Matera e la Valle d’Itria

Cinque giorni tra i paesi pugliesi della Valle d'Itria e i Sassi
Scritto da: iperpollo
matera e la valle d'itria
Partenza il: 03/09/2012
Ritorno il: 07/09/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Un buon prezzo Ryanair su di un Pisa-Brindisi ci convince alla prenotazione e così io, Elisabetta, Chiara (16 anni) e Michele (11 anni) passeremo qualche giorno insieme in una zona del sud Italia che non conosciamo.

1° giorno

Arrivo in tarda mattinata: “Aeroporto del Salento”. Macchina noleggiata preventivamente tramite “Booking” (sito internet che usiamo solitamente per gli alberghi) ad un ottimo prezzo e destinazione Matera. Matera è una città che già da molto tempo desideravamo conoscere, il “sentito dire” su i Sassi ci aveva affascinato. Fino a Taranto comoda strada a 4 corsie, poi… si prosegue su statali-provinciali che molto spesso attraversano paesaggi brulli e deserti. Circa 150 km, circa 2 ore. Dalla circonvallazione della città si entra nella Matera nuova e seguendo non comodissime indicazioni si raggiunge la zona dei Sassi dove avevamo prenotato una stanza d’albergo. Il centro storico si sviluppa sul dirupo della “Gravina di Matera” ed è composto dai due quartieri dei Sassi divisi dalla zona attorno al Duomo. I due Sassi (Barisano e Caveoso) sono un ammasso di grotte (circa 3000) adibite a dimore, chiese rupestri (circa 150), scalinate e vicoli tortuosi. Le grotte risalgono alla preistoria e col tempo sono state modificate solo in parte con l’aggiunta di facciate. Un tempo abitazioni e stalle, oggi abitazioni, attività commerciali e spesso semplicemente abbandonate. Intorno al 1950 più della metà dell’intera popolazione materana viveva nei Sassi spesso in condizioni di povertà disastrose. Ne è testimone lo scrittore Carlo Levi. Così sul finire degli anni ’50 le autorità prendono in mano la situazione e spostano circa 15.000 persone in abitazioni messe a disposizione dall’amministrazione pubblica. Raggiungiamo la nostra stanza dell’Hotel Caveoso e ne prendiamo possesso: due stanze bianchissime tra le grotte con una vista mozzafiato. Dal balcone del primo piano il suggestivo monte Errone con i fianchi scavati dalla chiese di Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone, dietro le pendici della gravina punteggiate dalle caverne che hanno fatto da sfondo al celebre film “La Passione” di Mel Gibson. Trascoriamo il pomeriggio vagando a caso tra i vicoli e le scalinate del Sasso Caveoso sino a raggiungere la zona del centro posta più in alto priva di grotte e dove “spadroneggiano” palazzi e chiese spesso dal gusto barocco come Palazzo Lanfranchi e la Chiesa del Purgatorio. Ottima pizza a “La rosa dei venti” in Via Duini (4 pizze, una bottiglia d’acqua, una coca e 2 birre: 32 euro) e poi a letto.

2° giorno

Con calma si parte per l’esplorazione dell’altra zona dei Sassi: Sasso Barisano. E ancora su e giù, quasi a caso dove incontriamo piazzette, viuzze ed angoli d’incanto. E poi magari all’improvviso si apre un panorama che toglie il fiato e scopriamo di essere sull’orlo della gravina.

Matera ci ha veramente stregato e prima di avviarci verso il nostro albergo a Ostuni risordiamo… Stupenda la vista sul Sasso Barisano dalla piazzetta davanti al Monastero di Sant’Agostino. Interessante la visita alla casa-grotta di Vico Solitario (www.casagrotta.it), un abitazione in grotta restaurata con gli arredi originali (veramente pochi metri abitati fino al 1956 da una famiglia di 11 persone, mulo, maiale e galline). L’interno della chiesa di San Giovanni in Monterrone, una suggestiva grotta con affreschi dell’ XI, del XII e del XIII secolo. I dolci fichi colti da una pianta nodosa arrampicata su una scala in pietra diroccata gustati su una terrazza con vista sulla gravina, mamma mia quanta poesia!

Per andare a Ostuni rientriamo in Puglia e attraversiamo la valle d’Itria seguendo la strada che tocca Massafra, Martina Franca, Locorotondo, Cisternino. Colline, vigneti, orti, ma sopratutto olivi, muretti e trulli… ovunque!

Raggiunto l’Hotel Tropical (un 3 stelle senza infamia e senza lode nella periferia di Ostuni nella direzione di Carovigno) ci facciamo indicare una spiaggia vicina dal gentilissimo portiere e presumo proprietario. Torre Pozzella: che meraviglia! Un’invitante spiaggia, alcuni scogli che formano insenature e vasche naturali ottime per dei bei tuffi, una torre diroccata del 1500, il verde dei bassi cespugli di ginepro.

