Marsa Alam, Habiba Beach, consigliatissimo

*** Periodo *** Dal 14 al 21 Ottobre 2007 *** Villaggio *** Habiba Beach Resort, tour operator Eden Viaggi *** Compagnia aerea *** Air Italy, partenza e arrivo aeroporto “Valerio Catullo” di Verona. Orari previsti per i voli: •Partenza: domenica 14 Ottobre alle ore 06:00 (convocazione alle ore 04:00 presso lo sportello Eden...
Scritto da: Modenese
marsa alam, habiba beach, consigliatissimo
Partenza il: 14/10/2007
Ritorno il: 21/10/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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*** Periodo *** Dal 14 al 21 Ottobre 2007 *** Villaggio *** Habiba Beach Resort, tour operator Eden Viaggi *** Compagnia aerea *** Air Italy, partenza e arrivo aeroporto “Valerio Catullo” di Verona. Orari previsti per i voli: •Partenza: domenica 14 Ottobre alle ore 06:00 (convocazione alle ore 04:00 presso lo sportello Eden Viaggi) •Ritorno: domenica 21 Ottobre alle ore 21:40.

Vi consiglio di controllare gli orari previsti per la partenza e l’arrivo nei vari aeroporti. Nel nostro caso come si può vedere gli orari erano fantastici, ci hanno consentito di sfruttare al massimo la settimana. Lo stesso per chi è partito da Bologna con la Blue Panorama, che aveva all’incirca gli stessi orari. Quelli che però sono partiti da Rimini sono arrivati al villaggio la domenica sera e sono ripartiti la domenica mattina, per cui in pratica hanno avuto a disposizione un giorno in meno (e in una settimana un giorno in più o in meno non è poco…). Per cui informatevi bene, a mio avviso può convenire partire da un aeroporto un po’ più lontano se poi si ha la possibilità di farsi un giorno di vacanza in più… *** Documenti necessari *** Per andare in Egitto è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio. La carta deve avere una validità di almeno tre mesi. Occorre anche portare con sé una fototessera, necessaria per il visto. A proposito, tenete sempre a portata di mano una penna, vi servirà per compilare i vari moduli.

*** Bagagli *** La franchigia è di 15kg per la valigia e 5kg per il bagaglio a mano (ma il peso del bagaglio a mano a noi non l’ha controllato nessuno).

Cosa mettere in valigia: •Attrezzatura per lo snorkelling: pinne, maschera, tubo e se ce l’avete una muta sottile. •Se con le pinne usate i calzari allora siete a posto, se invece non li usate portatevi delle scarpette da usare per fare il bagno (c’è sempre il rischio di tagliarsi con qualche corallo).

•Macchina fotografica e macchina fotografica subacquea (noi avevamo quelle usa e getta).

•Creme solari, cappello o bandana e occhiali da sole.

•Un po’ di medicinali. La farmacia c’è ma se non erro è esterna al villaggio, per cui a mio avviso è comodo avere già con se i medicinali che possono tornare più utili. Nel mio caso: salviette disinfettate, cerotti, aspirine, crema per eritemi, dissenten, fastum gel. •Il phon volendo potete lasciarlo a casa perché è già presente nel bagno, funziona bene ma il filo non è molto lungo.

•Nelle camere le prese sono tutte a due fori, per cui se avete qualcosa che necessita di una presa a tre portatevi un adattatore.

•Un telo di scorta. I teli sono gratuitamente a disposizione degli ospiti, ma può capitare che finiscano.

•Per quanto riguarda l’abbigliamento, magliette e pantaloncini per il giorno e qualcosa di leggermente più elegante per la sera (ad esempio pinocchietti maglietta e infradito vanno più che bene). Nella settimana in cui ci siamo stati noi alla sera c’era caldo, per cui non abbiamo mai avuto bisogno di felpe o maglie a maniche lunghe. Comunque portatevele perché la serata più fresca può sempre capitare.

