Mauritius,l’isola colorata
Martedì mattina ci siamo incamminati verso il templio indù di Trou, coloratissimo, e poi in bus ci siamo diretti, alla modica cifra di 40 rupie, cioè un euro in 2, verso il giardino botanico di Pamplemousses dove abbiamo potuto ammirare una grande varietà di piante, tartarughe e cervi. Consigliata per questa visita una dose massiccia di repellenti per zanzare!!! Usciti dal giardino abbiamo contrattato con un tassista, che per 40 euro ci ha scarrozzati tutto il giorno fino a Bel Ombre per ammirare l’imponenza de Le Morne. Siamo stati a Port Louis dove abbiamo seguito il tragitto consigliato dalla Lonely (moschea, chinatown, ecc..), ristorante compreso. A Flic & Flac ci siamo concessi un bel bagno e un po’ di snorkelling. Niente a che vedere con il mar Rosso ma comunque c’erano molti pesciolini, anche se lo scorrazzare delle varie imbarcazioni vicino alla riva impediscono uno snorkelling più approfondito vicino alla barriera e distruggono i coralli. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati ai factory outlet di Arsenal ma i prezzi sono tutt’altro che convenienti.
Mercoledì ci siamo concessi una giornata di riposo in spiaggia con un’uscita in barca col fondo di vetro e snorkelling sulla barriera. Niente di che! Serata trascorsa a Grand Baie con cena al Alchemy, ristorante carino ma molto caro e poco abbondante. Dopo cena trascorso al B52, dove abbiamo assaggiato degli ottimi cocktail.
Giovedì ci siamo diretti a Grand Baie dove ci aspettava il catamarano per il tour delle isole del nord. Eravamo noi due più l’equipaggio e due francesi e un mauritiano amici loro. Una volta partiti con mare abbastanza mosso, abbiamo costeggiato il Coin de Mire, maestoso nella sua imponenza, e ci siamo diretti verso Ile Plate e Gabriel, mentre a bordo scorrevano fiumi di Rum e si pescava al bolentino. Approdati alle isole sembrava di stare in paradiso, poco turistiche e selvagge al punto giusto da trascorrere una giornata fuori dal mondo reale. Li abbiamo cucinato il pescato e ci sentivamo come dei naufraghi! Dopo il ritorno siamo stati ospitati per l’aperitivo dagli ormai amici francesi, Loli e Gilles, e a noi si è aggiunto anche Mike il simpatico mauritiano. L’aperitivo si è trasformato in una festa e uno scambio di idee e conoscenze sui nostri paesi, nonché un appuntamento per ritrovarci la serata seguente.
Venerdì, oggi piove per la prima volta ma non ci scoraggiamo, la capitale è piena di meraviglie da vedere che nelle poche ore in cui l’abbiamo visitata martedì non siamo riusciti a godere appieno e quindi si riparte per la città. Bus, 40 rupie, 45 minuti e ci siamo. Tra la frenesia della gente che si affretta a fare la spesa e che va al lavoro, noi ci immergiamo completamente, mettendoci in fila con loro alle bancarelle nelle ore di pranzo e contrattando un po’ su tutto. Ennesima visita al mercato, per un po’ di souvenir e poi salita alla cittadella per una vista panoramica sulla città. Serata trascorsa con gli amici francesi e mauritiani al ristorante, poi in un bar e per finire la serata siamo finiti al casinò.
Sabato è il nostro ultimo giorno a ovest e a pranzo siamo invitati a casa di Mike il mauritiano che ci presenta la sua numerosa famiglia, cani e gatti compresi. Sono molto accoglienti e disponibili verso l’ospite e a noi hanno fatto veramente una grande festa. Abbiamo mangiato, bevuto e riso in compagnia con il nostro francese-inglese molto “maccheronico”!! Congedandoci da loro ci siamo ripromessi di rivederci.
Domenica mattina il furgoncino di Asso Villa alle 9 già ci attendeva. Un saluto a Kissen che ci ha mostrato il suo sorriso per la prima volta. Tutto sommato da lui ci siamo trovati veramente bene. Arrivati da Asso ci accolgono con drink di benvenuto e collana di fiori, ci offrono una colazione super abbondante che non ci aspettavamo,e infatti ne avevamo già fatta una nella nostra mitica pasticceria preferita a Trou. Fatta anche questa siamo sazi fino a sera, quando ci rechiamo in un ristorantino molto umile e non tanto buono a Belle Mare, dopo un’intera giornata di sole. Da notare che mentre a ovest si può restare in spiaggia fino alle 18 per i bellissimi tramonti,a Belle Mare il sole scompare già alle 16, vista la presenza di una bellissima pineta proprio a ridosso della spiaggia pubblica. Dopo cena ci uniamo al resto della comitiva che da Asso ha optato per la mezza pensione,e tra una chiacchera e l’altra viene l’ora di andare a dormire.
