Massimo e Florence in Namibia

windehok kalahari deserto del namib luderitz etosha
Scritto da: drmassigreco
massimo e florence in namibia
Partenza il: 17/07/2011
Ritorno il: 01/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
Quest’anno dopo un breve, consulto decidiamo per la Namibia. Dopo lunghe ricerche su internet scegliamo di andare con un’agenzia locale la Namibia-travel. Sandro e Marilena decidono di venire assieme a noi. Si tratta di un viaggio in self-drive con un’assistenza da parte dell’agenzia. Come al solito i consigli e le impressioni di viaggio. La Namibia è un paese scarsamente popolato con circa due milioni di abitanti su un territorio vasto tre volte l’Italia. Quindi giocoforza i servizi sono ridotti all’ osso. Ciononostante l’organizzazione è ottima, retaggio dell’antica impostazione tedesca. Per questo la Namibia viene definita la Svizzera dell’Africa. Sugli sterrati consiglio vivamente di moderare la velocità. Vi troverete, infatti, su lunghissimi rettilinei deserti, quindi e naturale accelerare e provare sicurezza. Affrontando una curva però potreste facilmente perdere il controllo del mezzo. Le carte di credito sono accettate quasi dappertutto. Le condizioni igieniche sono ottime e si può tranquillamente bere l’acqua. Se vi piace a Luderiz fate una scorpacciata di aragoste, sono ottime e il prezzo ottimo.

17/07/11 MONACO DI BAVIERA WINDEHOK

Partenza con un volo dell’Airberlin diretto Monaco Windehok. All’arrivo la mattina presto il freddo e pungente. Ci aspetta Emanuele uno dei titolari della Namibia-travel che ci fa una breve spiegazione del viaggio. Andiamo poi a noleggiare l’auto. Invece della prevista Kia Sportage, con mio sommo piacere, ci danno una specie di carro armato una splendida Toyota Hilux con doppia ruota di scorta che si rivelerà eccezionale sugli sterrati. Ci avviamo quindi verso la capitale Windehok dove prendiamo possesso della nostra camera all’ Elegant Guesthause. Florence che è alla guida incomincia a sperimentare le difficoltà della guida a sinistra. Grazioso quando invece di mettere la freccia accende il tergicristallo. Più tardi Sandro farà di meglio accendendo il lavavetri invece di lampeggiare durante un sorpasso Come prima tappa andiamo al parco di Daan Vilijoen Park. Avvistiamo alcune giraffe, gnu e babbuini. Tutto sommato la visita e discreta. Al ritorno facciamo una passeggiata per le vie della città. Essa non ha nessuna attrattiva. Andiamo a vedere la Casa delle Gemme. All’interno una vasta collezione di minerali, ma tutto sommato niente di particolare. La sera andiamo a cenare da Cattle Baron. Il filetto alla Chateaubriand da g 300 è di una bontà unica, davvero una cena memorabile. Crolliamo distrutti nei nostri letti.

18/07/11 WINDHOK KALAHARI

Il freddo della mattina e’ pungente. Ci avviamo verso il Kalahari. Arrivati al nostro lodge ci concediamo una pausa di puro relax nelle amache al bordo della piscina. Neanche a parlarne di fare il bagno, nonostante il sole sia forte l’acqua è gelata. Nel pomeriggio a bordo di potenti fuoristrada attrezzati facciamo il nostro primo safari. La guida e’ molto brava e avvistiamo: zebre, orici, springbok, facoceri e struzzi. Andiamo poi sulle dune per assistere al tramonto. I colori del cielo al tramonto e il rosso intenso della sabbia sono magnifici. Il tutto è allietato da un’abbondante offerta di ogni tipo di beveraggio. Al tramonto, la temperatura cala in maniera drastica. Per fortuna ci forniscono delle pesanti coperte di lana in cui ci accucciamo. Ma nonostante ciò patiamo comunque il freddo. Al ritorno ci riscaldiamo attorno al fuoco del camino. Mi passa per la mente che i miei amici in Sicilia stanno sudando sotto un sole cocente. Prima di andare a letto alzo gli occhi al cielo. L’aria e’ cosi pura che si riesce a vedere la Via Lattea.