*** Viaggio *** Come ho scritto in precedenza la partenza era prevista per le ore 06:00, con arrivo a Marsa Alam alle ore 10:10. L’aereo è partito con mezz’ora di ritardo, siamo arrivati all’aeroporto di Marsa Alam alle 10:30. Una volta scesi dall’aereo ci siamo ritrovati tutti in fila sotto al sole davanti all’ingresso dell’aeroporto, e ci siamo rimasti per un bel po’… Il motivo? A quanto pare hanno fatto passare prima le persone della Settemari e poi quelle della Swan Tour, tenendo quelli dell’Eden, che erano la maggioranza, per ultimi. Il problema è che mancavano all’appello delle persone della Swan Tour, per cui ogni tanto veniva fuori un ragazzo egiziano a chiamare “Swan Tour!” con la cartellina in mano (tipica scena da film), poi tornava dentro e dopo un po’ ricompariva, con noi dell’Eden che non ne potevamo più e non vedevamo l’ora di entrare… Finalmente è arrivato il nostro turno, e sbrigate le formalità ci hanno fatto salire sui pullman. Il tragitto dall’aeroporto al villaggio dura circa una mezz’ora, durante la quale si potrà notare che a parte i villaggi (di cui alcuni attivi e altri in costruzione)… non c’è assolutamente niente! Solo deserto, di sabbia e rocce. Ma d’altra parte il bello di Marsa Alam è proprio questo. Sul pullman vengono distribuiti i braccialetti arancioni dell’Eden, che vanno messi sul momento e tenuti per tutta la durata del soggiorno. Decisamente utili perché permettono di usufruire di tutte le comodità dell’All Inclusive (e anche di riconoscere la gente del proprio villaggio quando si va in giro), a volte diventano arme improprie (ci si può graffiare). L’animatore presente sul pullman dovrebbe dare le prime spiegazioni riguardo al villaggio. Dico dovrebbe perché quello che era sul nostro ci ha detto due cose in croce, dicendoci che comunque ci avrebbero spiegato tutto all’incontro. Fortunatamente c’è stato chi gli ha chiesto dell’orario; io infatti ero già pronta a dare avanti di un’ora all’orologio, come tutti gli altri del resto, mentre in realtà l’orario era lo stesso che in Italia. Questo perché loro erano già passati all’ora solare, mentre noi in Italia eravamo ancora a quella legale.

*** Arrivo al villaggio*** Arrivati al villaggio ci è stata consegnata una busta contenente chiave della camera con “Power card” per il funzionamento dell’impianto elettrico e due cards per i teli. Presso le due piscine e la spiaggia c’è infatti un banco in cui si consegna la card e si riceve in cambio il telo. La nostra camera era la 2326, che dà sulla piscina Eden (quella vicina alla reception. L’altra piscina si trova vicino al ristorante). Un particolare che sul catalogo non è riportato: ogni giorno vengono messe nel frigo della camera due bottigliette d’acqua, che sono molto utili sia quando si fa un escursione che per lavarsi i denti (il responsabile del villaggio dice che si può usare l’acqua del rubinetto, ma onestamente noi non ci siamo fidati). Per quanto riguarda le valigie, ci è stato detto che ce le saremmo trovate in camera. Dal momento che la consegna delle valigie può durare parecchio, è consigliabile mettere nel bagaglio a mano maglietta, pantaloncini, costume e ciabatte, in modo da non dover stare in camera ad aspettare la valigia. Siccome noi non avevamo avuto quest’accortezza, dopo aver aspettato per un po’ il mio ragazzo è andato nel piazzale e ha chiesto a uno dei facchini di portare la nostra valigia in camera; ovviamente poi gli abbiamo dato la mancia. Dopo esserci cambiati siamo finalmente andati a mangiare.

