Mato Grosso: bello, selvaggio e sconosciuto!

Scritto da: angio
mato grosso: bello, selvaggio e sconosciuto!
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 22/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Ciao a tutti,

Indice dei contenuti

Breve premessa come sempre ad ogni nostro diario.

Il viaggio che abbiamo fatto è fattibile da tutti con un po’ di spirito di adattamento. Lo sconsigliamo solo alle famiglie con figli molto piccoli per via di alcuni aspetti del viaggio con cui convivere: temperature (quasi mai sotto i 35 – 38 gradi)insetti (pappataci , zanzare, zecche, pulci, tafani, vespe + miriade di altri insetti indefiniti fra cui anche un tipo di formica gigante mortale incontrata un paio di volte)strade (abbiamo fatto circa 500 km di sterrati, 50% in condizioni ottime, 30% in condizioni affrontabili, 20% in condizioni impegnative ma comunque fattibili con veicoli NON 4X4)

Le strutture sono di buon livello: camere pulite con bagno privato e acqua calda e mangiare sempre di buon/alto livello.

Il nostro itinerario all’interno dello stato del Mato Grosso ha previsto 4 tappe:

1- Chapada do Guimaraes : zona di canyon (tipo Tepui venezuelani ma più in piccolo) e cerrado (la savana del sud america)

2- Pantanal: le grandi pianure alluvionali del Brasile. Pascoli, stagni e boschi a perdita d’occhio e soprattutto tantissimi animali (selvatici e non)

3- Vila Bom Jardim (Nobres) : esperienza unica! Nuotare con maschera e boccaglio portati dalla corrente in fiumi di acqua cristallina in mezzo alla foresta circondati da migliaia di pesci

4- Sao Josè do Rio Claro: fascia di vegetazione pre-amazzonica con fiumi immissari del bacino del Rio delle Amazzoni

Gli ultimi 2 giorni li abbiamo spesi a Rio de Janeiro.

Per volo diretto + voli interni + nolo macchina + mangiare e dormire + visite e guide abbiamo speso 2500 € a testa.

Il viaggio:

Dopo un comodo volo Roma – Rio con coincidenza per Cuiabà abbiamo preso una macchina a noleggio e ci siamo diretti nel cuore della Chapada Do Guimaraes nell’unica struttura all’interno del Parco ossia la Pousada do Parque, prenotata via internet.

Il posto è incantevole. Circondati dalla vegetazione e con un canyon di fronte alla Pousada che al mattino si illumina di arancione con le prime luci dell’alba.

Il proprietario Oswaldo (di lontane origini italiane) parla inglese perfettamente ed è una persona molto socievole e disponibile.

I punti forti del Parco sono la cascata Veu de Noiva (Velo di sposa) e la Cidade de Pietra, un punto panoramico molto suggestivo al tramonto.

Purtroppo a causa di alcuni guerre burocratiche interne sono stati temporaneamente chiusi nel corso dell’anno.

Sapendolo già prima di partire non ci siamo persi d’animo e abbiamo fatto un’escursione nella Vale do Rio Claro dove si gira con la jeep all’interno del cerrado circondati da un immenso anfiteatro naturale costituito dalle pareti della Chapada.

Il paesaggio è molto bello con il bianco della sabbia (il cerrado un tempo era il fondo del mare e le pareti della Chapada erano la costa), il verde della vegetazione, e il rosso magenta delle pareti rocciose che cambia ad ogni ora del giorno.

Per fare questa escursione occorre prendere una guida con jeep perchè il fondo sabbioso impantana qualsiasi veicolo non 4X4.

Il secondo giorno siamo andati a vedere i diversi punti panoramici ancora aperti (altri come dicevo sono stati chiusi anche per motivi di sicurezza… con i mondiali e le olimpiadi in arrivo non vogliono correre rischi e stanno sistemando le ringhiere di alcuni mirador teatro negli ultimi anni di alcuni incidenti/cadute…)

Quelli ancora aperti sono: il centro geodesico, ossia il punto esatto equidistante fra i due oceani, il Mirante Penhasco (al tramonto) e il Morro do Vento (meglio all’alba).

