Martinica et voilà!

Viaggio solitario alla scoperta di un isola caraibica dai colori e profumi intensi.
Scritto da: pirpiri77
martinica et voilà!
Partenza il: 10/12/2009
Ritorno il: 20/12/2009
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
La cosa che più mi colpisce è il verde. Già dall’’aereo, tra qualche nuvola di troppo, scovo una gran diversità di paesaggi, nonostante l’’estensione della Martinica sia di soli 1080 km quadrati, ma a primeggiare su tutti è il colore della natura. Non a caso è soprannominata l’’Isola dei Fiori. Dall’’aeroporto Le Lamentin, poco distante dalla capitale Fort de France, spazio verso Sud. Ho l’’impressione che il caldo tropicale trasformi la fisionomia del mio viso. Il freddo Dicembre europeo è distante 7000 Km. Sulla costa atlantica il delizioso borgo Le François incuriosisce con le case in stile coloniale e Le Vauclin stupisce con la sua montagna alta 504 m, dove la vista sul mare è infinita. L’’atmosfera è particolare a Sainte Anne, un villaggio adagiato su una collina, a strapiombo sulle acque blu, verdi, calme e limpide del Mar dei Carabi. I mercati tradizionali e le abitazioni in stile creolo sono addobbati a festa, anche se il Natale sembra distante tanti mesi. Guardando giù colpiscono le 1400 palme che rappresentano il più bel palmeto dell’’isola. E’ tutto ciò che si può desiderare per scattare una foto ricordo; è il classico paesaggio da cartolina: palme, sabbia bianca e mare cristallino. E’ tutto un susseguirsi di sensazioni. Mentre bevo il gustoso cocktail Planteur allo Zanzibar Cafè di Le Marin, noto come siano tutti desiderosi di comunicare e raccontare qualcosa di tipico, sensazionale. Il titolare del locale Lionel mi spiega come gli abitanti della Martinica da cinque anni a questa parte si sono impegnati a rilanciare l’’offerta turistica. Gli attentati di New York hanno mandato a zero il mercato del turismo su cui è basata buona parte della loro economia. La storia che più mi stupisce è quella dei famosi pirati dei Carabi, Les Boucaniers. Esistono ancora! I più conosciuti velieri hanno lasciato spazio oggi a dei velocissimi motoscafi con cui saccheggiano i piccoli porti. Proseguendo sulla route principale la Foresta di Montravail, nel comune di Sante Luce, regna maestosa e digrada dolcemente verso le piantagioni di canna da zucchero. La distilleria Trois Rivières, uno dei rhum più bevuti della Martinica, offre ai visitatori un tour guidato con degustazione. Ne vale la pena: l’’olfatto e il gusto la fanno da padrone. Ben 11 distillerie-museo sono sparse per l’’isola e visitarle porta indietro col tempo ai periodi coloniali. Arrivata a Trois-Ilets, cittadina chic con campi da golf e parchi, mi imbarco per la traversata verso la baia di Fort de France. Approdo solo dopo 20 minuti. Finalmente posso visitare la vecchia Fort Royal battezzata Fort de France nel 1848 da Napoleone Bonaparte. Per un amante di natura e monumenti il posto da vedere è sicuramente La Savane, un giardino dove sono stata inebriata di profumi. E’’ un vero paradiso di colori e odori. Il basilier è l’’emblema dell’’isola, un fiore rosso che allude ad una popolazione accogliente e calorosa che vive ai ritmi del tamburo e della musica tradizionale. Una danza travolgente che scalda le notti dell’’isola rendendo tutto più eccitante, caraibico: lo Zouk. Oltre ai fiori la biblioteca Schoelcher ospita più di 300.000 opere, il Museo d’’Archeologia, la Cattedrale di Saint Louis. Il mercato offre lo spettacolo di un’’animazione quotidiana caricata anch’’essa di profumi e colori con i frutti, i legumi, i fiori, le spezie e i prodotti artigianali. Senza dimenticare che Fort de France ha la nomina di “Vetrina di Parigi ai Carabi” con le numerose boutique. La parte Nord dell’’Isola ha molto più da offrire a chi ama la storia e la cultura. Saint Pierre, la piccola Parigi delle Antille, è stata ad esempio classificata al 101° posto tra le città di Arte e Storia. Il modo più simpatico per visitarla è il trenino “Cyparis Express”. Morne Rouge con i suoi 450 m d’’altitudine vanta case coloniali, un parco botanico, giardini e musei oltre a vedute mozzafiato. La storia di questi due borghi è strettamente legata al vulcano Pelée, 1397 metri d’’altitudine che nel 1902 distrusse completamente Saint Pierre con ben 30000 morti. Lo stacco tra Nord e Sud è notevole come in tutti i paesi del mondo. La vegetazione a Nord è lussureggiante e le spiagge di sabbia nera sotto la luce del sole brillano come spiagge di diamanti. Tornando verso Sud mi affascina la capitale della parte Nord Atlantica della Martinica, La Trinité ma soprattutto la Caravelle, una penisola facile da raggiungere a 12 km di distanza. Un sito da sogno dotato di una natura ricca e verdeggiante che vanta una riserva naturale. Mi avvio verso l’’aeroporto, ma uno stop è d’’obbligo alla Galerie, il più grande centro commerciale delle piccole Antille con oltre 100 boutiques, per acquistare gli ultimi souvenirs. In volo verso il freddo ripenso ad un indimenticabile paradiso verde, col mare turchese e gli abitanti sorridenti.


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