Marsa alam non un’utopia
Verso maggio ho cominciato a pianificare le nostre vacanze Australia…Seychelles….Poi Messico…Tailandia?….No Bali…Forse Capo Verde?…Insomma decidiamo (diciamo che ha deciso il ns. Budget) che va bene l’Egitto, Mar Rosso e più precisamente Marsa Alam. Andiamo nella nostra agenzia di viaggio di fiducia (?), e ci facciamo consigliare da un operatore molto simpatico il resort che ci ospiterà per due settimane (dal 18.08 al 1.09.04). Affidiamo quindi le ns. Sorti ad uno dei Tour Operator più conosciuti: Swan Tour. E’ una garanzia, dico io al mio moroso con una fare da chi ha molta esperienza nel settore.
Arriva il 18. Partiamo eccitati ed emozionati come due ragazzini, viaggio in aereo discreto. Arriviamo al resort all’1 di notte, sembra carino, anzi a dire il vero è molto carino, e molto caratteristico nella sua costruzione in pietra.
Alla reception nessuno parla italiano.
Prima di prendere la decisione finale di andare in Egitto, c’eravamo scambiati pareri con parenti ed amici che già avevano visitato questo posto stupendo. Sapevamo che sarebbe servita una buona dose di adattamento…Ma per me e Bizio campeggiatori decennali, nulla ci spaventava.
La mattina seguente l’arrivo, ci svegliamo un po’ tardino e cominciamo a guardarci intorno…La stanza è molto casual (come direbbe e poi dice mia sorella), spartana, essenziale, e purtroppo sporca. La biancheria (lenzuola e asciugamani) sono lisi e non puliti, la tendina della doccia (io vi assicuro che pensavo che fosse proprio un tipo di arazzo/decoro) è per metà avana e per l’altra metà tutte le tonalità del marrone fino ad arrivare al nero seppia.
Ci guardiamo sempre carichi con l’entusiasmo che ci contraddistingue e ci diciamo: questo è l’Egitto! Usciamo cosparsi di protezione 30, Bizio ha brillantemente deciso il giorno della partenza di rapare a zero la sua bella capoccia (?) e ci dirigiamo verso il ristorante che dista, beh diciamo per noi cittadini, forse tre, anzi quattro, fermate di autobus dalla nostra stanza.
Ci sediamo sotto un pergolato su dei tavoli pieni di molliche e sporchi, e ci servono una colazione con dei dolci di gomma, noi a Roma diciamo “rifatti”. Ci guardiamo sorridenti mangiamo di gusto e ci ripetiamo: questo è l’Egitto! Scendiamo in spiaggia dove vorremmo prendere possesso di ombrellone e lettino, non ce ne sono… Ma per il momento non ce frega niente c’è il mare davanti a noi. Ed è il mare più bello che abbiamo mai visto! Ci immergiamo e veniamo travolti…Pesci di ogni tipo, coralli, colori…Cose che avevo visto solo a Quark! non pensavo potesse essere così bello! Usciamo dall’acqua ed è ora di pranzo. Sapevamo di tre ristoranti attivi nel resort, uno in spiaggia con specialità alla griglia, uno in piscina specializzato in pizza e quello centrale, su alla reception. Attivo per l’ora di pranzo, c’è solo quello in spiaggia. Il ristorante in piscina (sul depliant c’è scritto che le piscine sono due e invece è una piscina/pozzanghera ad 8), è in realtà un forno che sforna appunto delle pizzette, e vicini ci sono i soliti dispenser per le bevande. Per prendere un pizza devi fare un fila che varia dai 15 minuti ai 30. Ma non ci interessa, questo è l’Egitto! Optiamo per il ristorante sulla spiaggia. Carichi, curiosi e raggianti ci mettiamo in fila per le varie pietanze.