La vista da tutti questi punti è meravigliosa.

Il tempo rimanente lo abbiamo speso girando con Oswaldo per i diversi sentieri che si snodano attorno alla Pousada.

Per chi fosse interessato riporto qualche nota sull’aspetto mistico della Chapada.

Gli indios Bororo che vivevano nelle pianure del Pantanal si recavano nella Chapada solo per i riti sacri (sono presenti un po’ ovunque incisioni rupestri, anche lungo i sentieri dentro la Pousada) preferendo vivere nelle pianure del Pantanal. Motivo? Dicevano che la Chapada manifestava troppa energia(!).

Suggestione o no, si è scoperto che la Chapada è il punto esatto equidistante fra i 2 oceani che bagnano il sud america (punto geoidesico di cui sopra).

Si è notato che spesso le strumentazioni elettroniche danno un po’ i numeri da quelle parti (comprese le schede delle macchine fotografiche che si smagnetizzano…).

A ciò va aggiunto che è uno dei luoghi del sud america con il maggior avvistamento di Ufo e che Don Bosco nelle sue profezie spiega che lungo il 15° parallelo del sud america si svilupperà nel terzo millennio una nuova civiltà umana…E ovviamente questo parallelo passa sopra la Chapada… Insomma ce ne sarebbe abbastanza per far incuriosire Syusy!

Il Pantanal è la più grande pianura alluvionale del mondo. Quando da noi è inverno si trasforma in una sorta di mare interno da cui spuntano rade strade e le fazende dei gauchos come isole in mezzo al nulla. In agosto l’acqua ormai si è ritirata e rimangono solo piccole porzioni allagate o stagni dove si concentrano decine di animali.

Abbiamo dormito presso la Fazenda Pouso Alegre, gestita da una famigli di gauchos. La fazenda è un vero ranch con mandrie di cavalli e buoi. Segnalo questo non per ripetermi ma solo perché nel Pantanal sono sorti negli ultimi anni anche veri e propri eco-lodge finalizzati solo al turismo naturalistico. A noi invece interessava vedere anche la realtà della gente che vive in queste pianure e quindi dopo attenta ricerca abbiamo scelto il Pouso Alegre. Il proprietario Louiz è una persona fantastica e divertente. Sono stati 4 giorni bellissimi.

Lo spazio attorno pare infinito (la fazenda successiva è a 12 km!) e si vive circondati da tantissimi animali quali pappagalli, tucani, scimmie, capibara, cervi, emas (struzzi), milioni di aironi e caimani… ecc… Il tutto a pochi metri dalla propria stanza! Il ritmo delle giornate segue quello del sole. Si inizia a camminare prima dell’alba fino alle 10 circa e poi si riprende dopo le 15.30 quando il caldo da un po’ di tregua per poi finire dopo cena con le uscite notturne. Ci si può muovere in autonomia o chiedere a Louiz di essere accompagnati o ancora, come fanno molti stranieri, arrivare già con una propria guida.

Per chi volesse adottare questa soluzione segnaliamo che una legge dello Stato del Mato Grosso per coinvolgere la popolazione locale prevede che le guide abbiano il soggiorno gratuito presso le varie fazende o pousadas quando sono al seguito di almeno 2 turisti e quindi il turista paga solo il costo del servizio offerto dalla guida e non anche il suo soggiorno.

Per quello che abbiamo potuto vedere parlandoci, il livello delle guide è davvero notevole ed essendo gente del luogo si conoscono tutti e si scambiano informazioni su dove e quando hanno visto questo o quel animale. Non basterebbero diverse pagine e decine di scatti per descrivere il Pantanal. Quello che possiamo dire per rendere un’idea è che qui non ci sono animali scenografici come elefanti o giraffe ma siamo rimasti sorpresi noi per primi nel realizzare che il Pantanal con i suoi suoni, la sua luce e i suoi animali ci ha emozionato ancora di più del Kruger in Sud Africa…!