20/07/11 KALAHARI

Partenza per raggiungere la cittadina di Keetmashoop. Lungo la strada ci fermiamo a visitare la Foresta dell’albero Aloe dicotoma. Questi alberi sono particolarissimi e danno al paesaggio un aspetto veramente pittoresco. Poco lontano un’altra attrazione e’ data dalla Giants’ Playgraund. Si tratta di una sterminata distesa di rocce basaltiche che l’erosione ha scolpito formando come dei totem. Affrontiamo il nostro primo sterrato impegnativo. Ho voglia di provare guidare quindi mi concedono il beneficio del volante. Proseguiamo per il nostro loge che molto carino, arredato come una vecchia officina. Il riscaldamento è dato da braci accese dentro vecchie carrozzerie di auto. La cena pero è deludente. La carne di orice e springbok ha un sapore troppo forte e non riusciamo ad apprezzarla.

21/07/11 KALAHARI-LUDERITZ

Ad unanimità decidiamo di non fare la levataccia per vedere il Fish River Canyon all’alba quindi partiamo normalmente dopo colazione. La vista del canyon è spettacolare e ricorda all’impiccolo il Gran Canyon dell’Arizona. Al ritorno è Sandro il protagonista dello sterrato. Giunti a un piccolo rigagnolo ci divertiamo tutti a fare il guado con il nostro potente 4×4. Piccolo inconveniente è che le targhe sono fissate alla carrozzeria con del nastro biadesivo quindi ne perdiamo una in mezzo al fiumiciattolo. Tra gli improperi di Florence la vado a recuperarla sempre con la macchina. La strada dopo lo sterrato è di grande bellezza. Si passa da una sterminata savana di colore giallo ocra intenso al deserto sabbioso con le dune mosse dal vento. Poi improvvisamente il deserto sabbioso assume un colore più nero e si tuffa direttamente nell’oceano. Il contrasto con l’azzurro del mare e’ favoloso. Giungiamo quindi a Luderitz. L’albergo e’ molto bello con camere che danno direttamente sull’oceano e ci si addormenta con il rumore della risacca. La città è abbastanza carina e vale una passeggiata di una mezzora. Caratteristiche le case coloratissime. Come sempre tutto lindo e ordinato, non sembra proprio di stare in Africa.

22/07/11 LUDERITZ

Sveglia un po’ più tardi del solito per la visita della Gost Town di Kolmannsckop. Essa si staglia come una città fantasma nel mare di sabbia. Un tempo era il centro dell’industria mineraria diamantifera. Da quando fu abbandonata nel 1956, la natura ha ripreso il possesso della cittadina. La sabbia ha sfondato porte e finestre invadendo le abitazioni. Alcune sono state restaurate e mantengono intatte il fascino e il profumo del legno dei primi anni del secolo. Camminando sulla sabbia infiniti microscopici diamanti brillano al sole. Si capisce facilmente come questo immenso sfavillio abbia attira rato orde di lavoratori. Il vento soffia tiepido e pare portare l’eco delle voci di uomini e donne che hanno lavorato in questi luoghi. Ci rechiamo quindi al Diaz Point. Il giro su questi sterrati offre paesaggi mozzafiato. Sembra quasi che il buon Dio si sia divertito a dipingere questi luoghi con colori più belli forniti dalla natura. Mare e sabbia del deserto si fondono insieme in un’armonia unica di colori. Il gelido vento dell’oceano soffia impetuoso facendoci rabbrividire. Cosi raggiungiamo quindi il promontorio in cui Bartolomeo Diaz fece erigere una croce nel 1488. Fatichiamo quasi a stare in piedi per il vento, ma ci godiamo la bellezza assoluta del mare e alcune otarie che pescano. Sandro presa sicurezza con il mezzo ci conduce in difficili passaggi da fare in 4×4. Florence borbotta… Dedichiamo infine l’ultima parte del pomeriggio alla visita della Goerke Hause, una casa dell’epoca coloniale in stile Art Nouveau di proprietà della società diamantifera. Memorabile la cena a base di aragoste.