Lunedì decidiamo di andare all’Isola dei Cervi, la meta più decantata di tutta Mauritius, quella che appare in tutte le cartoline. Per noi si è rivelata una delusione totale, una ressa di turisti e l’impossibilità di girare perché ci hanno costruito un campo da golf ed è tutta proprietà del mega hotel per super ricchi Le Touessrok. La laguna è molto fotogenica ma nulla di più, e si può fare il bagno solo lì, per via del via vai continuo di barche per gli sport acquatici, l’unica cosa veramente odiosa che abbiamo trovato in tutta Mauritius. Compresa nell’escursione c’erala visita alle cascate,altra attrazione che a noi non è piaciuta. Sono cascate molto piccole in confronto a quelle degli altopiani centrali, e non hanno niente di interessante. Infatti quando ci arrivi sotto, la barca gira e torna subito indietro. Se si vuole si può arrivare fino a sopra attraccando altrove, ma è già stato troppo così. Giornata di sole e niente di più, troppo turistica e troppo di massa. Meglio le isole del nord sicuramente, meno prese d’assalto e meno pubblicizzate. Sarà forse perché per arrivare all’Isola dei Cervi ci vogliono 15 minuti, mentre per arrivare alle altre ci vogliono 2 ore. La serata l’abbiamo trascorsa da Asso, come tutte del resto, visto che la zona di Belle Mare non offre niente di niente, con soli mega hotel costruiti per far si che gli ospiti trovino tutto all’interno, escursioni comprese, e qualche negozio di roba di marca venduta a prezzi europei. E falsa. Abbiamo cercato di girare un po’ ma non si trova veramente nulla di interessante in zona Belle Mare, e infatti, a parte Asso e il mare meraviglioso, cominciavamo a rimpiangere di esserci trasferiti là da Trou aux Biches. Ma non ci demoralizziamo, e dopo un martedì di sole e passeggiate in spiaggia, decidiamo il mercoledì di effettuare il tour del sud. Visita ad un tempio indù, uno dei tanti, bellissimi e coloratissimi. Attraversiamo la città di Curepipe, la seconda come importanza di tutto il paese, e cominciamo la salita che ci porterà a Trou aux Cerfs, il vulcano spento, ricco di una fittissima vegetazione. Ci rechiamo poi alla fabbrica dei modellini di navi e velieri, classica tappa per far aprire il portafoglio al turista. Non ci caschiamo, e ci rimaniamo pochissimo, niente di interessante. Partiamo alla volta delle terre colorate, e qua si che ci si lustra gli occhi. Le cascate sono veramente scenografiche, anche se si è costretti ad ammirarle da troppo distante, e i colori delle terre sono stupefacenti. Ci beviamo una birra e poi via verso Flic & Flac, e anche se ne abbiamo goduto per un’intera settimana e c’eravamo già stati, ammiriamo l’ennesim o tramonto. La sera approfittiamo della meravigliosa cucina di Asso e gustiamo un’ottima aragosta cucinata davanti a noi sulla griglia. Per finire rum a fiumi e balletto tipico di Segà. Decidiamo che forse è meglio riposare gli ultimi 3 giorni, e così abbiamo fatto, a parte un’escursione sulla costa verso nord offerta da Asso per vedere 2 tempi, uno dei quali fatto costruire da lui per gli abitanti del loco,e un tratto di costa non protetto dalla barriera corallina,dove le onde si infrangono sugli scogli. Uno spettacolo. Ultimi giorni passati a riposare e a pensare a tutte le meraviglie che abbiamo visto e vissuto, dalle grandi cose come le isole, alle piccole come l’immersione quasi totale in mezzo agli abitanti dei posti che abbiamo visitato, pranzando con loro o facendo la fila chiaccherando per avere un panino o altre specialità locali. Abbiamo mangiato di tutto e non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema. Dall’ambulante sulla strada a quello del cesto in spiaggia, a casa loro e al ristorante.Quando domenica il van di Asso ci portava verso l’aereoporto, un po’ addormentati ancora, passando sulle strade in mezzo a tutta quella canna da zucchero, ci sembrava quasi di passarci in mezzo la mano, e magari poterci aggrappare per non andare più via, quasi come un senso di appartenenza a una terra che per un po’ abbiamo sentito un po’ anche nostra e che abbiamo cercato di capire ed apprezzare. E che ci ha fatto innamorare di lei, dei suoi abitanti che ti fanno star bene, dei suoi mari, delle sue montagne, dei suoi laghi. Dei suoi chiassi ai suoi silenzi. Mauritius è unica, bellissima, selvaggia e allo stesso tempo tranquilla e sonnolenta. Vederla è bello. Capirla è fantastico. E’ stato un viaggio perfetto sotto ogni punto di vista, e non sto a dire se sia meglio visitare Mauritius in fai da te in piccole pensioni o nei grandi resort. Dico solo che è un’isola talmente bella che deve essere vista, vissuta e capìta. Solo così alla fine ci si accorge di averla anche amata.