*** Ristorante *** Il ristorante è abbastanza grande, è composto da una parte all’interno e da un terrazzo esterno. Da notare che i tavoli non sono assegnati, per cui quando si arriva al ristorante bisogna cercare un tavolo apparecchiato a cui sedersi. Da un certo punto di vista è una scelta comprensibile, perché molte persone possono mancare perché impegnate nelle escursioni, o magari perché scelgono di mangiare a bordo piscina. Però a mio avviso in questo caso bisogna utilizzare più personale, in modo che i tavoli vengano sparecchiati e riapparecchiati di continuo; è un po’ una scocciatura girovagare ogni volta cercando un tavolo apparecchiato. Noi il primo giorno non riuscendo a trovare neanche un tavolo ci siamo seduti a quello dei bimbi! So che per molte persone (me compresa) un fattore molto importante per la scelta di un villaggio è il cibo… Da questo punto di vista all’Habiba andate sicuri, non si mangerà come in Italia ma non si muore certo di fame (e ve lo dice una che in fatto di cibo ha parecchie storie). Tutti i pasti sono a buffet, e la scelta è molto ampia. C’è l’angolo della pasta con Giovanna, la cuoca italiana, che prepara due diversi tipi di pasta; noi l’abbiamo presa alcune volte ed era sempre molto buona. E poi carne (il pollo non manca mai) e pesce, un angolo dietetico (che sinceramente non abbiamo mai considerato), riso, zuppa (che può essere di carote o di fagioli o di lenticchie ecc.) con crostini, svariati tipi di pane, patate (fritte o al forno o passate), frutta, verdura e dolci (che a mio avviso non sono il massimo). Alla sera poi fuori dal ristorante c’è un bancone in cui fanno la carne alla griglia (una sera hanno fatto gli hamburger, e devo dire che erano proprio buoni). Il pasto che preferivo era in assoluto la colazione: paste di tutti i tipi ti fanno venire l’acquolina in bocca, ti verrebbe voglia di metterle tutte nel piatto… E poi torte, panini (io dopo il primo giorno avevo già individuato quali erano i più buoni da mangiare con la marmellata), marmellata, burro, vari tipi di cereali, yogurt, e per chi ama mangiare pesante wusterl, patate e compagnia bella. E ovviamente a disposizione latte caldo (con vasetto di cioccolata in polvere), latte freddo, acqua calda per il nescafè o il tè, succhi di frutta… Ah e ovviamente sempre a disposizione il karkadè, beavanda tipica.

Un’altra cosa che solitamente preoccupa chi va in Egitto è la famosa “maledizione del faraone” (dissenteria). Io personalmente non ho avuto nessun problema; c’è da dire che frutta e verdura non la mangio (ti assicurano comunque che viene lavata con acqua e amuchina), ma il resto l’ho sempre mangiato senza nessuna conseguenza, comprese le mie due tazze di latte giornaliere.

Gli orari del ristorante sono questi: •Colazione: 07:00 – 10:00 •Pranzo: 12:30 – 14:30 •Cena: 18:30 – 21:30 *** Bar Piscina Eden *** Ma non è finita qui, si mangia anche al bar della piscina Eden! Ovviamente si tratta di pasti ridotti rispetto al ristorante (c’è poca scelta), ma non è comunque da disdegnare, specie se si è fuori orario e il ristorante è chiuso. Ecco gli orari: •Seconda colazione: 10:00 – 11:00 •Spuntino di mezzogiorno: 12:00 – 15:00 •Merenda: 16:00 – 18:00 (che per noi significava una crèpe al cioccolato dopo l’altra!) •Spuntino di mezzanotte: 23:00 – 24:00 Durante tutto il giorno si possono prendere le bibite analcoliche dai dispenser (uno era sempre rotto e quindi ci si serviva dalle bottiglie).

L’unico difetto è che gli sdrai, i tavoli e le sedie a bordo piscina sono pochi e si fa fatica a trovare posto.

*** Spiaggia *** La spiaggia è attrezzata con ombrelloni, sdrai e paravento, che a dire il vero non sono sufficienti per tutti (la spiaggia è piccola a confronto delle dimensioni del villaggio). Molte persone correvano ad accaparrarsi gli sdrai al mattino presto, tenendoli poi occupati tutto il giorno. In spiaggia vi è una postazione per i teli e ovviamente anche un bar, con i dispenser (di cui uno sempre rotto) per le bibite analcoliche.