Il carrelletto degli antipasti è lungo appena un paio di metri, ci sono delle vaschette con dentro dei pasticci indefiniti. L’isola adibita alla pasta è come una cabina telefonica e gli ingredienti a disposizione per preparare la suddetta sono tre: pomodoro, cipolla, erbetta…I secondi pochi, un paio per scelta e pochi per quantità appena sufficienti per la metà degli ospiti del villaggio, anch’essi indefiniti. La sola carne a disposizione per il primo giorno fu il pollo, più precisamente i fegatini di pollo (?). Ne’ uova, ne’ formaggio in alternativa. Il tavolino per i condimenti zozzo, unto e bisunto senza olio di oliva con migliaia di mosche a girare intorno a tutto. Il pane buono, la frutta insapore e per niente invitante. I soliti dispenser per le bevande, i soliti bicchieri di plastica (quelli trasparenti di plastica dura) zozzi non vi dico come, piatti zozzi alcuni con dei chicchi di riso attaccati. Bizio poi, con la sua testa torrida, abbronzata, poi inevitabilmente spellata, si improvviserà Sherlock Holmes e dopo un attento spionaggio – neanche tanto spionaggio perchè i camerieri lo facevano sfacciatamente – si accertarà che tutte le stoviglie vengono soltanto sciacquate e asciugate con un pezza del colore della tendina della doccia sopradescritta.
Di farci lasciare la bottiglietta per bere, per ovvi motivi igienici (sia per coca cola, sprite o birra), non se ne parla nemmeno.
Ci guardiamo e una volta preso possesso di un tavolo (tenete presente che le posate te le vai a prendere te, tipo self-service o mensa aziendale), ci guardiamo ridiamo e ci diciamo: questo è l’Egitto! Ma non mangiamo un piffero. Ed io che per abitudine mangio e assaggio tutto, mi trovo in difficoltà.
Finito il pranzo mi vedo con mia sorella.
Monica si trova in un villaggio che dista appena 2 Km dal nostro. E’ partita la settimana di Ferragosto, l’11 per l’esattezza. Non stiamo insieme primo perchè io e Bizio fino all’ultimo speravamo di andare in Australia, poi in Messico, dopo in Tailandia….Bali…Capo Verde, secondo perchè le nostre ferie non combaciavano completamente, terzo quando poi abbiamo deciso di andare a Marsa Alam, il loro villaggio che avremmo voluto prenotare, era pieno.
Ci raggiunge con Gianluca. Contentissima, raggiante come al solito la vado a prendere alla recepetion. Le faccio vedere il villaggio… Io non mi rendo ancora conto e penso che l’Egitto sia così! Lei molto caninamente rilassata, abbronzata e bella come il sole, mi dice che il villaggio è giovanile, casual, un po’ spartano rispetto al suo.
Passiamo insieme il resto del pomeriggio ci facciamo il bagno in quel mare, che poi sarà l’unica cosa meravigliosa di quel resort. Infatti a differenza di tutti gli altri resort che sono a Marsa Alam, davanti al famigerato villaggio c’è un fondale stupendo e ricco di pesci anche prima della barriera corallina.
La sera doccia (fredda) e poi cena nel ristorante centrale (quello vicino alla reception). Si ripete purtroppo la scena del pranzo con la variante delle sale messe a disposizione buie e maleodoranti. Scelta zero, pulizia idem. Cominciamo a rabbuiarci un poco. Ma io come al solito rido e cerco di tirare un po’ su il moroso (pastasciuttaro nato) dicendo che dopotutto eravamo preparati e questo è l’Egitto! Il giorno dopo prendiamo un taxi e andiamo a trovare mia sorella e Gianluca nel loro resort.
E’ stato un impatto tragico.
Tutto bello, pulito, niente puzza di acqua luride quelle che si usano per innaffiare le piante (pensavamo che in Egitto tutti innaffiavano così!), musica in piscina, (una vera piscina!), bicchieri di plastica di quelli usa e getta sistemati vicino ai dispenser. La spiaggia ordinata pulita come I teli in dotazione (mi ero dimenticata di dirvi i particolari sui i ns. Teli mare ma penso ormai avrete capito il genere). Posti e materassini per tutti. Anzi di più.
Restiamo tutto il giorno e purtroppo per noi (per me e Bizio) facciamo anche il pranzo…..Appena entrati nel ristorante, (mia sorella aveva preavvertito il gestore che volevamo pranzare lì e ci ha ospitato gratis), ci viene incontro un cameriere (Luciano che poi diverrà ns. Grande amico), ci guida fino ad un tavolo libero, apparecchiato con bicchieri di vetro a calice, tovaglioli puliti di stoffa, tovaglia pulita. Tavolo e sedie comode. Tutto luminosissimo. E poi colpo di grazia (anzi primo colpo di grazia!)…Per gli antipasti due carrellate perfettamente uguali lunghissime ma ubicate in posti differenti, con ogni ben di Dio. Isole pasta spaziose lunghe e super fornite: pomodorini freschi, passata, tonno, calamari, gamberi, olive, ragù, odori vari ecc. Ecc., (questa è stata una delle cose che ha messo a dura prova Bizio, più di quanto non avesse fatto il sole sulla sua testa torrida), secondi piatti con pollo, manzo, montone, pesce, e poi 3 / 4 tipi di formaggi, frittatine, verdure cotte e crude, zuppe, dolci a non finire, frutta tanta e buonissima perfettamente lavata. Tutto all’insegna dell’ordine e della pulizia. I camerieri professionalissimi.
