Massimo e Florence in Giappone
18/07/09 TOKYO-KYOTO Arriviamo a Narita in perfetto orario dove ci attende la nostra simpaticissima accompagnatrice Sawako. Cambio subito gli euro all’aeroporto. Apro quindi subito una piccola parentesi sul denaro. In Giappone dimenticate le carte di credito sono accettate pochissimo (sia la visa che l’amex) e il tasso di cambio non è per niente conveniente (probabilmente vengono caricate le commissioni). Conviene cambiare subito all’aeroporto. Una buona alternativa sono gli sportelli automatici, il tasso è ottimo ma ad ogni prelievo si pagano le commissioni e si è limitati al corrispondente in yen di 250 euro. Prendiamo il treno Narita Express, per arrivare alla stazione di Tokyo e da lì grazie al nostro Japan Rail Pass lo Shiganzen per Kyoto. Visto che sono già le 19,00 e che sono previste quattro ore di viaggio facciamo la prima esperienza con il cibo giapponese. In un chiosco compriamo il bento, delle graziose scatolette con cibo pronto freddo: riso, carne di pollo laccata, verdure, sottaceti, il tutto con diverse salsine in vasetti sigillati. Il tutto con una gradevole presentazione. All’uscita della stazione vediamo la Kyoto Tower illuminata. Anche la stazione è degna di merito, con la sua avveniristica cupola in vetro e acciaio. La nostra ryokan si trova presso la stazione e la raggiungiamo a piedi. Soggiornare in una ryocan è un’esperienza diversa. Appena arrivati si tolgono le scarpe e si mettono le ciabatte fornite dalla direzione, doccia in comune separata per uomini e donne come pure i bagni. La doccia può fare seduti in piccoli sgabelli di plastica molto comodi. Viene fornito una yucata (specie di tunica) per circolare all’interno della ryokan. E si dorme a terra sui futon questi materassini che poi vengono ripiegati nell’armadio. Per me è stata un’esperienza unica. Sicuramente i grandi alberghi sono più confortevoli. Io ne ho usufruito di tanti, ma non hanno anima. Un soggiorno in una ryokan lo ricordi per sempre, ma è sempre una questione di gusti. Alla fine sprofondiamo nei nostri futon dormendo abbastanza comodi nonostante i miei problemi di schiena.
19/07/09 KYOTO. Comprato per 500 yen il biglietto del pullman valido per tutta la giornata e iniziamo la visita di Kyoto. Prima tappa è il Kikaku-ji meglio conosciuto come il Tempio d’oro. Molto bello, è immerso in un laghetto ed è visibile da lontano. Caratteristici i giardini gremiti da frotte di scolaresche ognuna con la loro caratteristica divisa. Ed ecco la prima sorpresa, non si tratta di vocianti bambini che corrono a destra e sinistra, ma la visita si svolge in perfetto ordine e silenzio e non pare vero di essere circondati da una frotta di scolaretti. E’ questa una caratteristica di tutto il nostro viaggio, li incontriamo in tutti i siti visitati. Poi prendiamo il treno per andare nella zona di Arashiama e visitiamo il tempio di Tenryuji. Il tempio in se e per se non è niente di eccezionale, ma bellissimi i giardini meditativi zen, con riproduzione delle quattro stagioni. Gioiello indiscusso è il bosco di bambù. Sembra di essere in piena atmosfera di La tigre e il dragone o La foresta dei pugnali volanti (anche se si tratta di film cinesi). Al rientro decidiamo di andare ai Kyoto studios. Si tratta di set cinematografici dove sono stati girati numerosi films di samurai e dei G.I. Joe. C’è la riproduzione di numerose abitazioni del secolo scorso. Si incontrano anche attori in costume di samurai o geishe. Sarà anche perchè era quasi ora di chiusura e le principali attrazioni quali combattimenti dei samurai erano finiti, ma la visita è stata abbastanza mediocre. Riprendiamo il treno e ci fermiamo al centro per una passeggiata nelle Shimbashi-dori la principale via della città, molto ricca di negozi. All’improvviso violentissimo acquazzone. Ma niente paura tutta la strada è protetta da pensiline che proteggono sia dalla pioggia e dal sole, non però dall’umidità che rende il clima molto afoso. Passeggiando arriviamo al quartiere di Gion (il quartiere delle geishe) e alla fine della vediamo il coloratissimo Tori del santuario di Yasaka-Jinja Rientriamo alla ryokan per poi fare una’ottima cena con tutti gli assaggi della cucina giapponese in un ristorante vicino alla stazione.