23/07/11 LUDERITZ – NAMIB

Giornata durissima di trasferimento. Affrontiamo i 400 km di trasferimento su sterrato. Alla fine la nostra schiena ne risente molto. Unica nota da ricordare lo svarione di Sandro alla guida che affrontando una curva veloce ci fa sbandare un po’. Niente paura riprende subito il controllo del mezzo.

24/07/11 SOSSUSVLEI AREA

Finalmente il Deserto del Namib con le sue dune rosse, che compare in tutte le foto della Namibia. Levataccia alle 5,30 (ci chiediamo alla fine della giornata perche siamo andati cosi presto, infatti, i cancelli per coloro che non dormono al campeggio aprono dopo l’alba non c’e quindi motivo per andare prestissimo). Il paesaggio e i colori sono davvero magnifici. Come consigliato dalla nostra agenzia passiamo davanti alla famosa Duna 45 già scalata da altri turisti come noi per andare direttamente a Deadvlei il lago morto. Ci arriviamo scalando prima la Big Papa la più alta duna della zona. Scivoliamo dunque fino in basso al lago morto. I rami secchi degli alberi che emergono dalla creta bianca riarsa del fondo del lago sono spettacolari. Un capitolo a parte e’ la guida sulla sabbia. Sandro si sente capace di portare la nostra Toyota Hilux sulla sabbia decidiamo quindi di non farci portare dai mezzi scoperti che fanno questo servizio. All’andata si cimenta Sandro. Con qualche piccola difficoltà all’inizio va tutto bene. Al ritorno decido di guidare io. Me la cavo benissimo tranne nell’ultimo chilometro in cui mi fermo. Disperazione perchè la macchina non vuole più avanzare. Un conduttore dei mezzi scoperti si offre di aiutarci e ci tira fuori alla modica somma di cento dollari namibiani (poco più di dieci euro). Fa ciò semplicemente inserendo il blocco del differenziale e facendoci spingere per uscire dalla sabbia. Tutto sommato un’esperienza divertente.

25/07/11 SOUSSUSVLEI – SWAKOPMUMD

Lunga tappa di trasferimento di 300 km di sterrato molto impegnativo. Come al solito ci fanno compagnia struzzi, sprigbok e orici. Le praterie di colore ocra si estendono a perdita d’occhio e lasciano improvvisamente il posto al deserto. Attraversiamo il Tropico del Capricorno facendo le foto di rito. Arrivati a Swakopmumd dopo avere depositato le valige all’hotel visitiamo la città. Per prima cosa la Casa dei Gioielli dove c’e una bella esposizione di minerali. Pezzo forte è il cristallo di quarzo più grande del mondo. Poi andiamo al mercatino dell’artigianato dove compriamo due belle sculture in legno. Come sempre in Africa si mercanteggia. Marilena si rivela bravissima in quest’arte. Finiamo poi il giro della città che e’ moto carina con le sue facciate variopinte. Come sempre tutto lindo e ordinato. Il gelido vento dell’oceano spazza la città e appena cala il sole la temperatura cala improvvisamente. Abbiamo anche la fortuna di vedere una ragazza Himba che per 10 dollari si fa fotografia. Assistiamo infine al tramonto sull’oceano. Cena memorabile con aragoste a prezzo convenientissimo.

