con bevande 2350 RM per due persone (questa escursione non è prevista dal programma hotel).
– Lunedì ( è meglio perché è meno affollato) siamo stati a Ile aux Cerfs: taxi fino all’ imbarcadero pubblico presso il magnifico Hotel Le Touessrock e ritorno alle 18 con sosta in altri negozi (900 RM ), motoscafo fino all’isola (800 RM), giro (parziale) dell’isola con vista delle piccole cascate, snorkelling alla barriera corallina (2000 RM), per una spesa di 3700 RM in quattro, pranzo escluso, con l’hotel: 66 euro a testa con catamarano e pranzo. Molto bella la spiaggia, bar e ristorante molto cari, docce, servizi e bancarelle di souvenirs (potrete trovare quasi tutti gli articoli che vendono qui a prezzi più bassi presso il centro commerciale Super U di Grand Baie). Molto turisticizzata, del resto quello che hanno da mostrare ovviamente lo sfruttano, basti pensare che il primo settore economico è proprio il turismo, vale comunque una visita anche se la barriera è insignificante.
– Martedì per 900 RM + 200 per la guida (l’ingresso è gratuito), siamo stati ai giardini botanici di Pamplemousses, senza dubbio da vedere. Shopping al negozio di fronte per t-shirt a prezzi ottimi perché c’erano i saldi, al Super U per spezie e infusi, ufficio postale e rientro all’hotel, congedo da Atouda che ci ha lasciato il suo biglietto per un eventuale futuro alloggio in affitto e ci ha detto che secondo lui una bellissima spiaggia è a Mont Choisy vicino al Club Med, noi non l’abbiamo vista ma in una settimana abbiamo fatto anche troppo.
Essendo l’isola molto tranquilla è possibile quindi organizzarsi la vacanza da soli comprando solo il volo e alloggiando in appartamenti e villette sul mare, consiglio di portarsi pinne e maschera perché anche se le noleggiano o sui catamarani le prestano, a volte manca il proprio numero e non ci sono per tutti; creme protettive a quintali; i farmaci si trovano tutti; repellente e fornellino antizanzare.
Lo shopping sfrenato che mi ero prospettata non c’è stato, un po’ perché devo ancora capire se i capi sono autentici (mi sono sembrati uguali dappertutto, il cachemire mi è parso però di ottima qualità), un po’ perché si torna dalla spiaggia accaldati e l’aria condizionata all’interno ti assicura un accidente e per ultimo con i mariti fuori che scalpitano…L’euro comunque lo prendono quasi dappertutto, anche i taxisti e i venditori di souvenirs. I taxisti sono puntualissimi e vale la parola data, anche per i loro compensi, si paga a taxi indipendentemente da quante persone ci sono.
Un saluto ai lettori, agli amici in viaggio con me, all’esuberante Luana e alla figlia Giorgia, agli animatori e al piccolo turista per caso Filippo di Castiglione delle Stiviere in viaggio con mamma e papà.