20/07/09 KYOTO. Mattinata dedicata alla visita del complesso dei templi di Kiyomumizu-Dera. Molto bello forse il più caratteristico di Kyoto. Ci divertiamo a percorrere il percorso dell’amore. Secondo la tradizione si può desiderare l’amore per se o per i propri figli percorrendo ad occhi chiusi lo spazio che separa due pietre. Proviamo tra le risate di frotte di studenti. Florence riesce facilmente, io manco clamorosamente il cammino.. Di seguito visitiamo i tempio Yasaka-Jinja, la cosa più caratteristica è lo sterminato numero di lanterne. Tentiamo poi la sorte nella visita del Palazzo Imperiale. Nella guida è scritto che si fa solo su prenotazione. Non abbiamo il tempo di recarci agli uffici per prenotare, ma speriamo di impietosire qualcuno. Niente da fare arrivati all’ingresso le guardie armate ci respingono con molta cortesia. Abbiamo comunque visto i giardini che sono veramente imponenti. Concludiamo la giornata con la visita del tempio di con la pagoda più grande del Giappone. Infine visita al quartiere di Gion dove speriamo di incontrare qualche geisha. Siamo fortunati ne riusciamo a vedere due che entrano velocissime dentro un ristorante. Io faccio anche in tempo a fotografarle. Infine la sera facciamo una passeggiata nella celeberrima strada Pontocho.
21/07/09 NARA. Con lo Shiganzen raggiungiamo in mattina Nara e ci avviamo per la visita del complesso dei templi. Scesi dal tram, che ci porta verso il complesso dei templi, siamo subito circondati dai cervi che vivono liberi attorno a tutto il complesso dei templi. Naturalmente sono attirati dai biscotti appositi venduti dalle bancarelle che i turisti e i bambini fanno a gara a dargli. Tutti siamo ricompensati da bellissime foto in cui sia i maschi che le femmine sembrano mettersi in posa. Entriamo attraverso il maestoso e bellissimo portale in legno a cui stanno di guardia come tutti i templi buddisti due statue armate. Il tempio Todai-ji è l’edificio in legno più grande del mondo. Nella grande sale centrale si trova una delle statue in bronzo ed oro più grandi del mondo. E’ alta 16 metri. Dietro la statua c’è un pilastro alla cui base è scavato un passaggio. La tradizione vuole che chi riesce a passare attraverso questo stretto passaggio trova l’illuminazione. Facciamo la fila per provare, con i soliti onnipresenti studenti che anche qui sono ordinatissimi e silenziosi. Io non ci provo nemmeno Florence riesce appena a passare le gambe. All’uscita incominciamo a salire la collina per visitare il santuari scintoista Kasuga Taisha. Tutto è immerso nel verde e si ha uno splendido panorama di tutta Nara. Particolarmente suggestiva è la strada delle lanterne. Si tratta dina lunga scalinata bordata da ambedue i lati da lanterne in pietra e bronzo di più di due metri di altezza. Sulla via del ritono, visitamo il complesso del Kofuku-ji con le due pagode di cui una è la seconda per altezza del Giappone. All’interno di un edificio si trova il tesoro, costituito da una bella raccolta di statue di Buddha e oggetti sacri. Sempre con lo Shiganzen rientriamo a Kyoto e andiamo a visitare il Kyoto Castel che abbiamo trovato chiuso il giorno prima. Si tratta della residenza dello Shogun. Oltre ai bellissimi giardini la caratteristica di questo edificio è il pavimento ad usignolo. Ossia l’incastro delle assi in legno che formano il pavimento è costruito in maniera tale da provocare ad ogni passo un o scricchiolio che assomiglia al canto di un uccello. Le pareti sono decorate da pannelli in oro. Nella grande sale centrale si trovano le statue in cera dello Shogun, della servitù e dei feudatari. Il tutto molto realistico. Siamo sull’imbrunire e siccome c’è ancora tempo decidiamo di andare al Fushimi-Inari Taisha . L’intero complesso è costituito da un insieme di edifici che formano un sentiero di circa 4 km sormontato da centinaia a di torii rossi e da statue in pietra di volpi. All’imbrunire c’è sicuramente una atmosfera di mistero. Peccato pero che siamo letteralmente assaliti dalle zanzare e siamo costretti a fuggire a gambe levate. Dopo una pausa riposante nella nostra ryokan andiamo a Pontocho a mangiare la cosiddetta pizza giapponese l’ okonomiayaki. La sua preparazione all’esterno del locale è un vero spettacolo. Mentre passeggiamo siamo fortunati riusciamo a vedere una gheisa e con una corsa riusciamo anche a fotografarla.