Per la serata decidiamo di visitare Cisternino. Un antico paese dell’VIII secolo tutto vicoli e piazzette, abitazioni completamente imbiancate a calce. Si cena in un tradizionale “fornello”. Macelleria con griglia e qualche tavolino, si sceglie la carne cruda ci si siede e si aspetta magari sgranocchiando qualche oliva e sorseggiando un Negramaro o un Primitivo. Scegliamo il “Al Vecchio Fornello” (Via Basiliani 18): 1,3 kg di carne (salsicce ma sopratutto capocollo e bombette, le bombette sono involtini di capocollo al cui interno troverete formaggio ed altro di indefinibile ma ottimo), due porzioni abbondanti di patate fritte, mezzo litro di un buon Primitivo del Salento, un litro d’acqua, una lattina di coca. 37 euro.

3° giorno

Siamo nella periferia della città e così decidiamo di passare la mattinata nel centro storico della famosa Ostuni. Bastioni medievali che circondano un dedalo di stradine che salgono, attraverso case bianchissime, fino alla cattedrale. Stupenda quest’ultima: originalissima facciata gotico-romanica con rosone ricco di gale ed un interno dove sfavillano marmi di tutti i colori, giuro un vero spettacolo. Dalla piazzetta della cattedrale si attraversa il loggiato che unisce il Palazzo Vescovile ed il Palazzo del Seminario, si svolta a destra, si percorre Vico Castello e ci si trova di fronte a un panorama strabiliante: un oceano di olivi che portano al mare.

Il tempo non promette niente di buono e nel pomeriggio avevamo prenotato da casa un escursione in bicicletta all’interno della riserva naturale di Torre Guaceto (www.riservaditorreguaceto.it), che fare? Scegliamo di dirigerci comunque verso la riserva. Temporale e rovesci lungo la strada… Per fortuna il tutto si risolve in poco più di un’ora ed esce il sereno, oddio “sereno” è una parola grossa. Molte aree interne della riserva sono allagate e gli organizzatori annullano l’uscita in bicicletta. Restiamo sulla spiaggia, il sole va e viene ma ci godiamo comunque un po’ di relax e dei bei bagni in mare.

Nel tardo pomeriggio quattro passi per il borgo di Locorotondo, siamo ad una decina di km da Cisternino in direzione Martina Franca. Stradine in cerchi concentrici all’interno delle mura del paese, come sempre, bianco di calce. A cena si torna “Al Vecchio Fornello”, restavano da assaggiare i salumi e i formaggi…

4° giorno

Piove: giornata ideale per visitare le tanto famose Grotte di Castellana. Alcuni km a nord nella provincia di Bari. Trulli, olivi, trulli, ulivi… e arriviamo nei pressi della più lunga rete di grotte naturali sotterranee d’Italia! Tre km da percorere nel sottosuolo a partire dalla Grave, una grotta alta 60 metri con un’apertura verso il cielo (da qui il 23 gennaio del 1938 si introfulò Franco Anelli dando il via all’esplorazione). Il posto è turistico e la gente è tanta. Si spendono 15 euro per un adulto, 12 per un ragazzo. Si entra in gruppi di circa 20 persone con una guida e per due ore si passeggia in un pesaggio da sogno tra caverne, stalagmiti, cortine di alabastro… La guida racconta la storia geologica (un po’ troppo sbrigativamente) del luogo e delle curiose forme delle concrezioni. La Puglia è territorio carsico, il terreno è permeabile all’acqua e quindi i fiumi sprofondando nel terreno son quasi tutti sotterranei. Incanta l’ultima caverna del percorso lungo (è possibile scegliere un percorso più breve, 1km): la Grotta Bianca. Bianchissima, alabastro puro come si trova in poche altre parti del mondo. Il biglietto da accesso anche al Museo Speleologico che vale una visitina. Vale anche affacciarsi, dal piazzale tra il museo e l’ingresso alle grotte, sul buco che da sulla Grave…impressiona forse più dall’alto che dal basso.

Dobbiamo rientrare ad Ostuni, si passa da Alberobello ma diluvia così si tira dritto. Lo avevamo comunque già visitato in passato e poi di trulli ne abbiam visti abbastanza. Doccia che ci rinfranca e ci facciamo consigliare all’hotel per la cena… da dimenticare.

5° giorno

C’è il sole e l’aereo ci aspetta nel pomeriggio, si va al mare. Due tuffi, quattro passi e un pisolino sulla vicina spiaggia di Torre Pozzella. Pian piano ci si avvia verso Brindisi. Pranzo da McDonald’s, sembra che Michele non ne possa fare a meno. Shopping al centro commerciale “Le Colonne” su la strada Brindisi-Taranto, sembra che Chiara non ne possa fare a meno.

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