Snorkelling •Davanti alla spiaggia vi è una specie di “piscina”, un ampio rettangolo d’acqua in cui possono tranquillamente fare il bagno i bambini e chi non sa nuotare (o semplicemente chi vuole farsi il bagno e non è interessato allo snorkelling). Ovviamente sono necessarie le scarpette. Qui però non aspettatevi di vedere la barriera corallina, questa specie di grande pozza d’acqua è circondata da acqua bassa con fondale di alghette, dove non si può nemmeno andare (c’è un egizio con la maglietta rossa sempre pronto a fischiare). Esiste una specie di corridoio, che sembra fatto apposta, che porta sulla barriera, ma non è possibile andarci (sempre per via del ragazzo che fischia). •Il pontile del Kaharamana, raggiungibile in 10 minuti a piedi, consente di scendere in acqua al di là della barriera, e di costeggiarla. L’ideale è andarci al mattino presto (nelle 7), quando il mare è calmo e la visibilità ottimale. Se invece ci andate più tardi rischiate di trovare il mare mosso (specie al pomeriggio): in questo caso se non volete che vi fischino fate snorkelling nella parte sinistra (vista con le spalle alle spiaggia), perché in questo modo la corrente tende a riportarvi verso la scaletta. E state attenti a salire: la scaletta ha i pioli alternati, ed è abbastanza scivolosa, se ci sono pure le onde bisogna fare attenzione. Se invece il mare è eccessivamente mosso l’accesso alla scaletta, e quindi alla barriera, viene chiuso con una corda. Ah, un’ultima cosa: quando siete in acqua non pensate minimamente di tornare verso riva: sulla barriera non si può andare. Volete sapere com’è la barriera? Bellissima! Ci sono pesci chirurgo, pesci farfalla, pesci unicorno, pesci angelo reale, pesci balestra, pesci palla, pesci pappagallo… Un po’ di tutto! E anche i coralli sono molto colorati, alcuni sono attorniati da numerosissimi gruppi di piccoli pesci. Di squali non ne ho visto neanche uno, una coppia è riuscita a vedere un pinna nera di 1m circa.

•Marsa Shagra. Se quando siete in spiaggia vi fate una bella camminata di un quarto d’ora verso la vostra destra (cioè verso il nulla), vi ritroverete alla baia di Marsa Shagra. In questa baia vi è un diving internazionale e un piccolo pontile dal quale partono i gommoni. Purtoppo se si vuole fare snorkelling occorre pagare. Innanzi tutto se da bravi italiani non conoscete bene l’inglese chiedete di Armando, che qualcosina di italiano sa. Noi ci siamo fatti portare sulla barriera con lo Zodiac (il gommone) e siamo rientrati facendo snorkelling. Il costo sarebbe di 10euro a testa, ma se dite che ad alcuni vostri amici hanno fatto pagare 5euro vi faranno lo stesso prezzo. Se vi state chiedendo se vale la pena di spendere dei soldi per vedere questa barriera… Bè, assolutamente! E’ una barriera bellissima, frastagliata, con tunnel e anfratti, davvero meravigliosa. Qui abbiamo visto anche qualche razza passare sul fondale, e gente più fortunata di noi ha visto uno squaletto e delle aquile di mare. La parte più bella a mio parere è quella destra ( sempre guardando dalla spiaggia al mare). Quando tornate verso riva cercate sempre di stare a ridosso della barriera, perché lo spazio per l’uscita dei gommoni è molto stretto. Se siete dei bravi nuotatori potete anche tentare l’impresa: l’egizio che c’è sul pontile del Kahramana con 5 euro a testa vi guida nello snorkelling dal pontile fino a Marsa Shagra. A mio avviso in realtà non c’è neanche bisogno della guida, si tratta solo di tirare dritto costeggiando la barriera e uscire a Marsa Shagra (prima non ci sono accessi per la spiaggia). Un’ultimo consiglio: a Marsa Shagra vi conviene andarci al mattino presto (verso le 7), perché poi inizia un incredibile via vai di gommoni.