Vila Bom Jardim dove abbiamo fatto snorkeling è una località ancora sconosciuta al turismo straniero. Ci sono solo 2 strutture (anche se di buon livello) e le strade per raggiungerla sono ancora in terra battuta.

L’esperienza però vale la pena di penare un po’ sulla strada. Noi abbiamo dormito alla Recanto Ecologio Lagoa Azul. L’ambiente è quello del cerrado. L’acqua dei fiumi (che passano all’interno della proprietà della pousada) è di una trasparenza incredibile. Vi è sempre una leggera corrente che unita all’utilizzo del giubbotto salvagente permette di farsi portare lungo il fiume non dovendosi preoccupare di nulla. A pancia in sotto si ammira il fondale e i pesci, mentre, a dorso, si può vedere la volta della foresta scorrere sopra la propria testa con le scimmie che si affacciano incuriosite. Preciso che il giubbotto salvagente viene dato per non toccare il fondo con i piedi cosa che alzerebbe la sabbia e rovinerebbe la visuale, non certo per motivi di sicurezza dato che la profondità non supera quasi mail il 1,5 metri e il fiume stesso è largo massimo 3/4 metri. Anche qui quando non si vuole nuotare si possono seguire in autonomia sentieri che si snodano all’interno della pousada. A Sao Josè do Rio Claro abbiamo dormito presso la Pousada Jardim do Amazonia. Un posto molto curato perfettamente integrato nella jungla.

Il proprietario Zanchetti (di origini friulane) ha realizzato questa struttura a ridosso del fiume Rio Claro; inoltre ha convogliato una parte delle acque di una sorgente naturale per realizzare una piscina in pietra e alcune vasche “naturali” per l’allevamento dei pesci tipici dell’Amazzonia solo a scopo di mostrarli ai visitatori.

Dopo tanto caldo e 500 km di strade sterrate ci siamo concessi questo piccolo lusso a basso costo, non privandoci comunque di uscita notturna sul fiume in cerca dell’anaconda (non l’abbiamo vista ma abbiamo visto il tapiro) e di alcune camminate nei sentieri che si addentrano nella foresta che avvolge letteralmente la pousada.

Anche qui ovviamente uccelli, farfalle, scimmie e caimani a volontà.

Prima di rientrare in Italia ci siamo fermati 2 giorni a Rio de Janeiro dove in autonomia abbiamo girato la città vedendo le attrazioni principali.

La città ci è sembrata molto tranquilla e anche le famigerate favelas sono in fase evolutiva come ci hanno spiegato i tassisti.

Il problema del traffico di droga rimane ma molte favelas non sono più terre di nessuno violente e pericolose come si vede nel pluripremiato film-simbolo Cidade de Deus.

Anzi. Alcuni artisti brasiliani si sono trasferiti a vivere nelle favelas (dove si godono vedute incredibili di Rio essendo la maggior parte arroccate sulle colline) e sono sorte anche due Guest House con servizio bed and break fast all’interno delle favelas stesse.

Conclusioni:

Il Mato Grosso è stata un’esperienza eccezionale. Qui, ancor più che negli altri viaggi i suoni , gli odori e la luce ci hanno coinvolto e colpito. La gente è molto cordiale e disponibile. La natura è esorbitante. Rio, per quel poco che l’abbiamo vissuta, ci è piaciuta, ma per carpirne lo spirito occorrerà magari in futuro dedicarle più tempo. Non mi sono soffermato sul dettaglio di prezzi dei singoli posti e delle distanze percorse. Come indicazione segnalo solo che voli (internazionali e interni) e macchina a nolo sono costati 1500 € a testa. Tutto il resto 1000 € a testa.

Per chi volesse informazioni di dettaglio sono a completa disposizione come sempre!

Alberto & Ely



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