Dopo pranzo andiamo anche a vedere la loro stanza…(altro colpo di grazia!) Tutto perfettamente pulito. Bagno superaccessoriato con phon, box doccia e doccia pulitissimi, biancheria profumata, armadi con ante, terrazzino vista mare con tavolinetto e sedie, frigo bar nuovo di zecca (quello del nostro l’abbiamo dovuto spegnere perchè sembrava di avere una contraerea in stanza per il gran rumore che faceva), tutto luminoso tutto come sarebbe dovuto essere in un normale resort a 4 stelle.
Dopo aver passato la giornata con mia sorella ce ne torniamo nel nostro di resort e cominciamo a renderci conto che forse l’Egitto non è quello che abbiamo prenotato e purtroppo pagato di più di quello che ha pagato mia sorella (senza considerare che lei è stata 2 settimane come me, ma passando anche la settimana di Ferragosto notoriamente più costosa).
Cominciamo a notare ogni piccola e grande magagna e cominciamo a fare le lamentele.
Vi riassumo in breve quello che è successo nei giorni seguenti. Ogni giorno 30 e più persone si trovavano nella reception per lamentarsi di tutto quello che accadeva nel resort. Abbiamo, creato una sorta di “setta dei malcapitati”, abbiamo inviato lettera di lamentele dal resort alla Swan Tour e per conoscenza a tutte le agenzie di viaggio che ci hanno dato il “pacco”. Il povero omino Swan Tour abituato a questo, fungeva da pugiball, e non è riuscito a risolvere nessuno dei problemi avuti, che poi non erano problemi ma dei veri e propri disservizi radicati. Io e Bizio siamo stati i più tenaci (anche perchè saremmo dovuti stare lì due settimane, mentre la maggior parte degli altri ospiti dopo una settimana tornava a casa), e dopo telefonate alla ns. Agenzia di Roma, dopo telefonate al celeberrimo tour operator dopo minacce di scenate all’omino Swan Tour davanti al gruppo dei nuovi arrivati/malcapitati, siamo riusciti a farci spostare al resort vicino, quello di mia sorella. Lei purtroppo volava a Roma proprio mentre una macchina ci portava all’HELIOLAND.
La vacanza è girata completamente, sotto ogni punta vista. Avevano provato a fare anche un paio di escursioni con Swan Tour ma il risultato, il divertimento l’organizzazione è stata al pari del villaggio lasciato.
All’Helioland abbiamo trovato tutto il necessario per passare una gradevolissima vacanza: come già detto camere pulite e fornite, cucina varia, servizio impeccabile, animazione spumeggiante (che tra l’altro è l’ultima cosa che guardiamo io e Bizio), ragazzi veri, simpatici appassionati del lavoro che fanno…..(li vorrei salutare tutti in particolare Vincenzo), organizzazione, giochi ecc. Ecc.. E poi l’Italturist che è l’operatore presente all’Helioland si è distinto anche e soprattutto per la professionalità, puntualità, la preparazione, la simpatia, di tutti i suoi operatori e guide. Ragazzi egiziani fantastici. Ricordo con piacere e colgo l’occasione per salutare e ringraziare con tutto il cuore nell’ordine: Ciro archeologo, simpatico un po’ burlone, ma profondamente serio e professionale; Moahammed un egittologo di rara bravura, Said, Saide, e Calamaro (quest’ultimo è il tizio legato all’Italturist che ci ha fatto nuotare, fotografare e accarezzare il mitico Dugongo – ESISTE NON E’ UNA LEGGENDA COME QUELLA DI LOCKNESS – dopo una ricerca accuratissima).
L’Egitto e nello specifico Marsa Alam è sicuramente quello dell’Helioland e degli altri resort curati, funzionanti, organizzati.
Mando un saluto anche ai malcapitati che hanno condiviso la ns. Prima settimana di vacanza, e vi dico con certezza provato sulla mia pelle che Marsa Alam non un’Utopia!!! P.S. Per un paio di sere all’Helioland ho mangiato aragosta a volontà! Debbie