26/07/11 WALVIS BAY

Giornata memorabile facciamo l’attività che comprende la navigazione con il catamarano e l’escursione in 4×4 nelle dune del deserto. L’inizio della giornata non è pero per nulla entusiasmante, una fitta nebbia toglie completamente la visuale. C’è inoltre un freddo intenso. Poi piano piano spunta un solicello che ci riscalda. La guida sul catamarano è molto brava e inizia ad attirare i cormorani con del pesce. Essi planano avvicinandosi alla barca e inghiottono i pesci nel loro enorme becco giallo. Avvistiamo poi una balena, il comandante e bravo e le arriva veramente vicino. E poi la volta dei delfini che fanno a gara a nuotare accanto alla barca. Pezzo forte infine le colonie di otarie. Attirandola con del pesce la guida ne fa salire una sulla nave. Mangia dalle nostre mani e si fa accarezzare come un animale ammaestrato. Quindi ci sbarcano e proseguiamo in 4×4. L’esperienza è bellissima. La visione delle dune che muoiono nell’oceano e veramente spettacolare. Avvistiamo uno struzzo che corre velocissimo sulla sabbia, una bellissima colonia di fenicotteri, una grande quantità di uccelli, sciacalli e sprigbok. Molto divertente poi la guida sulle dune di sabbia. Come ciliegina infine il pranzo a base di ostriche e prosecco Sudafricano. La guida apparecchia tavola di tutto punto. Per finire con una tazza di the. Ci sentiamo proprio come nel film “The nel deserto”.

27/07/11 SWAKOPMUND – CAMP XARAGU

Ennesima tappa di trasferimento di strada mista di asfalto e sterrato. Lungo la strada ci fermiamo a vedere le canne d’organo, delle formazioni di selce di tipo colonnare e le Burt Mountain, tutto sommato niente di particolare. Andiamo poi a vedere le pitture rupestri. Anche qui niente di particolare se non per il fatto che risalgono a più di 6000 anni fa. All’arrivo al loge ci aspetta una spiacevole sorpresa. Non si tratta di camere, ma di una tenda attrezzata in un campeggio. Il ristorante e costituito da una tettoia semplicemente. Il vento soffia e non c’e proprio dove ripararsi. Poiché non siamo dei campeggiatori sono abbastanza seccato. Per fortuna sia la cena che la colazione sono buone e attenuano il disagio.

28/07/11 CAMP XARAGU – OKAUKUJEO

La prima tappa e la Foresta Pietrificata. Si tratta dei resti fossili di enormi tronchi d’alberi pietrificati. Il processo geologico e il seguente: circa tre milioni di anni fa i grossi tronchi trasportati dalla corrente sono stati ricoperti da grandi quantità di sabbia. Ciò ha determinato il formarsi di un ambiente anaerobio, che associato alla grande pressione ha determinato la sostituzione progressiva delle fibre del legno con silicati. La nostra guida inoltre ci fa vedere alcuni esemplari delle Welwizie Mirabilis la pianta del deserto che può arrivare all’età di 2500 anni. Continuiamo la strada. Poche arriviamo abbastanza presto al lodge decidiamo di fare le ultime ore del pomeriggio a Etosha. Avvistiamo subito un rapace che cattura un serpente, giraffe, kudu, zebre, sciacalli, scoiattoli del capo e dik-dik

29/07/11 ETOSHA PARK

Sveglia di buon’ora e entriamo all’alba nel parco il nostro safari si rivela entusiasmante avvistiamo elefanti, giraffe, zebre e tutti gli erbivori. Dopo pranzo anche un avvistamento raro due leoni che dormono tranquilli vicino alla carcassa divorata di una giraffa. Infine al combattimento di due impala maschi.

30/07/11 ETOSHA

Di nuovo sveglia all’alba. Dopo l’eccitazione per l’avvistamento di due iene la mattinata scorre tranquilla. Nel pomeriggio un avvistamento raro, un rinoceronte in tutta la sua imponenza. Per finire un intero branco di elefanti. Sulla strada del ritorno Sandro ci fa prendere un secondo spavento. Complice una ruota liscia e la velocità sostenuta facciamo un testa coda per fortuna senza conseguenze.

31/07/11 ETOSHA WINDEHOK

Altra tappa di trasferimento. Per fortuna solo asfalto. Ci fermiamo in un mercato locale dove dopo estenuati trattative facciamo un po’ di acquisti. Bis dell’eccellente filetto alla Chateau Briand da Cattle Baron e a nanna perché per partire la sveglia è alle tre del mattino. Addio splendida Namibia.



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