•Abu Dabab. Ogni giorno c’è una navetta gratuita ad orari prestabiliti per Abu Dabab. Ci vogliono circa 10 minuti ad arrivare, e anche questo è un posto assolutamente da vedere. E’ una baia in cui si riesce a fare il bagno anche quando il mare è mosso, perché è abbastanza riparata. La barriera corallina è presente sia sul lato sinistro che sul lato destro. Il lato sinistro è più riparato, ma il lato destro a mio avviso è più bello (e meno invaso dai gruppi di snorkelling e sub), specie allontanandosi molto dalla riva. Ad Abu Dabab si ha la possibilità di vedere le tartarughe, e soprattutto lui… il DUGONGO!!! Per chi non lo sapesse, il dugongo è un mammifero marino, dell’ordine dei sirenidi, in via d’estinzione… Ed è un peccato, perché è assolutamente adorabile! E’ molto buffo, con un muso simpatico (ha una bocca che sembra che rida), ed è veramente placido e innocuo. Bruca le alghe sul fondo (per questo viene chiamato mucca di mare) e ogni tanto risale lentamente a respirare (se vi trovate di fronte a lui quando risale è davvero bellissimo, sembra che vi guardi negli occhi!). Una raccomandazione, che vale per il dugongo così come per le tartarughe e gli altri animali marini: lasciateli stare. Quando lo abbiamo visto noi ci siamo uniti a un gruppo di persone che già lo stava guardando; eravamo tutti in cerchio ad osservarlo, a distanza rispettosa, lasciandogli tutto lo spazio per risalire e reimmergersi. Poco dopo però è arrivato un gruppo italiano di snorkelling, con guida egizia, facendo un gran chiasso e andando praticamente attaccato al povero dugongo, che ovviamente si è spostato dalla disperazione. Un ragazzo ha anche provato a toccarlo, ma almeno qua la guida egizia ha avuto l’intelligenza di toglierli la mano. Non si scherza su queste cose, ci vuole un gran rispetto per gli abitanti del mare, e se non lo capite fatelo almeno per timore delle conseguenze: il governo egizio è molto severo da questo punto di vista, se vi denunciano rischiate multe salatissime, espulsione dall’Egitto o addirittura la galera.

Una nota dolente su Abu Dabab: un pomeriggio abbiamo deciso di tornare a costeggiare la barriera sulla parte destra: oltre ad esserci una scarsissima visibilità, dovuta probabilmente al mare mosso, ci siamo trovati in mezzo a tantissimo pezzetti di sacchetti di plastica… E’ una vergogna.

*** Escursioni *** Per le escursioni occorre rivolgersi a Sara; la trovate davanti al ristorante per un’ora a pasto (a mio avviso occorrerebbe estendere gli orari, ti tocca far la fila anche solo per chiedere un’informazione). Queste le escursioni tra cui scegliere: •Giro città “El Quseir”. Mezza giornata, al martedì e venerdì. Costo 20€.

•Luxor. Giornata intera, al mercoledì. Costo 100€. Questa escursione mi sarebbe piaciuto farla, ma oltre ad avere un costo elevato si tratta di una gran sfacchinata… E’ una gita che si fa in giornata, con partenza alle 4 di mattina e rientro a mezzanotte, e ci vogliono più di sei ore di pullman ad andare e altrettante a tornare… Sicuramente ne vale la pena, ma per me era davvero improponibile.

•Le 3 isole di Amata in barca. Giornata intera, al martedì e al sabato. Costo 65€.

Qui occorre segnalare un errore. Sul foglio che trovate in camera c’è scritto “le 3 isole di Amata”, mentre in realtà si va su un’isola sola. Bisognerebbe che lo correggessero.

•Jeep safari “4 in 1”. Mezza giornata, al giovedì e venerdì. Costo 50€.

•Sharm El Loly. Mezza giornata, al lunedì e giovedì. Costo 25€.

•Dolphin House in barca. Giornata intera, se non sbaglio al martedì, giovedì e sabato. Costo 60€.