22/07/09 HIROSHIMA. Con lo Shiganzen raggiungiamo Hiroshima. La città è molto calma, ma si avverte comunque una grande operosità. Subito all’uscita dalla metropolitana vediamo i A Bomb Dome. La vista delle rovine, del tetto in acciaio contorto dal calore insieme alle foto post esplosione è veramente impressionante. Il tutto è amplificato da una donna che con una serie di fotografie ci spiega gli effetti dell’esplosione sugli esseri viventi e sulla città. Si tratta di una nipote di una sopravvissuta alla bomba. Ci dice subito che fa tutto gratuitamente, solo per onorare la memoria della nonna. Ci porta poi all’ingresso dell’ospedale che è l’epicentro dell’esplosione. Ci fa anche vedere e toccare l’effetto del calore dell’esplosione su un Buddha in pietra. La visita al museo è veramente toccante. Oltre a vari filmati sono esposti reperti dell’esplosione: tegole esposte al calore dell’esplosione la cui superficie si è vetrificata, abiti e zaini macchiati dalla pioggia nera, travi e portelloni in acciaio parzialmente fusi dal calore. Dopo tanto orrore un poco di leggerezza, ci abbuffiamo in un ristorante specializzato nell’ okonomiayaki. Prendiamo quindi il traghetto per l’isola di Miyajima. Già dal traghetto si vede l’enorme torii galleggiante. Il tempio è stupendo peccato che pero siamo con la bassa marea ed il tempio non è sommerso, ma l’effetto è molto bello lo stesso.
23/07/09 TOKYO. Sempre con il treno ci trasferiamo nella nostra ryokan di Tokyo. Questa ryokan è ancora più antica di quella di Kyoto con il pavimento con ciottoli neri e inserti in legno. Dopo la sistemazione nelle camere andiamo al quartiere di Shinjuku e saliamo al grattacielo del Govement Office dove si ha una bella vista di parte della città. Poi ci rechiamo nel quartiere di Ginza per visitare il palazzo della Sony. Ci perdiamo nei quattro piani in mezzo alle meraviglie tecnologiche che invaderanno i nostri mercati nei prossimi anni. La cosa bella è che queste costose apparecchiature si possono toccare e usare a piacimento. Poi facciamo una passeggiata nelle elegantissime vie del quartiere e nei suoi lussuosi negozi. Qui comunque le note di costume e tradizione che abbiamo visto finora a Kyoto sono molto sfumate, c’è soprattutto modernità. L’ordine e l’educazione regnano sempre sovrane. Il numero delle persone che circolano per le strade è enorme, è come una siepe che prospera nei marciapiedi. Ciò nonostante il silenzio e l’ordine sono impressionanti. Il flusso veicolare è intenso, ma non si sente il rumore dei motori e per nessuna ragione al mondo i clakson. Poi all’improvviso agli incroci i semafori divengono rossi. Con il sistema stop-end-go i motori si spengono e questa enorme marea umana si riversa ordinatissima sulle enormi strisce pedonali e non si sente altro che il ticchettio dei tacchi delle donne sul selciato. Davvero impressionante… La sera al ritorno nella ryokan ci deliziamo con un shushi in un tipico ristorante in cui il cibo gira su un piccolo nastro trasportatore (ovviamente è freschissimo perche man mano che viene consumato un cuoco al centro lo rimpiazza). Ognuno si serve in base alle preferenze. Alla fine alla cassa si portano i piatti vuoti e si paga in base al colore di quest’ultimi.
