Marsa Matrouh, l’Egitto caraibico
All’inizio dell’estate scorsa decido di organizzare una settimana di soggiorno e il mese di giugno sembrava davvero perfetto, nonostante la situazione politica non del tutto tranquilla, viste le imminenti elezioni del futuro presidente egiziano, Mohamed Morsi. Ma prevalse l’emozione di conoscere Marsa Matruh, adagiata sulla costa mediterranea, e soprattutto la curiosità di visitare il famoso «bagno di Cleopatra»: secondo la leggenda infatti la regina Cleopatra amava andare a fare il bagno in una magnifica baia di acqua chiara delimitata da scogli, ai limiti del deserto, anche se alcune iscrizioni rinvenute nelle rovine di uno dei suoi palazzi sulla collina di fronte hanno rivelato che proprio qui avrebbero fatto il bagno e amoreggiato Cleopatra e Marc’Antonio.
Durante il volo aereo di poco meno di quattro ore, leggo che persino Alessandro Magno secondo la tradizione avrebbe fatto una sosta a Marsa Matruh prima di raggiungere l’oracolo di Amon (il dio sole per gli Egizi) nella mitica oasi di Siwa, nel deserto libico occidentale che sembra essere l’ultimo baluardo del popolo berbero e delle sue tradizioni. Ma la bellezza di Marsa Matrouh appare già sorvolando la costa, un susseguirsi di deserto, pochi villaggi e mare dai colori caraibici da lasciare tutti senza fiato.
L’atterraggio all’Aeroporto (militare) di Marsa Matrouh è avvenuto in perfetto orario nei tempi prestabiliti. A Marsa Matrouh non esiste ancora un aeroporto civile e per il momento bisogna utilizzare quello militare. In breve tempo, scortati sempre dai militari, dopo i primi controlli e le normali formalità burocratiche, sono già in possesso del prezioso visto turistico.
All’uscita attende il pullman del tour operator Swan Tour e il viaggio verso il Carols Club è davvero breve: lasciato il centro di Marsa Matrouh in cui si intravede una bella moschea in stile arabeggiante, la periferia è un susseguirsi di case semi-abitate e bambini che giocano curiosi, negozi di souvenir lungo la strada che costeggia il mare e il deserto alle spalle della città. Il Mare però è il vero protagonista, e si presenta con tutte le sfumature possibili, dall’azzurro trasparente al blu intenso, come un’ immensa piscina naturale. Per il momento Marsa Matrouh sembra un paradiso ancora tutto da scoprire.
Il villaggio accoglie gli ospiti con simpatia, cordialità ed efficienza e dopo pochi minuti sono già in possesso di un’ampia camera vista mare e terrazzo, perfettamente arredata in stile etnico e dove tutti i complementi d’arredo sono studiati nei minimi particolari, una piacevole e inaspettata sorpresa, per farti sentire proprio come a casa!
Passeggiando fra i giardini del villaggio e la piscina ci si accorge subito che tutto è in ordine, ben curato e organizzato, mentre fra le palme si intravede la spiaggia, una distesa di soffice sabbia bianca che non scotta nemmeno alle 3 del pomeriggio grazie ad un piacevole clima caldo secco, sempre ventilato e mai afoso. Quindi un tuffo nel mar cristallino di Marsa Matrouh sembra d’obbligo! Ma la sorpresa più bella è la scoperta che a nord-ovest del villaggio inizia una lunga distesa di sabbia bianca, la spiaggia del golfo di El Obayed, in cui si intravedono, in lontananza, dune deserte ancora da esplorare.
Il personale del villaggio informa i turisti che le dune, per ragioni di sicurezza e per salvaguardare l’ambiente, si possono raggiungere solo la mattina, dalle 9 alle 13. Il giorno seguente quindi si decide di partire alla scoperta della baia di El Obayed, in compagnia di una piacevole brezza marina e dal mare dai colori caraibici, in cui ogni tanto si aprono piccole baie contornate da scogli. In mezz’ora di tranquilla passeggiata sulla sabbia non si incontra nessun’altro albergo, solo altri turisti del club e poche villette in stile mediterraneo, dipinte di bianco con finestre e porte colorate, porticato e giardino che ricordano quasi l’architettura cicladica delle case greche. Ogni tanto si intravedono delle guardie locali che hanno il compito di controllare la baia e gli orari di accesso dei turisti alla spiaggia. Si incontra persino un bizzarro cartello con un chiaro avvertimento scritto in italiano: il nudismo e le “effusioni affettuose” fra uomo e donna sono assolutamente vietati, le coppie quindi sono avvertite. E’ comprensibile, siamo in Egitto!
La passeggiata è comunque una meravigliosa scoperta e alle dune si apre l’ultima ampia e incantevole baia. Pur non essendo presente la barriera corallina la spiaggia mozzafiato di morbida sabbia bianca ha acque così limpide e trasparenti che non ha nulla da invidiare ai tropici. E la mancanza di villaggi turistici, di spiagge attrezzate e turisti irrispettosi dell’ambiente rendono questa baia solitaria sicuramente una delle più belle del mondo. In cima alle dune si gode un meravigliosa vista a 360° grazie ad un cielo sempre limpido e si intravedono in lontananza pochi altri villaggi turistici. Per fortuna il turismo di massa per il momento ha salvaguardato questo tratto di costa, speriamo che Marsa Matrouh rimanga così ancora per molti decenni.
L’anno scorso per ragioni di sicurezza purtroppo non è stato possibile visitare Alessandria d’Egitto e le altre meravigliose spiagge, i Bagni di Cleopatra e la selvaggia Ageeba Beach (splendida spiaggia) ad una ventina di chilometri a ovest di Marsa Matruh, ma la bellezza di questa costa ancora incontaminata è già stata una stupenda scoperta. Forse un motivo in più per organizzare al più presto un secondo soggiorno, visto che Marsa Matrouh ha ancora tanto da offrire e da scoprire.
Per la bellezza del suo mare l’Egitto mediterraneo è stato ormai definito Egitto caraibico, ma viene quasi da chiedersene il motivo … forse il paradiso non si trova nei Caraibi di Cuba o Santo Domingo, ma nel nostro prezioso Mar Mediterraneo.
Viviana Confalonieri