Mauritius con lo zaino in spalla

..Eccoci nuovamente con uno zaino in spalla, pronti per un nuovo viaggio. Questa volta la meta è Mauritius, il suo mare, la sua cucina, la sua birra, il loro “ron aromatisè” e tutti i suoi mille sorrisi! Forse per molti parlare di Mauritius e di zaini, non suona bene…ma non certo per noi “Turisti per caso”. Il nostro viaggio è stato...
Scritto da: igiuu
mauritius con lo zaino in spalla
Partenza il: 03/02/2007
Ritorno il: 18/02/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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..Eccoci nuovamente con uno zaino in spalla, pronti per un nuovo viaggio. Questa volta la meta è Mauritius, il suo mare, la sua cucina, la sua birra, il loro “ron aromatisè” e tutti i suoi mille sorrisi! Forse per molti parlare di Mauritius e di zaini, non suona bene…Ma non certo per noi “Turisti per caso”. Il nostro viaggio è stato di 2 settimane con partenza MI/Malpensa il 3 di febbraio e rientro il 18 tramite Air Mauritius in compagnia della insostituibile “Lonely” . Il volo è stato impeccabile – unica pecca lo scalo a Monaco – viziati e coccolati dalla partenza all’arrivo. Ad aspettarci c’era una fitta pioggerellina e…32 gradi. Passate le formalità burocratiche ci siamo affacciati dal terminal alla ricerca di un pullman per la nostra prima tappa: Gaulette. Quando chiediamo informazioni su quale pullman occorreva prendere e dove fosse la più vicina fermata veniamo assaliti dai tassisti che a turno si candidano per portarci a destinazione: ognuno ha informazioni differenti sulla difficoltà di viaggiare in bus. Sappiamo benissimo che non è così ma, per velocizzare il trasferimento (sarà l’unico taxi preso in tutto il viaggio), strappiamo un passaggio con quasi la metà della tariffa: 18€ in due. Abbiamo pensato di dividere l’isola in 6 tappe: Gaulette (Le Morne, Chamarel e Colored Heart), Flic en Flac (Casela), Port Louis, Pereybère (Grand Baie, Cap Malheureux, Ile Plate) Trou d’Eau Douce (Ile aux Cerfs, Centre de Flacq) Mahèbourg.

L’isola è verdissima, la gente sempre sorridente, cordiale e pronta ad aiutarti. Non c’è traccia della famosa epidemia di zanzare, solo qualche “moschitos” di giorno nei parchi e nelle zone più umide (basta un po’di repellente – ma non è indispensabile) mentre vi consigliamo per la sera un fornelletto (spesso è di dotazione delle camere o appartamenti) per non essere svegliati di notte. Occorre lasciarsi consigliare dagli abitanti dell’isola per non sbagliare, mentre chi lavora nelle agenzie – naturalmente – cerca di vendergli un pacchetto. Questo è naturale quando non ci sono in giro molti turisti “fai da te”, infatti saremo spesso – per fortuna – noi due e gli isolani. La maggior dei nostri compagni di volo sono neosposini o vacanzieri che si fermeranno in un villaggio. Il mare? Beh, forse è il periodo, pur avendo dei splendidi colori non è sempre cristallino. Pulito sempre, ma probabilmente le correnti all’interno della barriera corallina muove la sabbia, intorpidendo l’acqua. Il mare più bello l’abbiamo trovato sull’Ile Plate a nord dell’isola. Per quanto riguarda le sistemazioni abbiamo trovato facilmente (anche per pochi giorni – max. 4) stanze pulite (spesa max. 800Rs – 18 €) o mono-appartamenti (spesa max. 650 Rs – 14€). L’appartamento consente di cucinare e quindi di risparmiare – sapetto che va valutato se si scelgono vacanze itineranti e non a pacchetto. Inoltre, consente a chi non è abituato ai cibi “non casalinghi” di gestirsi l’impatto con la cucina “creola”. Abbiamo scelto La Gaulette come punto di appoggio per visitare Le Morne e Chamarel. E’ un piccolo paesino sul mare ma privo di spiagge. Le diverse località potranno essere visitate comodamente in pullman – diversamente da quanto vi faranno credere – senza l’ausilio di taxi – con poche Rupie. Abbiamo soggiornato in una camera al centro del paese, sopra un piccolo ristorantino (chiuso al lunedì – spettacolo il pollo al naturale). Il prezzo della camera è di 800 Rs (18 €). I pullman per/da Le Morne e Chamarell circa 12Rs a testa (€0,27). Il paesino, non è – ma come la maggior parte dell’isola – vitale di notte. Se volete visitare il Casela, simpatico parco naturale con le tartarughe giganti “libere” (una pare che abbia superato i 180 anni) e splendide piante, potete scegliere come punto di appoggio Flic en Flac. E’ una cittadina “turistica” con una bella spiaggia, un bel mare e un piccolo centro commerciale che funge da centro. Abbiamo alloggiato presso un affittacamere cinese, sulla strada principale, a 200 mt dalla spiaggia. Per la cena lasciatevi consigliare dalla Loney, qualsiasi andrà bene! Una visita a Port Louis, la capitale, è d’obbligo. Città che può essere considerata particolare per il suo caos e i mercati presenti ovunque, è visitabile in giornata. Infatti Non è molto attrezzata per accogliere i turisti, ci sono poche strutture alberghiere e chi si ferma opta per restare una sola notte.