24/07/09 NIKKO. Oggi approfittiamo dell’ulteriore giorno di validità del Japan Raili Pass per andare a Nikko. Ovviamente prendiamo il nostro Shiganzen e in meno di un’ora e mezza siamo a destinazione. Preso l’autobus dalla stazione per prima vediamo il famoso ponte sul fiume Shin-Kyo immortalato da tutti i turisti nelle loro foto. Poi attraverso l’enorme torii in pietra entriamo nel Tosho-Go. Questo enorme santuario fu costruito per conservar le spoglie di Ieyaso Thokugawa. Vediamo delle telecamere con un set cinematografico. Ci avviciniamo incuriositi e a stento riconosciamo Piero Angela che sta girando le riprese di un documentario di Superquark (lo vedremo in televisione mesi dopo). E’ impressionante notare come questi giornalisti ci sembrino dei geni alla televisione. Sembrano possedere una enorme magniloquenza. In realtà ha girato più volte una stessa parte della durata di non più di venti secondi. Poco lontano, ma altrettanto bello il mausoleo del nipote di Ieyaso Thokugawa, Iemitsu. Dopo una pausa in ryokan andiamo nel quartiere di Shibuya per vedere ovviamente il celeberrimo Shibuya Crossing uno degli incroci a quattro strade più fotografati del mondo. Il fascino di questo attraversamento pedonale è veramente notevole. La folla è immensa, ma come sempre ordinatissima e silenziosa. Lo sfavillio delle luci e degli schermi giganti posti ai quattro angoli delle strade veramente notevole. Ci fermiamo in un localino per gustare i buonissimi ravioli fritti.
25/07/09 TOKYO. Stamattina sveglia alle tre del mattino e visita al Tsukiji Market, il mercato del pesce più grande del mondo con circa due milioni di kg. Al giorno. Assistiamo all’asta dei tonni con i suoi rituali e poi ci aggiriamo fra i banchi del pesce. Mai visto in vita mia nonostante abiti in una cita di mare come Catania una tale varietà di pesci e molluschi, veramente incredibile. Ma la cosa più bella è che non c’è assolutamente la “puzza di pesce” di questi posti, a riprova del fatto che il pesce fresco non puzza. E’ veramente un’esperienza unica. Poi dedichiamo la mattinata alla visita di tre importanti musei: Tokyo National Museum con bellissime raccolte di armature e Katane antiche, Tokyo Metropolitan Museum of Arts e infine il Museo Tokyo Edo con la ricostruzione dei vari ambienti della capitale dal periodo Edo fino agli anni cinquanta. E’ bello perché si possono vedere le case in legno, che non esistono praticamente più, a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nel pomeriggio visita ad Akihabara, la città elettrica. Si tratta di un quartiere di centri commerciali enormi con ogni sorta di oggetto tecnologico. Vale veramente la pena di andare. Il tempo trascorre veloce e passiamo estasiati un intero pomeriggio in mezzo a queste meraviglie dell’elettronica.