Di questa escursione posso parlarne un po’ in dettaglio perché l’ho fatta anch’io (al giovedì). Da notare che bisogna rivolgersi direttamente al diving, preferibilmente un paio di giorni in anticipo perché è difficile trovare posto. Chiedete di Agnese, per trovarla magari vi toccherà andarci qualche volta (ed è un po’ una rottura), ma io sinceramente mi fido più di lei che dei suoi collaboratori egiziani. Siamo partiti alle 7:30 dal diving, e dopo circa tre quarti d’ora siamo arrivati in una spiaggia, e con dei gommoni siamo stati portati sulla barca. La barca è abbastanza bella: nella parte inferiore vi è il posto per le attrezzature, e il salone coperto; nella parte superiore panchine e tavoli. Dopo un po’ di navigazione ci siamo fermati, abbiamo fatto un breve briefing e siamo partiti con il primo turno di snorkelling e diving. Da notare che per chi fa snorkelling è obbligatorio il giubbetto di salvataggio ed è proibito fare apnea (una grossa limitazione). Sempre parlando della snorkelling, siamo andati con un gommone e tornati a nuoto. Il gruppo era abbastanza numeroso (fin troppo, c’era sempre il rischio di prendere delle pinnate in faccia), con un ragazzo egiziano in testa (non ricordo il nome, ricordo solo che tradotto significava Cardellino) e Agnese in coda, che andava con calma insieme alle persone più timorose e meno esperte. Se per caso qualcuno aveva freddo o era stanco veniva chiamato lo Zodiac per riportarlo sulla barca. La barriera era bella, ma a mio avviso niente in più rispetto a quella che si vede dal pontile o ad Abu Dabab. Dei delfini neanche l’ombra. Tornati sulla barca abbiamo aspettato i sub, poi ci siamo spostati, fermandoci di fianco ad altri barconi. Finalmente abbiamo pranzato (in ritardo sui tempi). Il pranzo (incluso nel prezzo) non era male: penne al pomodoro, riso, pollo, pane arabo, verdure e altra roba fritta. Per quanto riguarda le bevande, vengono date gratuitamente su richiesta durante tutto la giornata. Dopo il pranzo c’è stato un po’ da aspettare e poi finalmente c’è stato il briefing e il 2° turno di snorkelling e immersioni. Siamo partiti dalla barca per un giro tra i pinnacoli, la barriera era molto più bella rispetto a quella vista al mattino, siamo riusciti anche a vedere i pesci pagliaccio (negli altri posti non ce n’è traccia). I primi del gruppo hanno visto anche un barracuda. Piccolo particolare: dopo pochissimo che eravamo in acqua (10 minuti circa) è arrivato il ranger sul gommone che ci ha obbligati a tornarcene sulla barca, perché ormai era ora di chiusura del parco… Una gran delusione. E i delfini non li ha visti nessuno. Tornati sulla barca abbiamo di nuovo aspettato i sub (per loro il parco chiude dopo). La cosa positiva è che quando la barca è ferma si può fare un bagnetto lì intorno, senza giubbetto, e in molti si sono anche divertiti a fare i tuffi dal piano alto della barca. Concludendo: la giornata non è stata male, per quanto riguarda le immersioni non posso dire niente, ma per quanto riguarda lo snorkelling a mio avviso solo il turno pomeridiano è bello. Ovviamente c’è stata la grossa delusione di aver speso 60€ e una giornata intera per non vedere nessun delfino… •Glass boat. Mezza giornata, al mercoledì e venerdì. Costo 25€.

In più tutti i giorni: •Motorata. Costo 50€. A differenza di altri villaggi, qui ci sono solo quad singoli, per cui non c’è la possibilità di risparmiare prendendone uno a coppia.

•Motorata all’alba nel deserto. Come sopra, ma al mattino invece che al pomeriggio.

•Cammellata.

-1 ora sulla spiaggia 15€ -3 ore nel deserto 35€ •Cavalcata -1 ora sulla spiaggia 15€ -3 ore nel deserto 35€ Noi abbiamo fatto la prima. Innanzi tutto la partenza è stata alle 10 del mattino, e non alle 16:30 come riportato sul foglio. Inoltre non si tratta di una passeggiata sulla spiaggia! Sarebbe meglio che correggessero la scritta sul foglio, onde evitare di illudere altre persone che, come me, è una vita che sognano di cavalcare lungo la spiaggia. La passeggiata si svolge nel deserto intorno al villaggio. E’ comunque molto bello, ma a quell’ora si muore dal caldo, io sono arrivata ala fine che non ne potevo più, e mi sono strinacchiata braccia e faccia.

*** Conclusione *** A parte qualche piccolo difetto, che di certo non rovina la vacanza, l’Habiba Beach è davvero un bel villaggio: pulito, pieno di verde, con una buona cucina, ben organizzato… E il mare… Stupendo! Andateci!



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