Pereybere. Vicina a Grand Baie, cittadina con diversi villaggi rinomati e con una discreta vita notturna, è sicuramente più tranquilla e meta di vacanze per molti “anziani”e famiglie francesi. Abbiamo scelto questa meta perché più tranquilla, ben servita dai mezzi, con un aria familiare. Come la maggior parte dei turisti presenti abbiamo trovato sistemazione da un privato che ci ha messo a disposizione un mono-appartamento per 550 Rs (€ 12,50). Ci siamo fermati 5 notti, approfittando di una deliziosa spiaggia comunale, visitare la vicina Cap Malheureuse – con la sua chiesetta sulla spiaggia e le bellissime case dei “pescatori”, dare un’occhiata ai negozi di Gran Baie (meglio far compere al centro commerciale di Port Louis – al porto o vicino al teatro – che da qui dista 30 minuti di autobus con una spesa di 20 Rs [€0,45] ), visitare Pamplemousses e dedicare un intero giorno al relax – spiaggia – del mare di Ile Plate dopo aver solcato l’oceano indiano. Il nostro consiglio è evitare l’Ilot Gabriel perché preso d’assalto dalla maggior parte delle imbarcazioni e tour operator locali. Potenzialmente è la più carina per le sue piccole dimensioni, e meglio venduta se mostrata nella sua interezza con fotografie panoramiche, si affaccia sullo stesso tratto di mare della più grande isola piatta. In realtà, avendo un fondale più profondo riesce ad ospitare le grandi barche e quindi si affolla giornalmente perdendo il fascino di isoletta sperduta, tranquilla e romantica. Sull’isola piatta, invece, solamente due/tre piccoli trimarani possono fermarsi lasciando ai pochi “naufraghi” un’immensa solitaria spiaggia bianca. Con 1200 Rs a testa (€ 27,27) – da Pereybère – abbiamo solcato il mare a suon di musica, birra e rum. Una volta a terra – pur essendo sull’isola in totale 18 naufraghi – non abbiamo più visto nessuno se non al momento della grigliata pesce/pollo accompagnati da birra e rum (tutto compreso nel prezzo). Consigliate pinne e maschera per lo snorkeling.

Trou d’Eau Douce, porto obbligatorio per chi intende andare a visitare l’Ile aux Cerfs, si è rivelata una cittadina tranquilla ricca di gente dal cuore grande. Alloggiati in un appartamento con vista mare (600Rs) abbiamo presto fatto amicizia con ragazzi “milanesi” locali che ci hanno adottato in famiglia. Grazie a loro abbiamo anche potuto vivere la grande festa dedicata a Shiva come i grandi “ospiti”, nella cittadina che ospita l’arrivo della grande processione dalle sacre acque del lago vulcanico di Grand Bassin, quale chiusura del pellegrinaggio. Da qui è possibile visitare in giornata sia Ile aux Cerfs (qualche minuto con motoscafi dei locali), le spiagge dalla grande pineta alle porte del paese e la cittadina di Centre de Flacq.

Mahèbourg meta obbligatoria per chi vuole fermarsi una notte prima di partire dal vicino aeroporto. Una cittadina commerciale che offre interessanti mete (v. Chiesa san Francesco) e buoni ristoranti a prezzo modico. Da lì in pochi minuti e pochi centesimi si arriva in aeroporto.

Purtroppo due settimane per una vacanza relax sono poche anche per un’isola come le Mauritius ed ahimè non possiamo raccontarvi il centro e la parte nord-est. Ma vi assicuro che visti dal pulmann…Paesaggi che veramente valgono la pena di esere vissuti.



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