26/07/09 TOKYO. In mattinata con il gruppo prendiamo il famoso treno monorotaia per visitare l’Isola artificiale di Odaiba nella Baia di Tokyo. Il tragitto è molto bello e sembra di viaggiare sospesi tra cielo e mare. Nella zona ci sono tante attrazioni turistiche tra cui la sede della Fuji TV , con il particolare edificio disegnato da Kenzo tange, il Rainbow Bridge che collega Odaiba al cuore della città di Tokyo. Ci sono inoltre diversi centri commerciali, la riproduzione della Statua delle Libertà e la statua gigante (a grandezza naturale quindi!!) del famoso robot Ginko. Finita la visita, decidiamo di goderci una delle cose più caratteristiche del Giappone l’Onsen. Vicino ad Odaiba ce n’è uno enorme. Si entra in una grande hall elegantissima e si viene forniti di una policroma Jucata. C’è poi una enorme sala comune con negozi bar e ristoranti. Infine si accede alle due parti separate una per gli uomini e una per le donne. All’interno ogni sorta di piscina con acque termali con ogni tipo di bagno e varie temperature. Dopo la stanchezza dei giorni precedenti mi sono veramente rilassato. Dopo un pranzo, a base di sushi, decidiamo per un ulteriore tocco culturale e compriamo i biglietti per assistere ad uno spettacolo del Teatro Kabuki nel famosissimo Teatro Kabuki-za. Si tratta di spettacoli della durata di 5-6 ore. Noi prendiamo un biglietto ridotto per il terzo atto. I costumi sono bellissimi e la recitazione caratteristica. Ovviamente non si riesce a capire niente e dopo un quarto d’ora diviene abbastanza noioso. Valeva sicuramente la pena di farlo. All’uscita sentiamo il bisogno di rifarci con un pò di carne decidiamo quindi di cenare con una mega bistecca all’Hard Rock Cafè.
27/07/09 KAMAKURA E YOKOHAMA. Prediamo il treno e scendiamo alla stazione di Kita- Kamakura e visitiamo i numerosi templi: Egaku-ji, Tokey-Ji, Jochi. Decidiamo quindi fidandoci della mappa di raggiungere a piedi attraverso un trekking il grande Daibutsu del Grande Budda. Si tratta del Sentiero del Daibutsu. La scelta si rivela abbastanza infelice, in quando il trekking è abbastanza duro. Ma arrivati a destinazione siamo ripagati in quanto il tempio è molto bello e la statua (la seconda per grandezza di tutto il Giappone) è visitabile all’interno. Con il treno raggiungiamo Yokohama e adiamo subito al Minato Miri 21. Infine ci rechiamo su famoso grattacielo Landmark Tower (l’edificio più alto del Giappone con 70 piani) per assistere al tramonto. La giornata è tersa e dall’alto lo spettacolo è emozionante si vede praticamente tutta Tokyo fino al monte Fuij.
28/07/09 TOKYO. Cominciamo a camminare per il quartiere di Asakusa. Visita al Tempio Sensoji a cui si accede tramite la porta del Dio del Tuono. Poi attraversando il ponte sul fiume Sumidagwa arriviamo al Palazzo della Asahi, famosissimo per la a forma di boccale di birra. Nel quartiere di quartiere di Ueno invece facciamo una passeggiata nell’immenso Parco di Ueno. La sera passeggiata a Shingiuko , il quartiere a luci rosse con un tripudio di insegne che incitano al sesso. Siamo fermati da un transessuale che insiste per darci il deplian del locale da lei/lui pubblicizzato.
29/07/09 TOKYO. Visitiamo Rappongi Hill. E’ uno dei grandi complessi urbani voluto dal magnate Minoru Mori. Il grande complesso comprende uffici, appartamenti ,negozi,ristoranti e sale cinematografiche. Al centro sorge la Mori Tower. Ci perdiamo nei famosi Grandi magazzini Seibu, che per molti anni sono stati i Grandi magazzini più grandi del mondo. Particolarmente attrattivo è il reparto alimentare dove ci sono una quantità di cibi mai visti che ci divertiamo ad assaggiare.
30/07/09 TOKYO. Malinconicamente ci imbarchiamo sul nostro lunghissimo volo per rientrare a casa